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30/03/2006

60° DEL VOTO ALLE DONNE, I PARERI DEI CONSIGLIERI

Il resoconto del dibattito in Consiglio sull'anniversario del suffragio universale

Il dibattito sul 60° del voto alle donne è iniziato con la presentazione di un Ordine del giorno firmato da tutti i gruppi consiliari, illustrato da Rosa Maria Fino (Società Civile) in qualità di presidente del Comitato pari opportunità. Il documento, approvato all'unanimità, sottolinea che 'il 2 giugno del 1946 le donne votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni dell'Assemblea costituente' e che 'la loro partecipazione al voto è, in genere, molto alta, certo molto più significativa della loro presenza negli organismi rappresentativi. A fronte di una percentuale complessiva di popolazione femminile pari al 52%, i dati più recenti parlano di un 11% di donne parlamentari in Italia contro il 25% in Austria, il 26% in Danimarca e in Germania, il 18% in Inghilterra, il 23% in Spagna e il 40% in Svezia'. L'Ordine del Giorno ricorda anche che 'il principio di uguaglianza di genere fu sancito definitivamente dalla Costituzione Italiana nel 1948 e costituisce la base per lo sviluppo della normativa successiva (l'art. 3 sancisce infatti la pari dignità dei cittadini davanti alla legge)' e che 'con la legge di riforma del diritto di famiglia del 19 maggio 1975 si modificarono gli equilibri all'interno della famiglia nel rapporto di coppia e nelle responsabilità verso i figli'. Il documento richiama quindi 'il nuovo art. 51 della Costituzione diventato legge il 30 maggio 2003 che al vecchio testo, al termine del primo comma, aggiunge il seguente periodo: 'La Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini', affermando non solo il dirittto di tutti i cittadini di entrambi i sessi di accedere, in effettive condizioni di uguaglianza (di diritto e di fatto), agli uffici pubblici e alle cariche elettive, ma anche promuovendo il riequilibrio della rappresentanza', sottolineando poi che 'il tasso di occupazione femminile nel nostro Comune ha raggiunto gli obiettivi indicati dalla strategia di Lisbona ed in particolare l'Ente Comunale si avvale di una rilevante componente di personale femminile che rappresenta una risorsa per le professionalità acquisite e messe al servizio della città'. Ribadendo che 'rimangono ancora molti ostacoli per il raggiungimento di effettive Pari Opportunità' e che 'in molti Paesi le donne sono tuttora vittime di diffuse violenze, abusi e non vedono riconosciuti i diritti umani fondamentali', l'Ordine del Giorno impegna la Giunta e il Consiglio 'a promuovere tutte le azioni tese alla rimozione degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione della cultura di reali e concrete pari opportunità riconoscendo l'importanza, per una democrazia compiuta, del riequilibrio della rappresentanza nelle Istituzioni e negli organismi della rappresentanza sociale', oltre che 'ad adoperarsi affinché anche nella nostra città si possa consolidare una cultura di condivisione delle responsabilità famigliari fra donne e uomini, che consenta la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per tutti, anche in vista del 2007 dichiarato Anno Europeo per le Pari Opportunità'. Il dibattito è proseguito con l'intervento dell'assessore alle Pari Opportunità Simona Arletti, che ha ricordato Ilva Vaccari - l'unica donna eletta in Consiglio comunale nel 1946 oggi ancora in vita - e altre donne che hanno segnato la storia politica della città, sottolineando al contempo la scarsa rappresentanza femminile nelle istituzioni, nonostante alcune eccezioni di vertice in campo internazionale. L'assessore ha anche ricordato le politiche messe in campo dall'amministrazione, tra cui il Piano per la salute nel programma salute donna, il sito delle pari opportunità, i corsi di formazione per le educatrici dei Nidi e delle scuole dell'infanzia, la partecipazione come partner ad un progetto Europeo sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, oltre che le politiche di conciliazione, con l'auspicio che presto possa arrivare uno 'scatto culturale' per migliorare le situazioni di disparità. Achille Caropreso (Forza Italia) ha sottolineato 'il comportamento delle colleghe qui in Consiglio, che è privo di dietrologie, con una capacità di dire le cose alla base della quale c'è sempre una grande saggezza' e ha concluso citando Giorgio Bassani e le figure femminili dei suoi racconti, seguito da Isabella Massamba N'Siala (Ds) che ha citato l'esperienza personale dell'adesione all'Udi. In particolare la Massamba ha citato la figura delle casalinghe così come tratteggiate da Lidia Menapace nell'ambito di un'iniziativa dell'Udi, mettendo anche in evidenza la difficoltà delle donne all'ingresso nella politica: 'Va modificata al cultura che ritiene i maschi i legittimi protagonisti della gestione dello Stato ' ha dichiarato - lavorando anche sulle politiche di conciliazione di tempi e ruoli'. L'assessore alle Politiche Giovanili Elisa Romagnoli ha aggiunto che 'ci si appresta ad andare al voto il 9 aprile con una legge elettorale orrenda, perché non si possono esprimere preferenze. Inoltre, rispetto alle quote rosa, abbiamo visto che da destra e sinistra non c'era intenzione di cedere quote di potere alle donne'. La Romagnoli ha citato le percentuali della rappresentanza femminile in Parlamento, ricordando che 'a tutt'oggi la politica esclude i gruppi che propongono il cambiamento, cioè le donne e i giovani. Bisogna perciò lavorare per un cambiamento nella società'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato che 'oggi si rievoca l'evento della legittimazione del voto, ma dobbiamo fare di tutto per mantenere queste conquiste. La partecipazione delle donne migliorerà sempre la situazione mondiale. Quanto alle quote rosa ' ha aggiunto ' bisogna evitare dei meccanismi coercitivi, favorendo la partecipazione in un quadro di conciliazione di tempi e ruoli. Ai primi di marzo abbiamo approvato un Ordine del Giorno relativo ad una sentenza relativa allo stupro. In questo caso voglio ribadire la mia proposta di andare alla castrazione chimica, trasformando la violenza sessuale da reato contro la persona a reato contro la vita'. E' quindi intervenuto Baldo Flori (Modena a Colori) sottolineando 'il doveroso omaggio alle donne che ci hanno preceduto in questo Consiglio', ricordando che 'se è difficile fare politica per le donne oggi, figuriamoci nel passato'. Flori ha aggiunto che 'oggi la nostra non è una democrazia compiuta', mettendo anche in rilievo la condizione difficile di milioni di donne nel mondo e chiedendosi perché in Italia si sia 'tanto lontani dalla candidatura di una donna alla Presidenza della Repubblica', segnalando anche la scarsa presenza delle donne alla vita politica modenese e concludendo con la proposta al Consiglio comunale di 'darci una scadenza e un metodo di lavoro per dare presto una risposta al tema della conciliazione tra tempi e orari'. Michele Barcaiuolo (An) ha detto di 'condividere in pieno l'Ordine del Giorno', ricordando poi che le donne di An ritengono che 'sia finito il femminismo ideologico' e che 'ci vuole quindi un nuova identità per le cittadine, per far sì che possano contribuire alla formazione della cellula primaria della società, cioè la famiglia'. Barcaiuolo ha ricordato le cariche di alto profilo di donne di An all'interno del partito oltre che nell'amministrazione pubblica, segnalando allo stesso tempo la necessità di accrescere ulteriormente la presenza delle donne in politica, oltre che nel mondo del lavoro, 'situazioni ' ha spiegato ' che vanno risolte anche con leggi in grado di agevolare le donne che intendono conciliare impegni pubblici e privati. Va anche garantito il diritto alla maternità ' ha concluso ' con politiche che contrastino la tendenza alla denatalità in corso in Italia'. Nel dibattito è poi intervenuto Sergio Celloni (Udc), ricordando che 'si deve andare oltre la retorica culturale sul tema delle pari opportunità', ricordando che 'la donna è alla base della famiglia' e che 'il voto alle donne ha portato un cambiamento fondamentale al paese. Come uomo politico non posso pensare che ci siano differenze sociali e razziali tra uomo e donna ' ha detto ' Quanto alle lotte politiche, vorrei anche ricordare tutte le donne che, pur non partecipando a quelle lotte, hanno garantito con umiltà un impegno nella quotidianità della famiglia, che è alla base di una società giusta'. William Garagnani (Ds) ha sottolineato il carattere di 'lezione magistrale' dell'intervento di Ivonne Poppi, aggiungendo che 'in molti paesi c'è ancora moltissima strada da fare' e ricordando quindi una serie di donne impegnate nella lotta di liberazione. E' stata poi la volta di Eugenia Rossi (Ds) che ha ringraziato Aude Pacchioni e Ivonne Poppi, 'perché è grazie a donne come loro che oggi viviamo in democrazia', ricordando con un saluto anche la consigliera di Forza Italia Olga Vecchi, oltre che l'ex rappresentante della Consulta degli stranieri in Consiglio comunale: 'In tutto il mondo ci troviamo di fronte ad una subordinazione delle donne ' ha dichiarato ' Dobbiamo affrontare in una prospettiva di multiculturalismo i diritti culturali, che devono essere subordinati a quelli della libertà individuale. A livello mondiale per i paesi in via di sviluppo è molto più importante risolvere i problemi economici più che quello dell'egemonia maschile ' ha aggiunto ' e di questo dovremo tenere conto. Rivolgo quindi un appello alle donne che fanno politica: dobbiamo decidere di stare dalla parte dei deboli e denunciare ogni forma di subordinazione e di violenza. Dedico quindi questa giornata alle donne che subiscono ingiustizie, alle iraniane che l'8 marzo hanno dimostrato in piazza, poi picchiate e incarcerate, ma anche alle donne tibetane sottoposte a sterilizzazione, alle cinesi delle campagne rese schiave, alle afgane cui spesso viene proibito il diritto all'istruzione, alle donne costrette alla prostituzione e infine alle donne Saharawi'. Giovanna Lolli (Ds) è intervenuta ricordando che 'il voto alle donne non può costituire un avvenimento, perché è un processo culturale di esercizio di valori e delle scelte ispirate alla democrazia e alla pari dignità, oltre che alla trasformazione dei comportamenti. E' un traguardo che le nuove generazioni non devono dare per scontato, ma difendere costantemente anche grazie all'esempio di tutte noi che, con il senso di appartenenza ad una collettività, formiamo esempi concreti'. Enrico Artioli (Margherita) ha dichiarato che 'è ora di guardare alla lunga storia dell'umanità a cui le donne hanno dato un contributo non inferiore all'uomo in condizioni spesso peggiori, esposte alla sottovalutazione. Siamo eredi di enormi condizionamenti che rendono difficile il cammino della donna. Questo ha impoverito l'umanità delle sue ricchezze, anche se io sono ottimista, perché in poco tempo si sono compiuti passi da gigante, anche se ancora molto rimane da fare. Bisogna agire sulle strutture della società, senza dover scegliere tra famiglia e altri impegni. Bisogna poi fare una battaglia culturale ' ha concluso - perché la specificità della donna nei vari ambiti possa esprimersi'. In fase di replica Rosa Maria Fino ha ringraziato gli ospiti e i consiglieri, 'che hanno espresso con sensibilità le loro espressioni sulla donna. Sulle quote rosa ' ha spiegato ' come donna sono contraria, perché il problema non è una legge che identifichi un numero di candidate. Il problema parte dalla dirigenza dei partiti che devono darsi una regolata, così da appoggiare le donne in campagna elettorale. Qualcosa deve cambiare nella forma mentis. Anche noi mamme dobbiamo educare i figli maschi all'accettazione della differenza sin da piccoli. Invece, in politica dei nostri problemi ne parlano gli uomini, quegli stessi che la sera tornano a casa e stanno sul divano e non conoscono i problemi della scuola dei figli. Dobbiamo tornare nel 2006 come nel 1946 è stata Ivonne Poppi'. Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi ha concluso il dibattito dichiarando che 'il percorso dell'affermazione di un nuovo ruolo per la donna mostra luci e ombre. La luce più importante è quello di un dibattito che oggi vede posizioni molto più vicine rispetto al passato. La sensazione è che oggi, al di là di legittime posizioni diverse, tutti hanno parlato la stessa lingua e l'Ordine del giorno ne è una prova, con un ampio arco di forze che si identifica in una serie di decisioni. Il voto alle donne ' ha aggiunto ' rappresenta un elemento di importanza decisiva. Nella Costituzione non si dice solo che è necessaria l'uguaglianza formale, ma si dice che se non c'è quella sostanziale, quella formale vale poco. L'articolo 3, con il principio di uguaglianza, avvia il percorso che poi progressivamente è stato realizzato'. Pighi ha ricordato che nella storia 'si sono fatti anche dei passi indietro', citando l'esempio del diritto di voto alle donne toscane perso in occasione dell'unità d'Italia, ma anche l'opinione di Agostino De Pretis che disse 'la donna ha altri mezzi di influenza assai più potenti del voto'. Il sindaco ha messo in evidenza che 'è necessario che ci sia un impegno specifico delle forze politiche affinché gli ostacoli ad una maggiore partecipazione delle donne siano rimossi', rilevando infine che 'la rappresentanza di genere garantisce un numero effettivo al di sotto del quale non si può andare. Nel Comune abbiamo fatto questa scelta, con l'indicazione di una rappresentanza di genere garantita, cioè uno sforzo perché un maggior numero di donne sia messo in condizione di formarsi competenze che sono proprie della politica'.

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