Approvata in Consiglio comunale un Ordine del Giorno di Artioli (Margherita)
"Il Consiglio comunale ha impegnato la Giunta a 'continuare nell' azione di promozione e sostegno di iniziative idonee a garantire una dignitosa accoglienza ed un positivo inserimento sociale per rifugiati, richiedenti asilo e beneficiari di protezione umanitaria, a contribuire alla realizzazione dei contenuti affermati nel 'Protocollo Regionale in materia di richiedenti asilo e rifugiati' ed a sostenere i progetti attualmente in essere nel proprio territorio, coordinandosi con analoghe iniziative avviate in Emilia-Romagna, adottando iniziative per favorire la diffusione di una vera cultura dell'asilo e di una corretta informazione sul tema'. L'impegno è previsto in un Ordine del Giorno presentato da Enrico Artioli (Margherita) e firmato da tutti i gruppi di maggioranza, approvato con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario dell'opposizione, in cui sono elencati i vari riferimenti normativi internazionali, nazionali e locali in tema di diritto di asilo e status di rifugiati. Nel documento Artioli ricorda che 'che dal 1998 il Comune di Modena nell'ambito del Centro stranieri ha attivato il "Progetto rifugiati" per l'accoglienza, il sostegno e l'integrazione di richiedenti asilo e rifugiati' e che nell'ambito di questo progetto 'nel corso del 2004 le persone accolte dal Comune di Modena sono state 92, provenienti dall'Africa (51 %) dall'area kurda (37%), dal Medio Oriente e dall'Asia (12%)'. Ribadendo quindi che 'in Italia prevale una politica di restrizione delle possibilità di accesso legale e di scarso rispetto del diritto di asilo', Artioli condanna 'incondizionatamente ogni forma di violazione dei diritti umani ed, in particolare, del diritto a richiedere protezione rispetto a persecuzioni, guerre e conflitti interni'. Nel corso del dibattito Achille Caropreso (Forza Italia) ha dichiarato che 'l'Ordine del Giorno è alimentato da tante voci e dicerie dell'Italia che non accoglie lo straniero, ma non è così. E' un Ordine del Giorno che risente di strumentalizzazione'. L'assessore alle Politiche Sociali Francesca Maletti ha aggiunto di 'condividere le valutazioni dell'Ordine del Giorno. Nel 2004 il Comune di Modena ha assistito e accolto 92 rifugiati. Anche negli anni seguenti abbiamo chiesto la partecipazione al progetto nazionale e ci hanno risposto che non ci possono autorizzare per più di 45, cioè meno della metà. Quindi io sono molto preoccupata, perché si vede che le persone che hanno diritto all'Art 18, sia i presenti al Cpt, ma anche persone in un regime di clandestinità, ce ne sono e non sono in calo. Il fatto di poter chiedere asilo per meno della metà di quelli del 2004, onestamente pone grossi problemi. In Italia, inoltre, manca una legge organica sul diritto di asilo. Credo che qualsiasi sarà il futuro governo, una delle cose da fare sia una legge di questo tipo'. E' quindi intervenuto Giuseppe Campana (Ds), che ha sottolineato l'esigenza di 'fare memoria della storia recente dell'Europa e dell'Italia, a partire dal fatto che nel '900 c'è stato un susseguirsi di migrazioni e fughe per varie persecuzioni da parte di regimi autoritari. Questo va ricordato ogni volta che si affronta il tema dei rifugiati, che sono persone che hanno diritto all'accoglienza e all'aiuto'. Secondo Isabella Massamba 'n Siala 'ci si concentra solo sulla definizione di asilo e sull'arrivo, però non su alloggio e lavoro, che passano in secondo piano', mentre Reginald Hiebom Chijioke (Consulta degli stranieri) ha criticato il fatto che sia diminuita la percentuale di potenziali rifugiati da accogliere a Modena: 'Ci sono tante persone che soffrono e che provengono dai paesi in guerra o dai paesi confinanti che non sanno dove sbattere la testa'. Alberto Caldana (Margherita) ha precisato che 'la Bossi-Fini ha inserito la filosofia del Codice Rocco nel quadro normativo, cioè che la persona che si dichiara rifugiata non è portatore di diritti, ma innanzitutto una persona che va controllata, e poi si vedrà se concedere diritti. Il progetto nazionale Asilo, costruito da Anci, Ministero Interno e dal sistema enti locali e dall' Alto Commissariato per i Rifugiati, mette in luce che si possono costruire condizioni per fare effettivamente accoglienza dei rifugiati nel nostro paese. E' singolare che un paese come l'Italia, che negli ultimi 100 anni ha registrato una fortissima emigrazione, oggi non sia in grado di recuperare questa memoria'. Infine, secondo Antonio Maienza (Udeur) 'ci vuole una legge organica che possa assicurare alle persone le sicurezze e stabilità che nei loro paesi, per motivi politici, non hanno potuto avere'. "
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