Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2004 / Aprile / CONSIGLIO COMUNALE, OK ALLE MODIFICHE ALLO STATUTO

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

20/04/2004

CONSIGLIO COMUNALE, OK ALLE MODIFICHE ALLO STATUTO

Un emendamento per perseguire la presenza di almeno un terzo di donne in Giunta Il numero degli assessori potrà andare da 8 a 12, istituito un Ufficio di presidenza Ai referendum comunali potranno votare anche i residenti in città da 5 anni Lo Statuto eme
Seduta molto importante quella di ieri, lunedì 19 aprile, per il Consiglio comunale cittadino. Sono state infatti approvate alcune modifiche allo Statuto comunale e poi al Regolamento comunale. Il nuovo Statuto comunale, come ha riassunto in aula il presidente della Commissione Affari Istituzionali Antonio Maienza, 'risponde all'esigenza molto sentita di apportare alcune modifiche di natura organizzativa e altre che rispondono ad esigenze dettate invece dalle dinamiche sociali. Ecco allora ' ha detto Maienza - il rafforzamento del principio di parità tra uomini e donne, mentre è significativa la modifica che concede la possibilità a tutti i cittadini residenti a Modena da almeno 5 anni, legalmente soggiornanti, di partecipare ai referendum consultivi ed abrogativi indetti dal Comune: questo anche per dare occasioni di integrazione agli immigrati, un segnale di attenzione, sensibilità e un invito a partecipare alla vita della nostra comunità'. 'Le modifiche all'articolo 14 rendono poi ora possibile ' ha continuato Maienza - la rielezione del Difensore Civico ogni tre anni e per una sola volta: a questa figura il Comune, riappropriandosi in questo caso della sua autonomia, affida poi l'eventuale esercizio del potere di approvare il Bilancio preventivo. Con le modifiche allo Statuto viene istituito anche l'Ufficio di Presidenza, composto da Presidente, Vice e presidenti delle Commissioni consiliari, ridisciplinando attraverso il Regolamento comunale le funzioni del vicepresidente e del consigliere anziano, dando maggiore autonomia decisionale ed organizzativa all'Ufficio. Si adegua infine la composizione della Giunta alla legge 267 del 1990, stabilendo che il numero legale degli assessori non possa essere né inferiore ad otto né superiore a 12, visto che il Testo unico definisce un massimo non superiore ad un terzo dei componenti il Consiglio'. Il Consiglio comunale ha iniziato poi a dibattere sugli emendamenti alle modifiche allo Statuto presentati da diverse forze politiche: due da un buon numero di consiglieri della maggioranza, tredici da Davide Torrini (Modena a colori, tre dei quali non sono stati poi considerati ammissibili dal Segretario comunale) e uno dai consiglieri Galli e Verna di An. Giovanna Zanolini (Ds) ha presentato il primo, una proposta di modifica all'articolo 8 così delineata: 'il Comune per assicurare la rimozione degli ostacoli che di fatto impediscono la piena opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne a tal fine persegue la presenza paritaria di uomini e donne, comunque non inferiore ad un terzo per ciascun sesso, nella Giunta'. La proposta di secondo emendamento riguardava invece l'articolo 36, relativo alla composizione della Giunta comunale ribadendo 'che per perseguire la rappresentanza paritaria di uomini e donne la presenza in Giunta non potrà essere inferiore ad un terzo dei nominati per ciascun sesso'. Zanolini ha spiegato che 'le quote non sono un problema delle donne ma di tutti, un problema di rappresentanza e di piena rappresentanza della democrazia, che si esprime anche attraverso strumenti come questi per valorizzare le donne, esigenza imprescindibile per tutte e due i sessi. Trasparenza e rispetto delle regole, questa la cornice che ci ha spinto a proporre questi emendamenti. Richiedo poi più coerenza: An non si è mai battuta per le donne e la loro rappresentanza: anche nei Ds c'è molto da fare ma è comunque inaccettabile ' ha concluso - che si discuta con certi toni in Consiglio comunale'. Andrea Galli (An) ha in seguito presentato l'emendamento da lui firmato, e che chiedeva non la presenza di un terzo ma di almeno il 40% di una rappresentanza di genere in Giunta, motivandola con l'esigenza di dare maggiore visibilità alle donne che a Modena sono il 52% della popolazione. 'Le quote non mi piacciono, e sembra strano che il centro sinistra proponga il 33% quando l'Ulivo chiede di garantire il 50% di presenza negli organismi dirigenti alle donne e lo stesso ha fatto il nuovo governo spagnolo di Zapatero. Il fatto è ' ha concluso Galli - che la quota di un terzo per le donne è stabilita a tavolino, in base alle esigenze di divisione dei posti nella Giunta'. Davide Torrini (Modena a colori) in un lungo intervento ha tratteggiato poi le ragioni per cui ha presentato tanti emendamenti alle modifiche statutarie: 'le riforme si fanno in modo serio e bipartisan, non a ridosso delle elezioni e in modo non condiviso. Queste modifiche significano solo una cosa ' ha spiegato ' ovvero a dare più posti in Giunta a Pighi e i suoi alleati. Il tema centrale è questo allargamento: poi si è posto il tema delle donne, si è dato ascolto alla Margherita dando più autonomia al Consiglio, mentre Rifondazione comunista si è appiattita sul referendum consultivo aperto agli stranieri e ai residenti da 5 anni, cosa che non si farà mai. Sulla Giunta allargata non saremo noi a dare battaglia fino alla morte, ma voi volete dodici assessori solo perché così si chiude l'accordo di maggioranza. Io poi sono contrario alle quote per le donne, deve crescere al riguardo una cultura nel mondo femminile, una presa di coscienza. Un Ufficio di Presidenza significa invece declassare la Conferenza di Capigruppo, non garantendo le minoranze. Bisogna destinare risorse per supportare il nostro lavoro: dateci almeno una segretaria part time, per non sacrificare la nostra vita privata, Sembra che non vogliate che i gruppi facciano politica, non capite mai le nostre esigenze, tanto avete i numeri ' ha concluso Torrini - e fate quello che vi pare'. Francesco Signorile (Fi) ha dal canto suo ribadito alcune delle perplessità sottolineate da Torrini. 'L'elettorato ' ha detto ' interpreterà molto male queste modifiche allo Statuto che aumentano il numero degli assessori, mentre sul referendum il testo proposto è ambiguo. Dico no poi alle quote di genere e al maggior potere del Difensore Civico'. Marta Andreoli (Rc) ha invece ricordato che si è arrivati 'tardi a questo dibattito. I gruppi però non hanno potere in Consiglio comunale non perché non hanno una segretaria ma perché non ha potere lo stesso civico consesso'. Achille Caropreso (Fi) ha poi sottolineato come nessuno sappia in città di cosa si stia discutendo in aula, 'forse anche per colpa nostra che non sappiamo comunicare. E'giusto ' ha detto - che vista la crescente complessità delle attività richieste ad un consigliere si dia un supporto ai gruppi e anche che si preveda un monte ore retribuito. Il concetto poi di quote per le donne mi ricorda l'orso marsicano, a Modena sembra quasi una contraddizione. L'allargamento della Giunta è prettamente elettorale, va formalizzato invece il ruolo del vicepresidente che deve avere un'indennità ad hoc'. L'assessore alle Politiche per il Territorio Palma Costi ha sottolineato come il Consiglio 'faccia bene ad approfondire questi argomenti ragionando di modifiche allo Statuto e farà bene ad adeguare il numero degli assessori, dando più opportunità e possibilità al futuro sindaco. Vorremmo invece sentire dal centro destra proposte ed idee. Siamo il primo Comune in Italia ' ha ricordato - a prevedere le quote di genere nella composizione della Giunta ma si può andare anche oltre'. Il capogruppo della Margherita Giandomenico Glorioso dal canto suo ha ricordato la correttezza del percorso utilizzato per arrivare a queste modifiche statutarie e si è dispiaciuto del fatto che i giornali facciano polemica sui nomi 'quando c'è chi, come il nostro partito, ha lavorato tanto su un programma per le amministrative'. Beatrice Cocchi (Ds) ha sottolineato di avere colto la forza provocatoria della lettera allegata all'emendamento presentato da Andrea Galli 'nella quale sono contenuti luoghi comuni e incoerenza oltre che alcuni brani offensivi, ad esempio quando in un capoverso si cita lo scarso ruolo svolto delle consigliere del nostro gruppo'. Paolo Ballestrazzi (Modena a colori) ha invece ricordato i suoi trascorsi di assessore delegato allo Statuto e l'epoca in cui questo atto venne ratificato, diffondendosi poi sulla necessità di sviluppare la democrazia nel nostro paese anche 'attraverso regole chiare e comprensibili, provvedimenti motivati e rispettosi delle esigenze di chi deve svolgere il suo ruolo di controllo. Dico si all'aumento egli assessorati: d'altronde mi dimisi quando il sindaco Beccaria volle diminuirne il numero da 12 a 8, anche se poi questa proposta fu affossata da dissapori interni alla maggioranza: ma la volontà del sindaco deve sempre passare attraverso il Consiglio comunale'. Cristina Cavani (Ds), prima della replica finale di Maienza, ha invece ribadito, trattando della rappresentanza femminile in Giunta, 'che bisogna darsi regole scritte, in attesa che le cose cambino. Quella del consigliere Galli è una manovra strumentale ma legittima anche se è davvero riduttivo dire che la presenza delle consigliere donne all'interno della maggioranza è solo ancillare'. Sono seguite poi le dichiarazioni di voto, durante le quali il consigliere Torrini ha annunciato di avere ritirato i suoi documenti dopo la presentazione di due emendamenti firmati anche dai capigruppo della maggioranza e di Rifondazione. 'Una quadratura del cerchio faticosa ' ha spiegato ' ma bisogna guardare la sostanza, valorizzando il ruolo dei Gruppi consiliari e quello del vicepresidente che ci interessa. Un buon accordo che ci consente di fare un passo avanti rispetto al loro ruolo e funzione'. Ecco il testo dei due emendamenti: all'articolo 28 dello Statuto si definisce il ruolo di Vicepresidente, 'che coadiuva il Presidente nell'adempimento delle sue funzioni istituzionali ed organizzative, partecipando alla Conferenza dei Capigruppo e all'Ufficio di Presidenza'. Il secondo emendamento, all'articolo 31, introduce invece la definizione di Gruppi consiliari, 'costituiti secondo le modalità previste dal Regolamento, individuando l'articolazione politico istituzionale del Consiglio comunale'. Al termine il voto dei cinque emendamenti a quel punto ancora sul tavolo del Presidente Bellentani, mentre i consiglieri di Forza Italia manifestavano la loro intenzione di non palesare il loro assenso o dissenso sulle modifiche allo Statuto uscendo dall'aula: l'emendamento di Galli-Verna è stato bocciato con il solo voto favorevole di An, mentre i due emendamenti presentati da Giovanna Zanolini e che introducono la clausola di genere per un terzo nella composizione della Giunta sono stati approvati con voti di Ds, Margherita, Udeur, Rc, l'astensione di An e il no di Modena a colori. Approvati anche i due emendamenti concordati tra maggioranza ed opposizione con i voti di Modena a colori, Margherita, Ds, Udeur e Rifondazione. Lo Statuto comunale così emendato è stato alfine votato da Ds, Udeur, Margherita, Rifondazione comunista e Modena a colori, per un totale di 29 suffragi a favore, due in più della maggioranza qualificata richiesta per votazioni su questi argomenti. A seguire il civico consesso ha poi trattato le modifiche al Regolamento comunale, presentate anch'esse da Antonio Maienza. Dopo gli interventi di Achille Caropreso (Fi), Giorgio Pighi (Ds) e del Presidente del Consiglio Stefano Bellentani il momento del voto: i due emendamenti presentati e firmati anche da rappresentanti di maggioranza e Rifondazione (Davide Torrini ne aveva presentati in precedenza 7, poi ritirati) sottolineano come 'l'Ufficio di supporto al Consiglio svolga funzioni di supporto ai Gruppi e ai singoli consiglieri mentre il Direttore generale, sentita la Conferenza dei capigruppo, mette a disposizione dei gruppi consiliari unità di personale, tempo parziale, in numero massimo di sei, per l'espletamento dell'attività di segreteria, garantendo comunque un congruo numero di ore di attività a ciascun gruppo consiliare'. I due emendamenti al Regolamento sono stati votati da Ds, Margherita, Udeur, Modena a colori e Rifondazione.

Azioni sul documento