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28/03/2006

MOSTRA DI GINO COVILI, IL PARERE DEI CONSIGLIERI

Il resoconto del dibattito in Consiglio comunale sull'iniziativa di Foro Boario
La delibera di introito di 380mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio a favore del Comune di Modena, da utilizzare per la mostra di Gino Covili, ha dato il via ad un ampio dibattito. Il primo ad intervenire è stato il vicesindaco di Modena e assessore alla Cultura Mario Lugli, che ha dichiarato che 'l'ipotesi della mostra è nata nel 2005 quando, in occasione della mostra realizzata a Montecitorio, il forte richiamo indusse il sindaco a considerare l'importanza di portare a Modena una mostra analoga. Si ritenne di accogliere una proposta di CoviliArte, la fondazione del figlio che gestisce le opere del padre'. Lugli ha quindi sottolineato il valore artistico di Covili, 'la cui forte espressività ha indotto a legami con Ligabue. Un'antologica che dia conto di un'esperienza riassuntiva straordinaria valorizza l'esperienza umana di popolazioni come quella dell'Appennino modenese, che raramente ha avuto forza evocativa come nel caso di Covili. La mostra, al di là del dibattito in città, è importante grazie alla sua articolazione con 159 opere divise in 9 cicli tematici al Foro Boario, che danno il senso di un pittore in cui il legame con il suo mondo era fortissimo'. Lugli ha dichiarato di non aver mai detto che la mostra riempirà gli alberghi di Modena, 'però raccoglierà interesse anche al di là del pubblico modenese. È un autore che ha varcato i confini modenesi e la logica è quella di dare riconoscimento ad una figura d'artista che ha lasciato un segno profondo in provincia'. L'assessore alla Cultura ha sottolineato anche il grande coinvolgimento delle scuole nell'ambito dei progetti collaterali alla mostra, sottolineando anche che grazie alla partecipazione del Comune di Pavullo, di Modena, della Fondazione Cassa di Risparmio e di altri soggetti 'saremo messi in condizione di realizzare un allestimento di alta qualità. Cinque anni fa ' ha concluso Lugli - ho inaugurato una sua mostra dedicata a San Francesco e vi garantisco che raramente ho visto un così grande partecipazione popolare'. E' stata quindi la volta di Andrea Galli (An) che ha definito l'esposizione di Lugli 'corretta, ma superficiale. L'improvvisazione è testimoniata anche dal documento presentato in Commissione. La cultura è allo sbando da anni e non è imputabile solo a Lugli. Ora però questa debolezza è diventata evidente, si preparano mostre lasciate all'improvvisazione e a terzi'. Secondo Galli 'va valorizzata l'opera di Covili, privilegiando la sua modenesità, mantenendo però le proporzioni, perché non è Caravaggio e non supererà probabilmente il severo esame del tempo'. Galli ha aggiunto che 'Covili in vita non ha partecipato a nessuna rassegna significativa', precisando che 'le mie sono precisazioni non per denigrare, ma solo per dare le proporzioni alla delibera. Tra le altre cose ricordo che si tratterebbe dell'ottava mostra di Covili in quattro anni in provincia. La mostra, in altre parole, costa come una buona Alfa Romeo pagata però al prezzo di una Maserati Spider'. Il consigliere ha ricordato a Lugli che 'se lei mette le mani avanti e dice che non ci saranno tanti turisti, perché spendere così tanti soldi' In Commissione Mauro Battaglia ci ha illustrato dati della delibera che oggi nella delibera non ci sono più L'odore di bruciato è aumentato'. Michele Barcaiuolo (An) ha aggiunto che 'l'iter della delibera non convince. Scompare Mito come soggetto promotore. Secondo noi non c'è chiarezza sui finanziamenti e rilascia perplessi anche la cifra generale per il valore della mostra. Non è denigratorio o riduttivo per Covili, ma bisogna rimettere tutto nella giuste proporzioni. Sottolineo anche i dubbi espressi dal Rettore. Tutto questo tende a confermare che non c'è solo il discorso della sproporzione di una mostra, ma anche di altri problemi che ci lasciano perplessi. Mito Group negli ultimi anni ha ricevuto 1 milione di euro per iniziative promozionali dal Comune di Modena. Un altro costo rilevante è la voce di trasporto e assicurazione. 26 mila euro è enormemente superiore a quella presunta, visto che il 70% delle opere sono di proprietà della CoviliArte. Sono soldi spesi bene per la città' Il ritorno non deve essere economico, ma culturale per la città e ne deve valere la pena'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha ricordato l'excursus dei lavori di commissione, ricordando le riserve emerse in quella sede e sottolineando che 'Covili non ha molto da invidiare a Ligabue. A Modena ' ha dichiarato - per parlare di cultura bisogna per forza essere in un momento di crisi. Sulla stampa è iniziata una campagna dura, con accenti per niente simpatici, come il riferimento all''ex bidello' o alle ideologie politiche dell'ex bidello. Vorrei proprio sapere quanti mesi hanno passato a studiare nella loro vita Gauguin o altri'. Caropreso ha poi aggiunto che 'in una recente intervista al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio si è persa un'occasione, quella di puntualizzare e a dettagliare gli estremi delle spese che si andavano a sostenere. Ho sempre chiesto di fare una mostra di alto livello ' ha concluso - Spero che vada bene e che la pubblicità di questi giorni non sia negativa'. Il capogruppo dei Ds Michele Andreana si è soffermato sui 'limiti delle modalità con cui si è arrivati a questo grande evento. Non c'è dubbio che la sbavatura o l'errore di percorso sia avvenuta. Noi come Consiglio chiediamo che sia fatta chiarezza sul progetto, ma non c'è alla base un'idea di sperpero di denaro pubblico, né vogliamo regalare niente a nessuno per appartenenza a idee nel passato. E' una mostra e ci sono collegate iniziative di marketing territoriale che meriterebbero anch'esse una verifica della congruità rispetto agli obiettivi. Sul problema dei costi, inoltre, è necessario fare chiarezza sulla parte dell'allestimento e sulla promozione turistica e dei territori. Forse ci sono ridondanze di iniziative. Ci sono insomma costi legati ad attività collaterali che andranno verificati. Non è invece messo in discussione il fatto che la mostra deve essere fatta ' ha aggiunto - C'è un progetto di verifica, bisogna recuperare qualche limite comunicativo che abbiamo avuto. Nel progetto di valorizzazione di Covili non c'è l'esclusione della possibilità di recuperare valorizzazione di altri artisti che contribuiscono ad arricchire il territorio. Ci vuole quindi una discussione di questo tipo collegata alla discussione su indirizzi, sulla politica culturale dei prossimi anni, partendo da ciò che si è fatto, riconoscendo che nel dibatto è mancata una condivisione all'interno del quadro complessivo. Ci chiedono di aprire un grande cantiere con le istituzioni culturali della città. La Giunta e il Consiglio devono definire le linee programmatiche che realizzeremo nei prossimi anni. Così si esce dalla discrezionalità non condivisa, come nel caso della scelta di Covili, e si dà ad una scelta il necessario sostegno. Avevamo presentato anche un ordine del Giorno di indirizzi, ma non lo abbiamo potuto discutere per un motivo procedurale. Non abbiamo voluto forzare perchè sappiamo che bisogna riportare il tutto nello spirito giusto di una discussione. Il nostro, quindi è un atteggiamento realistico e responsabile'. Secondo Baldo Flori (Modena a Colori) 'le parole di Andreana dimostrano che esiste davvero un caso Covili. Molte delle autocritiche in realtà erano già emerse nel dibattito in Commissione, con spiegazioni parziali e frettolose che invece di rispondere avevano alimentato ulteriori domande. Ho apprezzato lo sforzo tardivo di Andreana per dare risposte di prospettiva. Dico questo perché non mi scandalizzo del dibattito, anzi, magari ci fosse altrettanta apertura sui giornali per altre cose di cui il Consiglio discute. Noi sgomberiamo il campo da una serie di elementi che vogliamo lasciare fuori: non abbiamo sollevato problemi sull'uomo o sull'artista, né sulla Fondazione, che può fare autonomamente le proprie scelte. A noi interessa invece controllare e valutare un'operazione tipicamente politica e amministrativa che deve muoversi all'interno dei doveri di controllo del Consiglio. Non ci scandalizza la presentazione della variazione di bilancio da parte di Frieri nella prima occasione. Il problema è che si sono fatte entrare somme rilevanti del bilancio, che sono quindi soldi pubblici, perciò sottoposti al nostro controllo. Se questo è il problema, gli aggiustamenti nominalistici non chiariscono ancora. Questa vicenda ha aperto un varco di diffidenza in questo Consiglio rispetto all'operato di questa Giunta, una sana diffidenza. L'assessore adesso dice che è stata proposta dal Sindaco colpito dalla mostra di Roma, intenzionato a portarla a Modena. Ma allora perchè non si è scritto che il progetto culturale era dell'amministrazione, così come il progetto finanziario' Perché si inseriscono altre formule che seminano zizzania e che fanno pensare che qualcun altro l'ha pensata, uno l'ha progettata e poi ha chiesto i soldi' In Commissione la proposta ci è stata presentata dal rappresentante di Mito Group, anche se in modo approssimativo, con superficialità sugli sponsor privati. Ecco perché, legittimamente, è nato il caso Covili. Poi non è chiaro cosa si spende, il progetto culturale, chi paga, cosa si farà e chi farà realmente la grande operazione di marketing territoriale. Si è spiegato che dietro non c'è un'operazione profit. Come fa a non esserci un'operazione profit dietro l'utilizzo di un miliardo di lire, immagino che qualcuno lo farà. Si è detto che non c'era rischio di impresa, che si sarebbe scaricato su Mito. Allora come si fa a condurre un'operazione di questa portata, con questa ambizione dando per scontato che una formula vale l'altra' Oggi l'assessore ha aggiustato il tiro, dicendo che non ha mai parlato di riempire gli alberghi modenesi. Ha citato esempi di altre città, ma che giocano su risorse, inventiva e immaginazione di questi eventi ben diversa. La maggioranza è divisa e preoccupata, è una delibera in bianco e noi non la possiamo approvare. Non ci sono solo ombre cinesi, qualcosa non va nella politica culturale. E' il buco della cultura che ha generato la situazione, altrimenti lei, assessore, avrebbe gestito la situazione'. Mauro Tesauro (Verdi) ha definito 'pasticciata' la delibera, che 'però alla fine portato a un confronto vivace e proficuo sulle politiche culturali, ma non solo. Non piaceva ai Verdi il fatto che venisse sottolineato che l'ideatore e la proposta non fossero in capo all'amministrazione, ma in capo a qualcun altro. Bisogna che l'amministrazione tenga in mano la gestione del tutto, tranne ovviamente l'allestimento per cui ci si affida al service'. Tesauro ha sottolineato anche che 'il budget è elevato, anche in considerazione di un contesto di difficoltà a fare quadrare il bilancio e in cui manca la capacità di trovare 1.250 euro per un progetto di cooperazione. Il piano di comunicazione non ci ha soddisfatto, con la cena dei soliti vip che hanno bisogno di dimagrire, invece che ingrassare. Vogliamo garanzie chiare e precise sulla delibera di Giunta che seguirà, perché questa è solo una variazione di bilancio. Fare politiche culturali ' ha aggiunto Tesauro - non vuole sempre dire riscontro di cassa. A volte ci vogliono investimenti. Le politiche culturali devono mostrare organicità, in un percorso di valorizzazione di artisti locali collegato al nostro territorio. Chiedo che l'Ordine del Giorno della maggioranza, che oggi non è stato possibile presentare, venga discusso prima della delibera di Giunta, altrimenti non ha senso'. Dante Mazzi (Forza Italia) ha ricordato che in Commissione aveva chiesto: 'Se il promotore è la Covili, ovvero la Mito, per quale motivo la Fondazione cassa di Risparmio gira i soldi al Comune di Modena per cui siamo poi obbligati ad una variazione' Se è tutto organizzato da Mito, Covili e Fondazione, noi cosa centriamo' Centriamo per l'ulteriore contributo. Ma se noi siamo coinvolti direttamente entrando nel bilancio, perché questi soldi escono senza un regolare bando' Questo nella prima commissione. Poi sono cambiate le carte in tavola. E' stato presentato un progetto con CoviliArte benefattore che si accollava tutto, ribaltando la questione. Le nostre perplessità le avevo espresse già prima, c'era una mancanza di trasparenza per cui non si capiva perché introitare una cifra che derivava da un accordo tra due privati con una Fondazione. In ogni caso non si capisce come mai con il denaro pubblico si affidi un evento a società private senza un regolare bando'. Mazzi ha aggiunto che 'in un periodo di campagna elettorale, in cui si parla di legalità, trasparenza ecc, parlate di un governo che vi ha affamato. Avete detto di tutto e di più sui tagli del governo, per 50mila euro che venivano a mancare nella cultura e che costringevano alla chiusura di un certo monte ore alla Delfini. Allora mi chiedo: i soldi ci sono, oppure non ci sono' Si parla di quel collateralismo che queste amministrazioni hanno sempre avuto. Quando continuerà l'operazione vedrete a chi andranno le assicurazioni. Qualcuno ha sbagliato ' ha concluso - c'è un colpevole ben preciso che ha fatto con molta faciloneria questo balletto di delibere'. Anche Ivo Esposito (Forza Italia) ha sottolineato le proprie perplessità sull'iter della delibera e sull'entità dei costi: 'Siete stati così bravi a trovare i soldi addirittura prima delle elezioni. Ci sono soldi che un mese fa non c'erano' Nascono dubbi spontanei. Sono soldi della Fondazione, ma sono soldi per innovazione culturale per il Comune di Modena. Se Modena ci tiene non può dire che è un tentativo. E' buona abitudine fare i cosiddetti studi di fattibilità. In questo caso al Consiglio comunale non è stato presentato niente sull'organizzazione e la gestione. Ci vuole un lancio oculato, non un salto nel vuoto nel momento in cui l'economia non brilla'. Sergio Rusticali (Sdi) ha dichiarato che 'è stato dato il segnale che su operazioni come questa i processi delle scelte devono essere trasparenti. Qualche elemento di difficoltà e di limite nella proposizione e nella gestione ci sono stati. Non mi meraviglia che ci sia stato clamore a Modena, servirà a non riproporre gli stessi limiti. Porre un problema di politica culturale non è scandaloso. Il problema della trasparenza dei problemi decisionali ci sta, bisogna capire in che contesto si pongono, bisogna capire se riusciamo a fare un'iniziativa di ricordo dell'artista, ma anche un pezzo importante di una politica culturale che vogliamo sviluppare sul territorio. E' un terreno aperto, ci vuole coraggio anche della maggioranza per affrontare un tema che anche in passato ha avuto un confronto democratico. Non è in discussione l'entità, ma è il piano finanziario che dobbiamo conoscere. Oggi si fa per Covili, ma se ci saranno altri artisti modenesi dovremo ascoltarli e dare loro la possibilità di esprimersi. L'atto di Giunta dovrà essere anticipato dal dibattito sulle linee di indirizzo, che dovrà essere alla base dello stesso atto deliberativo. Colgo infine anche l'aspetto positivo degli interventi non strumentali dell'opposizione'. Enrico Artioli (Margherita) ha citato un brano in cui Vittorio Sgarbi parlava dell'opera di Gino Covili e ha ricordato l'entità delle cifre spese per altre mostre fatte a Modena, auspicando infine anche un dibattito sulle politiche culturali, 'anche per evitare dubbi sull'utilizzo del denaro pubblico e sugli obiettivi'. Giancarlo Montorsi (Prc) ha 'colto l'elemento positivo della sana diffidenza invocata da Flori. Ha messo in evidenza tutti i limiti, dalla cui storia si può prendere spunto per affrontare un domani una discussione che porti elementi positivi e ad inserire quella che oggi è solo una proposta in orizzonti culturali di più ampio respiro'. Montorsi ha detto che ci si deve preoccupare 'di come si sedimenta un'esperienza d'arte, il suo rapporto con la città. Le Terramare sono un esempio di come si costruisce una cosa importante che poi rimane in una logica di continuità con la città. E' anche importante sottolineare il ruolo del Consiglio in questa occasione. Quando Flori dice che questo Consiglio rischia di diventare un luogo in cui si vota qualunque delibera gli si metta davanti, è stato ingeneroso che abbia riferito questa cosa a questa occasione, perchè sapete che la maggioranza ha presentato un Ordine del Giorno che ha inserito richieste e stimoli all'amministrazione, perché si è resa conto che nell'iter c'erano imprecisioni e lacune che bisognava affrontare. Su questo iter pasticciato si è rischiato di compromettere questo l'elemento fondamentale delle politiche. Non è un caso che nell'Ordine del Giorno siano inseriti non solo elementi di garanzia alla mostra di Covili, ma anche ragionamenti che vanno oltre. Mi rincresce moltissimo aver discusso senza poterlo fare fino in fondo, senza l'Ordine del Giorno che non è stato inserito per un cavillo formale, così come la mozione di An. E' stata un'occasione persa, un dibattito monco'. Secondo Antonio Maienza (Udeur) 'il rumore sulla stampa è venuto fuori perché c'è bisogno di approfondimento da parte del Comune sulla direzione delle politiche culturali. E' venuto fuori tutto ciò che sul tema generale covava da tempo. Il valore della mostra è indiscutibile. Anche io sono sempre stato del parere di dare un omaggio a Modena a Covili. Purtroppo ci stiamo abituando a dire no a tutto: al Muvi, al metrò. Pensate cosa sarebbe successo se la mostra, invece che pensata da Pighi, fosse stata fatta a Bologna o a Parma'. Rosa Maria Fino (Società Civile) ha dichiarato di essere convinta che 'il Comune riuscirà a tenere le redini della gestione e a fare un piano finanziario che dovrà essere dettagliato e aver l'obiettivo di risparmio rispetto al budget presentato'. Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha sottolineato che 'Lugli deve pagare un caffè a Maienza. Abbiamo saputo che la mostra l'ha voluta il sindaco. Evidentemente siccome ubi maior minor cessat, lui non poteva che chinare il capo. Lugli a forza di mazzate è sempre sotto processo. Però né Maienza né gli altri amici della maggioranza hanno chiarito il problema di fondo, che è politico. La difesa di Lugli è solo formale. E di questo l'opposizione prende atto. Non è possibile che sistematicamente ci sia la richiesta di un maggiore approfondimento sui temi della politica culturale, perchè vuol dire che questa Giunta e questo assessore non lo fanno. Questo è il dato politico. Montorsi si lamentava di non aver discusso l'Ordine del Giorno, che stravolge il senso della proposta dell'amministrazione e presuppone che il Comune sia motore della politica culturale, non acquirente. Ma come fa a lamentarsi di alcune mostre precedenti che qui c'è un signore che viene con una valigetta 24ore e vende un prodotto, rispetto al lavoro di analisi seria che, ad esempio, è stata alla base della mostra di Dell'Abate' Come si fa a paragonare cose così diverse' A dire che bisognava discutere l'Ordine del Giorno' Se lo avessimo fatto, Lugli si sarebbe dovuto dimettere. Sulle proposte non decide, lo fa il sindaco, Le politiche culturali non funzionano. Lugli è il parafulmine su cose non decise da lui. Ma dov'è la collegialità' Dovete fare un Ordine del Giorno per richiamare la vostra Giunta a lavorare in modo collegiale' Non siete credibili. E poi Tesauro dice che prima della delibera di Giunta vuole votare l'Ordine del Giorno. Evidentemente non si fida della sua Giunta'. Anche Mauro Manfredini (Lega Nord) si è detto convinto che 'il Sindaco sarebbe dovuto venire qui e spiegare tutto. Io in sede di Commissione mi sono chiesto in che modo la Fondazione spenda i soldi. Non sono mica suoi. Io conoscevo Covili e lo apprezzavo. Credo che la mostra avrà comunque successo. Raccoglie 150 opere, so che sarà pubblicizzata su giornali importanti. Tra tutte le mostre che sono state fatte, credo che 450mila euro sia un prezzo che non è esagerato'. Alberto Caldana ha sottolineato che 'se fosse accaduto il contrario, cioè che Modena, città di Covili, non avesse approfittato della mostra di Covili, non ci sarebbe stata la fila di quelli che si sarebbero strappate le vesti dicendo che lo ricordano a Roma e nessuno a Modena' Quanto ai soggetti privati, Flori ha ricordato alcune città come Treviso e Brescia. Vorrei ricordare che in quei casi il Comune non mette neanche il cartellino dei parcheggi, fanno tutto la Fondazione e la società Linea D'Ombra, in grado di proporre un progetto di marketing di quel territorio. Io apprezzo Frieri che a nome della Giunta dice che ci sono stati intoppi e chiede scusa, ma il tentativo di dire che si mette in discussione la politica culturale non è vero, non centra con la politica culturale della città. Mi si deve rispondere cosa sarebbe successo se non avessimo fatto la mostra. L'Ordine del Giorno dice un'altra cosa. E poi far poi passare l'idea di Covili come organico a un partito è davvero troppo. Si discute di un'iniziativa che è andata alla Camera dei deputati e non mi risulta che Casini sia iscritto al Miniculpop. La variazione di bilancio dà alla Giunta la possibilità di rimettere un fila un percorso individuando un'opportunità per la città. Sarà un avvenimento che avrà una sua risonanza, con la possibilità di identificazione per il nostro territorio'. Alvaro Colombo (Prc) ha messo al centro del proprio intervento la cultura e il ruolo dell'amministrazione pubblica in rapporto con le altre realtà del territorio: 'l'amministrazione deve mantenere un ruolo centrale. Io non credo che un'operazione che mostra 20 quadri di Gauguin sia un grande evento. E' un evento, ma non contribuisce alla crescita complessiva di una comunità e di un territorio. Si deve invece fare un percorso critico sulla realtà in cui si vive, fare emergere la creatività dei soggetti sociali con cui ci si misura. Discutiamo di qual è il rapporto tra un'amministrazione pubblica e la collettività intorno. C'è molta più cultura nel costruire un bilancio partecipativo, perché lì si fa conoscere il territorio in cui ci si muove, che in una mostra alla Palazzina dei Giardini, senza volerli mettere in contrapposizione. La cultura è costruire con i cittadini la conoscenza delle proprie basi culturali, della propria memoria e le affermazioni per il futuro, un'analisi del presente per affrontare il futuro che è complesso'. Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha dichiarato il proprio apprezzamento per il dibattito in città, nella politica e in Consiglio: 'Io ho portato l'orgoglio di Modena a Roma ' ha spiegato - e ho ritenuto importante affidare alla città l'idea di onorare l'artista con una mostra che fosse una poetica in cui i modenesi si riconoscono, che esprime il sistema dei valori propri della nostra terra. Dissi che secondo me era una cosa importante. Ne parlammo in Giunta. Mi è anche giunta dal ministro Buttiglione la dichiarazione con cui concede il patrocinio all'iniziativa. Non tutto è filato liscio sulla sequenza degli atti ' ha precisato - Ne sono consapevole. L'impegno per far andare avanti l'iniziativa è partito da questa idea, anche se la prima proposta era una variazione di bilancio che conteneva contenuti spuri che dovevano essere rimossi, e questo è stato fatto. C'è un nodo che appartiene alla politica e ringrazio chi lo ha rilevato, che è quello di come si snoderà la mostra, delle risorse. Su questo la maggioranza ha predisposto un Ordine del Giorno che oggi non si è potuto approvare per ragioni di forma, anche se a mio avviso si poteva accorpare. E' sottoscritto da tutti e per me è come se fosse stato approvato. Da domattina l'impegno è di arrivare in tempi rapidissimi ad approfondimenti necessari per delibera di Giunta in cui si danno indirizzi ai dirigenti per il piano finanziario valutato nel dettaglio, tenuto conto che si tratta di un complesso di interventi di iniziative che hanno come scopo, nel quadro della lavorazione dell'artista, di parlare al nostro territorio, promuoverlo attraverso un processo che passa anche per la valorizzazione di quello che Covili ha espresso. Talvolta ' ha aggiunto Pighi - ci sono passaggi nell'attività amministrativa che, senza colpa di nessuno, portano ad errori di questo genere. Come capo dell'amministrazione me ne assumo la responsabilità. Le nostre politiche culturali sono un impegno della Giunta, rispetto al quale tanto è stato fatto e tanto resta da fare, in particolare la valorizzazione degli artisti modenesi che deve proseguire'. In fase di dichiarazione di voto Andrea Galli (An) ha ribadito le proprie perplessità, dichiarando che 'la mancanza del piano finanziario è gravissima, così come la mancanza di un piano culturale della città', annunciando quindi il voto contrario. Mauro Tesauro (Verdi) ha invece dichiarato che 'alla luce di quanto dichiarato dal sindaco, le perplessità nostre si tramuteranno in un voto che oggi è a favore, in attesa del documento degli atti di indirizzo e della delibera di Giunta', seguito da Achille Caropreso (Forza Italia) che ha ribadito 'l'impossibilità di votare un evento in mancanza di un piano finanziario. Il nostro sarà un voto contrario. Mi auguro comunque il successo della manifestazione e penso che possa attrarre interesse da parte di persone che si avvicinano alla cultura'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha aggiunto che 'come padano che ama la sua terra, la sua gente e le sue tradizioni, il mio sarà un voto di astensione. Però bisogna far si che i soldi della Fondazioni siano dati ai Comuni. Non devono essere le fondazioni a decidere come spenderli'. Paolo Ballestrazzi ha sottolineato che 'non avrò macerazione a dire che voteremo contro. Il sindaco non ci ha convito per nulla, anzi. Confermando che dovrà far lavorare gli uffici per stabilire gli indirizzi, conferma le nostre critiche a questo percorso. Sono contrario perchè lei si è arrampicato sugli specchi, senza riuscirci, senza il tentativo di conciliare i suggerimenti di Colombo, cioè del fatto che la cultura si fa con i cittadini, coinvolgendoli. Qui avete preso il pacchetto proposto. Potete scrivere tute le delibere che volete, tanto il risultato sarà questo. Quanto al voto favorevole di Tesauro, lui ci ha abituati al'idea di mandare giù dei magoni grossi come la pedra rengadora. Non c'è stata una guida ferma dell'amministrazione. Qui il privato è arrivato, ha battuto cassa e ha incassato'. Michele Andreana (Ds), infine, ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo ribadendo che 'L'Ordine del giorno lo abbiamo scritto per mettere indirizzi e siamo convinti che con queste condizioni e con la dichiarazione del sindaco si possa votare serenamente la delibera e, in futuro l'Ordine del Giorno, certi che non sprechiamo il denaro pubblico'.

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