Approvata dal Consiglio la delibera per l'avvio delle procedure.	Già individuate le funzioni strategiche: imprese innovative, Modena terra di motori, albergo e centro congressi e Modena città della musica	Le critiche di Fi, An  e Modena a Colori	
                
            
            
        
                             
                             
            "				Al via la gara tra privati per la realizzazione di "Cittanova 2000". La delibera di indirizzi con cui il Comune di Modena indirà una gara per individuare un soggetto privato chiamato a realizzare l'intero intervento sui 15 ettari del comparto è stata approvata ieri dal Consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza, l'astensione di Rc e Udc e il voto contrario di Fi, Modena a Colori e An.	La proposta di delibera messa a punto dalla Giunta e illustrata in aula dal Vice sindaco Ennio Cottafavi, traccia le funzioni strategiche che dovranno essere sviluppate nell'area individuata come potenziale fulcro dell'innovazione tecnologica e produttiva. Funzioni importanti, già individuate nei mesi scorsi dallo studio di fattibilità realizzato da Nomisma e Paribas per conto della società Cittanova 2000 di cui fanno parte oltre a Comune, Provincia e Camera di Commercio, anche istituti di credito, Unione industriali, Lega cooperative e Consorzio attività produttive. 	La prima "funzione" è quella di favorire l'insediamento nell'area di imprese innovative ed a tecnologia avanzata, quale elemento di ulteriore qualificazione dell'intero sistema produttivo modenese. La seconda, può essere sintetizzata sotto il titolo "Modena terra di motori", finalizzata alla realizzazione di strutture produttive, scientifiche, tecnologiche, culturali e ludiche legate alla motoristica, cioè un vera e propria Motor city che consenta di valorizzare la vocazione già presente sul territorio. Terza funzione è quella di un centro alberghiero e per congressi, in risposta a una domanda in continua  crescita.	Se queste tre funzioni sono indicate come  vincolanti, ce n'è una quarta, considerata come elemento fortemente raccomandato, e che i concorrenti alla gara potranno sviluppare, legato a Modena città della musica, che, anche qui partendo da una vocazione esistente, consenta di realizzare strutture destinate ad ospitare e promuovere eventi, col conseguente sviluppo della filiera di servizi legati alla produzione musicale.	Ora la parola passa ai privati ai quali il Comune chiede di formulare proposte che, pur tenendo conto di alcuni vincoli urbanistici, potranno essere sviluppate con ampia libertà.. La gara sarà incentrata su tre elementi prioritari di valutazione: il prezzo offerto per l'area; la qualità della progetto e la corrispondenza di tale progetto agli obiettivi proposti dall'Amministrazione comunale.	Intervenendo nel dibattito, Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori, ha criticato l'intera impostazione del bando a suo dire assolutamente generico, il cui unico evidente obiettivo è quello di incassare risorse per risanare le casse del Comune. Nella intera elaborazione delle funzioni, poi, è mancato un reale coinvolgimento delle categorie interessate. Diverso il parere di Antonio Maienza (Udeur) per il quale il progetto, unitamente alla fascia ferroviaria, qualificherà in modo deciso e innovativo la nostra città. Del bando, poi, credo vada colto - ha detto - la capacità di garantire un ruolo centrale anche alle realtà del mondo imprenditoriale locale. Per Gianni Ricci (Modena a Colori) l'intera delibera risente della mancanza di un progetto globale di sviluppo della città. Un vuoto che impedisce di fatto di ragionare sui possibili percorsi attuativi, dunque sulle stesse indicazioni operative tracciate dal bando. Ricci ha poi auspicato che il Consiglio come la intera città possano essere posti in condizione di conoscere la destinazione delle risorse incassate con la vendita dell'area. Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds, non ha nascosto la sua sorpresa per i contenuti del dibattito proposti dai gruppi di centro destra. Non c'è stata alcuna ricerca, alcuna volontà ad entrare nel merito della proposta. Il bando - ha detto - non può essere valutato semplicemente come uno strumento per rafforzare il nostro sistema economico e produttivo. Ciò che cerchiamo con "Cittanova 2000" sono le funzioni innovative ed in particolare quelle che ancora mancano e che la città ha vocazioni per realizzarle. Adolfo Morandi (Fi) ha lamentato il fatto che ancora una volta siamo di fronte a molte parole e a pochi fatti. Ciò che emerge dalle linee di gara è la scarsa realizzabilità del progetto, per altro tarato su funzioni ormai solo residuali come la musica e i motori. Danilo Bassoli (Ds) ha respinto l'accusa mossa da Modena a Colori che collocherebbe la città in un preoccupante vuoto progettuale complessivo. Il disegno c'è e passa attraverso alcuni grandi progetti come la fascia ferroviaria e il centro storico ai quali, ora, si aggiunge Cittanova 2000. Più che entrare nel merito del bando e delle funzioni indicate, Francesco Frieri, capogruppo di Rc, ha scelto la strada della proposta concreta: destinare il 10 - 15% degli introiti derivanti dalla vendita dell'area alla realizzazione di interventi in area sociale e segnatamente a sostegno dell'edilizia per l'affitto. Sarebbe questo - ha detto - un bel segnale di sinistra in una operazione tutta appiattita sul mercato. Un simile segnale potrebbe indurci ad un voto di attesa, un voto di astensione. Per Vittorio Corsini (Udc) la delibera e il percorso di gara sono prima di tutto strumenti tecnici. Si tratta di una vera e propria offerta rivolta al privato. Il mio è un voto di positiva astensione in attesa di conoscere come sarà realizzato il bando ed in particolare come sarà economicamente valutata l'area. Dire che manca un progetto per la città - ha esordito Palma Costi, assessore all'urbanistica - mi pare francamente una forzatura. Cittanova 2000 non è un intervento isolato ma si inserisce in un percorso ben preciso dove, insieme al centro storico, guarda alla città delle relazioni con il resto della provincia, della regione, del paese e dell'Europa. Alla fascia ferroviaria, invece, abbiamo demandato altre funzioni, pensate in un progetto unitario, destinate - però - alla dimensione urbana. Anche Giandomenico Glorioso, capogruppo dei Democratici, ha respinto l'accusata mancanza di un progetto generale. C'è e quel che più conta lo stiamo implementando attraverso un costante rapporto con le categorie interessate. Per questo trovo fuori luogo l'accusa di aver cambiato idea sul futuro dell'area. Credo invece vada riconosciuta alla maggioranza l'onestà intellettuale che si addice ad una scelta di costante apertura al confronto. L'occasione offerta da Cittanova 2000, ha detto Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) poteva e doveva essere giocata in ben altra dimensione, con ben altri obiettivi. Serviva prima di tutto rispondere all'ormai importante nodo dello sviluppo di qualità. Occorre cercare di capire la differenza tra sviluppo e produzione, tra progresso e accumulazione di ricchezza. Dure le critiche di Giorgio Barbolini, capogruppo di Fi. E' una delibera che sancisce il fallimento delle politiche della maggioranza. Cittanova 2000, così come numerosi altri progetti, scontano percorsi costosissimi e ritardi impressionanti. Le stesse indicazioni di funzioni - Modena terra di motori o Modena città della musica - sono ormai sui tavoli da anni, masticate e rimasticate da anni.	Intervenendo in sede di dichiarazione di voto, il sindaco Giuliano Barbolini ha voluto ricordare che Cittanova 2000 è prima di tutto una scelta per lo sviluppo di qualità, per introdurre nel nostro sistema produttivo ulteriori opportunità e funzioni capaci di creare valore aggiunto. Il sindaco ha poi risposto all'accusa di dover far cassa per far quadrare il bilancio del Comune. Se così fosse - ha detto - la strada sarebbe stata un'altra, diciamo più commerciale, più facile da percorrere. Così non è stato ed abbiamo puntato ad una collocazione dove l'obiettivo principale è quello di dialogare e di interagire con gli altri distretti. Infine Barbolini ha sostanzialmente condiviso la proposta del capogruppo di Rc di destinare una parte delle entrate da vendita del terreno ad interventi sociali.	"
        
        
		
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