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17/03/2004

MODENA HA UN PIANO STRATEGICO DEI SERVIZI

Qualità urbana, benessere ambientale, partecipazione dei cittadini Approvato dal Consiglio comunale un nuovo strumento di pianificazione che individua gli obiettivi pubblici da perseguire in questo campo
Il Piano Strategico dei Servizi del Comune di Modena è stato approvato l'altra sera in Consiglio comunale con i voti favorevoli di Ds, Margherita, Udeur e Rifondazione Comunista, il no di An e dei consiglieri di Forza Italia (eccettuato Achille Caropreso che si è astenuto, così come Paolo Ballestrazzi di Modena a Colori). Il Piano, ha spiegato presentandolo in aula l'assessore alle Politiche del Territorio Palma Costi, è uno 'strumento quadro di indirizzo ' ha detto - per la redazione degli strumenti urbanistici attuativi, elemento di riferimento per l'elaborazione dei Piani urbanistici e degli accordi di pianificazione con i soggetti privati. Uno strumento di pianificazione strategica dinamico e flessibile che partendo dall'analisi dei bisogni di medio periodo (5-10 anni) conseguenti alle trasformazioni urbanistiche in atto individua le politiche generali di intervento e gli obiettivi pubblici da conseguire nel campo dei servizi. La sua costruzione non può che essere fondata sulla condivisione derivante dalla più ampia partecipazione democratica dei cittadini'. Costruito in modo da rafforzare il senso di identità ed appartenenza dei cittadini al proprio territorio e garantire a tutti gli abitanti un adeguato livello di qualità urbana il Piano strategico assume che quest'ultima deve veder coesistere un'adeguata dotazione funzionale di attrezzature di servizio, di qualità urbanistica e di benessere ambientale. Divisa la città in zone urbanistiche si è analizzata per ciascuna di esse la domanda e l'offerta di qualità urbana per quanto attiene ai diversi aspetti di essa e la domanda e offerta di servizi esistenti e potenziali, facendo emergere le necessità di adeguamento in ciascuna zona urbanistica: consentendo così di costruire politiche d'intervento dell'ente pubblico che dovranno accompagnare la nascita dei nuovi insediamenti tra 5-10 anni. 'Definendo fulcri della vita pubblica (piazze, grandi edifici) collegati tra loro sono circa 40 i luoghi della città individuati e dove bisogna intervenire sulla forma dello spazio urbano per rafforzare il senso di appartenenza dei suoi abitanti ' ha spiegato Costi ' mentre sono 9 i tematismi ambientali che dovranno essere oggetto di attenzione nei singoli interventi. Una nuova scuola, il miglioramento della rete di percorsi ciclabili, la riqualificazione di una piazza, l'intervento sulla permeabilità dei suoli sono gli obiettivi pubblici che si potranno conseguire grazie al Piano, che orienterà così anche le previsioni di Bilancio e definirà politiche urbanistiche coerenti attraverso un giusto equilibrio tra obiettivi pubblici e remunerazione privata, portando infine all'unità le singole politiche settoriali: proprio l'intelaiatura del sistema dei servizi determinerà la qualità urbana complessiva della città. Il Piano, redatto all'interno dell'amministrazione comunale da Paolo Giorgi, ha accolto le richieste di cittadini, associazioni, Circoscrizioni e si è potuto giovare ' ha concluso Costi ' dell'apporto dell'assessore all'Istruzione Morena Manfredini'. Aprendo il dibattito il capogruppo di Rifondazione Comunista Francesco Frieri ha sottolineato positivamente la necessità di individuare indicatori possibili come la scuola pubblica, utili per leggere le diverse zone urbane e definire la loro ottimale omogeneità, considerando come cambia il concetto di servizio pubblico. Achille Caropreso di Fi ha invece criticato il Piano, definito 'un assemblaggio di vari pezzi di un puzzle dove si fa fatica a intravedere un comune denominatore'. Antonio Finelli (Ds) ha ribadito che il Piano 'è invece uno strumento urbanistico di straordinaria importanza, governando la trasformazione e non l'espansione attraverso la partecipazione dei cittadini e in base all'analisi dei bisogni'. Leonarda Leonardi (Ds) ha sottolineato dal canto suo che 'la città sicura è quella nella quale ci sono diverse relazioni tra le persone, possibili se la città è vissuta in luoghi che lo consentono, una città a-centrata con un monitoraggio permesso dall'urbanistica partecipata'. Il collega Adolfo Morandi (Fi) si è invece detto sicuro che questo Piano 'corre solo dietro le evoluzioni della città mentre è più importante per chi governa definire direttrici di intervento preliminare: introducendo il concetto di zone urbanistiche si perde la visione d'insieme'. L'assessore Palma Costi replicando al termine del dibattito ha ribadito che questo strumento di programmazione comincerà a dare effetti concreti tra alcuni anni. 'Abbiamo sempre tenuto conto di quello che pensano i cittadini con l'obiettivo del loro benessere, dando pure una lettura di genere. Già ad esempio negli strumenti di attuazione è previsto l'aumento di abitanti da 18 a 23 mila nella Fascia Ferroviaria. Sia la Regione Lombardia che il Comune di Bergamo poi ci hanno chiesto di collaborare per definire strumenti simili. Il Piano ' ha concluso - affronta in modo trasparente e corretto anche il tema delle risorse finanziarie e il ruolo dei privati'.

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