La proposta di Daniele Sitta nel corso del dibattito su Promec e Camera di Commercio
'Promo deve diventare la cabina di regia dell'economia modenese'. Lo ha proposto l'assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio Daniele Sitta nel corso del dibattito dedicato alle due interpellanze di Teodoro Vetrugno (Ds) e Mauro Manfredini (Lega Nord) dedicate alla Camera di Commercio e a Promec. Un dibattito che si è allargato ai rapporti interni all'ente camerale e allo stato dell'economia modenese, da cui è anche uscita la proposta di dedicare al tema dell'economia modenese un momento di approfondimento pubblico. Il primo intervento è stato quello di Sergio Rusticali (Sdi) che ha dichiarato che 'manca una vera collegialità dell'insieme delle associazioni economiche e sociali nelle rappresentanze della Camera di Commercio nelle scelte più significative, che sono riservate alla giunta camerale, che definisce indirizzi e scelte strategie. Il consiglio camerale quindi non è altro che un organo che approva, ma non è realmente coinvolto'. Secondo Rusticali 'non sarebbe male cominciare, come amministrazione, a rivendicare l'idea di capire come le risorse a disposizione della Camera di Commercio vengono utilizzate. Penso ad esempio ai fondi derivanti dalla vendita delle azioni Autobrennero'. E' quindi intervenuto Fausto Cigni (Ds) aggiungendo che 'all'interno della Camera di Commercio esistono dei problemi. Sono convinto che la Camera di Commercio deve definire meglio le priorità e la destinazione delle risorse, per diventare davvero strumento di sostegno alle imprese. So anche che Mantovani sarà il presidente del nuovo soggetto unico per l'innovazione ' ha sottolineato Cigni - l'attuale consiglio camerale dovrebbe perciò trovare uno sbocco alla situazione che si è venuta a creare. E infine mi chiedo: che rapporto c'è tra quanto si spende per l'internazionalizzazione delle imprese attraverso Promec e le risorse regionali contenute nel piano triennale di attività produttive, che hanno lo stesso obiettivo'' Baldo Flori (Modena a Colori) si è detto 'd'accordo con Rusticali quando dice che l'amministrazione non può limitarsi a fare da spettatore rispetto ad una situazione che si caratterizza per il fatto di investire interessi rilevanti per la collettività modenese. Mi auguro che il nuovo assessore, modificando l'inerzia del suo predecessore, ponga attenzione ai fenomeni e al movimento che si manifestano nella sede in cui si costruiscono pezzi portanti dell'economia e della politica modenese. Ci vuole attenzione, prudenza e obiettività. Critico quindi i tempi di gestazione per la presidenza del soggetto unico per l'innovazione'. L'assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio Daniele Sitta è intervenuto per ricordare quanto 'la sfida competitiva delle imprese sia difficile, rischiosa e dall'esito assolutamente non certo. Si fa male a dare per scontato un esito positivo. E' vero che il tessuto imprenditoriale ha saputo reagire in maniera straordinariamente positiva alle difficoltà, tenendo sul fronte dell'export, però faremo male a non individuare le crisi che stanno crescendo in modo esponenziale. Il tema di confronto sui mercati internazionali è fondamentale perché le imprese vincono sul piano dell'innovazione e qualità, non ci sono altri fronti. E' fuor di dubbio ' ha proseguito Sitta - che la dimensione di impresa non è indifferente. La piccola dimensione, positiva per la flessibilità che garantiva fino ad oggi, risulta però di sicura debolezza perché non c'è sufficiente capitale per l'innovazione. E poi non è scontato che la suddivisione in distretti consenta che la ricaduta dell'attività di innovazione e ricerca possa essere disseminato su tutta la rete di fornitura dei distretti. Abbiamo di fronte una sfida ardua: portare l' insieme delle imprese (il 95% ha meno di 25 addetti) a fare i conti con un bisogno di innovazione di cui hanno necessità a prescindere dalla dimensione. Bisogna portare risorse sul territorio, pensando ai fondi comunitari mancanti, alle risorse nazionali scomparse e alla capacità di accedere a risorse regionali che sono tra le poche ormai a disposizione. A ciò si aggiunge il fondo rotativo per l'innovazione approvato di recente. Però va anche ricordato che le piccole imprese hanno sempre fatto la cosiddetta innovazione incrementale, che non è grande innovazione. Si è sempre riuscito a fare innovazione di prodotto, però ci vuole un supporto di carattere generale con impulso a far sì che ci sia sempre di più conoscenza aggiornata delle tecnologie per poterle fare proprie. Questo deve fare innanzitutto il centro unico per l'innovazione. Questo è il bisogno di innovazione e sostegno'. Sitta si è quindi soffermato sul ruolo della Camera di Commercio, ribadendo che 'tra le competenze c'è quella dell'innovazione e del sostegno all'internazionalizzazione tramite Promec. Questi gli obiettivi, rispetto ai quali l'azione strategica della Camera di Commercio è tema di discussione. Le perplessità meritano attenzione, ma non si possono accusare le istituzioni di porre freni o limitazioni, perché la Camera di Commercio è garantita da associazioni del territorio. Gli enti locali hanno messo becco poche volte. Il tema però c'è e va affrontato, in particolare va corretto il rapporto tra giunta e consiglio camerale, perchè ci vuole coerenza su azioni e obiettivi strategici del consiglio camerale. Il territorio ha bisogno di una cabina di regia generale. Io la indico in Promo, dove ci sono tutti attori, con l'obiettivo di fare sistema per garantire l'innovazione e la promozione del territorio'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha quindi ribadito che 'la materia è complessa, non a caso tutto viene a galla nei momenti di difficoltà. A prescindere da difficoltà di compatibilità che si stanno verificando nella struttura camerale, io penso che si debba rivolgersi al quadro mondiale dell'economia. Spero che questo dibattito sia il primo passo di un dibattito allargato a tutti i rappresentanti dell'economia modenese'. Michele Andreana (Ds) ha dichiarato di essere d'accordo sul fatto di 'uscire dal rischio di discussione che sa di equilibri interni alla Camera di Commercio. E' giusto che la Camera di Commercio renda pubblico l'esito delle proprie attività, però visto che è una struttura di rappresentanza di forze economiche e sociali, queste devono sapere trovare proprio equilibri interni per produrre governance e politiche più incisive. L'obiettivo, cogliendo l'auspicio di Sitta, è di trovare il modo di creare le condizioni per una sorta di conferenza territoriale per mettere a confronto i dati economici con le tendenze mondiali. Mi chiedo: è proprio vero che siamo più in crisi di altri' In quali settori' Il tema va supportato da un'analisi di collocazione dei nostri distretti nella competizione internazionale, altrimenti ci sfuggono i motivi delle criticità. Il territorio deve incrementare la qualità dell'apparto industriale, ma anche un sistema di servizi evoluti e qualificati. Dobbiamo riflettere. Potremo riproporre o nuovo momento, o un luogo di confronto dove analizzare gli elementi di forza e debolezza economici, per mettere a punto strumenti per evitare il declino del territorio. Evitare quindi di fare solo rimpallo di responsabilità, ma avere idea di politiche di sistema. Le associazioni private hanno un ruolo, però il governo lo deve avere il pubblico'. In fase di replica Vetrugno ha dichiarato di 'essere soddisfatto del dibattito in aula, ma la risposta di Prampolini è totalmente assente rispetto ai quesiti. Ha solo risposto solo a Manfredini, non certo ai dubbi sollevati dalla mia interrogazione, ma a me va bene lo stesso, perché considero come contributo della giunta l'intervento di Sitta. E lo ritengo soddisfacente nel merito. Ha fatto bene Sitta a raccogliere il suggerimento a costituire la cabina di regia in cui il pubblico abbia una funzione di coordinamento'. Mauro Manfredini ha invece risposto a Prampolini che 'tutto quello che lei ha detto non avevo bisogno di chiederglielo, c'era già tutto in Internet. Io volevo capire dove vanno questi soldi, il 25% dell'intero fatturato della Camera di Commercio. Io dico: dati non sono accessibili' 9 persone si dividono 470 mila euro in un anno! Il compito della Promec è portare le imprese all'estero. Parliamo un attimo delle imprese private: quando gli amministratori le amministrano senza risultati, i dirigenti si cambiano. Questo è un dato di fatto. Io capisco che è un'azienda a cui non partecipiamo, ma qui si parla dell'economia di Modena, è una battaglia per gli imprenditori, che non si meritano questi risultati di Promec. Bisogna fare con forza un'azione, anche con un consiglio comunale tematico parlando dell'economia di Modena. Ci sono stanziamenti per l'estero di cui gli imprenditori non sanno niente. Perché Promec non dice nel proprio sito: in quel paese c'è bisogno di questo e quello' Quel pezzo di Camera di Commercio ' ha concluso Manfredini - deve produrre. Se produce, produce per l'intera economia di Modena. Io faccio appello a lei signor Sindaco, e alle sue possibilità di fare andare meglio questa cosa'.
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