Il Consiglio dice sì anche a documento a sostegno dello sciopero di venerdì Al momento del voto assenso di Ds, Margherita, Udeur, Rc e no di An e Fi.
Il Consiglio comunale di Modena nella sua seduta di ieri, lunedì 22 marzo, ha approvato un ordine del giorno presentato dai consiglieri Ds Antonio Finelli, Fausto Cigni, Antonino Marino, Valentina Neri che, valutando con preoccupazione l'aumento dell'inflazione nel nostro paese 'evidenzia che un ulteriore quadro di aggravamento della situazione viene anche dalle decisioni del Governo di dare via libera a nuovi aumenti tariffari e di diminuire i trasferimenti dallo Stato ai Comuni: una riduzione che spingerà molti enti locali a ridurre i servizi o aumentare i prezzi'. 'Il Consiglio comunale ' si legge ancora nel documento, presentato da Antonio Finelli ' nella certezza di essere di fronte ad un Governo incapace di gestire un minimo di controllo sull'aumento dei prezzi e di praticare politiche di stimolo alla ripresa economica e di sostegno alle autonomie locali valuta positivamente lo sforzo della Giunta impegnata a mantenere costanti e ancor più qualificati i servizi verso i cittadini e nel contempo inalterata la capacità di investimento del Comune per i prossimi anni'. L'ordine del giorno dei consiglieri Ds è stato votato subito prima di un documento firmato invece dai consiglieri della Quercia Massimo Mezzetti, Fausto Cigni (che lo ha presentato), Antonino Marino, Valentina Neri, Antonio Nicolini e che domandava al civico consesso di 'esprimere il pieno sostegno alle iniziative di lotta previste dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle lavoratrici e dei pensionati e in particolare allo sciopero generale indetto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per il 26 marzo'. Al momento del voto ambedue gli ordini del giorno hanno ottenuto l'approvazione di Ds, Margherita, Udeur, Rifondazione comunista e il no invece di An e Fi. Il dibattito su questi due documenti, unificato per l'occasione, ha visto esordire il consigliere Ds Antonio Finelli, che ha ricordato i dati macroeconomici relativi al nostro paese. 'Dati che dimostrano come molti stiano scivolando vicino alla soglia di povertà ' ha spiegato ' e che l'inflazione percepita da parte dei meno abbienti sia arrivata al 20% mentre il Governo non ha fatto nulla e anche il mondo industriale non ha investito a sufficienza nell'innovazione. Anche un Consiglio comunale può discutere di questi temi e mi piacerebbe che all'interno dell'opposizione si notasse qualche segnale di dissenso'. Il capogruppo della Margherita Giandomenico Glorioso ha invece sottolineato che manca un quadro organico di interventi e che si dà la colpa della crisi a chi non consuma 'ma il responsabile delle politiche economiche e di bilancio è il Governo e Berlusconi ha un atteggiamento fuori dalla realtà': il capogruppo di Rifondazione Comunista Francesco Frieri ha spiegato invece che l'aumento dell'inflazione viene pagato due volte dai lavoratori dipendenti. 'Lo sciopero del 26 mette di nuovo all'attenzione di tutti in Italia la questione salariale. Diciamo no alla concertazione, bisogna ripristinare ' ha detto - la progressività del prelievo fiscale'. Il capogruppo Ds Giorgio Pighi ha invece ribadito che l'azione del Governo porta a precarizzazione del lavoro, tagli e fiscalità una tantum. Davide Torrini di Modena a colori si è invece chiesto cosa può fare il Comune per ridurre l'inflazione al di là delle critiche al governo mentre il collega Antonio Maienza dell'Udeur ha ribadito l'importanza di una nuova stagione dei diritti soprattutto per ridare un ruolo al Sud. Adolfo Morandi (Fi) ha stigmatizzato dal canto suo i documenti presentati dai Ds, 'pieni di demagogia e notizie fuorvianti. Il Governo ha ben operato, senza incrementare le tasse, alzando le pensioni minime. Modena invece ' ha affermato - ha agito inversamente facendo aumentare l'inflazione'. Andrea Galli, capogruppo di Alleanza Nazionale, ha spiegato come l'ordine del giorno sull'inflazione giacesse in attesa di essere discusso da tre mesi. 'E'inaccettabile che su temi simili si scenda al gioco delle parti, condanniamo questo modo di fare poco serio'. Achille Caropreso (Fi) ha sottolineato poi che il ceto medio in Italia sta attraversando momenti difficili, ma le cause e le motivazioni di ciò sono da approfondire di più. 'Il problema sta a monte, in un cambio perverso lira/euro e ricordiamoci che in Germania, Francia e Inghilterra le cose non vanno molto meglio: dobbiamo avere ' ha concluso - una visione europea del problema'. Giorgio Barbolini, capogruppo azzurro, ha bollato come oziosa e provocatoria la discussione avviata dal centro sinistra in Consiglio. 'La contingenza è europea e non ha senso dunque criticare il governo: scioperare il 26 significa scioperare poi contro il nostro paese'. Fausto Cigni (Ds) infine presentando l'odg proprio sullo sciopero generale ha ricordato come l'Italia sia ultima tra i paesi del G7 per quello che riguarda i dati di crescita e che uno sciopero che mette d'accordo sindacati confederali, autonomi e Ugl segnala il fallimento della politica di Berlusconi.
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