Il resoconto del dibattito in Consiglio sulla delibera presentata da Francesca Maletti
In fase di dibattito sulla delibera che ha dato il via libera al regolamento comunale per l'assegnazione e la gestione di miniappartamenti per anziani, Enrico Artioli (Margherita) ha dichiarato che si tratta di 'una proposta innovativa che non disperde sul territorio la presenza degli anziani, ma le concentra, in un progetto in cui si può attivare una collaborazione con volontariato per fare animazione e sostegno'. Articoli ha anche sottolineato il carattere sperimentale del regolamento, in particolare 'sul limite dei 60 anni o sulla soglia di reddito fissata dalla Regione'. E' stata quindi la volta di Giorgio Prampolini (Ds) che 'immettere know-how pubblico negli appartamenti è positivo', ricordando che andrà anche affrontato il tema dei lavoratori in nero, 'costruendo oggi dei rapporti che rendano più coesa una società domani'.Prampolini ha messo in evidenza la mancanza del Fondo nazionale per l'autosufficienza e ha ribadito che 'ci vuole innovazione e i 60 primi miniappartamenti sono un primo caso in questo senso.' Adolfo Morandi (Forza Italia) ha sottolineato che 'il regolamento prevede che gli appartamenti siano 'destinati ad anziani che non hanno risorse parentali, anche nel caso in cui vivano in nucleo allargato'. Morandi ha detto di criticare il regolamento, non il fine, oltre che per 'eventualità appena citata, anche per la soglia di reddito di 60 milioni delle vecchie lire, 'perché in questo modo avrà precedenza chi ha reddito più basso. Con un limite così elevato si corre il rischio di andare ad assegnare mini alloggi a persone che se la potrebbero cavare con le proprie forze, saturando immediatamente i mini alloggi'. Anche Baldo Flori (Modena a Colori) ha detto di condividere la scelta della domiciliarità, dichiarando che 'Il regolamento era necessario e opportuno, un primo passo in avanti, anche in fase sperimentale. Il problema ' ha aggiunto - è che chi entra in questi appartamenti finisce per diventare un privilegiato perché ha trovato una soluzione ad una situazione esistenziale molto grave. Le modalità con cui il regolamento risponde a questo bisogno è estremamente importante, perché bisogna cogliere le effettive situazioni di bisogno, chi ha più diritto di alloggi pubblici. I 60 milioni di lire non ci garantiscono su questo piano, sono un livello troppo alto, che consentirà l'ingresso a coppie di anziani che hanno meno bisogno di altri. L'insufficienza di risorse parentali, in altri termini, rischia di lasciare discrezionalità eccessiva all'amministrazione'. In fase di replica Francesca Maletti ha ricordato che 'Il limite dei 60 milioni è imposto dalla legge regionale per erogare il contributo con cui è stato edificato l'immobile. La coppia di anziani può accedere, ma a parità di bisogni rilevati, quindi accede chi ha un reddito minore. Sono tre le caratteristiche che determinano la graduatoria, cioè la non-autosufficienza, l'assenza di pareti e la residenza in un immobile in cui non sono previste misure di abbattimento di barriere architettoniche. Riguardo all'insufficienza di risorse parentali, segnalo che ci possono essere assenza o lontananza di figli oppure situazioni di anziani con figli che hanno patologie'. Durante la dichiarazione di voto Morandi ha confermato le perplessità, annunciando la contrarietà al regolamento, non al progetto in sé stesso, mentre Alberto Caldana (Margherita) ha aggiunto che 'è ovvio che 60 alloggi non risolvono la situazione, però è anche vero che l'ente pubblico apre delle strade e dà delle rotte che poi possono essere seguiti. Trovo singolare che proprio Forza Italia ponga la questione del limite di reddito, il che vuol dire che ai ceti medi si impedisce l'ingresso a questo tipo di servizi'.
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