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28/03/2003

"APRE UN "PUNTO D'ACCORDO" PER LITI, DIVERBI E BULLISMO"

A Modena il primo centro di mediazione sociale dell'Emilia-Romagna. E' la seconda struttura in Italia che si occupa di risoluzione pacifica dei piccoli conflitti
"Liti di condominio, diverbi tra giovani e adulti per motorini rumorosi o stereo troppo alti, incomprensioni tra insegnanti, genitori e alunni, fenomeni di bullismo. Sono solo alcuni dei piccoli conflitti di cui si occuperà "Punto d'accordo", il centro gratuito di mediazione sociale che aprirà lunedì 31 marzo nell'atrio della stazione delle corriere, in via Bacchini 27, per iniziativa del Comune di Modena, del Centro servizi per il volontariato e di Acer Modena, l'azienda casa dell'Emilia-Romagna. Con due operatori part-time e dieci volontari esperti in mediazione, formati dal Gruppo Abele di don Luigi Ciotti e coordinati da Tiziana Balestri, il servizio - il primo in Emilia-Romagna e il secondo in Italia dopo Torino - offre informazione e orientamento ai cittadini che vivono situazioni conflittuali, ascolta le parti e media tra loro, progetta e gestisce interventi di negoziazione. La struttura collabora inoltre con i Servizi sociali, gli assessorati comunali all'Ambiente, all'Istruzione, alle Politiche giovanili e allo Sport, il Centro per le famiglie, le scuole, la Polizia municipale, le polisportive, il Centro stranieri, le Circoscrizioni e le associazioni di volontariato. "Modena è una città dove episodi di piccola conflittualità sono diffusi e dove spesso si chiede al Comune di intervenire", spiega l'assessore comunale ai Servizi sociali Alberto Caldana. "Sull'esempio di quel che accade in altri paesi europei, per esempio la Francia, abbiamo deciso di istituire un luogo dove le persone, con l'aiuto di mediatori esperti, possano incontrarsi e trovare un accordo prima di fare ricorso alle carte bollate o alle denunce". Punto d'accordo sarà aperto il lunedì dalle 9.30 alle 12 e il mercoledì dalle 15.30 alle 18. E' già attiva una linea telefonica con servizio di segreteria (059 211184) che permette di chiedere informazioni e lasciare messaggi. In via sperimentale, dall'ottobre dello scorso anno il servizio si è già occupato di 18 situazioni che hanno richiesto interventi di mediazione. "Abbiamo toccato con mano - prosegue Caldana - l'esigenza di proseguire su questa strada per favorire, anche sul terreno dei conflitti, una cultura della mediazione che il Comune ha già attivato per le famiglie e per gli immigrati e che presto estenderemo anche ai casi di ordine penale". "

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