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27/02/2001

VIA LIBERA AL BILANCIO PREVENTIVO 2001

Hanno votato a favore tutti i gruppi di maggioranza - Contrari Polo e RC.
" Poco meno di 406 miliardi di entrate correnti per altrettanti di spese con un obiettivo investimenti di 209 miliardi. Il bilancio preventivo 2001 del Comune di Modena, approvato nella tarda notata di ieri, ha definitivamente disegnato le sue cifre e lo ha fatto con un obiettivo preciso: promuovere la città che cambia governando le trasformazioni. Lo ha ricordato lo stesso sindaco, Giuliano Barbolini, intervenendo in aula al termine di oltre 10 ore di dibattito. "E' un bilancio che cerca di interpretare le esigenze della città, che punta con decisione alla qualità senza rinunciare a contenere ulteriormente la spesa; l'aumento reale rispetto all'anno scorso è inferiore all'1%, ben al di sotto del tasso di inflazione programmato. Il tutto mantenendo al minimo l'intervento sulla leva fiscale e tariffaria.. Particolarmente significativi alcune "scelte sociali" contenute nei capitoli di bilancio. La spesa di questa area per il 2001 sarà di 137 miliardi; per la fascia 0 - 6 anni saranno aperte due nuove strutture; per la casa, infine, sono previsti 4000 nuovi alloggi nell'arco dei prossimi tre anni. Non meno significativi i capitoli riservati alla viabilità: entro giugno sarà completato l'anello della tangenziale. Altri importanti interventi come Via Soratore e rotatoria Ciro Menotti partiranno entro la fine dell'anno. Sul fronte delle entrate, nonostante il calo delle risorse finanziarie, il preventivo 2001 rinuncia all'applicazione dell'addizionale Irpef e mantiene invariata al 5,2 per mille l'aliquota ICI sulla prima casa. La Tassa rifiuti solidi urbani, invece, sarà aumentata dell'8% in vista dell'ormai prossima trasformazione della stessa tassa in tariffa. Tariffe e rette dei servizi welfare, infine, registrano aumenti tra il 2% e il 5%. A favore del preventivo hanno votato tutti i gruppi di maggioranza, dai Ds, ai I Democratici e Udeur. Pollice verso, invece dai gruppi FI, AN, CCD, Modena a Colori e Rifondazione comunista, anche se da quest'ultimo schieramento sono venuti segnali di apertura nei confronti della maggioranza. In sede di dichiarazione di voto, Rc ha approvato la manovra proposta dalla Giunta per gli aumenti della tassa rifiuti solidi urbani così come per le nuove aliquote differenziate ICI la scelta è stata quella dell'astensione. Intervenedo nel dibattito, Vittorio Corsini (CCD) ha contestato la proposta di bilancio partendo da una considerazione particolarmente critica nei confronti dl sindaco. "E' vero, Modena sta cambiando. Ciò che sfugge alla maggioranza, però, è che sta cambiando in peggio". Il Comune spende più di quanto incassa, nonostante il continuo aumentare della pressione fiscale. Di questo bilancio - ha detto Francesco Frieri di RC, non condividiamo l'impostazione politica ed economica generale. Non concordiamo sulla svendita delle municipalizzate così come temiamo una analoga sorte per le farmacie. Sul fronte del traffico, poi, si continua a ragionare solo di strade senza realmente incentivare il trasporto pubblico. Dopo aver apprezzato la manovra posta in essere dalla Giunta in materia di ICI e Tarsu, Frieri ha concluso auspicando un nuovo confronto con la maggioranza sui fatti e sui provvedimenti vicini ai cittadini. Solo da qui - ha detto - può ripartire un dialogo a sinistra capace di arginare dal basso l'avanzata delle destre in questo Paese". Antonio Maienza (Udeur) ha apprezzato la scelta operata dalla Giunta per nuovi progetti a forte impatto sulla qualità della città. In questa filosofia ci ritrovo gran parte della stessa ragione d'essere dell'Udeur in Consiglio e nella maggioranza. Dopo aver sottolinato l'ulteriore rafforzamento delle politiche a sostegno della famiglia, Maienza ha proposto l'istituzione del Center City manager per il rilancio del centro storico. Per Gianpaolo Verna (An), Modena sta perdendo ogni primato precipitando senza che la maggioranza se ne renda conto dal vertice di tutte le classifiche economiche e della qualità della vita. Nel merito dei numeri del bilancio, Verna ha apprezzato alcune osservazioni avanzate alla Giunta dai Revisori dei conti che confermano la necessità urgente di contenere la spesa corrente, limitare il numero degli incarichi esterni, recuperare maggiori margini di efficienza nei servizi. Adolfo Morandi (FI) ha evidenziato il continuo aumentare della spesa corrente in termini ben superiori al tasso di inflazione. Non c'è alcuna svolta seria in questo senso. Sul fronte delle entrate la pressione fiscale e tariffaria è sempre più forte in una logica quasi persecutoria in particolare nei confronti di quel ceto medio a cui mai è riconosciuta una qualsiasi agevolazione. Il tutto, invece, a favore di quanti si affidano al Comune per ogni tipo di aiuto in una logica da socialismo. Buono il giudizio politico di Mario Santantonio (I Democratici) che ha pure apprezzato " il corretto percorso partecipativo seguito per la stesura della proposta di bilancio". Fortemente critico, invece, è stato il suo giudizio sugli interventi dl Polo. Non ha più senso gridare slogan come quando si parla di mannaia tributaria sui cittadini. Il maggior prelievo non va oltre le poche migliaia di lire, contenendo al minimo la manovra fiscale e tariffaria. Piena adesione alla proposta di bilancio è venuta anche da Giandomenico Glorioso, capogruppo dei I Democratici. E' un bilancio difficile, segnato da un impegno forte come quello di non spandere la spesa corrente. Su questo fronte come Democratici - ha detto - valutiamo importante la possibilità di forme diverse di partecipazione nella erogazione dei servizi, provare a mettere in pratica scelte come quelle della sussidiarietà o nuove forme tecniche di collaborazione tra pubblico e privato, o ancora, esperienze di project financing. Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori, ha apprezzato i toni aperti al confronto proposti dall'intervento di Glorioso. Non possiamo più permetterci altri incrementi della spesa. Occorre definire al più presto quali sono i servizi che è giusto garantire e quali invece da sacrificare. Così come è importante precisare chi debba essere il soggetto erogatore costruendo soluzioni di servizi a rete. Continuare a rinviare le scelte è penalizzante per l'intera città. Per Danilo Bassoli (DS) il preventivo contiene tre opzioni di fondo particolarmente importanti: consolidare la crescita dei servizi; accelerare la trasformazione la differenzazione di una parte significativa di essi; contenere il prelievo fiscale con una manovra selettiva. Non è vero che non siano state compiute scelte precise. Voglio ricordare, per fare un esempio, le politiche per la casa o ancora quelle previste nel campo degli investimenti quest'anno preventivati a quota 209 miliardi. Sulle politiche per la casa è intervenuto anche l'assessore Alvaro Colombo. La giusta scelta di rilanciare gli interventi su aree peep permetterà, unitamente alle altre strategie di intervento in regime di convenzione, di realizzare poco meno di 4000 alloggi introducendo così, sul mercato della casa, azioni di calmierazione dei costi di costruzione e dell'affitto. Alberto Caldana, assessore ai servizi sociali, dopo aver ribadito il ruolo dei Popolari nella maggioranza, "anche dopo la recente scelta di Maienza di passare al Udeur", si è soffermato sulle scelte di fondo del preventivo. E' un bilancio che ha caratteristiche opensate per dare risposte qualitative ai bisogni della città. Il tutto, rinunciando ad usare la leva dell'Ici, e ricorrendo ancora una volta, invece, alle non facili ma indispensabili azioni di recupero di efficienza. Forte, poi rimane l'azione di sostegno verso la famiglia come verso le fasce più deboli della popolazione. Anche Cristina Cavani (DS) ha apprezzato del bilancio la centralità riservata alla famiglia come quella disegnata per gli anziani a testimonianza di un progetto di società e di una città per tutte le età. Paolo Balestrazzi (Modna a Colori) ha contestato al sindaco l'uso strumentale della relazione al bilancio in funzione della prossima scadenza elettorale. Sul piano generale Ballestrazzi ha poi manifestato tutta la sua preoccupazione per le condizioni di questa città, sempre più grigia, sempre più incapace di vivere la politica come risorsa. Il nostro, dunque, non è un voto negativo contro i numeri del bilancio ma contro il vuoto politico che essi nascondono. Come fare a far fronte a spese incontrollate, si è chiesta Olga Vecchi (FI). Semplice, si tartassano i cittadini con aumenti come quelli deliberati per Ici, Tosap, e Tarsu. Per far quadrare i conti poi, la Giunta blindato il confronto all'interno della sola maggioranza. Antonio Marino (DS) ha detto che la manovra tracciata dal preventivo non delude le attese dei cittadini senza per questo rinunciare a precisi criteri di equità e di rigore. Dopo aver ricordato che molte delle critiche rivolte alle scelte compiute da Meta dimenticano che il Consiglio e la città non hanno più davanti una municipalizzata ma bensì una Spa con precisi compiuti e regole, Marino ha concluso rivendicando a questo preventivo un chiaro linguaggio riformista. Paolo Casolari, capogruppo di An, ha esordito invitando il Consigli a rispettare un minuto di silenzio per la morte del "modello Modena". Nulla di quel disegno si intravede e tutto si perde in un bilancio pieno di progettualità dal fiato drammaticamente corto. L'unica novità, tutta politica, traspare all'interno della maggioranza dove si notano smagliature, posizioni diverse su alcuni temi. Sui servizi, "tanto decantati" alla famiglia, Casolari ha detto che la famiglia la si avvicina da più parti ma non si ha il coraggio di collocarla con chiarezza al centro dell'azione "sociale" del Comune. Si contesta al preventivo la sua dimensione solo contabile, ha detto Antonio Finelli (DS). Di fronte ad una macchina che produce di più spendendo di meno; di fronte ad un aumento sensibile degli investimenti o ancora dei servizi rivolti alle parti più deboli della città, non credo si possa parlare di mera contabilizzazione. Soffermandosi poi sul futuro di Meta, Finelli ha ribadito la necessità di procedere nella trasformazione per il suo stesso sviluppo salvaguardando però l'occupazione. Il suo è stato un sì anche alla proprietà diffusa aggiungendo poi che è sicuramente positivo che in questo senso si candidi anche un nucleo di imprenditori capaci di investire di rischiare e di spendersi per lo sviluppo di Meta. Giorgio Barbolini, capogruppo di FI, ha criticato il bilancio per la sua totale rappresentazione contabile. Nei suoi numeri non si nota alcuna inversione di tendenza ed in particolare sul fronte della spesa non si vede alcuna capacità politica di governare la spesa corrente, a cominciare da quella per il personale. Su questi terreni occorrerebbe una scrupolosa analisi. Tutto, invece, sembra essere accettato con disarmante naturalezza. Marta Andreoli, capogruppo di RC, ha colto nel bilancio equilibri instabili che sembrano avere come unico obiettivo quello di far quadrare i conti. Sembra prevalere la filosofia dell'impresa e non invece quella di un Comune dimenticando la qualità a favore della quantità. Anche all'interno delle due aziende trasformate, Meta e Atcm, prevale ormai la cultura della contrapposizione nei confronti dei lavoratori. Mauro Levratti (DS) ha sollecitato la Giunta e il Consiglio a ragionare di scuola con maggiore intensità. In sede di preventivo è bene tenere in considerazione le nuove competenze assegnate anche ai Comuni in materia di autonomia scolastica come di riforma dei cicli. Per Achille Caropreso (FI) il preventivo 2001 conferma ancora una volta scelte politiche fortemente penalizzanti nei confronti del ceto medio, lasciato privo di ogni possibile ammortizzatore o beneficio. Se si continuerà in questa direzione molti di questo ceto, sempre più in balia di tutti i tassatori, finiranno per scivolare nella fascia dei meno abbienti , dunque poi, da aiutare. Ubaldo Fraulini (DS), intervenuto per illustrare al consiglio un proprio ordine del giorno per sollecitare a San Damaso una politica di investimenti adeguata a mettere in sicurezza la viabilità della frazione, ha condiviso la filosofia generale del preventivo, a suo dire sempre più strutturato sui bisogni della città. E' un documento ingessato, povero di contenuto, che disegna una città di modestissimo profilo, ha detto Francesco Signorile (FI). Anche sul fronte degli investimenti siamo di fronte alla solita progettualità presuntuosa ed esagerate. Una vera e propria spettacolare politica degli annunci. Adriano Dallari (FI) ha addossato alla Giunta e alla maggioranza tutte le colpe per la morte del centro storico. Anche in questo preventivo c'è tutto il vuoto progettuale testimoniato in questi anni. Non c'è una idea innovativa che possa essere considerata tale. Giorgio Pighi, capogruppo di DS, si è soffermato su un dato, a suo dire, particolarmente importante. Sul fronte delle spese correnti, l'incremento previsto rispetto lo scorso anno è inferiore all'1%, che se paragonato ai valori reali, significa riduzione sostanziale della spesa. L'altro elemento da cogliere è la sostanziale invarianza della tassazione rispetto al bilancio dello scorso anno: non è stata introdotta l'addizionale Irpef, il tutto mantenendo invariata l'aliquota Ici prima casa. Intervenendo in sede di replica l'assessore Ennio Cottafavi ha voluto ricordare prima di tutto i dati degli investimenti. In essi - 209 miliardi in un anno, 488 in tre anni - ritrovo l'intera capacità di questo bilancio non solo di realizzare importanti opere pubbliche ma anche di promuove un insieme di volani economici per l'intera città. Più in generale poi di questo preventivo credo vada colta la scelta di dar corso a politiche selettive senza per questo rinunciare a ribadire il nostro sistema di valori fatto di servizi per gli anziani, scuole, infanzia e ambiente. Anche per il sindaco, Giuliano Barbolini, il preventivo 2001 guarda alla città non solo attraverso i servizi. Il punto di riferimento è la città che cambia. Ci si accusa di non saper leggere la città, ha poi aggiunto il sindaco. Io non credo. I dati dicono che Modena si conferma al vertice delle classifiche sull'occupazione, per reddito prodotto, per qualità e quantità dei servizi. Non mi pare che questa maggioranza non sappia leggere la città. Dopo aver ricordato che l'obiettivo nuovamente raggiunto con il patto di stabilità vorrà pure dire qualche cosa, che il bilancio è per lo meno in equilibrio, che rispetta i parametri imposti a livello nazionale, Barbolini si è soffermato sul centro storico. Importanti processi di rivitalizzazione sono stati avviati. Certo, assieme alle critiche avrei gradito sentire anche qualche proposta. Intervenendo in sede di dichiarazione di voto, Massimo Mezzetti (DS) ha apprezzato il lavoro compiuto in sede di elaborazione della proposta di bilancio. Amopia è stata la consultazione così come il confronto con la città. Un iter che ha permesso di fare della proposta anche la proposta di tutta la maggioranza. Ha sorpreso invece l'assenza dal dibattito di riferimenti specifici ai temi dell'ordine pubblico. Pochi gli accenni proposti dal Polo. Una "assenza" significativa come credo sia stata significativa l'assenza in aula di esponenti dello stesso Polo come Isabella Bertolini o come il candidato del centro destra, Gianni Ricci. "

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