L'intero importo destinato a investimenti	Respinto Odg di Fi che auspicava la non vendita della partecipazione	Il dibattito e il dispositivo di delibera
                
            
            
        
                             
                             
            "Via libera del Consiglio alla vendita ad "Autostrade Spa" delle quote del Comune di Modena in "Autobrennero Spa". L'intero pacchetto - 903 azioni al prezzo di 487 Euro cadauna - garantirà alle case del Comune 26,587 milioni di Euro, destinati per oltre 24,5 milioni a finanziare investimenti in opere pubbliche come viabilità, sanità, strutture sociali, e per 2 milioni ad estinzioni anticipate di mutui. Con la stessa cessione, poi, ha preso corpo uno specifico accordo tra Comune e "Autostrade Spa" che impegna quest'ultima a realizzare alcuni importanti interventi di potenziamento e qualificazione del sistema viario di servizio alla città come , nel caso non provvedesse Anas, il collegamento Campogalliano - Sassuolo con relativo raccordo alla tangenziale di Modena.	La delibera, illustrata in aula dal sindaco Giuliano Barbolini, è stata approvata con i voti dei gruppi Ds e della Margherita con l'astensione "politica" di Rifondazione comunista e il netto pronunciamento contrario di An, Fi, Modena a Colori e Udc.	Pollice verso, invece, per un Ordine del Giorno di Fi che auspicava la non cessione della partecipazione, "oltremodo finanziariemnte vantaggiosa, ma non paragonabile almeno da un punto di vista globale ad una permanenza nel Consiglio di "Autobrennero Spa"". Non sono bastati i voti favorevoli, oltre a quelli del gruppo di Fi, anche di An e Udc. Il documento è stato respinto, a maggioranza, da Ds e Margherita.	La scelta di vendere - aveva esordito Barbolini - trae origine da più considerazioni, insieme, finanziariamente forti e motivanti. Da un lato abbiamo colto nella offerta di "Autostrade Spa" condizioni particolarmente vantaggiose, confermate anche dalle perizie acquisite. Dall'altro, l'opportunità apre scenari sul fronte delle grandi opere pubbliche ed in particolare di quelle sanitarie e viarie, di straordinaria importanza per la città. Dunque, nessuna "necessità di far cassa", o di "chiudere buchi di bilancio", ma una scelta che è un progetto di lungo respiro per Modena, di programmazione. Abbiamo ragionato su un combinato prezzo - opportunità per la città e il suo territorio. Nella decisione di vendere c'è la scelta di accantierare al più presto opere come le rotatorie già da tempo programmate, il completamento del nuovo polo ospedaliero di Baggiovara, nuove strutture scolastiche e per gli anziani. In una parola stiamo trasformando azioni - quelle nello specifico in Autobrennero Spa, in servizi, in valore per la città, per garantire sviluppo compatibile e qualità della vita. In una parola abbiamo venduto per fare cose che servono alla città e la città è un patrimonio vero e di tutti, non di questa maggioranza ne tantomeno del sindaco. 	Barbolini infine ha ripercorso l'iter che ha portato alla decisione di vendere ed in particolare ai suoi tempi particolarmente ristretti. Era o no una opportunità da fermare'. Noi - ma non ho sentito pareri di merito diversi - abbiamo ritenuto di si. Ed ancora ai tempi il sindaco ha ricondotto le ragioni della scelta, possibile, della trattativa privata anzichè dell'offerta pubblica di vendita. La lunga procedura avrebbe determinato attese difficilmente compatibili con le esigenze  manifestate da "Autostrade Spa". Infine, per quanto attiene alla non piena sintonia sull'opportunità di vendere registrata rispetto alla Provincia, il sindaco ha ricordato che "possono esserci posizioni diverse, così come possono esserci ruoli diversi" senza che questo significhi non fare sistema.	Il lungo dibattito che ha preceduto il voto è stato aperto da Paolo Ballestrazzi. Per l'esponente di Modena a Colori, nessuno può vietare che il Comune scelga di dismettere delle azioni. Il problema vero, che non possiamo accettare è che questa Giunta scelga di rinunciare a fare sistema con gli altri soggetti che operano sul territorio. Agire ragionando solo sul quotidiano, sul contingente, senza programmi che guardano anche al futuro, potrebbe rivelarsi sbagliato. Così come non credo che l'accordo con Autostrade possa tutelare di più gli interessi del Comune rispetto alle opportunità offerte dal rimanere in Autobrennero.	Fortemente critico anche l'intervento di Andrea Galli (An). Con la vendita delle azioni - ha detto - non abbiamo fatto alcun affare d'oro. E' vero invece che in questo modo abbiamo perso ogni possibilità di incidere dall'interno sulle politiche di Autobrennero. Non meno negativo il suo giudizio sul protocollo Comune - Autostrade sulle opere viarie che quest'ultima realizzerebbe a Modena. Non ci crede nessuno. Sono solo proclami senza alcun impegno in termini di date e scadenze realizzative.	Più articolate le ragioni dell'astensione politica di Rifondazione comunista che però ha scelto di non partecipare al voto in quanto sull'atto deliberativo permangono ancora dubbi procedurali sulle scelte adottate. Senza questi dubbi mi asterrei, ha sottolineato Francesco Frieri, anche se non sono poche le critiche che riteniamo vadano mosse alle politiche fin qui seguite da Comune e Provincia in materia di sistema viario; politica tutta tesa a potenziare i collegamenti autostradali a discapito del sistema ferroviario. Nel merito della cessione delle quote Rc la considera una strada percorribile, tanto più comprensibile oggi che li Comune è costretto a fare i conti con tagli statali sempre più pesanti; tagli che avrebbero determinato, senza la vendita delle quote, la non realizzazione di importanti opere come l'ospedale di Baggiovara.	Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds, dell'intera delibera di cessione delle quote ha apprezzato l'importante accordo raggiunto con Autostrade Spa per la realizzazione di opere fondamentali per il nostro sistema viario, a cominciare dalla realizzazione, nel caso non provveda Anas, della Campogalliano Sassuolo. Anbche per questo non credo si possa parlare di svendita dei gioielli di famiglia come hanno sostenuto alcuni esponenti del Polo, ma di un trasferimento di capitale da una Spa al territorio della città e ai suoi servizi, primi fra tutti quelli sanitari del nuovo Polo ospedaliero di Baggiovara.	Più che da ragioni di opportunità - ha esordito Davide Torrini (Modena a Colori) - La scelta di vendere è stata dettata dalle mancate entrate nelle casse del Comune che dovevano essere garantite dall'entrata in borsa di Meta. La verità, dunque, è che senza vendere le quote il quadro finanziario del Comune sarebbe precipitato ulteriormente. Ai cittadini modenesi Ds e Margherita dovrebbero spiegare come intendo in futuro governare la città dopo aver venduto tutto. Quando non potrete più vendere qualcuno dovrà dire come farà a fare quadrare i bilanci.	Giandomenico Glorioso, capogruppo della Margherita, ha invece apprezzato la scelta compiuta dalla Giunta e dalla maggioranza. Di fronte ad una indubbia opportunità economica e alla venuta a meno delle iniziali ragioni strategiche che avevano indotto il Comune 22 anni fa ad entrare in Autobrennero Spa, vendere le quote è stato opportuno, prima di tutto nell'interesse della città.	Per Antonino Marino (Ds) vendere per reinvestire in opere pubbliche e servizi è una scelta razionale, fatta non per svendere ma per investire in qualità della vita, che vuol viabilità, ospedali, servizi. L'esponente dei Ds ha poi respinto l'accusa mossa al Comune di rinunciare in questo modo a fare sistema. Accordi come quelli sottoscritti con Autostrade Spa o per l'Alta velocità dicono invece che la collaborazione sul territorio era e rimane un obiettivo di fondo.	Gianni Ricci (Modena a Colori) ha contestato alla Giunta la mancanza di un adeguato coinvolgimento del Consiglio alla decisione di vendere. Il sindaco ha parlato di una scelta strategica, di importanti investimenti, di politiche per lo sviluppo. Temi come questi attengono prima di tutto al Consiglio che ha per compito istituzionale proprio quello di deliberare gli indirizzi di governo della città. La scelta compiuta dalla Giunta, invece, è stata quella di fatto di espropriare il Consiglio, unico organo, invece, a cui è deputato il compito di deliberare su questi temi. 	Per il capogruppo di Fi, Giorgio Barbolini, la decisione della Giunta di uscire da Autobrennero Spa è assolutamente sbagliata. Era importante restare nell'interesse della città e per lo sviluppo economico del nostro territorio. Restare come ha fatto Carpi, per incidere nelle scelte di Autobrennero Spa. Giorgio Barbolini ha poi rimproverato alla Giunta di aver scelta la strada della trattativa privata senza aver compiuto una adeguata istruttoria sulla soluzione migliore di collocazione.	A differenza da quanto sostenuto da Modena a Colori, la vendita non mi sembra un brutto affare. Antonio Finelli (Ds), respinge le accuse. Dalla insieme della delibera esce con evidenza che c'è invece, un interesse forte e generale per la città. Saremo giudicati unicamente sugli investimenti che sapremo realizzare. Ci sono dei momenti in cui, nell'interesse della città, bisogna assumersi le responsabilità.	Francesco Signorile (Fi) non ha nascosto i dubbi suoi e del suo gruppo sulla proceduta di vendita seguita. Perché è stata scelta la trattativa privata e non l'offerta  ad evidenza pubblica'. Critioco anche il suo giudizio sull'accordo Comune Autostrade Spa a suo dire, senza alcuna certezza, senza vincoli, senza impegni precisi per la società di Gamberale.	Non riconosco al Polo - ha detto Massimo Mezzetti (Ds) - l'autorevolezza morale e politica per accusare Giunta e maggioranza di svendere il patrimonio del Comune. A livello nazionale proprio il Polo sta smaltellando non solo gran parte dei beni patrimoniali dello Stato ma anche la stessa unitarietà del Pese. Nel merito della vendita Mezzetti si è invece chiesto come avrebbero reagito le forze del centro destra se di fronte ad una offerta come quella avanzata da Austrade Spa la Giunta avesse detto no, io non vendo'. Il primo concerto domenica 1 dicembre all'antica chiesa di San Lazzaro	Intervenuto in precedenza in sede di sintesi per i mezzi di informazione, Antonio Maienza (Udeur) aveva valutato positivamente la proposta di vendita avanzata dalla Giunta. Più che positivo anche l'accordo raggiunto con Autostrade Spa per la realizzazione di alcune importanti opere viarie cittadine. Alcune perplessità sono state manifestate, invece, per il metodo decisionale seguito. Andavano coinvolti di più gli altri soggetti istituzionali interessati, primo fra tutti la Provincia..	Dubbi sulla correttezza procedurale sono stati espressi da Gianpaolo Verna, capogruppo di An. I pareri in merito sono diversi e non è escluso che vi possano in futuro chiedere indietro i soldi incassati. La stessa scelta della trattativa privata non è stata adeguatamente motivata. Duro il suo giudizio anche sull'accordo con Autostrade Spa. Più che un impegno concreto mi pare un sotterfugio.	Infine, Vittorio Corsini (Udc) ha rimproverato al sindaco di aver abbandonato ogni proposito di continuare a lavorare per la realizzazione di un "Sistema Modena" all'altezza delle sfide economiche future. A Modena non si ragiona più in grande. Si abdica dal ruolo di protagonista nel compiere scelte future.	"
        
        
		
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