Approvato un Odg della maggioranza. Voto contrario da Fi e An.
"La riduzione degli organici nelle scuole operata dal Governo preoccupa il Consiglio comunale che nei giorni scorsi ha approvato a larga maggioranza - contrari solo i rappresentanti di Fi e An - un Ordine del giorno con il quale si chiede che il ministero della Pubblica Istruzione si attivi per garantire fin dal prossimo anno scolastico gli organici necessari, primi fra tutti quelli indispensabili per rispondere alle esigenze delle aree ove si registra un aumento degli alunni. A favore del documento, sottoscritto da tutti i gruppi della maggioranza e illustrato in aula dal capogruppo dei Democratici, Giandomenico Glorioso, hanno votato Ds, Udeur, Democratici e Rc con l'astensione a titolo personale del consigliere Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori). Decisamente negativo, invece, il pronunciamento del Polo per il quale nell'allarme lanciato della maggioranza "pieno di forzature e di denunce per tagli che non ci saranno" c'è solo tanta demagogia. Gli organici degli insegnanti - si legge nell'Ordine del Giorno - verranno ridotti di 8500, primo contingente di un taglio complessivo di ben 36.000 posti nel prossimo triennio. Tutto questo comporterà per Modena la mancata istituzione di una scuola dell'infanzia statale; l'eliminazione dei posti insegnanti adibiti alla lingua straniera nelle elementari; il taglio totale dei posti pedagogisti delle elementari e materne; dei posti insegnanti adibiti ai progetti di sostegno all'insegnamento; la riduzione degli insegnanti di sostegno per l'inserimento degli handicappati; l'eliminazione progressiva dei progetti per l'integrazione degli alunni stranieri oltre che la riduzione delle possibilità di conferma per molte sezioni di tempo pieno. Un quadro, quello proposto dal documento, di forte preoccupazione, segnato da alcune richieste, poi inoltrate al ministero della Pubblica Istruzione, ben precise. Unitamente al no ad ogni taglio sugli organici, si chiede di salvaguardare prioritariamente le necessità delle fasce più deboli e disagiate salvaguardando prima di tutto l'organizzazione scolastica a tempo pieno. Infine si chiede di assicurare la scuola di infanzia pubblica a tutti i richiedenti, o direttamente, o assicurando ai Comuni le risorse per rendere operativo il diritto. Intervenendo in sede di dibattito, Mauro Levratti (Ds) ha duramente criticato le scelte di controriforma adottate dal ministro Moratti, "tutte all'insegna di un preoccupante abbandono della scuola pubblica, in una filosofia di pura riduzione della spesa". Di ben altro parare Achille Caropreso (Fi) per il quale "la finanziaria di Berlusconi non ha tolto alcuna risorsa alla scuola ne tantomeno ridotto gli organici". Sarebbe più corretto ricordare che proprio il governo dell'Ulivo aveva penalizzato il sistema scolastico italiano con tagli alle finanze al numero dei docenti. Anche per il capogruppo di An, Gianpaolo Verna, l'ordine del giorno non può essere condiviso. E' pieno di demagogia e non dice che il percorso di ridisegnazione degli organici non prevede tagli ma interventi di razionalizzazione delle risorse. Cristina Cavani (Ds) ha invitato tutti i gruppi a "mettere da parte le polemiche". Ad un aumento complessivo in questi anni del 22% delle nascite si risponde con tagli degli organici scolastici. La situazione è grave e per affrontarla serve il contributi di tutti. Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds ha ricordato che i tagli degli organici così come l'intera controriforma della Moratti rompono di fatto un percorso che in questi anni ha permesso di trovare sempre più avanzati equilibri tra politiche sociali e azioni scolastiche e formative. Per Morena Manfredini, assessore alla Pi, gli effetti dei provvedimenti decisi dal ministero sono gravi e pesanti per la scuola modenese. Anche se per quest'anno siamo riusciti a contenere l'impatto sulla qualità del nostro sistema scolastico, già dal prossimo anno saranno messi in discussione alcuni suoi importanti capisaldi come il tempo pieno e le sperimentazioni. Dalla riduzione degli organici - ha detto Antonino Marino (Ds) si coglie quale sia la volontà del centro destra di investire in istruzione, condizione fondamentale per il futuro dell'intero Paese. E' vero, ha poi aggiunto rispondendo al Polo, che in nessun atto del Governo di parla di chiusura del tempo pieno. A farlo ci pensano le circolari che con i tagli agli organici negano di fatto ogni futura a queste importanti esperienze scolastiche. La riforma Moratti - ha detto Giuseppe Campana (Ds) - sarà solo una parentesi reazionaria per la scuola italiana. Sono certo che ne la Ministra ne il Governo saranno in grado di impedire i processi dell'integrazione sociale in atto. Antonio Maienza (Udeur) quella della Moratti è di fatto una non riforma, ma solamente un tentativo di ritorno al passato, all'insegna di quel concetto di scuola classista fatto di distinzioni nette tra percorsi classici e formazioni tecnico professionali. La scuola - ha esordito Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori, è uno dei temi decisivi per il futuro del Paese, ma anche di quelli più esposti alla radicalizzazione delle posizioni. Credo, ha poi aggiunto, tutto il dibattito risenta della debolezza del nostro sistema bipolare dove sopravvive ancora la cultura del "tanto meglio tanto peggio" che è devastante per tutti. Infine, per Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) l'Ordine del Giorno è certamente condivisibile nel contenuto ma non certo nel metodo e nei tempi. In esso trovo molta cultura del passato, fatta di una periferia in lotta con il centro, di Comuni schierati contro il Governo. "
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