Dibattito in aula sulla sanità, presenti il Rettore e i vertici di Ausl e Policlinico A dicembre la consegna del primo stralcio, dalla minoranza molte critiche
L'Accordo di Programma tra Comune e Azienda Usl e il progetto del nuovo ospedale di Baggiovara sono stati al centro dei lavori del Consiglio comunale di lunedì 29 marzo. L'aula del civico consesso ha ospitato infatti gli interventi dei vertici dell'Ausl e dell'Azienda Policlinico, del preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e del Rettore dell'Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Il sindaco Giuliano Barbolini aprendo il dibattito ha ricordato come il 15 dicembre prossimo l'ospedale verrà consegnato nel suo primo stralcio funzionale, mentre l'operatività piena del nosocomio avverrà entro il febbraio 2005 e l'anno successivo l'avranno le funzioni ora situate al Policlinico. 'Baggiovara non ha dieci anni perché è stato pensato sul presente, è moderno, funzionale ed eccellente, con un grande comfort alberghiero e tecnologico, importante per tutto l'ambito provinciale ' ha spiegato Barbolini ' Abbiamo messo a disposizione il terreno e se non si arriverà alla prevista vendita degli immobili per finanziarlo metteremo a disposizione l'importo mancante: siamo in grado di garantire il rispetto degli accordi anche in sede regionale'. Il Direttore generale dell'Azienda Usl di Modena Roberto Rubbiani ha ricordato dal canto suo le caratteristiche dell'intervento (366 miliardi di costi, 213 mila metri quadri di superficie, 630 posti letto, standard edili e organizzativi innovativi, proprietà e gestione interamente pubblica, 1550 posti auto) e come il nuovo nosocomio si inserisce all'interno del sistema sanitario modenese e con quali obiettivi: il Direttore del Presidio ospedaliero dell'Azienda Usl di Modena Stefano Cencetti ha invece ricordato nel dettaglio le caratteristiche del nuovo ospedale, le sua differenziazione funzionale in 5 macro aree (assistenziale, didattica-ricerca, alta tecnologia, alberghiera e di supporto), i tre progetti tecnologici che qui avranno sede (la presenza del laboratorio unico di analisi, l'informatizzazione e il sistema di digitalizzazione, informatizzazione e trasmissione delle immagini) a servizio della rete ospedaliera provinciale. Il Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Gian Carlo Pellacani ha sottolineato che dalla firma dell'Accordo che a luglio ha individuato le diverse funzioni di Policlinico e Baggiovara l'Ateneo non è stato più contattato, ha auspicato la nascita di un Ausl unica per Modena, ha ricordato i tanti investimenti compiuti presso il Policlinico ribadendo la necessità di stabilire rapporti con le istituzioni sanitarie sul territorio per fare fruire a specializzandi e studenti le strutture, aprendo un tavolo di confronto politico dove l'Università possa svolgere un ruolo propositivo. 'Difficile pensare di trasferire a Baggiovara didattica e ricerca ' ha concluso ' se non c'è un impegno chiaro sulla progettualità dell'attività universitaria'. Giuseppe Torelli, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha dal canto suo ricordato che la chiusura di Sant'Agostino ed Estense creerà problemi di relazione con le aziende Policlinico e Usl: 'solo una reale integrazione funzionale del Policlinico nella rete provinciale può evitare il rischio di depauperamento e di una diminuzione di assistenza sanitaria ai cittadini. A Baggiovara andranno 4 corsi di laurea breve e 5 scuole di specializzazione, 200-400 studenti, mentre in via del Pozzo ' ha ricordato - resteranno le alte specializzazioni. Chiedo agli enti locali di aiutarci concretamente, definendo nuovi protocolli d'intesa tra Università e Regione sui finanziamenti e trovando spazi adeguati fin dall'apertura di Baggiovara per la ricerca e la didattica'. Claudio Macchi, Direttore generale dell'Azienda Policlinico, ha poi ribadito come Baggiovara sia un'opportunità per la città e non solo, che la sua missione strategica può essere valorizzata e definire un Azienda ospedaliera compiuta. 'Policlinico e Baggiovara sono due facce della stessa medaglia, in via del Pozzo ci saranno superfici più congrue alla didattica e alla ricerca, con un coinvolgimento diretto ' ha spiegato - dell'Università, e presto ci sarà un vero e proprio Piano regolatore dell'ospedale con l'obiettivo del riordino delle attività di degenza ed assistenza. Abbiamo investito e investiremo ancora sul Policlinico'. Gli interventi dei consiglieri comunali ieri pomeriggio sono iniziati con quello di Giancarlo Verna (An), che si è detto contrario fin da subito all'idea di Baggiovara e preoccupato per il disagio manifestato poco prima dal Rettore. 'Non vorrei ' ha detto - che l'aspetto manageriale si differenzi troppo da quello della ricerca e della didattica, vedremo la storia a chi darà ragione'. Il collega Mario Santantonio (la Margherita) ha invece ricordato che si è finalmente giunti in dirittura d'arrivo con il nuovo nosocomio di Baggiovara, 'che porterà ad una crescita quali-quantitativa delle prestazioni. Meno ricoveri e più assistenza domiciliare e posti letto per la lungodegenza, queste sono le nuove esigenze anche a Modena. La futura maggioranza che governerà la città ' ha concluso - dovrà dire la sua su una necessaria razionalizzazione e integrazione nella gestione della sanità modenese, anche superando la doppia azienda'. Olga Vecchi (Fi) ha invece criticato la scelta di Baggiovara 'troppo vicino a Sassuolo, realizzato con lavori a singhiozzo. Di quanto rientreranno i costi in futuro' Saranno pronte a dicembre ' ha affermato - le strutture per accogliere gli studenti' Chi gestirà il sistema Baggiovara-Policlinico' Mi sembra una disordinata operazione di assemblaggio, a rischio di diventare ingestibile ed economicamente fallimentare. Si sono solo ratificate scelte fatte in passato, non c'è stato nessun dibattito con gli operatori della sanità. Questo Consiglio monotematico lo ho voluto personalmente assieme al mio gruppo quasi un anno fa, anche per capire se c'è tempo per modificare le scelte fatte'. Gianni Ricci (Modena a colori) ha dal canto suo sottolineato come 'sia improprio fare polemiche in questo momento, meglio ottimizzare ciò che si può nella realizzazione finale delle funzioni dei due poli sanitari cittadini, che daranno un servizio anche alla provincia. La ricerca delle vocazioni eccellenti diventa un obiettivo importante così come quella di momenti di coordinamento da parte dei decisori'. Pietro Roversi (Ds) ha poi ribadito che la scelta di Baggiovara mette in discussione funzioni e certezze acquisite in molti campi. 'Il tema diventa l'integrazione, la sinergia con i servizi alternativi alla degenza, con la domiciliarità. E'necessario un governo forte anche sul piano locale in presenza di competizione tra due aziende sanitarie: facciamo attenzione alle ricadute economiche della tecnologia impiegata ' ha detto - e alla sostenibilità dei servizi per malati acuti'. Adriano Dallari (Fi) ha spiegato che a suo parere 'una parte dell'utenza di Sant'Agostino e Estense non si trasferirà all'inizio a Baggiovara, sovraccaricando il Policlinico, che dovrà così essere dotato di strutture nuove con costi aggiuntivi, e che rimarranno poi vuoti dopo breve tempo. Contesto poi al direttore Rubbiani ' ha affermato - che sia stata fatta una comunicazione sufficiente sui destini del nuovo polo, per esso c'è un senso di estraneità nei cittadini, potremmo intitolarlo a Luisa Guidotti Mistrali proprio per salvaguardane la modenesità'. Ferdinando Tripi (Ds) si è detto invece certo che 'la nascita di Baggiovara risolverà problemi strutturali dell'offerta ospedaliera cittadina: la sfida è governare i cambiamenti che la novità porterà'. Paolo Ballestrazzi (Modena a colori) ha ricordato che in Italia molte cose hanno tempi lunghi, 'ad esempio il conflitto d'interessi di Berlusconi e comunque per il Policlinico ci vollero 27 anni per vederlo concluso. Il dato oggettivo ' ha affermato ' è che Baggiovara potrà portare ad un miglioramento dei servizi sanitari, con 600 posti che sono una dimensione ottimale e integrata con la rete territoriale. Partiamo dal fatto che oggi il nuovo ospedale c'è, un unicità di controllo sottoposta al potere politico locale sarebbe importante così come il richiamo che le forze politiche devono fare ai tecnici sulla loro responsabilità'. Achille Caropreso (Fi) ha anch'esso toccato i temi della differenziazione tra due aziende sanitarie soprattutto dal punto di vista economico mentre il capogruppo Ds Giorgio Pighi ha invece ricordato come 'Baggiovara sia il maggior intervento pubblico degli ultimi decenni, che definisce una sinergia tra ospedali e territorio in un quadro unitario a cui dare risposte sul piano amministrativo. La nuova struttura ' ha detto - può rispondere alle domande di maggior comfort alberghiero e di interventi medici di qualità con l'uso delle tecnologie e la valorizzazione della ricerca e dei punti di eccellenza che possono portare a ulteriori traguardi. Non bisogna estraniarsi nella polemica, la città deve restare unita di fronte a questa realizzazione e alle possibilità che apre per il futuro. Penso infine che si debba tornare ad una fase in cui i comuni possano seguire con cognizione di causa quello che avviene nella sanità e la stessa legge nazionale dovrebbe dare un ruolo più incisivo alle municipalità e ai consigli comunali'. Giorgio Barbolini (capogruppo di Forza Italia) è poi intervenuto per dirsi d'accordo con Pighi nella sollecitazione a parlare di più in futuro di sanità nell'aula del Consiglio ma 'non per trovarsi di fronte a qualcosa già deciso. Chiediamo di poter seguire il cammino del nuovo ospedale verso la sua operatività, anche noi dobbiamo incidere. Non vogliamo distruggere Baggiovara ma sono da farsi alcune valutazioni sul senso che avrebbe oggi un intervento del genere, su quanto costerà effettivamente, su quali saranno gli investimenti sul Policlinico e dove trovare le risorse per le nuove spese, su quale sarà la gestione'. Antonio Maienza (Udeur) ha poi rivolto un plauso alla Giunta per come ha saputo investire in questo campo, 'facendo una scelta di grande civiltà e sensibilità, mentre Berlusconi ' ha detto - non ha destinato una lira alla sanità per mettere in discussione il servizio pubblico e aprire la strada al sistema assicurativo, Dobbiamo tenere al centro la persona umana, al di là della prestazione fornita dalla struttura'. Concluso il dibattito ha provato a rispondere ad alcuni spunti l'assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni: 'Baggiovara è la prima opera che arriva alla conclusione in regione da anni, un intervento complesso considerando che in dieci anni sono cambiati i riferimenti normativi e tecnici e che comunque mantiene costi per metro quadrato e per posto letto in media con gli standard di programmazione. Nessuno in Europa sta pensando a strutture con più di 1300 posti ' ha chiosato - come sono Baggiovara e Policlinico messi insieme'. Bissoni si è poi diffuso sui temi dell'integrazione, della programmazione regionale, sull'importanza di dare sul territorio risposte nuove ad una società che invecchia, ribadendo che è comunque della Regione la responsabilità di definire i livelli di assistenza e i finanziamenti e che la collaborazione con l'Università è indispensabile. L'assessore regionale ha poi concluso il suo intervento ricordando il disavanzo che pesa sulle regioni in questo campo e che potrebbe aggravarsi in assenza di scelte a livello centrale che non appoggino la sanità pubblica. Il sindaco Barbolini chiudendo il dibattito in Consiglio comunale ha infine constatato che l'ospedale di Baggiovara è una realtà che sta per essere consegnata alla città e che ciò è ormai certificato. 'Siamo al via del conto alla rovescia che terminerà il 15 dicembre. Sarà il perno di un sistema reticolare messo in integrazione virtuosa con il territorio e le sue scelte programmatorie, il disegno urbanistico della città e la sua rete infrastrutturale. Non temiamo che Baggiovara dovrà guadagnarsi gli ospiti visti i comfort che offrirà e le funzioni di eccellenza che proporrà. Manterremo comunque in centro un punto di presidio sanitario anche dopo la chiusura di Sant'Agostino e Estense. Per quello che riguarda il nome potremmo intitolare a personaggi modenesi i padiglioni e le strade interne e sarebbe rispettosa del ruolo delle istituzioni anche una visita al cantiere per i consiglieri comunali'.
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