Lo ha deciso a maggioranza il consiglio comunale di giovedì scorso
"Con i voti favorevoli della maggioranza e il voto contrario del Polo e di Rifondazione Comunista il Consiglio comunale di giovedì 19 luglio ha approvato il programma di dismissioni per il triennio 2001 - 2003 di beni immobili che fanno parte del patrimonio dell'Amministrazione. Nel contempo è stato deciso che i proventi delle vendite saranno destinati al finanziamento degli accordi di programma in corso e al piano delle opere pubbliche relativo agli anni 2001 - 2003. Attraverso bandi d'asta che valorizzino i beni posti in vendita l'Amministrazione metterà sul mercato gli edifici scolastici di via Prampolini e di Baggiovara, due appartamenti situati in piazza XX settembre e aree edificabili in via Salvo D'Acquisto, via Edison, via Attiraglio, via del Giaggiolo a San Damaso e via Ravel. Per la vendita delle aree in Comune prevedono tempi brevi mentre per gli edifici scolastici l'amministrazione attenderà il parere della Soprintendenza. Per la dismissione della scuola di Baggiovara si attende inoltre l'entrata in servizio della nuova struttura. "Questa amministrazione ha impostato una politica di investimenti che prevede per il triennio una consistente mole di nuove opere pubbliche, di recuperi e di acquisti di immobili - ha sottolineato nella sua presentazione Stefano Bonaccini Assessore al Patrimonio - in parte anche legati all'attuazione di importanti accordi con altri enti e con ministeri, già definiti negli anni del recente passato. La fonte di finanziamento principale per attuare il piano degli investimenti è stata individuata in risorse proprie del Comune e che tale politica di autofinanziamento, comporta la riduzione del rapporto tra l'ammontare del debito comunale ed il Prodotto Interno Lordo. Ciò consente l'applicazione delle norme previste dal patto di stabilità interno: estinguere anticipatamente i mutui senza penali." Acceso il dibattito in aula che è stato aperto dall'intervento dal consigliere Frieri (Rifondazione Comunista): "Il comune non è un'azienda quindi, non può vendere proprietà che vengono definite inutili". Per Torrini (Modena a Colori) la delibera è un pezzo di bilancio attraverso il quale si vende parte del patrimonio per finanziare il bilancio stesso". Favorevole al programma si è dichiarato il consigliere Bassoli (DS):"non si tratta di una svendita, ma si va a cedere quella parte di patrimonio vecchio e non utilizzato per creare del nuovo a favore della città." "Operazione non utile ma necessaria - è il pensiero di Fraulini (DS)- che offre la possibilità di fare nuovi investimenti e non tappare buchi di bilancio". Secondo Giorgio Barbolini (FI) si tratta di "un'operazione massiva che si va ad inserire nel bilancio. Sono atti che non premierebbero una famiglia così come non premieranno il Comune. Si tratta di un'operazione per coprire buchi di bilancio". Per Glorioso (I Democratici) la delibera non indica valori quindi non si può parlare di svendita e che "I beni patrimoniali che non servono si vendono". Per Giorgio Pighi (DS):"gli investimenti non possono gravare sulla spesa corrente, quindi il patrimonio pubblico viene utilizzato e mivimentato"."
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