Ci sono i numeri per un sistema di trasporto innovativo. Individuati due corridoi tra cui quello nord-sud ritenuto prioritario per realizzare una linea totalmente interrata lunga 5 chilometri con un costo di 440 miliardi.
Modena ha le potenzialità, da un punto di vista del numero di spostamenti e del livello di mobilità presente sul territorio, affinchè sia realizzato un sistema di metropolitana leggera in una logica a rete col resto del sistema di trasporti. Esiste un corridoio prioritario, lungo l'asse nord-sud della città, sul quale intervenire per realizzare una linea di metropolitana capace di captare un considerevole numero di spostamenti. Tale linea, lunga 5 chilometri, totalmente interrata, con materiale rotabile di tipo tranviario di moderna concezione avrebbe un costo nell'ordine dei 440 miliardi che diventano 550 considerando parcheggi e interventi sull'area della stazione Fs. Sono questi i dati salienti del progetto consegnato all'amministrazione comunale dalla società Sgs, incaricata dall'amministrazione comunale di sviluppare uno studio di prefattibilità sull'argomento metropolitana. Dunque, l'elaborazione avviata dal Comune sulla base della disponibilità del governo di attribuire alla nostra città un finanziamento per la realizzazione di una struttura trasportistica innovativa, approda ora a un primo punto fermo sulla base del quale il sindaco ha già chiesto al ministro per le infrastrutturte Pietro Lunardi un incontro per approfondire disponibilità reale e condizioni del finanziamento, anche sulla base delle caratteristiche tecnologiche del progetto. Lo studio della Sgs, che ha tenuto conto sia dei precedenti studi compiuti a Modena sul tema metropolitana che delle esperienze portate avanti in altre città, è partito da una rilevazione dei flussi di mobilità presenti sul territorio. Sono infatti ben 700.000 gli spostamenti quotidiani totali, 500.000 entro l'area comunale, 200.000 tra Modena e comuni limitrofi. Di questi spostamenti circa il 75-78% avviene in auto (cioè sono circa 5000.000). Assai significativo poi il numero di spostamenti sul centro storico, che sono 134.000 al giorno, di cui quasi 52.000 in auto, 29.978 in bici, 22.699 a piedi, 24.623 in autobus e 5.244 in motorino. Dunque partendo da questo bacino, e considerando le proiezioni che indicano una crescita ulteriore della mobilità nei prossimi anni (in una percentuale di oltre il 2% annuo), è possibile raggiungere l'obiettivo di sostenere un sistema di trasporto di metropolitana leggera che ha bisogno di un numero di passeggeri per ora che, secondo le diverse tecnologie utilizzate, ha bisogno di almeno 4-5000 passeggeri per ora. Lo studio Sgs, partendo da queste premesse quantitative e da una analisi sul come questi spostamenti avvengono sui diversi assi, indica due corridoi fondamentali sui quali ragionare per costruire un sistema di trasporto con tipologie di metropolitana leggera (che abbia caratteristiche di alta frequenza, cioè una corsa ogni 2-3 minuti, una velocità non inferiore ai 25-30 chilometri ora e quindi una accessibilità al centro, partendo dai terminali della periferia, entro i 10 minuti). Il primo corridoio, ritenuto anche quello con la capacità di maggiore attrazione di utenti è sull'asse nord-sud e va (secondo una ipotesi di larga massima) dall'ospedale di Baggiovara, a Saliceta San Giuliano, per poi dirigersi verso il centro a lato della via Giardini, passare sotto al centro storico incrociando piazza Matteotti, arrivare alla stazione Ferroviaria e poi proseguire nel quadrante nord interessato dal progetto della Fascia ferroviaria. All'altezza dei due incroci con la tangenziale (a nord ed a sud) è prevista la realizzazione di due grandi parcheggi scambiatori custoditi. Il secondo corridoio, (anche questo secondo una indicazione di larga massima, suscettibile di aggiustamenti) corre in sotterranea lungo l'asse est-ovest e quindi coincide in parte con la via Emilia. Si tratta di un corridoio che potrebbe coinvolgere anche il polo Facoltà di ingegneria, Policlinico, arrivare alla stazione Fs e correre poi sino alla Madonnina e, da qui, avere la possibilità di utilizzare la linea ferroviaria che sarà dismessa per raggiungere il polo Fiera-casello autostradale di Modena nord (ciò senza rinunciare all'obiettivo urbanistico di ricucitura delle aree di città ora tagliate dalla ferrovia). Tali corridoi sono analizzai nello studio Sgs in maniera modulare e con una serie di possibili varianti, connesse anche alle variazioni nei costi, che andranno approfondite nelle fasi successive di vera di progettazione. Tali varianti riguardano ad esempio l'uso o meno di parte della attuale linea Modena-Sassuolo, sia nel tratto dall'ospedale di Baggiovara a Saliceta, sia nel tratto cittadino che va dal Policlinico verso la stazione Fs. Come detto lo studio di prefattibilità di Sgs attribuisce al primo corridoio una capacità di attrazione molto più consistente (nell'ordine dei 5.500 passeggeri ora già dalla prima fase di attività del sistema) e quindi propone di puntare decisamente su questo asse per la realizzazione della prima linea di metropolitana. L'ipotesi formulata è di una linea interamente interrata, di una lunghezza intorno ai 5 chilometri, con 10 fermate, per un costo stimato di realizzazione intorno ai 440 miliardi (incluse le stazioni) che diventano 550 considerando la realizzazione dei parcheggi di scambio e l'intervento di ristrutturazione dell'area della stazione FS. Quanto all'asse est-ovest l'Sgs lo indica come da sviluppare in un secondo momento a monte della realizzazione del complesso di interventi legati alla linea ferroviaria ad Alta velocità (dalla dismissione della linea storica e dell'attuale scalo merci). Considerando anche questa seconda linea, ed a seconda delle soluzioni adottate, il costo complessivo dell'intervento, cioè delle due linee, oscillerà tra gli 850 ed i 1050 miliardi. Tutto lo studio si fonda comunque sulla necessità di fare della stazione Fs un nodo di scambio tra le diverse modalità di trasporto (su gomma e rotaia) e tra la rete della mobilità cittadina con quella del territorio e delle province circostanti. Altro obiettivo è quello di creare una ottimizzazione delle linee filoviarie che attraversano il centro storico, aumentando le frequenze in corrispondenza della fermata delle metropolitana ipotizzata in piazza Matteotti. Ultimo aspetto quello delle tecnologie trasportistiche. L'indicazione formulata è quella di materiale rotabile di tipo tranviario di moderna concezione, che può essere utilizzabile sia in sotterranea che in superficie. Si tratta di una soluzione tecnologicamente innovativa, consona a realtà urbane di medie dimensioni e tale da conferire al progetto stesso un carattere pilota. Il sistema, con convogli a tre carrozze e con una frequenza di corse a 2 minuti, consente una capacità di trasporto di 7000 passeggeri/ora per direzione di marcia.
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