A favore hanno votato tutti i gruppi di maggioranza. Contrari, sia pure tra distingui significativi, il Polo, Modena a Colori e Rifondazione comunista.
" Con una scelta tutta tesa a consolidare e rafforzare la rete dei servizi anche attraverso modalità innovative di gestione a sostegno della qualità sociale e dello sviluppo sostenibile, ieri, il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il bilancio preventivo 2002. Tre le priorità caratterizzanti: i servizi sociali, la casa e le infrastrutture. Sul fronte degli investimenti, l'obiettivo è quello di alzare ulteriormente la capacità attuattiva della macchina comunale. Già a quota 110 miliardi per l'anno appena chiuso, nel prossimo triennio si punta con decisione a raggiungere i 400 miliardi. Particolarmente significative le manovre finanziare approvate. Per far fronte al nuovo aggiuntivo taglio dei trasferimenti da parte dello Stato, accanto alla riaggiornata manovra per il contenimento della spesa corrente - nel 2002 è prevista una crescita vicino allo zero - sul fronte delle entrate viene applicata per la prima volta l'addizionale Irpef nel limite minimo dello 0,2% mantenendo invariate sia l'Ici che la Tarsu. Contenuti anche gli incrementi previsti per le tariffe dei servizi a domanda individuale come nidi materne strutture protette: le variazioni oscillano tra il 2 e il 3% in un quadro di parziale recupero del solo tasso di inflazione reale. A favore della proposta di bilancio hanno votato tutti i gruppi di maggioranza. Contrari, sia pure tra distingui significativi e voti differenziati sulle delibere allegate, il Polo, Modena a Colori e Rifondazione comunista, quest'ultimo comunque favorevole alle manovre tariffarie adottate dalla maggioranza in materia di rifiuti solidi urbani e servizi a domanda individuale. La seduta era stata aperta dall'illustrazione degli emendamenti, quattro in tutto, presentati rispettivamente dalla Giunta, dal gruppo di Forza Italia, e dalla maggioranza unitamente a Rifondazione comunista. Maturati al termine delle consultazioni i due emendamenti della Giunta, approvati dai gruppi di maggioranza con l'astensione di Rc, hanno introdotto - il primo - una maggiore entrata da Regione e Provincia per 313 mila euro destinati al potenziamento dei servizi sociali e delle politiche per l'ambiente, mentre il secondo, un aumento degli investimenti di 14.673.000 euro tutti finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche con particolare riferimento all'edilizia residenziale e ai progetti per alloggi in affitto da destinare a lavoratori in mobilità.. Via libera anche per l'emendamento maggioranza più rifondazione che stanziava 52.000 euro, recuperati da minori spese in capitoli come "prestazioni di servizio" a favore di organizzazioni umanitarie impegnate ad alleviare le sofferenze dell'infanzia in Afghanistan. Oltre ai gruppi propositori hanno votato a favore Modena a Colori e Ccd con l'astensione di Fi e il voto contrario di An. Pollice verso, invece, per l'emendamento di Forza Italia che proponeva l'abolizione dell'addizionale Irpef, dunque una minore entrata di 4.800.000 euro, a fronte di oltre 50 tagli per un analogo importo complessivo su altrettanti capitoli della spesa corrente. Fortemente criticato dalla maggioranza per l'oggettiva impossibilità applicativa se non attraverso riduzioni drastiche di servizi come materne e case protette, l'emendamento è stato respinto con il voto contrario della maggioranza e di Rifondazione comunista. Ad aprire la lunga serie di interventi era stato Adolfo Morandi di Fi. L'applicazione dell'addizionale Irpef nella forma massima prevista dalla legge - ha detto Morandi - andrà pari pari a coprire le minori entrate dal servizio farmacie oltre che a colmare l'ammanco registrato sul fronte degli utili trasferiti da Meta. Altro che riduzione dei trasferimenti dallo Stato. I modenesi pagano la disastrosa gestione economica di questa Giunta in capace di compire scelte su tutti i fronti, da quello della spesa corrente che si consolida in aumento, come sul fronte del recupero degli sprechi. E fra gli sprechi l'esponente di Forza Italia ha elencato prima di tutto le spese per gli affitti passivi, a suo dire drasticamente riducibili con una diversa politica di valorizzazione degli immobili dismessi di proprietà comunale. Di ben altro tono l'intervento di Antonio Nicolini (Ds) per il quale nella proposta della Giunta c'è un grande sforzo di progettualità responsabile, attenta alla complessità dei bisogni espressi dalla città senza mai perdere d'occhio la spesa. Uno sforzo difficile, che sconta una sistematica riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato ragione prima dell'applicazione dell'addizionale Irpef. Anche per questo non è serio da parte di Fi proporre tagli alle entrate senza dire ai modenesi che essi provocherebbero chiusure di servizi importanti in settori quali quelli degli anziani, dei disaabili e dei servizi all'infanzia. Per Gianpaolo Verna, capogruppo di An, ancora una volta la Giunta naviga a vista. In questa non programmazione la sola certezza è data dall'aumento delle spese correnti sui cui dati gli stessi revisori dei conti stendono un deciso invito ad una maggiore oculatezza . Non meno critico il suo giudizio sull'applicazione, per altro al massimo livello, dell'addizionale Irpef, a suo dire lasciata dalla Giunta senza alcuna indicazione sulla finalizzazione.. Dimenticare che per la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato mancano nelle casse del Comune 14 miliardi come ha fatto il Polo - ha esordito Antonio Maienza - non si fa un buon servizio alla città. Se si vuole difendere e qualificare i servizi diventa inevitabile reperire risorse sostitutive e la strada dell'addizionale Irpef è diventata giocoforza indispensabile. Contemporaneamente, però deve essere sempre più spinta la razionalizzazione delle spese anche perché vorrei che fosse l'ultima volta che si deve ricorrere a aumenti sul fronte dei prelievi fiscali per far quadrare i conti del bilancio. Tutto politico, come ha voluto subito sottolineare, l'intervento di Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori. Nei propositi della relazione del sindaco, colgo la volontà di ascoltare e comprendere i mutamenti in essere nella città per poi guidare il cambiamento. Da parte nostra non mancherà la disponibilità al confronto a cominciare dalle politiche e i modi con cui si intende redistribuire la ricchezza, alle scelte per i servizi sociali magari anche diversi per qualità e natura. Pur in presenza di alcune significative novità proposte dalla relazione, nelle scelte di bilancio non c'è traccia di svolta verso il privato, di alleanze per la città. La sinistra farà un passaggio storico quando supererà il fatto che tutto ciò che viene dal privato non può coniugarsi con le dimensioni collettive della città. Giandomenico Glorioso, capogruppo dei Democratici, ha contestato al Polo l'accusa alla Giunta di non aver compiuto scelte. Ma quale navigazione a vista'. Le scelte sono forti e si chiamano servizi sociali, casa, infrastrutture. Scelte politiche precise così come politiche sono le decisioni di esternalizzazioni gestionali di alcuni importanti servizi come le case albergo coinvolgendo direttamente il privato. Glorioso ha poi disquisito sul fatto che a Modena, come hanno sostenuto alcuni esponenti della minoranza di centro destra, l'addizionale Irpef possa produrre una contrazione dei consumi. Ben più pesante sarebbe in questo senso l'effetto prodotto da una generale riduzione dei servizi. E' un bilancio che non fa i conti con una città sempre più insicura, sempre più disordinata, con un centro storico sempre più vuoto, ha detto Vittorio Corsini (Ccd). Si continua con i grandi proclami mai concretizzati disegnando una città celeste che celeste non è. Fortemente critico anche il suo giudizio sull'addizionale Irpef, "solo lo scorso anno biasimata dallo stesso sindaco per la sua ingiustizia sociale ed invece applicata a piene mani quest'anno". Per Francesco Frieri, capogruppo di Rc, nel bilancio non c'è un'ottica di lungo periodo. Le strade percorse, come nel caso della privatizzazione delle farmacie, sembrano dettate da esigenze contingenti, senza una strategia tanto che mi vien da chiedere chi ha sbagliato tra il nostro comune di centro sinistra che ha venduto e quello di Reggio Emilia, di centro sinistra, che invece ha acquistato. Di fronte a grandi sfide come l'ambiente e la mobilità le proposte avanzate non hanno indicato alcuna scelta di campo a favore del trasporto pubblico. In questo settore come in numerosi altri avemmo gradito scelte significativamente diverse, anche per evitare di calcare le strade del Centro destra. Più disponibile il suo giudizio sul fronte dei servizi sociali. La buona socialità va difesa, anche se necessario con provvedimenti con l'introduzione dell'addizionale Irpef. Adriano Dallari (Fi) ha contestato il "trionfalismo" del sindaco in materia di nidi. Ma a quali primi livelli in Italia il sindaco fa riferimento se ancora a Modena oltre 600 famiglie sono in lista di attesa per un posto al nido' E' vero, si annunciano 70 nuovi posti per un intervento che sa più di pezza che di una politica vera di espansione del servizio. Dallari ha poi chiesto alla Giunta di cambiare politica anche in materia di immobili comunali. Più che immobilizzare liquidi, perché non si trasformano immobili in disuso in immobili nuovi o rinnovati'. Cristina Cavani (Ds) ha ritrovato nella proposta di bilancio nuovi eleneti per riprendere con forza la progettazione della nostra città partendo dai nostri valori fondanti che sono prima di tutto la solidarietà, il rispetto delle persone a cominciare dai bambini. Achille Caropreso (Fi) ha respinto l'accusa mossa al suo partito di voler smantellare lo stato sociale. A Milano come nel Veneto i servizi sono diffusi e di qualità confermando una scelta per noi fondante, di grande attenzione allo stato sociale. Per Valentina Neri (Ds) tra le novità positive proposte dal bilancio c'è sicuramente l'estensione degli interventi per far fronte al problema della casa, sia attraverso nuovi investimenti in alloggi che implementando politiche a sostegno delle fasce più deboli come nel caso dell'introduzione del fondo sociale per l'affitto. Dopo aver criticato l'aumento dei costi per il personale, Francesco Signorile (Fi), ha analizzato la realzione dei revisori dei conti dalla quale, a suo dire, emerge chiaramente che la Giunta ormai ha raschiato tutti i barili per far quadrare i conti del bilancio. Il fondo di riserva è al minimo così come ormai è diventato sistematico l'uso degli oneri di urbanizzazione per liquidare spese correnti. L'assessore Alvaro Colombo ha sottolineato del preventivo la scelta di allargare l'offerta di servizi, dai nidi all'assistenza domiciliare, alle materne per ribadire che i servizi sono un diritto e non una merce da acquistare. Forte, anche se ancora insufficiente, è l'incremento degli interventi per la casa. Dopo aver ribadito le sue critiche ad alcune scelte di esternalizzazione di servizi importanti, Colombo ha invitato la Giunta e la maggioranza a lavorare per ricostruire quel soggetto collettivo che per tanti anno ha caratterizzato le azioni di governo della sinistra, alternativo all'individualismo della destra. Su questa strada potremmo incontrare nuovi alleati, altre forze della stessa sinistra. Modena, ha detto Olga Vecchi (Fi), sta scivolando verso posizioni sempre più di rincalzo. La Giunta sembra più preoccupata a difendere se stessa più che a rispondere ai problemi della gente. Sul fronte delle spese si procede senza risparmi incrementando nel contempo i prelievi fiscali. E' la spesa che va adattata alle entrate e non viceversa. Greta Barbolini (Ds) ha apprezzato la giusta scelta compiuta dalla Giunta di rafforzare gli interventi a sostegno della cultura; cultura come diritto di cittadinanza, come uno dei più importanti nuovi diritti. Beatrice Cocchi (Ds) ha apprezzato lo sforzo compiuto dalla Giunta per percorsi di governo capaci di misurarsi con la complessità dei problemi. Nel preventivo c'è un concetto di servizi sempre più disegnato come diritto e non come carità, diritto per tutti a cominciare dai più deboli. Siamo di fronte ad un bilancio di serie B, ha esordito Giorgio Barbolini, capogruppo di Fi. Si scontano gli errori compiuti su fronti importanti come Farmacie comunali e Meta ma anche tutte le incapacità di governare la spesa sempre più in aumento. Sorprende poi l'insistenza con cui si continuano a proporre piani di investimenti faraonici quando ormai tutti sanno che il realizzato non supera mai il 50%. Insomma, è un bilancio vecchio stile, il solo che i governi di sinistra riescono a fare, sempre più lontano dal mutato scenario economico-politico. Nella relazione del sindaco, ha detto Paolo Ballestrazzi di Modena a Colori, ho ritrovato alcuni elementi di novità. Ci si interroga sul come ristrutturare la spesa per rispondere alle nuove domande di servizi. Peccato che il dibattito non lo abbia colto fino in fondo anche se va detto che nei capitoli e nei numeri le novità sono più sfuocate e non si intravedono scelte per avviare una reale trasformazione della spesa. Pietro Roversi (Ds) ha apprezzato del bilanci i numerosi interventi a sostegno delle fase più deboli così come gli agganci con le politiche per i piani per la salute, occasione assolutamente importante e da non perdere per ridare centralità ai comuni sul fronte della sanità. In questo bilancio anche lo sport ha trovato importanti ricollocazioni, ha detto Gino Montecchi (Ds). C'è una nuova progettualità in termini di strutture ma anche sul fronte della valorizzazione dell'associazionismo e del volontariato che sono, è bene ricordarlo, la chiave del successo dell'intero movimento sportivo modenese. Per Montecchi, poi, va sottolineata anche la scelta di favorire la realizzazione di impianti e strutture aperte al libero uso. L'intervento di Andrea Galli (An) si è soffermato in particolare sull'emendamento della maggioranza e di Rc per lo stanziamento di 100 milioni a favore dei bambini dell' Afghanistan. Ma lo sanno i modenesi dove vanno a finire i soldi del loro bilancio comunale, si è chiesto Galli. Al di là dell'intento solidaristico dell'emendamento, certamente da condividere, trovo però più giusto che la beneficenza venga fatta con i soldi personali e non con quelli del Comune. Anche Ferdinando Tripi (Ds) ha apprezzato l'attenzione del bilancio nei confronti dei problemi dello sport e di quello di base in particolare. Significativa in questo senso è la scelta di stanziare un milione di euro per la realizzazione di una nuova struttura sportiva polivalente. Antonio Finelli (Ds), dopo aver motivato lo stato di necessità che ha portato alla scelta di applicare l'aliquota Irpef, ha criticato la poca politica di Fi che per dire no a questa scelta ha lanciato solo slogan proponendo tagli che avrebbero significato solo chiusura di importanti servizi. Poca politica, lontana mille miglia dalla cultura della responsabilità che è cosa diversa dalla cultura della casa delle libertà. Noi stiamo proponendo una città dello sviluppo e della solidarietà. Qual è la città che voi invece volete proporre' Breve l'intervento del Vice sindaco e assessore al bilancio, Ennio Cottafavi. Non credo che si possa affermare che questo bilancio non compie scelte. Ci sono e sono chiare, parte delle quali costruite intorno alle stesse sollecitazioni venute dal confronto con la città. Penso alle risorse stanziate per gli alloggi da destinare ai lavori in mobilità, o ancora, agli interventi per il centro storico. Un mese di confronti serrati, positivi, che vogliamo continuare anche nelle fasi prossime di attuazione dei programmi. Con le organizzazioni sindacali in particolare sentiamo indispensabile proseguire il confronto su voci importanti come casa, salute, servizi. Ennio Cottafavi, infine, non ha condiviso l'accusa di chiusura nei confronti del privato. Ormai da tempo sono in essere, ed altre partiranno nei prossimi mesi, che vedono protagoniste realtà private, sociali e non. Poi, sorprende la forza con cui si propone la leva delle smobilizzazioni immobiliari per finanziare nuovi investimenti. Proprio di recente dai banchi del Polo abbiamo registrato su questo fronte segnali opposti. Intervenendo in sede di replica finale il sindaco Giuliano Barbolini ha esordito mostrando tutta la sua sorpresa per alcuni toni scuri con cui il Polo ha dipinto Modena, "ormai in caduta libera". Non serve alla politica, così come a Modena svilire la città. Si può discutere dei suoi bisogni, dei suoi problemi senza buttarla via. Si fa un torto alla città stessa. Rappresentazioni in cui non funziona nulla - ha poi aggiunto Barbolini - finiscono per essere tanto lontane dalla realtà da non aiutare la realtà stessa a crescere. E' vero invece che siamo di fronte ad una complessa fase di trasformazione della città. Su questo dato vedo che può esserci un dialogo, possiamo ragionare insieme sullo sviluppo urbanistico della città, sulle sue traiettorie di sviluppo. Anche nell'intervento di Rifondazione comunista colgo la possibilità di riflettere insieme su importanti politiche a cominciare da quelle sullo stato sociale. Qui le scelte di fondo aprono spiragli che vanno oltre le pur differenti posizioni sulle politiche gestionali. Sarebbe importante che questo Consiglio - ha poi concluso Barbolini - nella fase di fine mandato potesse restare di più sul merito dei problemi. Forte sarebbe il contributo collettivo, prima di tutto per la città. Dovremmo insieme voltare pagina rispetto a un atteggiamento che a volte, in qualche modo, finisce per mortificare il profilo civile e culturale della città". Su proposta dei capigruppo di maggioranza il Consiglio ha poi discusso e votato un Ordine del giorno, sottoscritto da Ds, Democratici, Udeur oltre che dallo stesso sindaco Giuliano Barbolini, con il quale si raccomanda che la Giunta "possa dar luogo, ove ne sussistano le opportunità già a partire dal prossimo mese di febbraio, ad un calendario di incontri in grado di affrontare i temi posti al centro del bilancio ed in particolare, casa e trasformazione urbana, sviluppo dei servizi di welfare e loro gestione, piano di zona dei servizi, piani per la salute. A questo scopo il Comune metterà a disposizione dell'insieme degli attori sociali eventualmente interessati e specialmente le organizzazioni sindacali la documentazione e i materiali in suo possesso relativi a ciascuno dei temi sopra richiamati. Il documento, votato a maggioranza da Ds, Democratici, Udeur con l'astensione di Rc, auspica che possa proseguire e svilupparsi il metodo della concertazione. Infine impegna la Giunta ad utilizzare prioritariamente il gettito dell'addizionale Irpef per sviluppare i servizi per la prima infanzia (Nidi), i servizi per la popolazione anziana e per la sicurezza urbana e stradale prima di tutto. Netto il voto contrario di Fi che per bocca di Achille ,Caropreso ha espresso non poche preoccupazioni su ipotesi di concertazione il più delle volte rilevatesi veri e propri freni al rinnovamento. "
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