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20/09/2002

I DATI CONFERMANO L'UTILITA' DELLE LIMITAZIONI AL TRAFFICO

Le cifre di Comune di Modena e Arpa ribadiscono come targhe alterne e blocco dei veicoli più inquinanti incidono sulla qualità dell'aria. Ma per adeguarsi alle normative europee, ora in vigore, c'è ancora strada da fare
Il Comune di Modena è stato tra i pochi, già dall'inverno 2000-2001, ad affrontare in termini preventivi il tema dell'inquinamento atmosferico, adottando una manovra di limitazione della circolazione per i veicoli non catalizzati nella giornata del giovedì. La scelta del Comune di agire in termini preventivi, che nasceva da quanto stabiliva un apposito decreto del ministero dell'ambiente del 1999, è stata poi confermata dai passaggi successivi, sino alla decisione dell'aprile 2002 sempre del Ministero dell'ambiente, con la quale si sono recepite le normative euorpee che fissano nuovi limiti della qualità dell'aria, in particolare per le polveri fini. Tale normativa ribadisce l'obbligo dei Comuni di adottare provvedimenti preventivi di limitazione della circolazione per migliorare la qualità dell'aria. I dati elaborati dal Comune nei mesi scorsi e quelli diffusi proprio in questi giorni dall'Arpa confermano la rilevante utilità di provvedimenti di limitazione al traffico (unitamente alla loro necessità anche nel prossimo futuro). Tale dato si accompagna alla convinzione di non ritenere tali provvedimenti come esaustivi, ma di inserirli in un più ampio quadro di interventi per sviluppare una mobilità sostenibile e per agire su tutte le forme di inquinamento, anche non derivanti dal traffico. L'esito delle manovre adottate a Modena nei due inverni precedenti è stato quantificato dal Comune attraverso rilevamenti automatici effettuati sui flussi di traffico in diversi punti della città. Tali rilevamenti hanno consentito di stimare un calo dei flussi dell'8% (nell'inverno 2000-2001) e del 8,7% nell'inverno 2001-2002. Trattandosi di una riduzione del traffico che incideva sui mezzi non catalizzati e quindi più inquinanti, si è anche fatta una stima della quantità di sostanze tossiche non emesse in atmosfera. Ad esempio per ogni giorno di manovra 2000-2001 si è evitata l'emissione di 1278 kg di monossido di carbonio, di 69 kg di biossido di azoto, di 13 kg di benzene e di 3 Kg di polveri . Per la manovra 2001-2002 la stima è che non siano stati emessi, per ogni giornata di divieto, 14 chili di benzene, 3 chili di polveri, 1390 chili di biossido di carbonio e di 75 chili di biossido di azoto. Da rilevare è poi come l'accoglimento della normativa europea, prevede un avvicinamento graduale a parametri che diverranno sempre più rigidi da qui al 2005. Attualmente infatti esistono due valori di riferimento per la tutela della salute umana. Uno è in relazione al valore giornaliero da non superare più di 35 volte l'anno: tale valore è di 65 microgrammi per metrocubo per il 2002. Ma nel 2003 tale limite scenderà a 60 microgrammi per metrocubo sino ad arrivare a 50 microgrammi per metrocubo nel 2005. L'altro è il valore limite annuale. Per il 2002 il limite è di 44,8 microgrammi per metrocubo. Ma nel 2003 tale limite scenderà a 43,2 mircogrammi, a 41,6 nel 2004 ed a 40 nel 2005. Nel quadro dei rilevamenti proposto dall'Arpa (basato sul confronto della media delle concentrazioni medie giornaliere rilevate da tutte le stazioni presenti sul territorio di ogni singola provincia), emerge come Modena (delle 3 centraline presenti in provincia per i rilevamenti sulle PM10 due sono a Modena città) sia tra le realtà della Regione che più ha ridotto i livelli di inquinamento da polveri sottili. Tra 2000 e 2001 i superamenti del limite giornaliero di protezione della salute (50 microgrammi per metrocubo) sono quasi dimezzati. Tale sforzo (considerando che per altre città della regione più vicine al mare o a zone collinari, le condizioni meteo incidono favorevolmente sulla qualità dell'aria) non può però considerarsi esaustivo. Con riferimento al valore di 65 microgrammi per metrocubo, che rappresenta il limite per il 2002 da non superare per più di 35 volte, i dati ARPA, al 12 settembre 2002, evidenziano come Parma sia già a quota 80, Reggio a 41, Ferrara a 40, Bologna a 35 mentre la provincia di Modena è a 20 superamenti. Considerando i dati delle singole stazioni di Modena città, al 12 settembre 2002, risulta che l'obiettivo di 65 microgrammi per metrocubo per il 2002 è già stato superato per 27 volte nella stazione di via Nonantolana e per 10 volte, in giorni coincidenti, anche in piazza XX Settembre. Con riferimento ai valori rilevati dalle singole stazioni, a Modena città nel 2001 ci sono comunque stati 63 superamenti del limite giornaliero, fissato per il 2001 a 70 microgrammi per metrocubo, in via Nonantolana e 9 in piazza XX Settembre. Con l'inverno alle porte è dunque assai probabile che il tetto dei 35 superamenti possa essere valicato anche qui. Nello scorso inverno ci furono mesi con oltre 20 sforamenti e furono raggiunti valori anche superiori di 200 microgrammi per metrocubo, cioè 3-4 volte oltre il limite di legge in vigore. In relazione al dato delle medie annuali delle singole stazioni di Modena, si osserva comunque una tendenza alla diminuzione che, dal valore di 78 microgrammi per metrocubo di via Nonantolana nel 1998, arriva a 49 microgrammi per metrocubo nel 2001, tendenza confermata anche per piazza XX Settembre dove si è passati dai dai 35 microgrammi per metrocubo nel 2000 ai 32 microgrammi per metrocubo nel 2001. Su tali valori, assieme ai provvedimenti adottati dal Comune, ha inciso comunque anche il progressivo rinnovo del parco veicoli con la riduzione dei mezzi non catalizzati. Resta comunque evidente che la strada per migliorare la qualità dell'aria e per rientrare nelle normative europee deve proseguire, anche in considerazione dei livelli sempre crescenti di mobilità e dell'aumento delle vetture circolanti, a tutela di quel valore primario che è la salute collettiva.

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