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21/03/2006

NOMADI DI VIA BACCELLIERA, I PARERI DEI CONSIGLIERI

Il resoconto del dibattito in Consiglio comunale sulla delibera di permuta del terreno
Il dibattito sulla delibera che ha sancito la permuta di terreni tra Comune e Istituto per il sostentamento del Clero, dando il via alla costituzione di microaree che accoglieranno i nomadi del Campo di via Baccelliera, ha registrato numerosi interventi, a partire da quello di Achille Caropreso (Forza Italia) che ha dichiarato che 'i nomadi di tutto fanno, fuori che rendersi simpatici a chi li circonda. Oggi però non è più così, il nomade è cambiato, non è più artigiano e nomade e spesso e volentieri si dedica ad attività che con il lecito hanno ben poco a che fare. Ciò non toglie che siamo di fronte a un problema che ci investe e non possiamo assentarci dall'affrontarlo'. Caropreso ha spiegato di 'non vedere strade che possano essere difformi dalla creazione di campi nomadi, pur con modalità che possono far discutere. Queste persone ci sono, in alcuni casi sono cittadini modenesi, di fronte ai quali si pone un problema pratico e di coscienza, avendo presente che la legge non fa sconti. Questi individui ' ha aggiunto - le leggi penali le violano con una certa assiduità. Il problema esiste e non ha colore politico e investe tutte le città italiane che lo affrontano come possono. Su questo problema ci sono comportamenti contradditori, quasi dovuti alla stessa caratteristica con le quali si deve trattare. E' un problema che esiste e non può essere risolto diversamente dal modo in cui stiamo riflettendo. Contesto però alcune procedure, in particolare le spese della collettività per ristrutturare quel campo, che forse non andavano sostenute. E' invece evidente che al problema bisogna dare una risposta. Avverto però il problema, tutti siamo disponibili ad accettare chi ci porta un comportamento corretto, ma i nomadi difficilmente sono brave persone, spesso danno dei problemi. Ribadisco che l'obiettivo è buono, ma il metodo non mi convince. Se il fine è buono ma il metodo lascia a desiderare, si potrebbero controproporre dei nuovi metodi, che per un opposizione non è facile. Credo infine che sarebbe stata necessaria una miglior gestione delle risorse'. E' stata quindi la volta di Mauro Manfredini (Lega Nord) che ha criticato il fatto di aver dato '5 milioni delle vecchie lire al clero per 10mila metri quadrati. Siete esagerati, questa è una vergogna. Siete di manica larga. Ricordo anche che solo di luce per il campo nomadi ci sono 2250 mila euro a bilancio. Mi chiedo anche: destinare un miliardo e 200 milioni delle vecchie lire per sei famiglie' Perché non gli regaliamo un appartamento' La Regione butta via i soldi. Se continuiamo a fare questi affari e voi vi candidate a governare il paese, io dico che siamo messi male'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha detto di non sentirsi in difficoltà sulle scelte fatte in passato: 'Nel 1982 io c'ero quando venne scelto il campo di via Baccelliera, con grandi problemi per la città. Era una scelta doverosa e dovuta per un problema che, come tutti gli altri problemi, non è di destra o di sinistra. I nomadi hanno pari dignità di altre categorie rispetto alle quali produciamo interventi o soluzioni. Il problema è trovare un punto di equilibrio accettabile sulle priorità. Tutti vorremmo vivere nel migliore dei mondi possibili. Non è vero che la soluzione per Baccelliera, insidiato dal traliccio ' lo veniamo a sapere solo adesso ' ha come unica alternativa le microzone. E' solo una soluzione prospettata dalla legge regionale, ma può essere discutibile. Nessuno nega la strategia di integrazione ' ha proseguito Flori ' Ma questa risposta è onerosa per la collettività, è una soluzione tutto sommato ridotta, dato che ci dite che vale per sei famiglie e bisogna trovare e comperare altre zone per altre famiglie. Non siamo d'accordo sulle modalità, non tanto nel trovare un campo nomadi alternativo a Baccelliera, ma per il fatto di discutere solo questa proposta. Noi pensiamo che con la stessa cifra ci poteva stare una soluzione produttiva di effetti, anche se meno raffinata socialmente'. L'intervento di Ubaldo Fraulini (Ds) ha messo in luce altri aspetti, anche in considerazione del fatto che Fraulini vive a San Damaso, nei pressi del campo nomadi: 'A proporre la soluzione, che io ritenni sbagliata all'epoca, furono Bulgarelli e un assessore della sua giunta. Passò questa soluzione sbagliata. E' stata un'esperienza negativa perché è stato creato un ghetto incontrollato e incontrollabile. I cittadini di San Damaso di notte non passano per via Baccelliera perchè hanno paura. Ma anche di giorno la situazione è indecorosa e inaccettabile per una città civile come Modena. C' un confronto forte con gli stessi nomadi, ognuno fa quel che crede. Il dato di partenza è quello ricordato, cioè che i nomadi sono cittadini modenesi e non sono certo cittadini simpatici, sono scomodi. Io ho vissuto il rapporto anche come presidente della polisportiva di San Damaso e ho stabilito che se volevano entrare dovevano fare la tessera, ma nessuno è poi venuto. Il tema posto ' ha proseguito Fraulini - è quello dei diritti e dei doveri e in questo ambito è nata l'idea delle microaree e di altri interventi, condivise anche dagli stessi nomadi, in particolare da quelli che sono responsabili. Loro osservano legge proprie non scritte e le altre non le rispettano fino in fondo. Con la proposta si dà una risposta dignitosa ai cittadini modenesi e si responsabilizza chi ha famiglia, quelli che devono avere contratti di utenza'. Fraulini ha poi messo l'accento anche sulle politiche di integrazione, ribadendo che si deve lavorare sui giovani: 'Mio figlio gioca con nomadi. Se ce n'è uno o anche due, non ci sono problemi, ma a partire da tre fanno banda a sé stante. Quindi si devono tentare inserimenti più parcellizzati. Un altro problema è che sono poche le scuole con nomadi inseriti. Ci vuole un'operazione su molte scuole, non solo su poche'. Fraulini, infine, ha anche insistito sulla necessità di favorire la professionalizzazione oltre che l'inserimento delle giovani coppie in contesti diversi dalla loro etnia: 'Questo ' ha concluso Fraulini ' è l'unico insieme di politiche che porta a una integrazione positiva e socialmente utile. Non ci sono alternative. Mi sento però di criticare il ritardo, perché ci si doveva arrivare nel 2002. Infine, le cose lette sulla stampa a questo proposito sono dannose e negative, perché contrapporre anziani e nomadi vuol dire aizzare una guerra di cui non c'è bisogno'. Secondo Alberto Caldana (Margherita) 'ha ragione Fraulini, non c'è alternativa. Oggi si sceglie di andare ad un'integrazione sul territorio e sulla responsabilizzazione delle famiglie. Se si prende esempio da Fossamonda, si vede che lì non ci sono problemi'. Caldana ha dichiarato anche che 'togliere il nomade da una posizione di marginalità favorisce la responsabilizzazione', aggiungendo che 'il problema vero è se noi vogliamo trattare il problema dei nomadi come a Milano, oppure come è stato trattato a Modena, con situazioni diverse che la stessa opposizione riconosce. Trovo poi discutibile che Flori, conoscendo l'antipatia sociale dei nomadi, tenti un gioco non edificante di contrapporre la scelta sociale tra anziani e nomadi. Parliamo di fenomeno che non stanno su stesso livello ' ha spiegato - Oltretutto, avendo amministrato, si ricorderà di aver finanziato diverse volte Baccelliera. La scelta è coraggiosa. Bisogna prendersi delle responsabilità e questa amministrazione lo fa. In Italia, dove si affronta il problema, lo si fa in questo modo'. Caldana ha poi risposto a Caropreso rispetto al fatto dei costi sostenuti: 'Il gioco vale la candela ' ha spiegato ' perché ci consente di governare situazioni che altrimenti sarebbero di ulteriore disagio. Si rispetta l'impegno con i cittadini di San Damaso e nasce un'altra struttura che ha politiche di integrazione e distingue chi sbaglia e chi no'. Infine, Caldana ha definito 'simpatico' Manfredini, ricordandogli che Togni sarà presente nella lista della Lega Nord e che ha dichiarato che porterà 700mila voti dei Rom a sostegno di una legge di difesa dei diritti dei Rom. E' poi intervenuto Alvaro Colombo (Prc) che ha definito 'civile' la risposta di Modena al problema. Secondo Colombo 'dare maggiori diritti è una concreta risposta di responsabilizzazione di questi cittadini, in un equilibrio di diritti e di doveri. Se non si mette in campo miglioramento di condizioni di vita, difficilmente si arriva alla condivisione di altri comportamenti'. Colombo ha detto poi di essere rimasto sorpreso dagli articoli di stampa sul tema: 'Io non giocherei mai il conflitto tra poveri o tra fasce deboli, soprattutto quando una delle fasce ha questa nomea. Cerchiamo di dare la riposta più adeguata e su questa base misuriamo l'entità della risorsa, senza dire a priori che sia troppo alta'. L'assessore alle Politiche per la salute Simona Arletti ha ricordato che il progetto delle microaree è stato discusso con i cittadini di San Damaso e approvato con una delibera del Consiglio di Circoscrizione 3 in cui le minoranze si astennero, aggiungendo che 'la domanda che ci dobbiamo porre è se il progetto sia o meno migliorativo. Questa è la domanda di fondo da cui partire con eventuali altre considerazioni. Flori dice che deriva da scelte regionali discutibili, ma io invece dico che parte da Modena e da un'esperienza locale. Nessuno nasconde che sono cittadini scomodi. La gestione è complicata, ma la microarea nomadi creata in Fossamonda evidenzia che in questo modo i nomadi sono molto meglio gestibili e la famiglia si inserisce pienamente sul territorio, tessendo relazioni che altrimenti nell'attuale campo non sarebbero possibili'. Antonio Maienza (Udeur) ha detto che 'dobbiamo consentire a questa gente, proprio perché sistemata per microaree, di farli arrivare verso i risultati che evidenziava Fraulini. E' un'occasione che non va perduta per sistemare decorosamente queste persone. Anche loro apprezzano questo nostro sforzo, che avrà un riflesso positivo su sicurezza e legalità. Penso che ci vorrebbero ancora più fondi, il massimo dei soldi possibili'. Andrea Leoni ha dichiarato che 'si è già parlato a lungo negli anni degli effetti della presenza di questo campo, che ha sfavorito i cittadini. Si devono spendere meno soldi, è una questione di priorità. La Regione la ritiene una priorità. Lei sì fa conflitto tra poveri e decide che alcuni sono più poveri di altri e quindi ha voluto la legge regionale che spinge i comuni ad aderire a bandi per raccattare soldi. Modena si è distinta per i soldi spesi per i nomadi. Prendiamo l'occasione per raccattare soldi ancora una volta per i nomadi, come se i risultati non fossero già stati disastrosi per chi abitava nelle vicinanze'. Secondo Leoni 'è l'ennesimo laboratorio ideologico di questa sinistra che vuole provare questa forma di integrazione ideologica e anche complicata, perpetuando un certo tipo di ideologia. Soldi a man bassa e soprattutto priorità assolute, quindi discriminazioni di altre categorie. La Regione ha già scelto, si daranno soldi ai nomadi e molti meno ad altre categorie, ad esempio agli anziani. E' una scelta che voi fate e noi non condividiamo'. In fase di replica l'assessore al Patrimonio Antonino Marino ha ribadito che le microaree 'garantiranno un risparmio economico, perché ci sarà capacità di intervento più consono. E' facile intervenire anche per l'ordine pubblico. Si migliora anche la qualità della vita anche di questi residenti modenesi che vivono vicini alle microaree. Diceva Caropreso che si interviene su una minoranza problematica, ma è utile riconoscere che dove sono stati fatti questi interventi, si è arrivati a buoni risultati. Abbiamo ricevuto i cittadini che per Fossamonda erano preoccupati, ma sono gli stessi che poi hanno riconosciuto la validità della scelta'. In fase di dichiarazione di voto Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha dichiarato che 'la giunta si propone di legare i cani con la salsiccia. Baccelliera funzionò da specchietto per le allodole, perché a Modena arrivarono altri nomadi. Ma quanto si propone di impegnare l'amministrazione' E' chiaro che la strada è quella della responsabilizzazione, ma quanto viene a costare un intervento di questa natura se pensiamo che già ora dobbiamo sistemate 300 persone e che soprattutto si deve scegliere' Voi tratteggiate una dimensione idilliaca, con giardinetto e aiuole ' ha aggiunto Ballestrazzi - ma qui la città perde i colpi. C'è superficialità, c'è un investimento ingente, con un intervento che porterà a più nomadi. Poi c'è il problema culturale e morale. Trovo anche punti preoccupanti, cioè l'idea di normalizzare la vita dei cittadini. Siccome abbiamo dibattuto sull'ipotesi di salvaguardare libertà individuali e di gruppo, discutiamo fino in fondo se queste famiglie vogliono marciare sulla strada dell'integrazione. Non possiamo neanche chiedere ai modenesi che si trovino a dover fare fronte alle proprie necessità con meno possibilità perché l'amministrazione persegue il fine virtuoso di integrare a forza i nomadi. Quante utenze di servizi pubblici sono state pagate dal 1982 ad oggi al campo di via Baccelliera' Se parliamo di diritti, si vada in fondo anche sui doveri. Noi votiamo contro la delibera del Comune e contro l'atteggiamento della curia modenese'. Caldana ha invece annunciato il voto positivo del proprio gruppo, sottolineando che 'nel dibattito non ci sono state proposte alternative', segnalando anche la 'consueta grevità' dell'intervento di Leoni 'che è incommentabile'. Giuseppe Campana (Ds) ha ricordato che 'il rapporto tra nomadi e stanziali storicamente non ha dato soluzioni. Ho sentito dire più volte il verbo raccattare, raccattare dei soldi. Questa ripetizione è una caduta di stile molto grossa di questo dibattito e quindi non posso unire Forza Italia tra i gruppi che hanno dato un contributo costruttivo ad un problema serio che meriterebbe un linguaggio e uno stile molto diverso'. Andrea Leoni (Forza Italia) ha ribadito che 'le priorità dell'amministrazione di Modena e della Regione non ci vedono favorevoli' e ha dichiarato, rivolto alla maggioranza, che 'non avete il pedigree necessario per proporci un laboratorio di politiche di integrazioni'. Infine, Davide Torrini (Udc) ha dichiarato che 'la Regione ha fatto delle scelte. Sul tema generale da parte nostra ci sarà voto di astensione che tiene conto di un giudizio negativo su come la Regione ha allocato le risorse, ma anche su fatto che Modena è intervenuta per disporre i fondi e ha fatto una scelta che non è la più negativa che si potesse fare'.

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