Il documento contabile votato da tutti i gruppi di maggioranza.	 In dodici mesi investiti oltre 121 miliardi.	I principali capitoli e il dibattito in aula.	
                
            
            
        
                             
                             
            "Consuntivo all'insegna degli investimenti quello approvato ieri dal Consiglio comunale. Licenziato con i voti favorevoli di tutta la maggioranza - contrari, Fi, Modena a Colorie, Udc e Rc - il documento di bilancio per l'esercizio 2001 ha chiuso i battenti con un impegnato in infrastrutture ed opere pubbliche di oltre 121 miliardi in 12 mesi, 20,6 in più rispetto al 2000.	Come ha sottolineato lo stesso assessore alle finanze, Ennio Cottafavi illustrando in aula la proposta di delibera, quello chiuso il 31 dicembre scorso è stato un anno segnato da decine di cantieri, resi possibili anche grazie una gestione flessibile che ha permesso non solo di registrare un sostanziale pareggio - l'avanzo è di 248 milioni per un totale di 425.009 milioni da entrate e 424.761 milioni da spese - ma anche di rispettare i vincoli del patto di stabilità fissati dalla finanziaria nazionale. Una condizione - ha poi aggiunto Cottafavi - che ha permesso di procedere nell'estinzione senza penali dei debiti con la cassa depositi oltre garantire al Comune la possibilità, se necessario, di assumere personale a tempo indeterminato. Più in generale, poi, il consuntivo 2001, nonostante l'ulteriore diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato su alcuni importanti capitoli come i ratei dei mutui, ha chiuso di fatto a pareggio senza rinunciare all'obiettivo di consolidare ulteriormente l'impegno prioritario delle risorse correnti a sostegno delle politiche in campo sociale ( + 6 miliardi rispetto al 2000), dell'istruzione ( +5,3 miliardi), dei servizi ambientali ( + 5,4 miliardi).	Sul fronte delle entrate correnti, pari a 411 miliardi a fronte dei 399 del 2000, l'incremento registrato è stati pari al 2,9%. Di queste, 152 miliardi sono garantiti dalle entrate tributarie con un più 10 miliardi sul 2000 in gran parte dovuto agli aumenti della base imponibile, dall'azione di controllo dell'evasione e dall'introduzione delle nuove aliquote dell'Ici e della nuova tariffa della Tarsu. Seguono, poi, le entrate da trasferimenti pari a 120 miliardi e le entrate extratributarie che hanno raggiunto quota 139 miliardi, 1,7 miliardi in più sul 2000.	Infine, i capitoli della spesa. Anche nel 2001 è continuata una azione di forte razionalizzazione e contenimento. Il volume complessivo è stato pari a 401 miliardi con un incremento di poco superiore ai 16 miliardi (+4,2%), di poco superiore all'inflazione. A beneficiarne di più sono stati i settori dell'istruzione, dei servizi sociali rivolti agli immigrati, agli anziani, e ai minori; la cultura e lo sport, la viabilità esistente e trasporto pubblico. 	Del capitolo spese poi va segnalata l'ulteriore diminuzione dell'incidenza delle rate di ammortamento dei mutui sul totale delle entrate correnti che raggiunge il 5,2% garantendo un nuovo ulteriore spazio di flessibilità al bilancio. Solo pochi anni fa, il dato era fermo al 16,8 %. Dunque, costo del debito ancora in calo risultando il più basso in assoluto tra i comuni capoluogo della regione.		Intervenendo nel dibattito, il capogruppo di Fi, Giorgio Barbolini, ha contestato alla Giunta la sistematica forzatura operata dalla Giunta per far quadrare i conti, a suo dire, per nulla a posto come invece vuol far credere la maggioranza. Anche sugli investimenti il trionfalismo è del tutto fuori luogo. E' vero - ha detto - che sono stati impegnati, che è cosa diversa dall'averli realmente concretizzati, ben 120 miliardi per investimenti. Ma poi si tace il fatto che essi rappresentano meno del 50% di quelli che erano stati preventivati. Investimenti anche al centro dell'intervento di Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori. Non posso accettare - ha detto - che in sede di preventivo si inserisca tutto, proprio tutto, senza responsabilmente scegliere solo il possibile, per poi scaricare su altri le responsabilità sulle mancate realizzazioni. Poi, ha aggiunto, non può reggere a lungo una politica di finanziamento degli investimenti svendendo i gioielli di famiglia e non invece recuperando risorse dalla spesa corrente. Per Danilo Bassoli (Ds), il consuntivo 2001 conferma alcune importanti politiche della maggioranza, a cominciare dalle scelte a sostegno dei servizi sociali e della scuola. Per quanto riguarda gli investimenti, poi, sorprende che dalle minoranze non venga colto la centralità dell'intero pacchetto degli interventi, motore insostituibile della trasformazione della città. Francesco Frieri, capogruppo di Rc, dopo aver invitato la Giunta a sacrificare sull'altare del contenimento della spesa corrente importanti servizi come casa, scuola, anziani, non ha nascosto le sue perplessità su molti smobilizzi patrimoniali a sostegno degli investimenti. Non vorrei che fra qualche anno ci trovassimo di fronte ad un preoccupante piatto che piange. Nei capitoli di questo consuntivo - ha esordito Giandomenico Glorioso, capogruppo della Margherita - trovano conferma alcune importanti scelte compiute fin dall'inizio della consigliatura: si continua a perseguire il contenimento della spesa puntando con decisione a nuovi e più elevati livelli di efficienza e efficacia. Il rispetto del patto di stabilità, centrato ancora una volta nonostante le difficoltà determinate dalla riduzione dei trasferimenti, ne è una conferma. Stefano Bonacini, assessore al patrimonio, non ha condiviso le accuse venute dal Polo  di "svendere i gioielli di famiglia". E' vero invece, che gran parte degli investimenti realizzati e finanziati sono stati riservati al recupero di importanti contenitori storici di proprietà comunale. Più che di svendite credo sia opportuno parlare di recupero e valorizzazione. Anche per Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds, gran parte degli investimenti sono segnati da passaggi da patrimoni in disuso a nuovi patrimoni. Pighi non ha poi nascosto le sue preoccupazione per il quadro economico e contabile che in questi giorni sta emergendo dai conti dello Stato. Temo che molte delle scellerate scelte compiute dal Governo finiranno per produrre pesanti conseguenze anche sui comuni, dunque sulla possibilità di garantire i servizi attuali. Adolfo Morandi (Fi) ha contestato alla Giunta la rigidità del bilancio. La spesa corrente non ha registrato alcuna ristrutturazione ed è grave che ancora una volta si sia proceduto con operazioni di mera cassa. Antonio Maienza (Udeur) ha apprezzato lo sforzo compiuto per il contenimento della spesa corrente. Dai capitoli del consuntivo emergono importanti segnali di riorganizzazione della spesa, prima fondamentale condizione per non dover ricorrere in futuro ad ulteriori ritocchi delle aliquote sul fronte dei tributi e delle tariffe. Vittorio Corsini, (Udc) ha contestato alla Giunta i troppi trionfalismi spesi sul fronte degli investimenti. Nessuno dice che rispetto al preventivato non sono stati realizzati interventi già previsti per oltre 60 miliardi. Anche sul fronte delle entrate, non può essere taciuto il fatto che molte delle maggiori risorse recuperate sono state destinate a saldare buchi ancora scoperti. Infine, Antonio Finelli (Ds) ha respinto l'accusa di svendere immobili e beni comunali. Le scelte fin qui compiute hanno largamente percorso la strada della rimmobilizzazione delle entrate da smobilizzo. Ben altra è la situazione a livello nazionale. E' di questi giorni la scelta del Governo di porre in vendita per tentare di far quadrare i conti addirittura importanti beni culturali come monumenti e musei.	"
        
        
		
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