Votati tre OdG diversi. Passa a maggioranza solo il documento della maggioranza
" Condanna senza riserve al terrorismo e piena solidarietà al popolo americano ma poi divisi sulla guerra. Il Consiglio comunale non ce la fa a trovare un punto unitario di sintesi sulle attività belliche in Afganistan e vota tre documenti distinti sottoscritti, rispettivamente, dalla maggioranza Ds, Democratici e Udeur, da Fi e da Rifondazione comunista con l'adesione dell'assessore alle politiche abitative, Alvaro Colombo. Una sola approvazione: a maggioranza è passato l'OdG di Ds, Democratici ed Udeur con l'astensione di due consiglieri dl gruppo Ds, Greta Barbolini e Leonarda Leonardi, e del gruppo di Rc. Contrari tutti gli altri gruppi del Polo, anche se al momento dell'alzata della mano erano presenti in aula i soli rappresentanti di Fi. Hanno preferito non partecipare al voto su tutti e tre i documenti i consiglieri di Modena a Colori "delusi per la mancata volontà di raggiungere un minimo di accordo su un documento unitario". Pollice verso, invece, per i restanti due documenti, quello di Fi, votato solo dai propositori con il voto contrario di Rifondazione e della maggioranza, e quello di Rc sostenuto solo dai due consiglieri del gruppo di Rc, con l'astensione del consigliere dei Ds, Ercole Toni, e il voto contrario del restante gruppo dei Ds, dei Denmocratici, dell'Udeur e di Fi. Pur condividendo l'azione militare intrapresa dagli Usa e da altri paesi della comunità internazionale con il sostegno della Nato e del nostro Paese con l'obiettivo di sconfiggere il terrorismo, si legge nell'Ordine del giorno approvato dal Consiglio, per raggiungere una pace durevole è necessario che la politica e la diplomazia mirino a raggiungere la civile convivenza tra i popoli anche attraverso una salda alleanza contro il terrorismo con il pieno coinvolgimento del mondo arabo responsabilmente dissociato dal fondamentalismo. Diverso l'approccio proposto dall'Odg di Fi, poi respinto a maggioranza, con cui si chiedeva al Consiglio di esprimere piena solidarietà al Governo italiano per ogni azione che verrà intrapresa, sia essa logistica, umanitaria o bellica nell'ambito dell'alleanza internazionale, contro tutti quegli obiettivi che si riterrà necessario colpire per dare al mondo una pace duratura e priva di terrore. Una adesione, "comunque e sempre" non condivisa dalla maggioranza dai cui banchi, invece, sono venuti apprezzamenti per la richiesta, da parte di Fi, affinchè il nostro Paese sia sempre più parte attiva nel processo di pacificazione nel Medio oriente attraverso un negoziato di pace che porti alla costituzione di uno stato palestinese. Contro la guerra, senza se e senza ma, l'ordine del giorno di Rc per il quale, pur condannando fermamente la strage terroristica dell'11 settembre scorso, nessuna pace, nessuna sicurezza sono possibili senza giustizia sociale. Sollecitiamo il Governo, conclude poi il documento firmato anche dall'assessore Alvaro Colombo dei Comunisti Italiani, affinchè intervenga per un immediato cessate il fuoco accompagnato da un pronunciamento contro tutte le azioni militari comunque mascherate. Intervenendo nel lungo dibattito che ha preceduto le votazioni, Antonio Maienza (Udeur), ha detto che i fondamentalisti sono i nuovi barbari del 3° millennio. In Afganistan è in corso una azione di polizia internazionale per sradicare il terrorismo. Ciò che non possiamo dimenticare è che comunque la guerra è un male e il nostro impegno deve essere rivolto a sostegno di atti che siano di giustizia e non di vendetta. Per Achille Caropreso (Fi), che è intervenuto anche a nome di Vittorio Corsini (Ccd), nessuna motivazione può essere plausibile di fronte ad un atto di così inaudita violenza come è stato l'attentato terroristico alle due torri. Piena solidarietà agli Usa e con essa dobbiamo agire perché quell'atto contro l'intero mondo occidentale non possa essere dimenticato; sarebbe il peggior servizio che potremmo fare alla civiltà occidentale. Non possiamo far finta di nulla, ha detto Giandomenico Glorioso, capogruppo di Democratici, ma con altrettanta convinzione respingiamo culture segnate da chiusure, steccati e discriminazioni ideologiche che non appartengono al nostro Dna di Democratici. Gianpaolo Verna (An) ha accusato di vigliaccheria chi ha paragonato l'intervento Usa in Afganistan all'attacco alle torri gemelle. E' una linea che non può passare; è offensiva per l'intera America a cui va il mio grande ringraziamento per il suo impegno, in prima linea, nella difesa della democrazia. L'attacco alle torri, ha detto Leonarda Leonardi (Ds) non poteva non suscitare la solidarietà più ampia piena e convinta al popolo americano. Però anche di fronte ad un torto non si può rispondere con gli stessi strumenti dei terroristi. Occorre insieme agire affinchè l'uso legittimo della forza non si trasformi in bombardamenti indiscriminati. Servono intervento che risolvano i problemi e non li acuiscano. Gianni Ricci (Modena a Colori) ha lamentato che dopo un primo momento di unanime condanna e solidarietà siano riemerso il gioco della politica e gli interessi di parte. Di fronte alla drammaticità degli eventi sono troppi i distingui quando invece servirebbe molta unitarietà. Pur riconoscendo la necessità di una risposta militare, non credo però che si possa vincere questa guerra se non si costruisce una dottrina per un equilibrio di pace in un villaggio globale. E' nostro dovere combattere Osama Bin Laden e tutti coloro, uomini, organizzazioni, Stati che appoggiano il terrorismo, ha detto Francesco Signorile (Fi). Altrettanta doveroso è il nostro appoggio agli Usa e a tutti i paesi del mondo libero che copn gli Usa combattono questa battaglia di libertà. Nessuno si può tirare indietro; i nostri figli ce ne renderebbero conto. Per Mauro Tesauro, assessore alle politiche giovanili, disarticolare la rete terroristica internazionale non occorre una guerra che contribuirebbe solo ad aggravare la spirale dell'odio e della violenza, ma una doverosa azione di polizia internazionale sotto l'egida dell'Onu, e una iniziativa articolata sul piano politico, diplomatico e delle misure finanziarie. Sicuramente poi - ha concluso Tesauro - a una bomba intelligente è preferibile una pace stupida. Cristina Cavani (Ds) ha affrontato il tema della guerra in una chiave tutta umana e culturale. Pur di fronte ad un attentato orrendo e da condannare, non credo -ha detto- si possa far finta di nulla davanti a migliaia di bambini che muoiono di fame. Occorre affermare una cultura fatta anche di solidarietà e in questo senso l'europa deve porsi l'obiettivo di contaminare con la sua cultura il pensiero americano. Invitato permanente ai lavori del Consiglio, Okunuga Olumide Suraju, vice presidente della Consulta per i cittadini apolidi e stranieri, ha portato la solidarietà degli stranieri di Modena al popolo americano. Condanniamo totalmente il terrorismo anche se è opportuno interrogarsi sulle ragioni che a volte spingono giovani ad aderire a queste forme inaccettabili di lotta. Più in generale, poi, la drammatica delle torri così come le azioni di guerra ora in corso devono sollecitare una analisi sulla troppa divergenza ancora presente tra paesi ricchi e paesi poveri. Alvaro Colombo, assessore alla casa, dopo aver condannato senza indugi l'attentato alle torri gemelle, ha condannato anche i bombardamenti sulle città Afgane con centinaia di vittime civili innocenti. Si è scelto di affrontare il terrorismo con la guerra dimenticando con tutti i suoi prezzi inammissibili e iol rischio di determinare una escalation senza fine di violenza che favorisce, anzichè contrastarle, le strategie dei terroristi stessi. Per Antonino Marino (Ds) occorre colpire i colpevoli sulla base della legalità internazionale. La reazione degli Usa fino ad ora ha percorso strade da noi condivise, contro il terrorismo, per la pace. Ciò che occorre ora saper aggiungere è la cultura della politica, la ricerac del suo primato di fronte ai problemi. Per Adolfo Morandi (Fi) nessun se, nessun ma può essere accettato: la solidarietà agli Usa deve essere totale. La nostra libertà, il nostro benessere sono dovuti in gran parte al sacrificio di tanti americani in occasione del 2° conflitto mondiale, intervento che ha permesso di affermare la democrazia contro il totalitarismo. Francesco Frieri, capogruppo di Rc, ha respinto il tentativo da parte di molti di utilizzare l'attacco alle torri gemelle, feroce e per questo esecrabile, per giustificare azioni di guerra contro popoli e nazioni nel tentativo di consolidare un nuovo ordine mondiale basato sulla militarizzazione della politica e sul governo armato dei conflitti. La guerra non solo nopn risolve i conflitti ma li moltiplica mentre popoli interi continuano ad essere esposti all'espropriazion dei lori diritti e del loro futuro. Da parte mia c'è la solidarietà agli Usa, ha detto Beatrice Cocchi (Ds) ma non può esserci comunque e sempre o addirittura tacere. La strada deve essere quella delle soluzioni da costruire affermando il primato della politica piuttosto che quello militare. Olga Vecchi (Fi) ha contestato a Rifondazione la scelta, vero e proprio squallido controsenso, di assumere a documento le posizioni del Genova Social Forum. La vostra - ha detto- è una pace demagogica e strumentale. Siete contro, di fatto, chi vuole legittimamente eliminare il terrorismo. Mi sento molto vicina al popolo americano, ha esordito Marta Andreoli (Rc) ma non altrettanto al loro Presidente che ha dichiarato di voler portare gli Usa alla vittoria. Sulla guerra al terrorismo islamico ha invitato il Consiglio a non correre il pericolo di contribuire ad affermare una cultura di guerra all'intero islam. Giuseppe Campana (Ds) ha detto che pur rispettando l'etica della convinzione che assolutizza i principi egli ha scelto però l'etica della responsabilità. Tutti dobbiamo essere consapevoli che c'è la necessità di fermare il terrorismo ma con altrettanta convinzione dobbiamo affermare il primato della politica, della moderazione che fanno parte del meglio della storia di questa Europa. Oggi c'è un bisogno di guerra nel mondo che è drammatico ha esordito Valentina Neri (Ds) E' questa cultura che non deve avere il sopravvento in questa fase. Anche per questo appoggiare l'attuale azione militare in atto in Afganistan non può voler dire rinunciare a ragionare sulle grandi disuguaglianze che caratterizzano interi paesi rispetto ad altri. Per Davide Torrini (Modena a Colori) niente può essere portato a giustificazione di un atto che è solo condannabile senza riserve. Invece, dopo i primi giorni di apparente unanimismo, sono prevalse le necessità di differenzazione, gli schieramenti ideologici. Abbiamo perso una importante occasione per testimoniare una cultura radicata nella giustizia. Anche per questo avevo sperato fino in ultimo di poter giungere ad un documento unitario tra tutti i gruppi consiliari. Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds ha sostenuto che l'equilibrio fra la ricerca della pace e il perseguimento della giustizia per le vittime delle torri gemelle appare difficile ma va perseguito. In questo complesso quadro deve emergere il primato della ragione, il primato della pace che consiste prima di tutto nl rimuovere le situazioni su cui il terrorismo costruisce le sue fortune. Per Pighi, infine, non esiste contraddizione tra il perseguire la pace e sostenere l'intervento contro il terrorosmo. Per Paolo Ballestrazzi (Moderna a Colori) siamo di fronte ad un confronto o scontro tra due civiltà: quella cristiana e quella islamica. Qui sono in discussione valori che non sono compatibili. Si pensi al fondamentalismo che è presente in tutto l'Islam. Il confronto, dunque, è tra valori diversi e la domanda che ci dobbiamo porre è come ci prepariamo a difendere i valori dell'occidente. Andrea Galli (An) ha ricordato che l'Islam ha generato centinaia di focolai di guerra in tutto il mondo a testimonianza che nella sua filosofia c'è una oggettiva predisposizione alla guerra. Anche Galli, poi, si è rammaricato del fatto che, di fronte a tre documenti che racchiudevano molte posizioni comuni, non si sia potuto arrivare ad un OdG unico. Infine Greta Barbolini (Ds) pur apprezzando il documento della maggioranza ha motivato il suo voto di astensione partendo dal fatto che non può essere condiviso il rimedio adottato per rispondere all'atto terroristico delle torri gemelle. Non credo alla guerra come mezzo per risolvere i problemi così come non credo alle bombe intelligenti, selettive. A pagare ancora una volta saranno civili inermi e incolpevoli. Intervenendo in sede di dichiarazione a nome del Ds, Antonio Finelli ha respinto l'accusa mossa al suo gruppo e alla maggioranza di non aver lavorato per un documento unitario. C'era il tempo per farlo e per avanzare proposte precise nel corsop del dibattito. La realtà è che da nessun banco delle minoranze sono venute richieste per un confronto sui testi. Del resto, al di là di una comune condanna al terrorismo, non ho notato altri punti di convergenza su temi importanti come la guerra, i rapporti con la cultura e il mondo islamico moderato. "
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