Gli interventi dei consiglieri sulla delibera presentata da Daniele Sitta
Il dibattito in Consiglio comunale relativo all’approvazione del Piano della Mobilità, illustrato in aula dall’assessore alle Mobilità Daniele Sitta, si è aperto con l’intervento di Dante Mazzi (Forza Italia), secondo cui “l’assessore dimentica di parlare della crisi dell’Atcm e del grido d’allarme che non proviene dall’opposizione, ma dal presidente di Atcm, che denuncia un deficit di 5 milioni di euro. Sappiamo che tutto è concentrato sul trasporto pubblico, ma se viene a mancare proprio il gestore del trasporto pubblico mi chiedo dove si andrà a finire”. Ubaldo Fraulini (Ds) ha invece sottolineato che la mobilità non può passare solo attraverso l’uso del mezzo privato e che, per questo motivo, la ferrovia in particolare svolge un ruolo strategico: “Deve essere resa appetibile all’utente – ha spiegato Fraulini – La stazione grande deve essere accessibile e avere parcheggi non solo a nord, ma anche a sud. Quindi va rivista la situazione attuale. Perché il trasporto pubblico funzioni, inoltre, deve essere efficiente, quindi puntuale”.
Fraulini ha poi messo in evidenza l’importanza della sede propria per il passaggio dei mezzi pubblici, suggerendo anche la riduzione drastica dei semafori che, in particolare nei paesi del Nord Europa, ha dato risultati importanti anche nella riduzione degli incidenti, unitamente alla costruzione di rotatorie di dimensioni non troppo piccole, pena una pericolosità che vanifica lo scopo per cui sono state costruite.
Il consigliere dei Ds ha poi auspicato che si arrivi presto all’appalto per la complanarina, sottolineando poi l’importanza della sperimentazione del collegamento notturno del mezzo pubblico verso il centro storico, dichiarando che “se funziona può essere verificata e fatta come propedeutica di analisi costi-benefici dell’ascensore orizzontale tra Novi Sad e piazza Mazzini”.
Secondo Sergio Celloni (Udc) è “importante far convivere mobilità privata e pubblica, parametrando la situazione alle esigenze di Modena, poiché già nel 1997 uno studio della Bocconi individuava le difficoltà di accesso in centro e la mancanza di parcheggi”. Celloni ha poi dichiarato che la crisi del trasporto pubblico è da collegare all’inefficienza del servizio stesso, rimarcando poi la propria contrarietà alla predisposizione di corsie riservate in sede propria per gli autobus per ragioni di incompatibilità con la situazione del centro storico, così come all’ascensore orizzontale tra il parco Novi Sad e piazza Mazzini, “raggiungibili con una passeggiata che non guasta”.
Olga Vecchi (Forza Italia) ha criticato invece la pericolosità dei passaggi a livello della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, aggiungendo che Forza Italia era da tempo favorevole all’ipotesi del passaggio in tunnel della metrotramvia. La consigliera di Forza Italia, inoltre, ha sottolineato la carenza di parcheggi, che non si risolve solo con il nuovo parcheggio all’ex Cinema Adriano: “Quanto a piazza Roma – ha concluso - mi sembra già di vedere che rimarrà tutto chiuso lì sotto, come anche il famoso progetto di parcheggio dei viali del parco. Mi auguro che non resti un libro dei sogni”.
E’ stata quindi la volta di Ivo Esposito (Forza Italia) che ha puntato il dito su una gara d’appalto per i servizi di trasporto pubblico: “Io nel 2004 chiedevo come mai nell’assegnazione di appalto all’Atcm veniva ridotto il costo chilometrico. Chi lo avrebbe pagato? Chi pagherà? Bisogna sancire una gara vera con impegno serio, perché alla fine i prezzi sono stati politici e risultati sono questi e qualcuno dovrà ripianare i 5 milioni di euro di deficit”.
Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha sottolineato la “frammentarietà” della proposta della giunta, poiché “non si può pensare di avere un trasporto pubblico efficiente e allo stesso tempo avere tutti i requisiti perché le auto continuino a circolare fin sotto il Duomo. La questione va affrontata in termini nuovi, qualificando il servizio, perciò non bastano le corsie preferenziali”. Secondo Ballestrazzi “l’errore politico è stato quello di scorporare nelle agenzie, con l’amministrazione che delega a soggetti esterni la programmazione e la gestione della mobilità. Sul centro storico, inoltre, la prima cosa da fare, oltre a un censimento sui permessi, è mettere da subito i controlli elettronici. Il secondo ragionamento è capire cosa si vuol fare di questo quartiere e come tutelare la residenza”. Il consigliere di Modena a Colori ha poi chiesto di lavorare per individuare percorsi privilegiati in direzione del centro storico e, rispetto alla riduzione dei semafori proposta da Fraulini, ha sottolineato come negli stessi paesi del Nord si tratti di una scelta sulla quale si sta facendo una revisione.
Mauro Tesauro (Verdi) ha messo in evidenza i dati positivi, su tutti l’allargamento della Ztl, tariffazione progressiva della sosta a ridosso del centro storico, controllo elettronico degli accessi e piattaforme logistiche per la movimentazione su mezzi elettrici delle merci in centro storico, sottolineando anche “forti perplessità” sull’ascensore orizzontale, definendolo “inverosimile per costi e anche per utilizzo: sfidiamo chiunque a fruirne con pieno senso di sicurezza, col rischio neanche troppo remoto che vada puntualmente deserto”. Tesauro, inoltre, ha criticato infine la mancata richiesta di pareri alle Circoscrizioni.
Mauro Manfredini (Lega Nord) si è detto favorevole al parcheggio al Novi Sad, ma contrario all’ascensore orizzontale che, “eventualmente si sarebbe dovuto costruire dalla sede ex Amcm verso via Saragozza”, dichiarando inoltre la contrarietà alla metrotramvia e sottolineando la “scarsa qualità delle ciclabili”.
Danilo Bassoli (Ds) ha evidenziato che “dall’adozione all’approvazione del piano nessuna delle associazioni ha proposto modifiche al piano, segno dell’attenzione che l’amministrazione ha dato in fase di definizione”, concordando con Ballestrazzi sulla necessità di andare ad un cambiamento culturale delle abitudini dei cittadini sul fronte della mobilità: “Va creato un equilibrio sostenibile tra scelte di priorità sulla mobilità collettiva senza creare un pregiudizio sulla mobilità privata”. Bassoli ha poi ricordato che a fronte di scarsità di risorse, “il punto è capire come i contenuti importanti e intermodali del piano possano prevedere anche passaggi intermedi che garantiscono di andare nella direzione indicata dal piano, che punta all’intermodalità”.
Il consigliere dei Ds ha poi ricordato le “promesse elettorali di Lunardi” sulla bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, spiegando che ora “bisogna trovare quelle risorse perché la Bretella è fondamentale per dare la viabilità necessaria all’asse dello scalo merci”.
Alvaro Colombo (Prc) ha detto di condividere molti dei punti prospettati, a partire dall’idea di fondo del sostegno del trasporto pubblico locale “anche in chiave di difesa della salute e dell’ambiente”, sostenendo anche l’idea di potenziare il trasporto merci attraverso rotaia e al trasporto delle merci in centro storico con mezzi ecologici.
Colombo ha aggiunto che “realisticamente, per ottenere una riconversione culturale dei cittadini si devono fare alcune manovre in un certo senso coercitive. In questo senso si leggono il potenziamento delle linee pubbliche sulle corsie protette, che di fatto impattano con il traffico privato e rendono competitivo il mezzo pubblico, ma anche l’estensione della Ztl. Elementi che intaccano l’uso massiccio del mezzo privato, favorevole invece per il mezzo pubblico”. Il consigliere di Prc ha poi ribadito la contrarietà al tunnel, chiedendo di utilizzare quelle risorse per il trasporto pubblico.
Achille Caropreso ha messo in evidenza il tema dei passeggeri non paganti sugli autobus, ribadendo che il futuro dei centri storici è nell’uso dei mezzi pubblici e dichiarando che i parcheggi sono “un volano per il rilancio del centro, ma guai a pensare che risolva i problemi degli esercizi commerciali”.
Sergio Rusticali (Sdi) ha giudicato positive le linee fondamentali del Piano, ma ha stigmatizzato i ritardi dei treni. Il consigliere dello Sdi ha poi convenuto sulla necessità di trovare una soluzione dell’attraversamento della linea Modena Sassuolo e ha chiesto maggiore manutenzione per le piste ciclabili, concordando infine sulle perplessità espresse da altri consiglieri di maggioranza sull’opportunità di costruire il tunnel di collegamento tra il parco Novi Sad e piazza Mazzini.
Anche per Enrico Artioli (Margherita) “il tema è legato alla salute e all’inquinamento”. Il consigliere della Margherita ha poi dichiarato di apprezzare l’idea che “non sarà mai posto un vincolo prima che sia posta l’alternativa al vincolo stesso”, sottolineando alcune perplessità sul passaggio in Canalgrande e centro storico della metrotramvia. Anche Artioli ha giudicato positive le iniziative previste per le piste ciclabili, unendosi poi alle critiche già espresse da altri consiglieri sul tunnel: “Non si compensano costi e benefici – ha spiegato - Magari basta un tapis roulant”.
Per William Garagnani (Ds) è necessario riuscire a comunicare in maniera chiara la priorità dell’utilizzo del trasporto pubblico, uscendo da situazioni che per loro natura sembrano contraddittorie: “Come è possibile immaginare un messaggio che invita a usare l’autobus se poi costringiamo l’autobus a muoversi in un’intricatissima mobilità con strozzature, doppie e terze file”?
E’ poi intervenuto Antonio Maienza (Udeur), concorde sul Piano, ma critico verso alcuni aspetti quali i passaggi a livello in via Morane e Fratelli Rosselli, i tempi di realizzazione della rotonda sulla via Emilia e la modalità di realizzazione di quella su via Corassori, dichiarandosi poi contrario al tunnel e annunciando voto favorevole, “ma con il mal di pancia”, a Sirio.
Rosa Maria Fino (Società Civile) ha concordato sulla criticità del passaggio in Canalgrande della metrotramvia, sia per la presenza del teatro sia per il Tribunale: “Mi fa piacere che si apra subito il cantiere per il Novi Sad – ha aggiunto – e mi preoccupano alcune rotonde, in particolare quella di via Corassori, che mi sembra una mega rotonda rispetto a quel posto. Sono favorevole a Sirio, al contrario di Maienza, che io propongo di chiamare Antonio in onore suo. Ritengo che sia una forma di educazione”.
Il sindaco Pighi ha portato a sintesi il dibattito dichiarando che “c’è un impegno forte del governo della città per migliorare la vivibilità e rafforzare l’utilizzo del trasporto pubblico attraverso due linee principali. La prima è che si assume il tema dell’area più vasta dal capoluogo, lavorando sulle interconnessioni e problemi di entrata e uscita dalla città. Il secondo elemento è la necessità di mettere in campo una pluralità di strumenti. In questo senso non c’è solo la percezione che il quadruplicamento dell’autostrada ha prodotto effetti benefici, ma bisogna insistere perché l’intero sistema vada a termine, quindi che l’autostrada porti meno traffico in questa tratta e che il trasporto abbia risposte che consentono di interagire con il mezzo pubblico”.
In fase di replica Sitta ha rivendicato il valore partecipativo del piano, approdato in Consiglio “dopo 60 incontri in città, oltre 5 commissioni e discussioni in Consiglio in più di una occasione. Mi sembra di cogliere un comune sentire sugli obiettivi strategici di fondo, cioè lavorare su un progetto di priorità del trasporto pubblico locale che tutti considerano fondamentale, così come l’attenzione alla mobilità dolce e alla messa in sicurezza di tutta la viabilità.
E’ un cambiamento culturale che non sarà facile da attuare. Da quando Fauchè veniva crocefisso per una rotatoria i tempi sono cambiati. Però vorrei ricordare, ad esempio, che quando si è trattato di sostituire una strada con una ciclabile la reazione non è stata delle migliori, in città non si è certo sollevato un coro a sostegno. Quindi ci saranno scelte da portare avanti, scelte dure. Bisogna convincere i cittadini che si deve mettere in conto un sacrificio di qualche mese per garantire la competitività del trasporto pubblico locale sull’auto privata”.
Rispetto ad Atcm, Sitta ha ribadito che “un’azienda di trasporti forte è un elemento importante per avere un riferimento rispetto ai cambiamenti che vogliamo. Io sono tra quelli che sollecita Atcm a miglioramenti per efficienza e concorrenzialità. Ci sono spazi per farlo e vanno perseguiti con determinazione. Ma da qui a far passare Atcm come azienda decotta ce ne passa. Non è peggiore di altre sul piano nazionale e soffre di una situazione che si è venuta a creare negli ultimi 5 anni, con i trasferimenti non aumentati e i costi cresciuti del 20%. I conti si fanno presto, la somma è di 4 milioni di euro, a cui si aggiunge il fatto che il prolungamento della tratta dalla stazione piccola a quella centrale non è mai stato compensato dallo Stato e dalla Regione, con una perdita annua di 700mila euro”.
Sitta ha concordato sull’esigenza di lavorare per combattere il fenomeno dell’evasione e ha anche annunciato che “stiamo lavorando anche su possibili sinergie con altre aziende. Non c‘è alcun atto unificatorio in corso. Abbiamo solo avviato diversi mesi fa un confronto con la provincia di Reggio e l’Agenzia Mobilità di Reggio, concordando di affidare alle due agenzie per la Mobilità (di Modena e Reggio Emilia) uno studio per ragionare su possibili sinergie, sia di servizio che di gestione dei servizi interni”.
In fase di dichiarazione di voto, infine, sono intervenuti Manfredini (Lega Nord) e Ivo Esposito (Forza Italia) che hanno ribadito le critiche espresse nel corso del dibattito.
Fraulini ha poi messo in evidenza l’importanza della sede propria per il passaggio dei mezzi pubblici, suggerendo anche la riduzione drastica dei semafori che, in particolare nei paesi del Nord Europa, ha dato risultati importanti anche nella riduzione degli incidenti, unitamente alla costruzione di rotatorie di dimensioni non troppo piccole, pena una pericolosità che vanifica lo scopo per cui sono state costruite.
Il consigliere dei Ds ha poi auspicato che si arrivi presto all’appalto per la complanarina, sottolineando poi l’importanza della sperimentazione del collegamento notturno del mezzo pubblico verso il centro storico, dichiarando che “se funziona può essere verificata e fatta come propedeutica di analisi costi-benefici dell’ascensore orizzontale tra Novi Sad e piazza Mazzini”.
Secondo Sergio Celloni (Udc) è “importante far convivere mobilità privata e pubblica, parametrando la situazione alle esigenze di Modena, poiché già nel 1997 uno studio della Bocconi individuava le difficoltà di accesso in centro e la mancanza di parcheggi”. Celloni ha poi dichiarato che la crisi del trasporto pubblico è da collegare all’inefficienza del servizio stesso, rimarcando poi la propria contrarietà alla predisposizione di corsie riservate in sede propria per gli autobus per ragioni di incompatibilità con la situazione del centro storico, così come all’ascensore orizzontale tra il parco Novi Sad e piazza Mazzini, “raggiungibili con una passeggiata che non guasta”.
Olga Vecchi (Forza Italia) ha criticato invece la pericolosità dei passaggi a livello della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, aggiungendo che Forza Italia era da tempo favorevole all’ipotesi del passaggio in tunnel della metrotramvia. La consigliera di Forza Italia, inoltre, ha sottolineato la carenza di parcheggi, che non si risolve solo con il nuovo parcheggio all’ex Cinema Adriano: “Quanto a piazza Roma – ha concluso - mi sembra già di vedere che rimarrà tutto chiuso lì sotto, come anche il famoso progetto di parcheggio dei viali del parco. Mi auguro che non resti un libro dei sogni”.
E’ stata quindi la volta di Ivo Esposito (Forza Italia) che ha puntato il dito su una gara d’appalto per i servizi di trasporto pubblico: “Io nel 2004 chiedevo come mai nell’assegnazione di appalto all’Atcm veniva ridotto il costo chilometrico. Chi lo avrebbe pagato? Chi pagherà? Bisogna sancire una gara vera con impegno serio, perché alla fine i prezzi sono stati politici e risultati sono questi e qualcuno dovrà ripianare i 5 milioni di euro di deficit”.
Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha sottolineato la “frammentarietà” della proposta della giunta, poiché “non si può pensare di avere un trasporto pubblico efficiente e allo stesso tempo avere tutti i requisiti perché le auto continuino a circolare fin sotto il Duomo. La questione va affrontata in termini nuovi, qualificando il servizio, perciò non bastano le corsie preferenziali”. Secondo Ballestrazzi “l’errore politico è stato quello di scorporare nelle agenzie, con l’amministrazione che delega a soggetti esterni la programmazione e la gestione della mobilità. Sul centro storico, inoltre, la prima cosa da fare, oltre a un censimento sui permessi, è mettere da subito i controlli elettronici. Il secondo ragionamento è capire cosa si vuol fare di questo quartiere e come tutelare la residenza”. Il consigliere di Modena a Colori ha poi chiesto di lavorare per individuare percorsi privilegiati in direzione del centro storico e, rispetto alla riduzione dei semafori proposta da Fraulini, ha sottolineato come negli stessi paesi del Nord si tratti di una scelta sulla quale si sta facendo una revisione.
Mauro Tesauro (Verdi) ha messo in evidenza i dati positivi, su tutti l’allargamento della Ztl, tariffazione progressiva della sosta a ridosso del centro storico, controllo elettronico degli accessi e piattaforme logistiche per la movimentazione su mezzi elettrici delle merci in centro storico, sottolineando anche “forti perplessità” sull’ascensore orizzontale, definendolo “inverosimile per costi e anche per utilizzo: sfidiamo chiunque a fruirne con pieno senso di sicurezza, col rischio neanche troppo remoto che vada puntualmente deserto”. Tesauro, inoltre, ha criticato infine la mancata richiesta di pareri alle Circoscrizioni.
Mauro Manfredini (Lega Nord) si è detto favorevole al parcheggio al Novi Sad, ma contrario all’ascensore orizzontale che, “eventualmente si sarebbe dovuto costruire dalla sede ex Amcm verso via Saragozza”, dichiarando inoltre la contrarietà alla metrotramvia e sottolineando la “scarsa qualità delle ciclabili”.
Danilo Bassoli (Ds) ha evidenziato che “dall’adozione all’approvazione del piano nessuna delle associazioni ha proposto modifiche al piano, segno dell’attenzione che l’amministrazione ha dato in fase di definizione”, concordando con Ballestrazzi sulla necessità di andare ad un cambiamento culturale delle abitudini dei cittadini sul fronte della mobilità: “Va creato un equilibrio sostenibile tra scelte di priorità sulla mobilità collettiva senza creare un pregiudizio sulla mobilità privata”. Bassoli ha poi ricordato che a fronte di scarsità di risorse, “il punto è capire come i contenuti importanti e intermodali del piano possano prevedere anche passaggi intermedi che garantiscono di andare nella direzione indicata dal piano, che punta all’intermodalità”.
Il consigliere dei Ds ha poi ricordato le “promesse elettorali di Lunardi” sulla bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, spiegando che ora “bisogna trovare quelle risorse perché la Bretella è fondamentale per dare la viabilità necessaria all’asse dello scalo merci”.
Alvaro Colombo (Prc) ha detto di condividere molti dei punti prospettati, a partire dall’idea di fondo del sostegno del trasporto pubblico locale “anche in chiave di difesa della salute e dell’ambiente”, sostenendo anche l’idea di potenziare il trasporto merci attraverso rotaia e al trasporto delle merci in centro storico con mezzi ecologici.
Colombo ha aggiunto che “realisticamente, per ottenere una riconversione culturale dei cittadini si devono fare alcune manovre in un certo senso coercitive. In questo senso si leggono il potenziamento delle linee pubbliche sulle corsie protette, che di fatto impattano con il traffico privato e rendono competitivo il mezzo pubblico, ma anche l’estensione della Ztl. Elementi che intaccano l’uso massiccio del mezzo privato, favorevole invece per il mezzo pubblico”. Il consigliere di Prc ha poi ribadito la contrarietà al tunnel, chiedendo di utilizzare quelle risorse per il trasporto pubblico.
Achille Caropreso ha messo in evidenza il tema dei passeggeri non paganti sugli autobus, ribadendo che il futuro dei centri storici è nell’uso dei mezzi pubblici e dichiarando che i parcheggi sono “un volano per il rilancio del centro, ma guai a pensare che risolva i problemi degli esercizi commerciali”.
Sergio Rusticali (Sdi) ha giudicato positive le linee fondamentali del Piano, ma ha stigmatizzato i ritardi dei treni. Il consigliere dello Sdi ha poi convenuto sulla necessità di trovare una soluzione dell’attraversamento della linea Modena Sassuolo e ha chiesto maggiore manutenzione per le piste ciclabili, concordando infine sulle perplessità espresse da altri consiglieri di maggioranza sull’opportunità di costruire il tunnel di collegamento tra il parco Novi Sad e piazza Mazzini.
Anche per Enrico Artioli (Margherita) “il tema è legato alla salute e all’inquinamento”. Il consigliere della Margherita ha poi dichiarato di apprezzare l’idea che “non sarà mai posto un vincolo prima che sia posta l’alternativa al vincolo stesso”, sottolineando alcune perplessità sul passaggio in Canalgrande e centro storico della metrotramvia. Anche Artioli ha giudicato positive le iniziative previste per le piste ciclabili, unendosi poi alle critiche già espresse da altri consiglieri sul tunnel: “Non si compensano costi e benefici – ha spiegato - Magari basta un tapis roulant”.
Per William Garagnani (Ds) è necessario riuscire a comunicare in maniera chiara la priorità dell’utilizzo del trasporto pubblico, uscendo da situazioni che per loro natura sembrano contraddittorie: “Come è possibile immaginare un messaggio che invita a usare l’autobus se poi costringiamo l’autobus a muoversi in un’intricatissima mobilità con strozzature, doppie e terze file”?
E’ poi intervenuto Antonio Maienza (Udeur), concorde sul Piano, ma critico verso alcuni aspetti quali i passaggi a livello in via Morane e Fratelli Rosselli, i tempi di realizzazione della rotonda sulla via Emilia e la modalità di realizzazione di quella su via Corassori, dichiarandosi poi contrario al tunnel e annunciando voto favorevole, “ma con il mal di pancia”, a Sirio.
Rosa Maria Fino (Società Civile) ha concordato sulla criticità del passaggio in Canalgrande della metrotramvia, sia per la presenza del teatro sia per il Tribunale: “Mi fa piacere che si apra subito il cantiere per il Novi Sad – ha aggiunto – e mi preoccupano alcune rotonde, in particolare quella di via Corassori, che mi sembra una mega rotonda rispetto a quel posto. Sono favorevole a Sirio, al contrario di Maienza, che io propongo di chiamare Antonio in onore suo. Ritengo che sia una forma di educazione”.
Il sindaco Pighi ha portato a sintesi il dibattito dichiarando che “c’è un impegno forte del governo della città per migliorare la vivibilità e rafforzare l’utilizzo del trasporto pubblico attraverso due linee principali. La prima è che si assume il tema dell’area più vasta dal capoluogo, lavorando sulle interconnessioni e problemi di entrata e uscita dalla città. Il secondo elemento è la necessità di mettere in campo una pluralità di strumenti. In questo senso non c’è solo la percezione che il quadruplicamento dell’autostrada ha prodotto effetti benefici, ma bisogna insistere perché l’intero sistema vada a termine, quindi che l’autostrada porti meno traffico in questa tratta e che il trasporto abbia risposte che consentono di interagire con il mezzo pubblico”.
In fase di replica Sitta ha rivendicato il valore partecipativo del piano, approdato in Consiglio “dopo 60 incontri in città, oltre 5 commissioni e discussioni in Consiglio in più di una occasione. Mi sembra di cogliere un comune sentire sugli obiettivi strategici di fondo, cioè lavorare su un progetto di priorità del trasporto pubblico locale che tutti considerano fondamentale, così come l’attenzione alla mobilità dolce e alla messa in sicurezza di tutta la viabilità.
E’ un cambiamento culturale che non sarà facile da attuare. Da quando Fauchè veniva crocefisso per una rotatoria i tempi sono cambiati. Però vorrei ricordare, ad esempio, che quando si è trattato di sostituire una strada con una ciclabile la reazione non è stata delle migliori, in città non si è certo sollevato un coro a sostegno. Quindi ci saranno scelte da portare avanti, scelte dure. Bisogna convincere i cittadini che si deve mettere in conto un sacrificio di qualche mese per garantire la competitività del trasporto pubblico locale sull’auto privata”.
Rispetto ad Atcm, Sitta ha ribadito che “un’azienda di trasporti forte è un elemento importante per avere un riferimento rispetto ai cambiamenti che vogliamo. Io sono tra quelli che sollecita Atcm a miglioramenti per efficienza e concorrenzialità. Ci sono spazi per farlo e vanno perseguiti con determinazione. Ma da qui a far passare Atcm come azienda decotta ce ne passa. Non è peggiore di altre sul piano nazionale e soffre di una situazione che si è venuta a creare negli ultimi 5 anni, con i trasferimenti non aumentati e i costi cresciuti del 20%. I conti si fanno presto, la somma è di 4 milioni di euro, a cui si aggiunge il fatto che il prolungamento della tratta dalla stazione piccola a quella centrale non è mai stato compensato dallo Stato e dalla Regione, con una perdita annua di 700mila euro”.
Sitta ha concordato sull’esigenza di lavorare per combattere il fenomeno dell’evasione e ha anche annunciato che “stiamo lavorando anche su possibili sinergie con altre aziende. Non c‘è alcun atto unificatorio in corso. Abbiamo solo avviato diversi mesi fa un confronto con la provincia di Reggio e l’Agenzia Mobilità di Reggio, concordando di affidare alle due agenzie per la Mobilità (di Modena e Reggio Emilia) uno studio per ragionare su possibili sinergie, sia di servizio che di gestione dei servizi interni”.
In fase di dichiarazione di voto, infine, sono intervenuti Manfredini (Lega Nord) e Ivo Esposito (Forza Italia) che hanno ribadito le critiche espresse nel corso del dibattito.
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