Approvata una delibera in Consiglio con i voti della maggioranza e il parere negativo delle opposizioni. Al centro del dibattito anche la discarica di via Caruso
"Il Consiglio Comunale ha approvato con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari delle minoranze una variante urbanistica al Piano Regolatore presentata dall'Assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio Daniele Sitta per la fascia di rispetto dell'elettrodotto interrato a 132 KV di alta e media tensione, impianto che collegherà i sezionatori di alta tensione installati nelle cabine primarie di via Cavazza e il Ricevitore Nord in via Sant'Anna. L'Assessore alle Politiche Ambientali Gianfranco Orlando ha sottolineato che 'la realizzazione dell'elettrodotto si rende necessaria nell'ambito dei lavori di adeguamento dell'impianto di termodistruzione con recupero di energia di via Cavazza, che prevedono la realizzazione della quarta linea di combustione dei rifiuti e modifiche delle linee di combustione esistenti, necessarie a rendere l'impianto tecnologicamente omogeneo e ad integrarne le strutture e i servizi'. Il dibattito che è seguito alla presentazione della delibera ha riguardato principalmente il tema della sicurezza della quarta linea di combustione del termovalorizzatore e quello della discarica di via Caruso in relazione al passaggio dell'Alta Velocità. Mario Tamburi (Forza Italia) ha evidenziato il fatto che 'le ipotesi di inquinamento sono associate a dei modelli', quando invece dovrebbero 'essere associate al reale funzionamento dell'impianto di termodistruzione'. Ercole Toni (Ds) ha invece ribadito che si sono 'ampie garanzie di sicurezza' rispetto all'elettrodotto, che 'non intacca l'ambiente né pone problemi dal punto di vista paesaggistico'. Maggiori garanzie sui controlli le hanno chieste anche Achille Caropreso (Forza Italia) e Sergio Celloni (Udc), mentre Isabella Massamba 'N Siala (Ds) ha proposto di introdurre 'monitoraggio sulle ortive per controllare la concentrazione dei metalli pesanti nella zona del termovalorizzatore, confrontandoli con altre zone della città'. Nel dibattito è quindi intervenuto Mauro Tesauro (Verdi) annunciando la presentazione di un Ordine del Giorno in cui si chiedono punti di garanzia tra i quali il fatto che 'l'impianto dovrà smaltire solo i rifiuti dell'ambito provinciale di riferimento' e che 'nessun altro nuovo impianto sorga in Provincia di Modena', puntando al 55% di raccolta differenziata nel 2005, l'istituzione di un osservatorio ambientale e il 'riconoscimento al quartiere di un eco-contributo per investimenti ambientali a compensazione'. Massimo impegno sulla raccolta differenziata dei rifiuti ha invece invocato Mauro Manfredini (Lega Nord), ricordando l'esempio di Treviso dove 'si è raggiunta la quota del 60% contro il 30% di Modena nel 2003. Confrontando il piano di Treviso con quello di Modena si può dedurre che Treviso nel 2010, con una popolazione superiore del 12% a quella di Modena produrrà il 42% in meno di rifiuti e avvierà allo smaltimento finale il 50% in meno di rifiuti rispetto a Modena. Nell'operazione del termovalorizzatore ' ha concluso ' esiste il sospetto che un così rilevante ricorso alla combustione sia funzionale anche alle logiche di business di Meta'. Antonio Maienza (Margherita) ha concordato sulla prospettiva di potenziare la raccolta differenziata, chiedendo 'risposte certe sui fumi del termovalorizzatore, poiché non è stato presentato un progetto di impatto epidemiologico'. Sia Maienza che Danilo Bassoli (Ds) hanno quindi ricordato l'esempio del termovalorizzatore del Villaggio Giardino, riconoscendo che 'non è stata positiva'. Bassoli, in particolare, ha sottolineato che 'sulle nuove forme di termovalorizzazione, che partono dal principio che vengono bruciati i rifiuti invece del gas metano, occorrerà fare molto marketing per informare i cittadini della validità', ribadendo al contempo che l'impianto di via Cavazza 'non crea impatto ambientale visivo e riduce al minimo l'impatto elettromagnetico'. Alberto Caldana (Margherita) ha sottolineato che 'la tecnologia che Meta mette a disposizione nel termovalorizzatore non è così distante dagli standard tecnologici di altre realtà europee' e, in riferimento al monitoraggio continuo dell'impianto , 'ci sono tutti gli strumenti adeguati. Non abbiamo quindi necessità di crearci dei problemi che non abbiamo'. Gli ha risposto Dante Mazzi (Forza Italia) citando la pericolosità delle polveri, mettendo in evidenza che 'in commissione si è parlato delle PM10, che non sono pericolose poiché sono troppo grandi per entrare negli alveoli polmonari. La nostra attenzione, però, deve essere spostata sulle PM 2,5', chiedendo infine garanzie sull'edificabilità dei terreni in cui passerà l'elettrodotto interrato. Critico Andrea Galli (An) sulla gestione dei rifiuti che 'non può essere risolta solo con l'aumento della raccolta differenziata, che ha costi molto maggiori dei benefici che se ne traggono'. Una difesa sulla scelta dell'inceneritore è quindi arrivata da parte di Ubaldo Fraulini (Ds) 'anche perché l'alternativa sarebbe quella di ampliare le discariche'. Fraulini ha chiesto anche 'massima garanzia sulla composizione dei materiali che bruciano. La raccolta differenziata, anche se è costosa, è però una scelta di civiltà'. Anche Michele Andreana (Ds) si è detto favorevole alla delibera precisando che 'l'obiettivo futuro è il ciclo integrato, cioè andare in discarica con sempre meno rifiuti'. Ivo Esposito (Forza Italia) ha invece letto stralci della relazione Meta sul termovalorizzatore, concludendo che contiene 'dichiarazioni di Meta di pericolosità di un impianto che non è garantito'. L'Ingegner Adelmo Benassi di Meta, intervenendo in Consiglio per un parere tecnico sul termovalorizzatore, ha confermato che il depuratore dei fumi 'è già stato sperimentato sulle linee esistenti con un reagente innocuo come il bicarbonato di sodio. Addizionando il carbone attivo si assorbono i metalli attivi e le diossine', assicurando che la concentrazione di questi elementi nei fumi 'è abbondantemente sotto i limiti di legge'. Assicurazioni anche sulla frequenza di controllo sugli inquinanti 'monitorati 24 ore su 24' oltre che sull'utilizzo dei bioindicatori. Ha poi aggiunto che per il piombo e il cadmio 'non si prevedono soluzioni a breve' e che 'bisogna trattarli per renderli inerti', ricordando poi ' in relazione al territorio interessato dalle emissioni ' che 'è difficile dire quanto sia riferito effettivamente all'inceneritore piuttosto che ad altre cause'. L'assessore Orlando ha anche ricordato che 'Meta deve sottostare a 98 prescrizioni come gestore dell'impianto' e che 'sul tema della salute è in previsione la presentazione del modello di studio sull'area garantire l'individuazione dei soggetti esposti'. Anche l'assessore Sitta ha ribadito l'efficacia della scelta del termovalorizzatore: 'Il recupero dell'energia prodotta ' ha sottolineato ' permetterà di garantire il 22% del fabbisogno di energia a Modena', chiarendo inoltre che 'non ci sono problemi di tipo urbanistico legati all'elettrodotto' e garantendo che 'i controlli saranno severi per la salvaguardia dei cittadini'. Molto acceso in consiglio comunale anche il tema del destino della discarica di via Caruso in relazione al passaggio dell'Alta Velocità. Baldo Flori (Modena a Colori) ha evidenziato come nel corso del consiglio 'nessuno ha parlato di Meta, né della discarica di via Caruso, confinando il dibattito all'aspetto tecnologico', spiegando che 'i nodi di fondo politico non sono stati sciolti e che alcune spiegazioni date sono state reticenti e piene di zone d'ombra', rivendicando per il Consiglio Comunale 'il diritto di toccare argomenti che riteniamo importanti'. Sulla stessa linea Olga Vecchi (Forza Italia) che, oltre a rimarcare il fatto che 'le strutture come il termovalorizzatore sono troppo vicine ai centri abitati' ed esprimendo forti dubbi sulle conseguenze che 'anche solo una delle 98 disposizioni di sicurezza possa saltare', ha dichiarato che 'la fretta di presentare la delibera dell'elettrodotto è per distogliere attenzione dal tema della discarica, ma i due temi sono collegati'. Andrea Leoni (Forza Italia) ha ricordato, in riferimento alla discarica di via Caruso, come in aula "aleggi un lezzo di altra natura", puntando l'indice sulla 'programmazione della gestione dei rifiuti che è inadeguata e incompleta', dichiarando che 'noi non diamo deleghe in mano a nessuno per la salute dei cittadini, né all'Amministrazione, né a Meta né a nessun altro'. Sergio Rusticali (Sdi) ha quindi precisato che la discarica di via Caruso 'è costantemente monitorata e che la sua cessazione debba avvenire all'atto della posa effettiva dei binari', non condividendo l'atteggiamento dell'opposizione che 'in considerazione del fatto che ci sia una questione aperta sulla discarica, per lo stesso motivo consideri negativamente anche la questione del termovalorizzatore'. Alberto Caldana (Margherita), in riferimento alla chiusura della discarica, ha ribadito che 'si tratta di un problema di tempi' e non, come accusano le opposizioni 'di programmazione della gestione dei rifiuti'. E' stata quindi la volta di Sergio Celloni (Udc), che ha confermato il fatto che il Consiglio Comunale 'non è stato messo in condizione di discutere di Tav e discarica', mentre Michele Andreana (Ds) ha dichiarato che 'gli accordi con Tav e Ministero dell'Ambiente sono chiari. Nessuno dice che la discarica deve rimanere aperta in eterno, si tratta solo di trovare siti opportuni'. Mauro Tesauro (Verdi) ha quindi difeso la scelte della precedente amministrazione, sottolineando come 'i ritardi siano dovuti ad una lunga serie di stop and go' Maurizio Dori (Ds) ha invece sollecitato il Consiglio Comunale a illustrare 'quale sarà il destino dei 35 lavoratori della discarica' nel caso dovesse chiudere. Parere favorevole alla delibera, inoltre, da parte di Rosa Maria Fino (Di Pietro). Nel corso della replica, sempre in riferimento alla discarica di via Caruso, l'assessore Sitta ha dichiarato che 'un passaggio nell'area di via Caruso avrebbe permesso di risparmiare soldi' e che 'gli accordi erano chiari', mentre l'assessore Orlando ha infine ricordato che 'il terreno della discarica, di proprietà comunale, sarà ceduto a Tav e che quando questo accadrà si discuterà di tempi e indennizzi', sottolineando con forza il concetto che 'non siamo in una situazione di emergenza ambientale'. "
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