Il resoconto del dibattito sull'Ordine del Giorno presentato da Tesauro (Verdi)
Nel corso del dibattito sull'Ordine del Giorno relativo alla formazione dei prezzi dei prodotti, Mara Masini (Ds) ha sottolineato il riferimento del documento alle difficoltà dell'agricoltura, ricordando che 'ad essere espulse dal mercato non sono solo le aziende marginali, ma anche chi investe in tecnologie, che con la stagnazione dei prezzi non possono onorare agli impegni assunti'. Secondo la Rossi 'serve un coordinamento tra gli attori della filiera, bisogna fare sistema per vendere contestualmente il prodotto, il territorio e la sua cultura. Vanno anche evitate le liti tra produttori e distributori, intervenendo anche sulla logistica, che spesso si affida ai trasporti su gomma, con tutto ciò che ne consegue. L'idea del doppio prezzo va bene, ma in un contesto di azioni più ampie. Questo è lo spirito dell'Ordine del Giorno'. E' quindi intervenuto Enrico Artioli (Margherita) che ha concordato sulla necessità di fare sistema e di 'coinvolgere gli attori della filiera nella determinazione del prezzo'. Artioli ha ricordato che l'assessorato alle Politiche economiche ha rispettato l'impegno sul tavolo tecnico per l'osservazione e monitoraggio dei prezzi, che è un 'punto di riferimento per le politiche inflative'. Secondo il consigliere 'si deve lavorare sulla filiera corta o per l'evoluzione del consumo diretto da produttore a consumatore', sottolineando che l'indicazione del doppio prezzo lo lascia perplesso poiché 'per incidere alla formazione del prezzo ci vuole l'indicazione dei vari passaggi come trasporto, distribuzione, costo dello Stato ecc'. William Garagnani (Ds) ha invece citato i prezzi dei farmaci, ricordando che 'le grandi multinazionali hanno interesse a mantenere punti vendita in punti molto circoscritti. La liberalizzazione della vendita dei farmaci, sotto controllo, sarebbe un altro modo per combattere seriamente il caro vita'. Il tema dei controlli fiscali è stato quindi al centro dell'intervento di Maurizio Dori (Ds) che ha ricordato come l'illecito amministrativo per la mancata esposizione del prezzo comporta una sanzione di 1000 euro, ma che alla base manca 'una legge forte'. Dori ha citato il caso di una normale ispezione della Guardia di Finanza: 'In genere, per cercare di controllare l'innalzamento dei prezzi, la Guardia di Finanza si reca sul posto, rileva il prezzo d'acquisto, lo confronta con il prezzo di vendita e poi immette i valori sulla banca dati che serve a modificare i cosiddetti indici di congruità. In seguito, gli studi di settore si basano su questi rilevamenti. Se qualche soggetto compera a 1 e vende a 10 ed espone il cartello con l'indicazione del prezzo, nessuno può fare nulla, si può al massimo modificare il riferimento del reddito del venditore'. Secondo Dori bisognerebbe prendere a riferimento la legge contro l'usura, che dà indicazioni precise. In fase di replica Mauro Tesauro (Verdi) ha dichiarato che 'è evidente che qualcuno ha fatto il cambio alla pari, quello che costava 5 mila lire oggi costa 5 euro. A livello locale si deve andare avanti con l'osservatorio dei prezzi, ma anche con controlli e sorveglianza, proseguendo anche con la realizzazione di panieri significativi'. Tesauro ha quindi ricordato che 'insieme ad Agenda 21 e l'assessorato alle Politiche economiche stiamo mettendo a regime la filiera corta, che va però aiutata e supportata'. Adolfo Morandi (Forza Italia) ha annunciato l'astensione del gruppo poiché 'l'Ordine del Giorno ha un invito finale molto generico, difficile da attuarsi', ricordando anche che in un economia di mercato 'è possibile dare indicazioni ai consumatori, ma poi sta al consumatore stesso la decisione su dove può spendere meglio'. Morandi ha infine sottolineato che 'la Coop che non ha prezzi dissimili da quelli degli altri commercianti, quindi il prezzo non cala neanche nella grande distribuzione'. Secondo Antonio Maienza (Udeur) si deve andare 'all'indicazione del doppio prezzo, così si aiuta il bilancio delle famiglie', mentre per Andrea Galli (An) il voto favorevole del gruppo è motivato dal fatto che 'quando si mette insieme un provvedimento positivo che cerca di risolvere un problema, noi ci stiamo'. Galli, inoltre, ha messo in evidenza che il ministro Alemanno 'ha seguito una strada simile quando ha dato il via al provvedimento che invita i cittadini a comunicare eventuali discordanze e picchi di prezzo ingiustificati'. Astensione anche per Baldo Flori (Modena a Colori), che giudica 'in buona fede' l'Ordine del Giorno, che però 'si limita ad auspici'. Flori ha anche sottolineato come 'durante la campagna elettorale c'era la proposta di istituire un assessorato per controllo dei prezzi, ma abbiamo visto che alla fine questo tema è confluito in un assessorato e praticamente non se ne è fatto niente. Il dato di fondo ' ha concluso ' è la modifica della rete distributiva, perché è troppo distaccato il momento della produzione da quello della vendita'. La proposta della filiera corta ha trovato d'accordo anche Rosa Maria Fino (Società Civile), mentre Sergio Celloni (Udc) ha dichiarato che ad incidere sui prezzi sono l'energia e i trasporti, 'quindi non vorrei tacciare imprenditori e commercianti di scarsa trasparenza. Dico no al doppio prezzo di acquisto e vendita, perchè sarebbe un modi di dire che i commercianti non sono corretti'. Infine, Enrico Artioli (Margherita) ha ribadito la critica sull'indicazione del doppio prezzo, 'però è importante dare un messaggio unitario, quindi il nostro voto sarà favorevole'.
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