Dal Comune di Modena un progetto per creare giovani tifosi non violenti
"L'iniziativa di venerdì 28 marzo "Piccoli calciatori della via Emilia" si sviluppa a partire da un progetto più ampio del Comune di Modena nell'ambito delle politiche per la sicurezza urbana. Si tratta del programma "Il tifoso protagonista della sicurezza", che si pone come obiettivo centrale il problema della violenza calcistica e il suo superamento attraverso una serie di azioni volte alla crescita delle relazioni personali e di gruppo. Queste azioni di prevenzione contemplano le realizzazione di iniziative che integrino le risorse e competenze istituzionali e della società civile, in particolar modo dei tifosi, che saranno coinvolti in prima persona. Questa iniziativa si colloca nel filone di attività "Scuola di tifo", che vuole recuperare e diffondere tra i tifosi più giovani la cultura della curva come valore positivo, mettendo in luce la non conformità di alcuni atteggiamenti e comportamenti con le stesse regole non scritte della curva. E' in questo contesto che nasce la collaborazione con la UISP, che mira a fornire ai ragazzi una maggior consapevolezza delle realtà che li circondano, non solo all'interno della propria polisportiva e della propria città, ma anche verso una realtà più ampia che coinvolge altri bambini di città emiliane (Bologna e Piacenza), e di altre realtà culturali e sociali attraverso la partecipazione ai Mondiali Antirazzismo. Il progetto, a cui si è voluto dar carattere sperimentale per questo campionato, potrà essere sviluppato il prossimo anno anche sulla base delle valutazioni di questa esperienza. L'iniziativa specifica coinvolge i piccoli giocatori delle polisportive di Modena Madonnina, Villa D'oro, Modena Est e Saliceta San Giuliano, che si incontreranno a turno con altri team di ragazzini tifosi di squadre emiliane di serie A, in particolare Bologna e Piacenza. In occasione degli incontri, che si svolgeranno in concomitanza con le partite di calcio delle rispettive squadre, i ragazzini giocheranno tra loro in un piccolo match in un clima di festa. Ciò mira a educare i ragazzi alla valorizzazione dell'elemento di differenza come valore positivo, e non come base di scontro, coinvolgendoli direttamente nel processo di apprendimento, in modo da responsabilizzali in prima persona. In questo modo i ragazzi saranno protagonisti attivi e non ricettori passivi di norme e regole di comportamento. Dopo ogni partita è previsto un pranzo con prodotti tipici delle città che partecipano allo scambio, un modo simbolico per valorizzare e sottolineare il valore delle differenze, ma allo stesso tempo avvicinare ancor più tra loro i bambini, e creare un legame, se possibile, più forte. In conclusione della giornata i ragazzi potranno andare allo stadio o vedere la partita tutti insieme su di un maxischermo, o assistere agli allenamenti dei giocatori. Questo permetterà ai ragazzi di vivere in prima persona l'esperienza del tifo organizzato, e comprendere il suo funzionamento e le regole che ne stanno alla base, oltre che divertirsi e vedere giocare di persona i loro idoli. La partecipazione ai mondiali antirazzismo a Montecchio di Reggio Emilia prevista per luglio sarà la fase finale di questo percorso di formazione alla tolleranza e alla valorizzazione delle differenze e permetterà ai ragazzi che vi prenderanno parte di mettersi a contatto con realtà anche molto diverse da quelle già conosciute, per cultura e stile di vita, oltre che per fede calcistica. "
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