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25/03/2003

ADOLESCENZA, LA RETE DI INTERVENTI DEL COMUNE

Gli assessore Manfredini, Tesauro e Caldana intervengono sul tema del bullismo: 'Dal Comune tanti progetti avviati al servizio di scuole e famiglie'
Trasmettiamo un intervento congiunto dell'assessore all'istruzione Morena Manfredini, dell'assessore alle politiche sociali Alberto Caldana e dell'assessore alle politiche giovanili Mauro Tesauro: 'In questi giorni l'attenzione dell'opinione pubblica si è giustamente concentrata su alcuni episodi di cosiddetto bullismo in alcune scuole della città e della provincia. Episodi che descrivono un clima di prevaricazione, se non di razzismo, presente tra ragazzi e adolescenti. Si tratta di segnali da non sottovalutare ed a cui prestare la dovuta attenzione. Come Amministrazione comunale non vogliamo addentrarci (né potremmo farlo) nei singoli casi denunciati. Ci pare però doveroso cogliere questo spunto per un ragionamento su un tema delicato e rispetto al quale occorre operare sicuramente uno sforzo di sensibilizzazione dei diversi soggetti coinvolti, a cominciare dalle famiglie e la scuola, che vanno tutti messi in condizione di avere strumenti idonei ad affrontare, quando si presentano, situazioni delicate e difficili. E' questo a cui tende uno sforzo avviato da anni dal Comune di Modena, uno sforzo condiviso da diversi assessorati. I casi di bullismo sono un fenomeno non di oggi. E' sulla base di alcuni episodi avvenuti in scuole superiori nel 1996 che il Comune avviò un primo lavoro di ricerca e di intervento nelle scuole. Da allora Modena è divenuta sempre più una città multietnica e dove l'inserimento scolastico di bambini stranieri ha posto problemi nuovi che si sono intrecciati alle logiche comunque presenti nei gruppi giovanili. E' evidente che il punto di partenza cui questa Amministrazione si è sempre ispirata è quello di prevenire ogni discriminazione, valorizzando la capacità di confronto, di dialogo e di rispetto delle differenze. Modena è la terza provincia nel Paese come percentuale di immigrati e molte scuole hanno un numero di alunni provenienti da paesi extracomunitari superiore al 10%. Una tale massiccia presenza di ragazzi di altri paesi nelle nostre scuole di ogni ordine e grado pone un problema di accompagnamento all'inserimento, pone un confronto nuovo con il personale della scuola e pone un bisogno di incontro con i genitori che tenga conto delle differenze educative delle diverse culture. A ciò si aggiunge che nella società sono presenti situazioni di deprivazione economica e, soprattutto, culturale; parte delle famiglie si trova in difficoltà ad assicurare il difficile passaggio dall'infanzia all'adolescenza. E' su queste premesse che si innestano le numerose azioni che il Comune di Modena ha attivato. In questa direzione sono andati i progetti specifici, sviluppati nella totalità delle scuole, di inserimento di mediatori culturali, di alfabetizzazione alla lingua italiana dei bambini e degli adolescenti di recente immigrazione ed i corsi di formazione per gli insegnanti. I vari itinerari predisposti per affrontare sotto vari aspetti il tema della legalità e dell'agire solidale hanno interessato, nel solo anno scolastico 2002/2003, oltre 3100 alunni; circa 90 insegnanti sono stati coinvolti in un percorso sugli ambiti di intervento delle diverse istituzioni che contribuiscono a garantire la sicurezza dei cittadini; 160 insegnanti hanno partecipato ai corsi per rilevare i segnali di abuso e maltrattamento nei minori. Alle scuole sono stati forniti 12 mediatori culturali, 282 ragazzi hanno partecipato ai corsi di recupero della lingua italiana al di fuori dell'orario scolastico. Spiace cogliere che nell'ambito della riforma della scuola appena varata nessuno di questi argomenti sia al centro dell'attenzione e le riduzioni di risorse previste nella finanziaria del 2003 non aiutano certo ad affrontare la questione. C'è poi il capitolo dei bambini e adolescenti in situazione di disagio seguiti dai servizi sociali ed alcune volte anche dai servizi sanitari. Al riguardo nell'ambito del Patto per la scuola sono stati siglati protocolli tra scuole e servizi sociali per permettere di lavorare insieme in modo sinergico sulle situazioni difficili. In questo quadro rientrano 302 interventi educativi (individuali o di gruppo) svolti nei quartieri in collaborazione con il volontariato; ci sono poi 91 interventi seguiti in convenzione con una cooperativa sociale e 16 interventi di affido nell'ambito del progetto 'Qualcuno ha bisogno di te'. L'Assessorato alle politiche giovanili e il Progetto Modena città sicura hanno poi portato avanti uno specifico lavoro di indagine sul tema del bullismo che, oltre a fornire elementi di conoscenza, è approdato a diversi interventi concreti. Nel corso di questo anno scolastico 6 classi dell'Ipisa Corni stanno svolgendo un percorso che vede insieme insegnanti, studenti ed esperti proprio discutere di questi temi. Da una ricerca, aperta all'adesione delle scuole medie, elementari e superiori, è scaturito un corso di formazione per insegnanti, in corso di svolgimento e realizzato assieme all'Università di Modena, proprio sul tema della gestione dei conflitti nei gruppi di adolescenti. Sono tutti strumenti attivi, a disposizione della città. Se è fondamentale non sottovalutare episodi e segnali, altrettanto importante è operare insieme, con disponibilità e spirito di collaborazione. Nessuno deve essere lasciato da solo di fronte ai problemi, ma neppure sarebbe convincente pensare che qualcuno possa fare da solo per risolverli. Dalla scuola, alla famiglia, alle istituzioni occorre avere il coraggio di guardare negli occhi le cose e chiedere aiuto se ce n'è bisogno '.

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