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27/04/2004

VINACCE, UN ANGOLO DI MODENA CAMBIA VOLTO

Nell'area sorgeranno uffici, un hotel, negozi, una multisala a nove sale, parcheggi Venti interventi per tre ore di dibattito in Consiglio prima dell'approvazione del Piano
Ventidue interventi, tre ore di dibattito. La discussione sul Piano particolareggiato di iniziativa privata del comparto 'Vinacce' di via Paganelli ha tenuto impegnato il Consiglio comunale di Modena ben oltre mezzanotte nella sua ultima seduta del quinquennio 1999-2004. Al termine l'ok alla delibera è venuto da Ds e Margherita. Fi, Rc, An hanno invece votato contro assieme al rappresentante dell'Udeur Antonio Maienza e a tre consiglieri Ds (Giuseppe Campana, Greta Barbolini, Mauro Levratti), mentre la consigliera della Quercia Giovanna Zanolini si è astenuta. Il Piano, presentato dall'assessore alle Politiche per il Territorio Palma Costi, riguarda una superficie di 58mila metri quadrati complessivi, divisi in due comparti, l'uno privato e l'altro pubblico. 26 mila invece i metri quadri di superficie utile, di cui 20 mila nel comparto privato, dove sono previste funzioni miste (una struttura commerciale non alimentare di non più di 1500 mq, un bar-ristorante, magazzini, una multisala con 9 schermi collegata ad un museo sulla storia del cinema, un hotel da 120 camere, uffici). Nell'area pubblica invece verranno realizzate attività artigianali comprensive di 7 alloggi legati a queste funzioni. Per l'accesso all'area Vinacce verrà poi realizzato uno svincolo sul cavalcaferrovia Cialdini oltre a 1345 posti auto. 'Abbiamo scelto di sistemare qui la multisala e non a Cittanova perché questa ci sembrava la dimensione adeguata alla realtà cittadina dell'intervento. Un progetto ' ha spiegato l'assessore Costi - già presentato in passato dove il nostro ruolo non è stato passivo: ricordo che il Consiglio comunale ha trattato il tema della Fascia ferroviaria, all'interno del quale questo Piano è inserito, almeno 10 volte: si tratta di un tema nel quale la riqualificazione del centro storico è ben presente e fa da filo conduttore della nostra azione e alle nostre scelte urbanistiche. A Modena peraltro dal 1995 ad oggi non sono nate multisale, mentre dal 1997-98 gli spettatori sono scesi da 1 milione e 34mila a meno di settecentomila nel 2003: negli ultimi due anni hanno chiuso 4 cinema, tra cui Olimpia e Principe: e se il Raffaello ha portato a sei il numero delle sue sale in tutto si sono persi 2900 posti e 1700 metri quadri di superficie destinata a cinema. C'è un problema di offerta qualitativo e quantitativo, noi stiamo lavorando per un investimento fondamentale come il polo del cinema di qualità all'ex Amcm, ma la politica protezionista non paga, anzi rischia di accelerare un declino. L'obiettivo ' ha concluso Costi - è quello di recuperare il pendolarismo, spesso dei giovani, mantenendo il binomio libero mercato e regole pubbliche'. Nel primo intervento Ercole Toni (Ds) non si è detto per nulla certo che una multisala possa accelerare il calo di frequentazione dei cinema del centro, in una città come la nostra dove si vendono e noleggiano migliaia di cassette e dvd alla settimana. 'La scelta finale ' ha concluso - la fanno gli spettatori, non la difesa ad oltranza delle decisioni prese'. Achille Caropreso (Fi) ha sottolineato invece come si debba pensare anche all'indotto dei cinema del centro, ai locali, agli esercizi pubblici che vivono grazie ai frequentatori delle sale. 'Non è corretto ' ha detto - accelerare il decesso del centro in questo modo'. Greta Barbolini (Ds) in un lungo intervento ha ricordato poi che il cinema per Modena è un fenomeno importante e che la multisala impatterà sulle sale di qualità, non assistite, autogestite. 'Non si avvicina con esse pubblico nuovo, si sposta da uno spazio all'altro quello che c'è, si rafforzano tendenze monopolistiche. Non si governa un flusso che mette in discussione l'equilibrio esistente, non si è cercato l'incontro con l'associazionismo culturale e gli esercenti, senza una logica di concertazione ' ha concluso - e sistemica'. Gianni Ricci (Modena a colori) ha paragonato la multisala e i cinema tradizionali all'ipermercato e al negozio di vicinato. 'Stiamo accettando l'omologazione verso il basso di gusti e consumi, bisogna invece investire ' ha spiegato - su un progetto culturale di medio periodo'. L'assessore alle Politiche economiche Ennio Cottafavi dal canto suo ha ribadito che non è possibile bloccare uno sviluppo che ha eroso il numero degli spettatori. 'Aiutiamo piuttosto le sale a specializzarsi, accordiamoci con chi opererà alle Vinacce ' ha detto - per strutturare una rassegna cinematografica assieme al centro storico, impegniamo l'amministrazione comunale nel rilancio delle attività culturali nel cuore della città, magari anche acquisendo una sala da adibire ad auditorium, per evitare il nomadismo'. Andrea Galli (An) ha poi accusato la Giunta comunale di avere 'ammazzato il centro anche se adesso cercate di curarlo prendendovi dei meriti. Con una mano date e con due togliete ' ha chiarito ' Voi impedite le due motivazioni che fanno preferire le multisale, parcheggio e comfort, non sapete cosa state facendo'. L'assessore al Centro storico Stefano Bonaccini ha invece spiegato che il centro storico si è rivitalizzato, con 110 aperture di negozi negli ultimi tre anni, mentre a Bologna chiudono le attività storiche. 'C'è crisi anche per il cinema, tanto che il centro si è ravvivato in alcune zone non grazie ad esso. Ma le tre sale d'essai all'ex Amcm le faremo, siamo disposti ' ha detto Bonaccini - ad investire risorse per questo. E pensate a come cambierà il flusso turistico quando sarà aperta la Casa museo Enzo Ferrari'. Antonio Finelli (Ds) ha spiegato come sia necessario ragionare sul Piano ex Vinacce nel suo complesso di intervento di qualificazione, mentre Antonio Maienza (Udeur) ha raccontato i dubbi sulla tempistica usata per arrivare alla discussione di questa delibera in Consiglio. Si tratta di un'operazione rischiosa e azzardata, che subisco'. Olga Vecchi (Forza Italia) ha invece puntato il dito sulla mancanza di un progetto sinergico sul centro storico mentre il collega Ubaldo Fraulini (Ds) ha segnalato la necessità di fare di più dal punto di vista della promozione. 'La sfida si vince mettendo attorno ad un tavolo tutti gli operatori e concordando ' ha concluso - un programma d'azione'. Francesco Frieri (Rc) ha stigmatizzato il fatto che si sia presentato un progetto sulla multisala da 'prendere o lasciare, creando una situazione imbarazzante: sconcerta la tempistica scelta, che vanifica lo sforza fatto per il centro storico in questi anni. Un errore urbanistico, che non dà il tempo ' ha affermato - di articolare un ragionamento, ma anche un grande errore politico che potrebbe dare il destro a chi in campagna elettorale avrebbe pochi elementi'. Mauro Levratti (Ds) ha sottolineato che non si è in grado di gestire una situazione complessa come quella del progetto di multisala alle ex Vinacce, falsando la possibilità di un confronto sul tema, mentre il collega di gruppo Giuseppe Campana ha invece sottoscritto l'intervento di Greta Barbolini. 'Si dovrà nella prossima Consigliatura fare uno sforzo di integrazione ' ha detto - tra politiche culturali e giovanili e per il centro storico, c'è un grande lavoro da fare'. L'assessore all'Istruzione Morena Manfredini dal canto suo ha ricordato come 'non si risolvano i problemi di queste attività in trend negativo lasciando tutto fermo: non facciamo un favore a nessuno. Il Piano particolareggiato che andiamo a votare ' ha ribadito - creerà tante nuove opportunità ed è importante pensare che a nord della ferrovia ci possano essere importanti funzioni, anche di pregio, che tengano viva la città'. Massimo Mezzetti (Ds) ha anch'egli spiegato come il decentramento delle sale cinematografiche fuori dal centro non abbia impedito la crisi del cinema. 'C'è anche un problema di costi: un Dvd costa tre euro al noleggio, il pomeriggio nei feriali non ci sono proiezioni. Condivido le perplessità di molti, dico sì all'accelerazione del polo d'essai all'ex Amcm e ricordo come i Ds non vendettero l'area di Ponte Alto per 4,5 miliardi di lire in più di quelli realizzati proprio perché chi comprava voleva insediare qui una multisala. Il sindaco ha poi sempre resistito a forti pressioni economiche e si scontrò con una cooperativa che a Cittanova voleva fare anch'essa una multisala, che poi è finita a Rubiera. Se non la facciamo ora noi a Modena la farebbero altri comuni vicini. Non fermiamo questo processo se votiamo contro a questa delibera, almeno così qualifichiamo un'area'. Adolfo Morandi (Fi) ha ribadito poi che la multisala farà morire le sale del centro. 'Perché piuttosto ' ha concluso il suo intervento - non realizzare l'auditorium al posto di questa''. Giovanna Zanolini (Ds) si detta anch'essa in disaccordo con il progetto multisala perchè 'è mancata la condivisione con i destinatari dei servizi: critico metodo, tempistica, opportunità, non ho visto all'opera ' ha detto - pratiche di consultazione e nessuna politica di integrazione culturale'. Marta Andreoli (Rc) ha chiesto di rimandare la delibera dopo aver ascoltato un dibattito 'che ' ha spiegato - ha mostrato molte sfaccettature. Registro poi che la sicurezza dell'assessore Costi non è la stessa di molti consiglieri'. Pietro Roversi (Ds) dal canto suo ha ricordato come nel 1999 il Consiglio comunale si fosse preso l'impegno di portare a termine la riqualificazione della Fascia ferroviaria. 'Dico sì alla creazione di circuiti alternativi alle grandi catene distributive ' ha affermato - e alla concertazione su questi temi con i comuni vicini'. In conclusione il sindaco Giuliano Barbolini ha sottolineato la grande qualità del dibattito appena conclusosi, 'un bel modo per concludere i 5 anni di lavoro del Consiglio comunale. Nel nostro programma ' ha esordito - c'era il progetto Fascia ferroviaria e noi lo onoriamo. E' legittimo discutere dei tempi, ci sono state difficoltà da parte dei privati e siamo arrivati all'ultima seduta peraltro valida come le altre, ma non possiamo fare aspettare anni chi investe nell'area, ci sono dei diritti soggettivi da salvaguardare. A Modena abbiamo perso in questi anni posizioni nella classifica dell'attrattività delle sale cinematografiche, anche senza le multisale. Non dobbiamo demonizzare quest'intervento, non modifica il numero degli spettatori: il cinema d'altronde non rivitalizza il centro. Teatri ed eventi culturali diversi richiamano pubblico e l'apertura della Biblioteca Delfini fino alle 24 o una nuova sala-auditorium nel cuore della città potrebbero fare ancora di più. E visto che per la multisala ci vorranno 2-3 anni per la sua realizzazione si possono intanto costruire strategie d'intervento. Comunque è ingeneroso dire che le nostre politiche culturali sono inadeguate: il Festival della Filosofia, piazza Grande Patrimonio mondiale dell'Unesco cosa sono' Non si risolve il tema della distribuzione cinematografica con l'aiuto del Comune, ma con una logica diversa fra pubblico e privato, come si è fatto nello sport. Il mondo cambia, bisogna inventarsi ' ha concluso il sindaco - nuove strategie di relazione'. Il Consiglio comunale ha poi votato (ok di Ds e Margherita, no di An, astenuti Fi, Rc e la diesse Giovanna Zanolini) un ordine del giorno presentato da Antonio Finelli (Ds) e Giandomenico Glorioso (Margherita) che sottolinea nell'approvare il Piano relativo al comparto Vinacce come 'nell'ultima variazione di bilancio si consentono interventi a sostegno delle attività culturali e cinematografiche del centro storico anche attraverso l'eventuale acquisizione di una sala esistente da adibire preferibilmente ad auditorium e sala convegni'.

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