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20/12/2001

IL CONSIGLIO APPROVA L'ADDIZIONALE IRPEF

Il provvedimento votato dalla maggioranza con l'astensione di Rc. Contrari Ccd, Modena a Colori e An. Forza Italia, per protesta, abbandona l'aula. L'aliquota sarà dello 0,2%
" Via libera dal Consiglio comunale all'addizionale Irpef per il 2002. Il provvedimento, necessariamente da assumere entro la fine 2001, ha pure provveduto a fissare l'aliquota che sarà applicata al contribuente: lo 0,2%, mezzo punto in meno rispetto alla media delle città emiliane. A favore del provvedimento si sono pronunciati tutti i gruppi di maggioranza con l'astensione di Rifondazione comunista. Contrari An, Ccd e Modena a Colori con Forza Italia che, per protesta, ha abbandonato l'aula. "Discutere e votare separatamente addizionale Irpef e poi il preventivo che di questo documento ne è la principale manovra - ha detto il capogruppo Giorgio Barbolini - significa snaturare l'intero dibattito". Una lettura e una "uscita", quelle di Fi, non condivise dal sindaco, Sono dispiaciuto della decisione, ha detto, anche perché è bene che si sappia che quella di separare temporalmente le votazioni non è stata una nostra scelta ma una necessità imposta dalla Finanziaria che ha riconosciuto il diritto di posticipare l'approvazione del preventivo al 28 febbraio 2002 lasciando l'obbligo di adottare l'addizionale Irpef entro la fine dell'anno. Nel merito del provvedimento, come aveva in precedenza sottolineato il sindaco nel corso della relazione generale al preventivo, l'introduzione dell'addizionale si è resa necessaria per mantenere fermo l'obiettivo dello sviluppo della rete dei servizi per la città. La scelta fatta dalla Giunta è di mantenere invariate Ici, Tassa sui rifiuti e Tosap introducendo per la prima volta l'addizionale Irpef sia pure solo allo 0,2% per una previsione di gettito di 9,3 miliardi. Una scelta necessaria, ribadita anche dall'assessore al bilancio, Ennio Cottafavi, per garantire un livello delle entrate adeguato alla qualità dei servizi. Intervenendo nel dibattito, Francesco Frieri, capogruppo di Rc, ha motivato il voto di astensione del suo gruppo partendo dalle politiche di forte penalizzazione delle autonomie locali operate dal governo Berlusconi. Di fronte agli attacchi sistematici del Centro destra ai Comuni e ai loro servizi tesi a colpire scuole, asili, case albergo, penso sia ragionevole approntare risposte tempestive ed efficaci, magari anche passando da addizionali come quella applicata all'Irpef. Un voto di astensione , dunque, concretamente politico così come lo sarà il voto contrario sul bilancio preventivo nel suo insieme. Gianni Ricci (Modena a Colori), dopo aver ricordato alla maggioranza e ai Ds in particolare le pesanti critiche da loro mosse lo scorso anno all'idea di introdurre l'addizionale Irpef oggi diventata invece una scelta politicamente corretta, ha criticato l'applicazione dell'addizionale destinata, insieme alla addizionale sull'energia elettrica decisa dalla Provincia, a produrre una forte contrazione dei consumi. Adolfo Morandi, unico rappresentante di Forza Italia rimasto in aula per seguire i lavori a nome del suo gruppo, ha detto che a giustificazione dell'introduzione dell'addizionale si è portato il nuovo taglio dei trasferimenti. Una ragione senza fondo visto che la Finanziaria ha previsto trasferimenti sostanzialmente uguali a quelli garantito lo scorso anno dal Centro sinistra. Anche Vittorio Corsini (Ccd), pur non condividendo la scelta di Fi di abbandonare l'aula, ha criticato la scelta operata dalla Giunta. Nulla è più iniquo della addizionale Irpef e la sua applicazione è tanto più grave se si considera che l'unica ragione vera che sta alla base della scelta sono le politiche sbagliate operate in questi anni dalla maggioranza. Non è pensabile ragionare di preventivo senza tenere conto del quadro disegnato dal governo nazionale per le autonomie locali, ha detto Antonimo Marino (Ds). Siamo di fronte ad un attacco ai Comuni sempre più costretti a scegliere se ridurre i servizi, o aumentare rette o altri tributi. Ecco da dove nasce la scelta, resa di fatto indispensabile, dell'addizionale. Anche Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds, ha ribadito la natura forzata della scelta di applicare l'addizionale. L'imposizione locale riserva ai comuni, di fatto, solo due leve: l'Ici e l'addizionale Irpef. Noi abbiamo scelto quest'anno l'addizionale. Anzichè sfuggire al nodo della scelta con una uscita incomprensibile dall'aula, Forza Italia avrebbe fatto bene restare per dirci quale sarebbe stata la sua proposta. Per Giandomenico Glorioso, capogruppo dei Democratici, la maggioranza ha scelto di difendere la qualità dei servizi e per farlo, nei fatti, dopo la vasta riduzione delle spese correnti, non poteva che essere percorsa la strada della leva fiscale. E visto che a Modena la proprietà della prima casa è un realtà molto diffusa, non è detto che sia l'Ici la meno ineguale. Antonio Nicolini (Ds) ha collocato la manovra dell'addizionale nel contesto dei tagli - "quasi il 6% in un colpo solo" - previsti dalla finanziaria sui trasferimenti. Anche Marta Andreoli (Rc) ha pesantemente criticato il governo il cui unico obiettivo chiaro pare essere quello di mortificare il sistema delle autonomie e tagliare risorse ai comuni. In questo attacco, dunque nella necessaria azione di difesa, colloco la manovra dell'addizionale e il nostro voto di astensione. Davanti ad una politica fiscale che fa pagare sempre più ai redditi più bassi premiando i redditi più alti - ha detto Alvaro Colombo, assessore alle politiche per la casa - una amministrazione di centro sinistra non può rinunciare al suo ruolo che è quello innanzitutto di difendere lo stato sociale. E per farlo una delle poche scelte possibili , certamente sofferta e difficile, era l'addizionale Irpef. Antonio Maienza (Udeur) ha criticato il Governo la cui politica è la prima ragione della non facile ma indispensabile scelta dell'addizionale. L'alternativa, ha detto, era quella di tagliare parti consistenti di servizi e non credo sia questa la risposta che la stragrande maggioranza dei cittadini avrebbe voluto dare. Il tema delle politiche fiscali, ha detto Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori, non può più essere letto solo in chiave nazionale. Scelte importanti ora sono demandate anche ai Comuni e su queste è bene che al più presto si sviluppi un serio confronto in aula e non solo. Il tutto, pensando non solo al domani ma anche al dopodomani. Gianpaolo Verna, capogruppo di An, infine, ha detto che l'unico vero obbiettivo che andava perseguito, ed è stato invece ancora una volta mancato, era la riduzione delle spese. Qui e non nei tagli dei trasferimenti va ricercata la ragione della manovra operata dalla Giunta con l'addizionale Irpef. "

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