Il Comune interviene su mense, previsti pure incontri coi genitori e grande distribuzione.
Educazione alimentare a scuola, incontri con i genitori, azioni coordinate con le aziende sanitarie, ditte di ristorazione collettiva e grande distribuzione. Sono alcune delle strade che il Comune di Modena sta percorrendo, nell'ambito del Piano per la Salute (PPS), per contrastare sovrappeso e cattiva alimentazione nei bambini. Un altro mezzo, forse più singolare, ma già sperimentato lo scorso anno per l'educazione alimentare negli adulti, è la radio, attraverso una campagna informativa. L'educazione alimentare per i bambini dallo svezzamento all'età scolare è, infatti, il tema dei 1400 spot che dal primo dicembre Modena Radio City manderà in onda per sei mesi. Il progetto promosso, oltre che dall'emittente radiofonica, da Vivo Modena, è realizzato con il Comune, l'Azienda Usl, l'Università e il sostegno di Conad. Nella provincia di Modena la percentuale dei minori in sovrappeso è del 17,7%, superiore alla media regionale (16,5%). Lo dice lo studio di sorveglianza nutrizionale 2003/04 della Regione Emilia-Romagna che nella nostra provincia ha interessato 260 scuole. Modena è superata solo da Parma, Forlì e Reggio Emilia dove i bimbi in sovrappeso sono il 19%. Inoltre, nella nostra provincia, l'11,5 dei minori soffre di obesità (quasi il doppio che a Bologna, meno che a Reggio e Parma), senza sostanziali differenze tra maschi e femmine, anche se la percentuale delle bambine è leggermente superiore a quella dei bambini. 'Rispetto a questi dati ci stiamo attivando, in collaborazione con le aziende sanitarie, per mettere in atto un piano d'azione coordinato', spiega Simona Arletti, assessore alle Politiche Sanitarie. 'Sulla popolazione scolastica ' precisa l'Arletti - si interviene insieme all'assessorato all'Istruzione, da una parte, agendo sull'appalto per la refezione scolastica, che quest'anno ha visto aumentare considerevolmente la quantità di alimenti biologici. Dall'altra, programmando, in collaborazione con dietiste Cir e Università, incontri con i genitori per dare indicazioni anche sull'alimentazione a casa. Infine, lavoriamo sul fronte delle grandi catene di distribuzione, per sensibilizzarle alla realizzazione e alla diffusione di merendine che siano il più sane possibile'.
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