L'assessore all'istruzione Adriana Querzè risponde alla lettera firmata da Evelina C.
In merito alla lettera della Signora Evelina C., riportata dalla Gazzetta il 27 settembre, intendo precisare alcune questione di forma e di sostanza. Nel gennaio scorso la Signora ha presentato domanda di iscrizione alla scuola dell'infanzia comunale. In maggio, a seguito della pubblicazione delle graduatorie, la figlia risultava assegnata alla seconda delle due scuole indicate dalla Signora. Questa seconda sede tuttavia, pur essendo stata indicata nella domanda, non fu giudicata soddisfacente dalla Signora che scrisse una lettera e contattò a più riprese diversi uffici dell'assessorato per ottenere un trasferimento nella prima scuola per la quale, in realtà, non aveva punteggio sufficiente. In più occasioni le fu spiegato che le ammissioni alle scuole avvengono sulla base di punteggi e criteri deliberati dagli organi competenti. Inserire la figlia in una scuola diversa da quella assegnata, avrebbe comportato lo spostamento illegittimo di un altro bambino. L'assessorato all'istruzione, pur nella complessità delle situazioni che è tenuto a gestire , non opera secondo queste modalità, né è abituato a rispondere a pressioni di esponenti politici locali ai quali, in questo caso, fu chiesto di intervenire. Dopo una lunga sequenza di lettere, telefonate e colloqui diretti con vari uffici, ho incontrato la Signora il 22 giugno u.s. dopo una richiesta di appuntamento pervenuta il 10 dello stesso mese. Non raccolgo l'annotazione contenuta nella lettera secondo la quale avrei concesso un appuntamento per l'espressa volontà della Signora di 'contattare i giornali': dall'inizio del mio mandato ho ricevuto sistematicamente tutti coloro che hanno chiesto di vedermi perché credo che questo sia uno dei tanti doveri di un amministratore pubblico, indipendentemente dal fatto che l'interlocutore intenda o meno rivolgersi alla stampa. Rilevo invece con rammarico che la Signora sostiene che io le avrei consigliato di 'non fare ulteriori figli'. Ciò non rientra nel mio stile né nel contesto della discussione intercorsa ed invito quindi fermamente la Signora ad astenersi dal diffondere affermazioni false che riguardano la mia persona. Ho infine saputo con piacere che la Signora, dopo aver affermato durante tutto il periodo estivo che non avrebbe mai mandato sua figlia nella seconda scuola da lei indicata , ha opportunamente cambiato idea e la bambina sta regolarmente frequentando la struttura e potrà usufruire per i prossimi tre anni scolastici di una opportunità formativa di comprovata qualità.
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