Ora la pista di Marzaglia attende la valutazione d'impatto ambientale della Provincia.
Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 14 dicembre, ha approvato la delibera del Piano particolareggiato d’iniziativa pubblica “Centro Guida Sicura” di Marzaglia con i voti favorevoli di Ds (ad eccezione di Massamba), del Gruppo Indipendente, dell’Udc, dell’Italia dei Valori, della Margherita, dell'Udeur, l’astensione di Forza Italia, Lega Nord e di Modena a Colori, il voto contrario dei Verdi e di Rifondazione Comunista.
In fase di illustrazione della delibera l’assessore Daniele Sitta ha ricordato il percorso fin qui compiuto dal progetto; ha sottolineato che il Piano particolareggiato rispetta per intero le indicazioni espresse dal Consiglio comunale nel gennaio 2005 e ha presentato l’iter proposto per arrivare all’apertura del cantiere, un percorso che permette al Consiglio comunale di esprimersi sul Piano particolareggiato. “Il progetto è stato infatti sottoposto dal Comune all’esame della Provincia competente per la procedura di screening relativa alla valutazione di impatto ambientale. Se il parere della Provincia fosse negativo l’atto deliberativo ritornerebbe al Consiglio, se non si fosse seguito questo iter – sottolinea Sitta – il Consiglio non avrebbe potuto esprimersi sui particolari relativi al progetto”.
Lungo e animato è stato il dibattito che ha portato alle dichiarazioni di voto.
In apertura il capogruppo di Modena a Colori, Baldo Flori, ha illustrato un’interrogazione chiedendo chiarimenti sulla “querelle tra Vescovo e assessore avvenuta durante la scorsa estate”. “Non è mai esistita alcuna querelle tra assessore e Vescovo, caso mai il chiamare in causa il Vescovo è stato strumentale alla tesi di qualcuno” ha ribadito Sitta in fase finale di dibattito, rispondendo all’interrogazione. “La situazione di Marzaglia è stata più volte discussa con delegati del Vescovo, ma la vicenda è limpida – ha detto - l’intera area (circa 204 ettari in cui l’area che sarà occupata dal Centro guida sicura rappresenta il 25%) è stata ceduta dall’Opera Pia Levizzani al Comune con un rogito di cessione datato 1970 e con una destinazione d’uso: per la realizzazione di impianti sportivi, ricreativi, ecc. Già nel rogito di allora era inserito il parere favorevole del CONI per la realizzazione in quell’area di un autodromo. Fu proprio per quell’uso che il sindaco Triva comprò l’area, in vista della dismissione dell’autodromo di Novi Sad”.
Il dibattito sull’approvazione della delibera è stato quindi aperto dall’intervento del consigliere indipendente Achille Caropreso: “Comprendo chi a Marzaglia non avrebbe voluto fare nulla, fatico maggiormente a capire le ragioni di chi sostiene che l’attuale piano non va perché è diverso da quello che si aspettavano. Ciò che oggi è sottoposto al voto corrisponde a quanto a suo tempo abbiamo discusso, non c’è alcuna variazione sostanziale di destinazione. Tutti allora eravamo preoccupati che quello non diventasse il luogo in cui si andava a correre, una pista da competizione in cui in cui fare gare. Sussiste omogeneità tra le finalità previste in sede di presentazione e quelle che vengono presentate ora in sede di approvazione del piano particolareggiato”. Il consigliere Caropreso ha inoltre ricordato che esiste la possibilità che altre realtà vicine arrivino prima di Modena alla realizzazione di un progetto dello stesso tipo, riferendosi in particolare alla nuova e propagandata città che dovrebbe tra Mantova e Verona.
Favorevole al progetto si è detto Sergio Rusticali (Sdi) che lo ritiene rispondere bene alle sollecitazioni di diverse componenti della nostra comunità, dalle associazioni di categoria all’Università. “E’ questo dell’approvazione del Piano particolareggiato un passo importante verso l’esecuzione dei lavori, una volta che arriverà anche l’esito delle valutazioni d’impatto ambientale della Provincia. Il progetto va inserito in una rete che fa del nostro territorio “la terra dei motori”; a beneficiarne sarà la nostra intera realtà: le industrie del territorio, le attività economiche, il turismo di settore e, non ultimo, la comunità che vi risiede”.
Sergio Celloni (Udc) appoggia il progetto pur sottolineando che “Modena, considerata la tradizione motoristica e la presenza di grandi e prestigiose industrie automobilistiche, potrebbe avere una pista più grande. E’ d’altra parte vero – ammette il consigliere – che le nostre grandi case automobilistiche per provare i loro prototipi vanno in piste di dimensioni non superiori di quelle previste per il Centro Guida Sicura di Marzaglia”.
E’ invece critica la consigliera Isabel Massamba N’Sala (Ds) che vorrebbe “preservare la zona , indispensabile per difendere un bene importante come le falde acquifere a cui attingono non solo i pozzi della zona di Marzaglia ma l’intero acquedotto modenese”. Massamba è anche critica verso l’eventuale sviluppo futuro nella direzione di maggior cementificazione dell’area, invita “a mettere in discussione la validità dei corsi di guida sicura, poiché è l’alta velocità la causa della maggior parte degli incidenti”.
Il consigliere Ds Ercole Toni lamenta anzi le ridotte dimensioni della pista e sostiene: “Quella che siamo chiamati a votare oggi è una risposta che non accontenta chi chiedeva una pista più grande, né i residenti della zona che vedono minacciata la loro tranquillità. Questo progetto è frutto di un compromesso che rischia di non accontenterà nessuno. Un tempo la zona era ricca di falde acquifere, oggi ridotte al lumicino, il Piano dovrà salvaguardare quanto resta, ma anche essere molto attento alle questioni della viabilità e di sicurezza dei residenti”. Anche se Toni non ritiene che la pista possa avere un impatto ambientale maggiore di quanto non ne abbia il traffico che si concentra intorno all’area fieristica di Modena in occasioni degli eventi.
S’inserisce nel dibattito il consigliere Mauro Tesauro (Verdi) che definisce il progetto ‘modulare’: “la parte relativa ad albergo e ristorante è infatti inserita solo nel secondo stralcio”. Il capogruppo dei Verdi denuncia “l’impossibilità di dialogare su un progetto che è rimasto esattamente com’era”. D’accordo con Massamba, Tesauro ricorda che quest’area è già stata ampiamente sfruttata in passato e meritava piuttosto un atteggiamento risarcitorio; ironizza sulla “congruenza” del Centro guida sicura con le attività attualmente esistenti nella zona: il Bosco Fattoria, il gattile, il centro di educazione ambientale, il centro sociale... e definisce la pista “un divertificio”.
L’assessore Elisa Romagnoli porta altri esempi di Centri di guida sicura esistenti a Parma, Pavia e in provincia di Roma. “A detta degli utenti del Centro – afferma la Romagnoli - l’esperienza alla pista prove è indimenticabile, un’emozione da brivido potendo sbandare in sicurezza e gestire la vettura in condizioni estreme”. “La pista dovrebbe aiutare a prepararsi ad affrontare ostacoli o agenti atmosferici che però sono la causa solo del 14% degli incidenti, siamo sicuri che questi corsi facciano diventare prudenti i nostri ragazzi?” si chiede l’assessore. Il consigliere Ubaldo Fraulini (Ds) che invece crede nell’importanza dei corsi di guida sicura, ritiene “che le simulazioni non prescindano dai test che vanno fatti in situazioni reali” e sarebbe del parere di allargare l’anello della pista. “Sono convinto però che occorra coniugare sviluppo e protezione dell’ambiente” conclude. Il consigliere Davide Torrini (Udc) denuncia quello che definisce “l’imbarazzo dell’aula nel momento in cui parte della stessa maggioranza si pronuncia contro una delibera che comunque sarà approvata dalla maggioranza”. Sulla questione specifica, il consigliere invita ad approfondire le questioni ambientali, educative, sociali sollevate dai diversi consiglieri, anche della maggioranza, e sottolinea la presenza di “una maggioranza trasversale che indurrebbe a rallentare i tempi di approvazione del progetto”. Il consigliere Giancarlo Montorsi ribadisce “l’opposizione di Rifondazione Comunista alla pista di Marzaglia” e aggiunge: “nell’area è stato fino ad oggi imposto un livello estrattivo imponente ed ora, invece di andare al ripristino ambientale, si va verso la realizzazione di una pista prove che non credo vada incontro alle esigenze reali dei modenesi”. Concludendo il suo intervento il capogruppo di Rifondazione Comunista si è rivolto al consigliere Torrini ribadendo “l’appoggio politico all’attuale Giunta e all’attuale governo della città, pur nel rispetto delle legittime differenze su questioni di non primaria importanza”.
Non è favorevole all’attuale progetto la consigliera Olga Vecchi (Forza Italia) perché “Modena meriterebbe molto di più”. “Vogliamo arrivare alla realizzazione di un Centro di Guida sicura – afferma - per più di un motivo: perché ce lo chiede la Comunità europea, perché in esso verranno fatti test di prova e perché potrà ospitare manifestazioni ed eventi. Ma Modena avrebbe meritato di più”.
Michele Andreana (Ds) sottolinea l’importanza del percorso scelto per arrivare all’approvazione del progetto solo dopo la valutazione d’impatto ambientale della Provincia. “Una valutazione che chiarirà se effettivamente esistono rischi ambientali per le acque e per l’inquinamento acustico, perché il tema ambientale preme anche a noi. Ma – precisa il capogruppo Ds – qui non si sta discutendo se realizzare un parco naturale o un autodromo, poiché la decisione di realizzare un Centro di guida sicura è già stata presa dal Consiglio comunale nel 2005. Progetti simili a questo si stanno diffondendo in tutt’Europa; ci apprestiamo a votare il progetto perché lo riteniamo congruente con l’ambiente e coerente con lo sviluppo del nostro territorio”. Mauro Manfredini (Lega Nord) si dichiara soddisfatto delle soluzioni tecniche che saranno adottate per garantire le falde acquifere dal rischio d’inquinamento. Il capogruppo di Lega Nord mette in risalto l’importanza che il Centro di Guida sicura avrà nell’insegnare ai giovani a guidare l’automobile e a controllarne la stabilità in strada. Ma preannuncia la sua astensione dal voto perché è favorevole ad una pista più grande. “Non abbiamo mai detto che il progetto è stato stravolto, abbiamo invece usato il termine ‘declassamento’ quando abbiamo visto il progetto in Commissione” ha affermato Baldo Flori, capogruppo di Modena a Colori. Il consigliere Flori ha parlato di “compromesso e mediazione non volta a tener conto delle differenze emerse nei mesi scorsi”; parla di un progetto “pasticciato”, “infine – dice – la partita con la Provincia è ancora tutta da giocare”. Flori afferma inoltre che: Il nome “Centro guida sicura” sottolinea solo un aspetto della pista e rischia di mettere in ombra tutte le altre funzioni a cui essa è destinata, mentre il progetto, per i costi che comporta, dovrebbe definire con più coraggio le funzionalità a cui si presta”. Antonio Maienza (Udc) mette in guardia dalla possibilità che la vicina Mantova soffi a Modena il titolo di terra dei motori e plaude l’assessore per il progetto presentato. “Credo che quest’opera porterà effettivi benefici alla nostra economia e contribuirà a fare grande l’immagine della nostra città” afferma il consigliere. Alvaro Colombo (Rifondazione comunista) ribadisce la contrarietà al progetto per diversi motivi, un aspetto ambientale e un aspetto più politico e culturale e cioè: “Rifiutare la cultura della velocità come base di sviluppo e come base per costruire qualcosa di positivo per il futuro”. “Se vogliamo parlare di guida sicura – continua -dobbiamo parlare di rilancio della ricerca sui combustibili e sui mezzi di trasporto, non di una pista prove”. Colombo ha concluso il proprio intervento con una considerazione: “Consideriamo il nostro voto contrario, che pur non è in grado di spostare la posizione della maggioranza, una sconfitta, ma con tutta la dignità degli altri voti. Sapremo ricompattare la maggioranza su altre questioni”. Ivo Esposito (Forza Italia) denuncia una “carenza di trasparenza nel percorso del progetto nato in modo distorto senza ascoltare a sufficienza la volontà popolare” e parla “del sospetto di inquinare la falda acquifera”. Il capogruppo di Forza Italia, Andrea Leoni, insiste sul fatto che “il progetto è stato declassato per andare incontro ad una parte della maggioranza” e invita il sindaco a privilegiare il bene della città con scelte forti, perché questa città non ha bisogno di essere amministrata, bensì di essere governata con scelte strategiche importanti”. L’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando afferma, da una parte, che “il progetto non è stato assolutamente declassato, perché è identico a prima”, dall’altro saluta positivamente la valutazione di impatto ambientale “anche se in un progetto come questo non era assolutamente”. L’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando ricorda di aver partecipato a tutte le riunioni con i cittadini di Marzaglia e di essere andato personalmente a verificare le questioni ambientali da loro sollevate”. Interviene nel dibattito, nelle vesti di consigliere (Margherita) anche il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi. “Stiamo per approvare un progetto che la nostra città sta attendendo da tempo – afferma - La diversificazione di pareri che ci sono all’interno dell’aula non mi meraviglia perché il tema tocca sensibilità trasversali. Ma dobbiamo tener conto della valenza culturale, sociale ed economica che il progetto ha. La pista prove non è nata per rispondere ad esigenze di divertimento, ma per dare risposta ad aspetti legati al tessuto industriale della città e all’attività di ricerca portata avanti dalla Facoltà di Ingegneria come dalle industrie del territorio”. Conclude gli interventi il sindaco Giorgio Pighi con una valutazione: “Mentre sui temi ambientali si sta realizzando una forte convergenza – afferma - sull’uso del territorio atteggiamenti e prese di posizione sono ancora differenziate perché si basano su convincimenti profondi in cui si fatica ad abbandonare le prese di posizioni originarie. Siamo in una fase di transizione che rende complicate le sintesi e più accentuata la dialettica democratica che può aiutare a trovare soluzioni significative e condivise. Ciascuno in questo contesto ha dato il meglio per poter trovare la soluzione migliore”.
“Siamo assolutamente certi che l’impianto risponde alle esigenze della città e al volere della grande maggioranza dei cittadini” ha infine concluso l’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta. “L’impianto è esattamente uguale a quello proposto nelle lingue guide. Non è un progetto modulare, ma un progetto preciso e deliberato con contenuti precisi”.
Sono intervenuti per le dichiarazioni di voto il capogruppo del Gruppo Indipendente Achille Caropreso, il capogruppo dell’Italia dei Valori Rosa Maria Fino, il capogruppo di Forza Italia Andrea Leoni, la consigliera Massamba (Ds), Paolo Ballestrazzi di Modena a Colori, il capogruppo di Rifondazione Comunista Giancarlo Montorsi e Davide Torrini capogruppo Udc.
In fase di illustrazione della delibera l’assessore Daniele Sitta ha ricordato il percorso fin qui compiuto dal progetto; ha sottolineato che il Piano particolareggiato rispetta per intero le indicazioni espresse dal Consiglio comunale nel gennaio 2005 e ha presentato l’iter proposto per arrivare all’apertura del cantiere, un percorso che permette al Consiglio comunale di esprimersi sul Piano particolareggiato. “Il progetto è stato infatti sottoposto dal Comune all’esame della Provincia competente per la procedura di screening relativa alla valutazione di impatto ambientale. Se il parere della Provincia fosse negativo l’atto deliberativo ritornerebbe al Consiglio, se non si fosse seguito questo iter – sottolinea Sitta – il Consiglio non avrebbe potuto esprimersi sui particolari relativi al progetto”.
Lungo e animato è stato il dibattito che ha portato alle dichiarazioni di voto.
In apertura il capogruppo di Modena a Colori, Baldo Flori, ha illustrato un’interrogazione chiedendo chiarimenti sulla “querelle tra Vescovo e assessore avvenuta durante la scorsa estate”. “Non è mai esistita alcuna querelle tra assessore e Vescovo, caso mai il chiamare in causa il Vescovo è stato strumentale alla tesi di qualcuno” ha ribadito Sitta in fase finale di dibattito, rispondendo all’interrogazione. “La situazione di Marzaglia è stata più volte discussa con delegati del Vescovo, ma la vicenda è limpida – ha detto - l’intera area (circa 204 ettari in cui l’area che sarà occupata dal Centro guida sicura rappresenta il 25%) è stata ceduta dall’Opera Pia Levizzani al Comune con un rogito di cessione datato 1970 e con una destinazione d’uso: per la realizzazione di impianti sportivi, ricreativi, ecc. Già nel rogito di allora era inserito il parere favorevole del CONI per la realizzazione in quell’area di un autodromo. Fu proprio per quell’uso che il sindaco Triva comprò l’area, in vista della dismissione dell’autodromo di Novi Sad”.
Il dibattito sull’approvazione della delibera è stato quindi aperto dall’intervento del consigliere indipendente Achille Caropreso: “Comprendo chi a Marzaglia non avrebbe voluto fare nulla, fatico maggiormente a capire le ragioni di chi sostiene che l’attuale piano non va perché è diverso da quello che si aspettavano. Ciò che oggi è sottoposto al voto corrisponde a quanto a suo tempo abbiamo discusso, non c’è alcuna variazione sostanziale di destinazione. Tutti allora eravamo preoccupati che quello non diventasse il luogo in cui si andava a correre, una pista da competizione in cui in cui fare gare. Sussiste omogeneità tra le finalità previste in sede di presentazione e quelle che vengono presentate ora in sede di approvazione del piano particolareggiato”. Il consigliere Caropreso ha inoltre ricordato che esiste la possibilità che altre realtà vicine arrivino prima di Modena alla realizzazione di un progetto dello stesso tipo, riferendosi in particolare alla nuova e propagandata città che dovrebbe tra Mantova e Verona.
Favorevole al progetto si è detto Sergio Rusticali (Sdi) che lo ritiene rispondere bene alle sollecitazioni di diverse componenti della nostra comunità, dalle associazioni di categoria all’Università. “E’ questo dell’approvazione del Piano particolareggiato un passo importante verso l’esecuzione dei lavori, una volta che arriverà anche l’esito delle valutazioni d’impatto ambientale della Provincia. Il progetto va inserito in una rete che fa del nostro territorio “la terra dei motori”; a beneficiarne sarà la nostra intera realtà: le industrie del territorio, le attività economiche, il turismo di settore e, non ultimo, la comunità che vi risiede”.
Sergio Celloni (Udc) appoggia il progetto pur sottolineando che “Modena, considerata la tradizione motoristica e la presenza di grandi e prestigiose industrie automobilistiche, potrebbe avere una pista più grande. E’ d’altra parte vero – ammette il consigliere – che le nostre grandi case automobilistiche per provare i loro prototipi vanno in piste di dimensioni non superiori di quelle previste per il Centro Guida Sicura di Marzaglia”.
E’ invece critica la consigliera Isabel Massamba N’Sala (Ds) che vorrebbe “preservare la zona , indispensabile per difendere un bene importante come le falde acquifere a cui attingono non solo i pozzi della zona di Marzaglia ma l’intero acquedotto modenese”. Massamba è anche critica verso l’eventuale sviluppo futuro nella direzione di maggior cementificazione dell’area, invita “a mettere in discussione la validità dei corsi di guida sicura, poiché è l’alta velocità la causa della maggior parte degli incidenti”.
Il consigliere Ds Ercole Toni lamenta anzi le ridotte dimensioni della pista e sostiene: “Quella che siamo chiamati a votare oggi è una risposta che non accontenta chi chiedeva una pista più grande, né i residenti della zona che vedono minacciata la loro tranquillità. Questo progetto è frutto di un compromesso che rischia di non accontenterà nessuno. Un tempo la zona era ricca di falde acquifere, oggi ridotte al lumicino, il Piano dovrà salvaguardare quanto resta, ma anche essere molto attento alle questioni della viabilità e di sicurezza dei residenti”. Anche se Toni non ritiene che la pista possa avere un impatto ambientale maggiore di quanto non ne abbia il traffico che si concentra intorno all’area fieristica di Modena in occasioni degli eventi.
S’inserisce nel dibattito il consigliere Mauro Tesauro (Verdi) che definisce il progetto ‘modulare’: “la parte relativa ad albergo e ristorante è infatti inserita solo nel secondo stralcio”. Il capogruppo dei Verdi denuncia “l’impossibilità di dialogare su un progetto che è rimasto esattamente com’era”. D’accordo con Massamba, Tesauro ricorda che quest’area è già stata ampiamente sfruttata in passato e meritava piuttosto un atteggiamento risarcitorio; ironizza sulla “congruenza” del Centro guida sicura con le attività attualmente esistenti nella zona: il Bosco Fattoria, il gattile, il centro di educazione ambientale, il centro sociale... e definisce la pista “un divertificio”.
L’assessore Elisa Romagnoli porta altri esempi di Centri di guida sicura esistenti a Parma, Pavia e in provincia di Roma. “A detta degli utenti del Centro – afferma la Romagnoli - l’esperienza alla pista prove è indimenticabile, un’emozione da brivido potendo sbandare in sicurezza e gestire la vettura in condizioni estreme”. “La pista dovrebbe aiutare a prepararsi ad affrontare ostacoli o agenti atmosferici che però sono la causa solo del 14% degli incidenti, siamo sicuri che questi corsi facciano diventare prudenti i nostri ragazzi?” si chiede l’assessore. Il consigliere Ubaldo Fraulini (Ds) che invece crede nell’importanza dei corsi di guida sicura, ritiene “che le simulazioni non prescindano dai test che vanno fatti in situazioni reali” e sarebbe del parere di allargare l’anello della pista. “Sono convinto però che occorra coniugare sviluppo e protezione dell’ambiente” conclude. Il consigliere Davide Torrini (Udc) denuncia quello che definisce “l’imbarazzo dell’aula nel momento in cui parte della stessa maggioranza si pronuncia contro una delibera che comunque sarà approvata dalla maggioranza”. Sulla questione specifica, il consigliere invita ad approfondire le questioni ambientali, educative, sociali sollevate dai diversi consiglieri, anche della maggioranza, e sottolinea la presenza di “una maggioranza trasversale che indurrebbe a rallentare i tempi di approvazione del progetto”. Il consigliere Giancarlo Montorsi ribadisce “l’opposizione di Rifondazione Comunista alla pista di Marzaglia” e aggiunge: “nell’area è stato fino ad oggi imposto un livello estrattivo imponente ed ora, invece di andare al ripristino ambientale, si va verso la realizzazione di una pista prove che non credo vada incontro alle esigenze reali dei modenesi”. Concludendo il suo intervento il capogruppo di Rifondazione Comunista si è rivolto al consigliere Torrini ribadendo “l’appoggio politico all’attuale Giunta e all’attuale governo della città, pur nel rispetto delle legittime differenze su questioni di non primaria importanza”.
Non è favorevole all’attuale progetto la consigliera Olga Vecchi (Forza Italia) perché “Modena meriterebbe molto di più”. “Vogliamo arrivare alla realizzazione di un Centro di Guida sicura – afferma - per più di un motivo: perché ce lo chiede la Comunità europea, perché in esso verranno fatti test di prova e perché potrà ospitare manifestazioni ed eventi. Ma Modena avrebbe meritato di più”.
Michele Andreana (Ds) sottolinea l’importanza del percorso scelto per arrivare all’approvazione del progetto solo dopo la valutazione d’impatto ambientale della Provincia. “Una valutazione che chiarirà se effettivamente esistono rischi ambientali per le acque e per l’inquinamento acustico, perché il tema ambientale preme anche a noi. Ma – precisa il capogruppo Ds – qui non si sta discutendo se realizzare un parco naturale o un autodromo, poiché la decisione di realizzare un Centro di guida sicura è già stata presa dal Consiglio comunale nel 2005. Progetti simili a questo si stanno diffondendo in tutt’Europa; ci apprestiamo a votare il progetto perché lo riteniamo congruente con l’ambiente e coerente con lo sviluppo del nostro territorio”. Mauro Manfredini (Lega Nord) si dichiara soddisfatto delle soluzioni tecniche che saranno adottate per garantire le falde acquifere dal rischio d’inquinamento. Il capogruppo di Lega Nord mette in risalto l’importanza che il Centro di Guida sicura avrà nell’insegnare ai giovani a guidare l’automobile e a controllarne la stabilità in strada. Ma preannuncia la sua astensione dal voto perché è favorevole ad una pista più grande. “Non abbiamo mai detto che il progetto è stato stravolto, abbiamo invece usato il termine ‘declassamento’ quando abbiamo visto il progetto in Commissione” ha affermato Baldo Flori, capogruppo di Modena a Colori. Il consigliere Flori ha parlato di “compromesso e mediazione non volta a tener conto delle differenze emerse nei mesi scorsi”; parla di un progetto “pasticciato”, “infine – dice – la partita con la Provincia è ancora tutta da giocare”. Flori afferma inoltre che: Il nome “Centro guida sicura” sottolinea solo un aspetto della pista e rischia di mettere in ombra tutte le altre funzioni a cui essa è destinata, mentre il progetto, per i costi che comporta, dovrebbe definire con più coraggio le funzionalità a cui si presta”. Antonio Maienza (Udc) mette in guardia dalla possibilità che la vicina Mantova soffi a Modena il titolo di terra dei motori e plaude l’assessore per il progetto presentato. “Credo che quest’opera porterà effettivi benefici alla nostra economia e contribuirà a fare grande l’immagine della nostra città” afferma il consigliere. Alvaro Colombo (Rifondazione comunista) ribadisce la contrarietà al progetto per diversi motivi, un aspetto ambientale e un aspetto più politico e culturale e cioè: “Rifiutare la cultura della velocità come base di sviluppo e come base per costruire qualcosa di positivo per il futuro”. “Se vogliamo parlare di guida sicura – continua -dobbiamo parlare di rilancio della ricerca sui combustibili e sui mezzi di trasporto, non di una pista prove”. Colombo ha concluso il proprio intervento con una considerazione: “Consideriamo il nostro voto contrario, che pur non è in grado di spostare la posizione della maggioranza, una sconfitta, ma con tutta la dignità degli altri voti. Sapremo ricompattare la maggioranza su altre questioni”. Ivo Esposito (Forza Italia) denuncia una “carenza di trasparenza nel percorso del progetto nato in modo distorto senza ascoltare a sufficienza la volontà popolare” e parla “del sospetto di inquinare la falda acquifera”. Il capogruppo di Forza Italia, Andrea Leoni, insiste sul fatto che “il progetto è stato declassato per andare incontro ad una parte della maggioranza” e invita il sindaco a privilegiare il bene della città con scelte forti, perché questa città non ha bisogno di essere amministrata, bensì di essere governata con scelte strategiche importanti”. L’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando afferma, da una parte, che “il progetto non è stato assolutamente declassato, perché è identico a prima”, dall’altro saluta positivamente la valutazione di impatto ambientale “anche se in un progetto come questo non era assolutamente”. L’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando ricorda di aver partecipato a tutte le riunioni con i cittadini di Marzaglia e di essere andato personalmente a verificare le questioni ambientali da loro sollevate”. Interviene nel dibattito, nelle vesti di consigliere (Margherita) anche il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi. “Stiamo per approvare un progetto che la nostra città sta attendendo da tempo – afferma - La diversificazione di pareri che ci sono all’interno dell’aula non mi meraviglia perché il tema tocca sensibilità trasversali. Ma dobbiamo tener conto della valenza culturale, sociale ed economica che il progetto ha. La pista prove non è nata per rispondere ad esigenze di divertimento, ma per dare risposta ad aspetti legati al tessuto industriale della città e all’attività di ricerca portata avanti dalla Facoltà di Ingegneria come dalle industrie del territorio”. Conclude gli interventi il sindaco Giorgio Pighi con una valutazione: “Mentre sui temi ambientali si sta realizzando una forte convergenza – afferma - sull’uso del territorio atteggiamenti e prese di posizione sono ancora differenziate perché si basano su convincimenti profondi in cui si fatica ad abbandonare le prese di posizioni originarie. Siamo in una fase di transizione che rende complicate le sintesi e più accentuata la dialettica democratica che può aiutare a trovare soluzioni significative e condivise. Ciascuno in questo contesto ha dato il meglio per poter trovare la soluzione migliore”.
“Siamo assolutamente certi che l’impianto risponde alle esigenze della città e al volere della grande maggioranza dei cittadini” ha infine concluso l’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta. “L’impianto è esattamente uguale a quello proposto nelle lingue guide. Non è un progetto modulare, ma un progetto preciso e deliberato con contenuti precisi”.
Sono intervenuti per le dichiarazioni di voto il capogruppo del Gruppo Indipendente Achille Caropreso, il capogruppo dell’Italia dei Valori Rosa Maria Fino, il capogruppo di Forza Italia Andrea Leoni, la consigliera Massamba (Ds), Paolo Ballestrazzi di Modena a Colori, il capogruppo di Rifondazione Comunista Giancarlo Montorsi e Davide Torrini capogruppo Udc.
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