Un milione di negativi fotografici per raccontare cinquant'anni di storia modenese.
Gli archivi delle Raccolte Fotografiche Modenesi Giuseppe Panini si sono recentemente arricchiti di un nuovo e importante deposito d'immagini, quelle dello Studio Fotografico Botti e Pincelli (Franco Botti e Luigi Pincelli). Acquistate dal Comune di Modena, queste fotografie sono state depositate presso gli archivi climatizzati dell'istituzione cittadina, in quanto la più consona a custodire questi documenti visivi. Gli ambienti con temperature e umidità controllate delle Raccolte Fotografiche Modenesi sono infatti fra i pochi a livello nazionale a garantire una perfetta conservazione di ogni tipo di materiale fotografico. Inoltre, data la consolidata attività espositiva dell'istituzione modenese, l'importante raccolta d'immagini potrà essere esposta al pubblico già a distanza di qualche mese dall'acquisto. Il fondo consiste di circa un milione di negativi fotografici prevalentemente di formato 6x6, quello che comunemente viene definito come 'medio formato'. Sono immagini realizzate a Modena dal 1950 al 1998, nelle quali sono fissati i vari avvenimenti che hanno interessato la città. Si possono trovare fotografie che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di Modena, come quelle scattate da Luigi Pincelli durante i tragici fatti delle Fonderie del 9 gennaio 1950, oppure quelle dei funerali di Alfeo Corassori, il primo sindaco della città del dopoguerra. Ma anche manifestazioni, inaugurazioni, monumenti, spettacoli teatrali, eventi sportivi, fotografie aeree, lavori, case, scuole, cerimonie e quant'altro possa aver avuto luogo a Modena e nella sua provincia negli ultimi cinquant'anni. L'avere documentato la storia della città di questa seconda metà del secolo, ci permette di vedere in Botti e Pincelli gli eredi ideali degli studi fotografici Orlandini, Bandieri e Sorgato dei quali gli archivi Panini conservano prezioso materiale. Storia dello studio fotografico Botti e Pincelli Franco Botti (Modena 1920-1986), che con il fratello Enzo lavorò prima della guerra in uno studio fotografico di via Ganaceto, verso la fine degli anni quaranta si mise in società con il cugino Luigi Pincelli (Modena 1927-1998) aprendo un atelier in via Fonteraso, costruito nel granaio della sua abitazione. Nel 1952 Botti e Pincelli si trasferirono in Piazzale San Giorgio, al numero 103, dove lo studio è rimasto fino al 30 marzo di quest'anno sotto la conduzione della moglie di Pincelli e di Luisa Basola. Dal 1986 infatti, in seguito alla morte di Botti, l'attività era stata rilevata dal socio Pincelli e dopo la sua scomparsa, nel 1998, dagli eredi. Negli anni sessanta i fotografi aprirono anche uno studio a Soliera e negli stessi anni iniziarono una prolifica collaborazione con le edizioni locali di alcune testate giornalistiche, curando i servizi fotografici de l'Unità, de il Resto del Carlino e della Gazzetta di Modena. Lo Studio Botti e Pincelli lavorò molto per committenze pubbliche del Comune e della Provincia di Modena e di alcune aziende municipalizzate, ma anche per aziende private, con una importante produzione di fotografie industriali. Le due donne oggi, la moglie di Pincelli e Luisa Basola, sono socie nel nuovo studio Pincelli Foto snc di Ligabue Mirella & C che ha aperto in via Campanella 56 (a meno di 100 metri dalla vecchia ubicazione).
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