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23/12/2003

FONDAZIONE MARCO BIAGI, IL COMUNE ADERISCE

Contributo triennale per l'istituzione che ricorderà il professore ucciso dalle Br
Il Comune di Modena ha aderito ufficialmente alla Fondazione Marco Biagi ed erogherà un contributo economico a suo favore per gli anni 2003-2005. Lo ha deciso il Consiglio comunale di ieri, 22 dicembre 2003, con un voto all'unanimità. Il sindaco Giuliano Barbolini presentando la proposta di adesione formale dell'amministrazione nel civico consesso di ieri ha ricordato tra l'altro il peso avuto dal professor Biagi nell'ambito della realizzazione del Progetto Serdom. 'Il nostro ruolo nella Fondazione sarà quello di partecipante istituzionale ' ha ricordato il sindaco nel suo intervento ' che contribuirà con 50mila euro sia per l'anno in corso che per il 2004 e per il 2005. Biagi era una persona stimata e qualificata e la Fondazione è nata per volontà della famiglia e dell'Università per dare lustro alla sua figura e investire in progetti di ricerca, diventando un punto di riferimento d'eccellenza nel panorama scientifico internazionale. Il nostro contributo avrà un respiro programmatico e l'iniziativa del Comune punta ad attrarre altre adesioni istituzionali, Provincia di Modena, Provincia e Comune di Reggio Emilia in primis, per finalizzare studi nell'area servizi alla persona, utili anche per il nostro territorio: e questo è anche l'auspicio della signora Biagi'. Nel corso del dibattito sono intervenuti per primi i consiglieri Achille Caropreso (Fi) e Francesco Frieri (Rc): quest'ultimo ha ribadito che il suo gruppo voterà a favore dell'adesione del Comune 'perché emerge un profilo alto della Fondazione, anche se mi chiedo che fine farà l'associazione Adapt, che lavora nello stesso campo degli studi comparati sul giuslavorismo e che gode anch'essa di contributi del Comune'. Antonio Finelli (Ds) ha sottolineato invece il particolare significato assunto dall'intervento del Comune in questo campo 'anche per via del mio rapporto di amicizia con Biagi, professore al servizio dello Stato e non di un partito. E'grave ' ha detto - che si sia chiamata la legge Biagi con il suo nome e sul suo assassinio si sono incrociate una serie di strumentalizzazioni vergognose. Non possiamo ritenere chiuso il capitolo delle responsabilità sulla sua morte: mai Biagi comunque si sarebbe sognato di mettere il suo sapere al servizio di un partito non di sinistra'. L'assessore ai Servizi sociali Alberto Caldana ha invece ricordato anch'esso il lavoro compiuto da Biagi nella costruzione del Progetto Serdom. 'Lo incontravamo in Facoltà per motivi di sicurezza e non ha voluto nulla in cambio per il suo lavoro se non l'adesione del Comune ad Adapt. Modena deve provare un grande rispetto per Biagi il suo ruolo ' ha spiegato - e deve mantenere vivo un rapporto'. Sono poi intervenuti nel dibattito consiliare i consiglieri di Modena a colori Davide Torrini e Gianni Ricci. Il primo si è detto 'amareggiato da alcuni interventi che mi hanno preceduto e dalla dolorosa strumentalizzazione che si è fatta di Marco Biagi'. Ricci ha invece rammentato il ruolo di studioso e servitore dello Stato del collega d'ateneo, disinteressato della parte politica che governava in quel momento. Giorgio Pighi, capogruppo Ds, ha sottolineato invece che l'adesione del Comune valorizza la scelta della Fondazione di dare vita ad un centro di eccellenza e testimonia l'impegno della città contro il terrorismo. 'Guai a pensare che il lavoro accademico possa individuare metodologicamente lo sposare una parte politica, anche se il fine del lavoro accademico è quello di contribuire anche al dibattito politico in corso. La Fondazione ' ha concluso - è un valore aggiunto per la nostra città'. Andrea Galli di An ha ribadito dal canto suo che l'adesione del Comune alla Fondazione Marco Biagi 'è un segnale forte che la città si stringe alle vittime, anzi forse la cifra del nostro contributo è inadeguata'. Il sindaco Barbolini nella sua replica ha ricordato come si sia privilegiata la concertazione come metodo di lavoro nella costruzione del Progetto Serdom, la richiesta della famiglia Biagi di garantire la massima autonomia alla Fondazione e ha auspicato che altri soggetti istituzionali del territorio, compresa la Regione e le fondazioni bancarie, partecipino ad essa, anche per aumentare il budget finanziario a sua disposizione. 'Adapt e Fondazione sono comunque due cose diverse, valuteremo in sede di costruzione dei progetti scientifici ' ha concluso il sindaco - come garantirne la collaborazione'.

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