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30/05/2006

CONDOMINIO DI VIA ATTIRAGLIO, IL RESOCONTO DEL DIBATTITO

Tutti i pareri dei consiglieri comunali sul progetto di riqualificazione dell'immobile
Il progetto di riqualificazione urbanistica e sociale del condominio R-Nord 1 e 2 e delle aree limitrofe è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole della maggioranza e di Udc, l'astensione di Forza Italia, An e Lega Nord e il voto contrario di Modena a Colori. Nel corso della stessa seduta sono stati eletti, su indicazione del sindaco, anche i due rappresentanti del Comune di Modena che siederanno al tavolo del Consiglio di Amministrazione di 'CambiaMo S.p.A.', la Società di Trasformazione Urbana (Stu) costituita dal Comune stesso (che partecipa con il 60%) e da Acer e che avrà il compito di gestire il progetto. Si tratta di Giuseppe Dieci, capo di Gabinetto del sindaco, che avrà la presidenza della Stu, e di Giulia Severi, Dirigente Responsabile del Servizio Patrimonio del Comune di Modena. Dopo l'illustrazione del progetto da parte dell'assessore al Patrimonio Antonino Marino, il dibattito si è aperto con l'intervento di Achille Caropreso (Forza Italia), che ha dichiarato come 'la fisionomia del condominio di via Attiraglio è tipica degli anni '70, in cui si costruivano strutture con la logica del 'piccolo è bello', che però poi hanno dato vita a situazioni che sono degenerate. Vedo la delibera in modo non negativo ' ha continuato ' e vedo una sinergia istituzionale che dovrebbe essere paradigmatica di un periodo in cui la volontà di collaborare avrà la predominanza su tanti altri aspetti. La soluzione è da provare, creando strutture che possano essere luoghi di riunione della famiglia e non di tante persone purtroppo portatrici della propria disperazione che degenera in atti rispetto ai quali la legge non può transigere. Il finanziamento del precedente governo al progetto conferma la condivisione di questo tipo di percorso'. Ercole Toni (Ds) ha aggiunto che 'il progetto ha l'obiettivo di superare una situazione critica di degrado incoraggiata da alcuni proprietari immobiliari, trasformando l'area in una babele di gente che frequenta la zona per ragioni di spaccio. E' una zona in cui i residenti sono vittime della situazione, nonostante la presenza delle Forze dell'Ordine. L'intervento prevede il recupero dell'area, è un grosso sforzo economico sostenuto da più enti, voltando pagina ad una zona nata con vocazione industriale e poi trasformata negli anni. La zona ha bisogno di essere pulita'. Antonio Maienza (Udeur) ha rilevato che 'l'operazione è importante perché ha fini sociali di alto livello, facendo prevenzione anche tramite l'inserimento di famiglie che avranno funzione di tutor. La città ha bisogno di questa determinazione, per bonificare le aree a ridosso del centro che, paragonato ad un cuore, ha da tempo le coronarie malate. E' importante anche la presenza degli studenti, che molto potranno fare per riportare la normalità nella zona'. Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha esordito dicendo che 'voterò contro perché è inaccettabile da un punto di vista morale la costituzione di una società per azioni, dando ad un privato un compito che è proprio della politica. Ritengo poi inaccettabile che si parli di 'bonifica' della zona, perché questo termine si usava nel 1935 in Germania. Sul fronte politico ' ha continuato Ballestrazzi ' ci sono i temi della sicurezza e dell'urbanistica. Bisogna smettere di pensare che attraverso l'urbanistica si possono governare le dinamiche sociali e dell'integrazione. Saremo sempre punto e a capo, ma avremo consentito di destinare risorse della città a speculazioni che non portano da nessuna parte. La politica non è la serva obbediente della logica dei piani regolatori. Più del 50% è sull'area del mercato bestiame, che non centra nulla. Per questo abbiamo chiesto che si definisca una mappa delle zone degradate della città. Pensate veramente che con l'urbanistica si risolva la situazione' Anche nelle aree Peep sappiamo bene che gli affitti sono di due tipi, in bianco e nero. Io chiedo formalmente che cosa fa l'amministrazione per le situazioni come quella di via Attiraglio'. Rivolto all'assessore Marino ha detto: 'Lei ha dichiarato in un'intervista che avete sbagliato approccio, perché vi siete occupati solo dell'aspetto sociale. Dica a quale amministrazione si riferisce. Qualcuno sarà pure responsabile politicamente del degrado. Questi sono gli aspetti, ribadisco: mappa del degrado, priorità degli interventi. L'altro aspetto ' ha continuato Ballestrazzi ' è la costituzione della società. Siamo eticamente contrari al principio che un'istituzione appalti certe decisioni. E siamo contrari che nei consigli di amministrazione vengono inseriti dei funzionari dell'amministrazione pubblica'. Secondo Sergio Rusticali (Sdi) 'il progetto è un investimento non solo economico e finanziario, ma anche politicamente positivo. Negli incontri tra Capigruppo e Prefettura era emersa più volte l'esigenza che su quella realtà si avviasse un percorso di regolarizzazione di una situazione. La delibera a sostegno del progetto va proprio in quella direzione. E' una risposta non solo urbanistica, ma anche sociale, con il coinvolgimento di un mix di soggetti che hanno il compito di riqualificare la zona. Si immettono soggetti sociali che tendono a rendere vivibile un ambiente che era sostanzialmente fuori controllo. Il portierato sociale, inoltre, dovrebbe dare frutti positivi sul fronte della gestione dei rapporti sociali. Io aggiungo anche che la mappatura delle zone di degrado potrebbe essere attuata'. Mara Masini (Ds) ha ricordato la composizione sociale della zona, sottolineando che 'le attività illecite alimentano un senso di insicurezza percepita. Sono colpita ' ha detto ' dal fatto che ci sono persone che non frequentano più la zona proprio per questa sensazione di insicurezza e questo non ce lo possiamo permettere. Il progetto di riqualificazione deve riguardare il contenitore, ma anche lo spazio urbano in cui si inserisce, con politiche integrate a tutti i livelli. E' positiva la presenza del posto di Polizia Municipale, ma anche la collocazione di funzioni che prevedono la presenza 24 ore al giorno. Sul fronte dell'abitazione, penso che sia necessario agire anche sulla situazione degli alloggi che non saranno acquisiti dall'amministrazione, perché se le cose sono andate in un certo modo, è anche per l'atteggiamento dei proprietari immobiliari'. E' stata poi la volta di Giancarlo Montorsi (Prc) che ha ricordato di essere nato nella zona in questione: 'E' un piacere oggi poter appoggiare un progetto che riporta una situazione di sofferenza a delle prospettive migliori. Non tutte le città rispondono allo stesso modo, qui vicino a noi c'è chi ha risposto al degrado con altre soluzioni ' ha aggiunto ' Non è spiegabile il percorso che ci porta a dire che ci vuole una mappa di tutte le situazioni difficili e che questo sarebbe un intervento inutile. Certo, è compito di un amministrazione la mappatura di zone a rischio, ma credo che con un progetto che punta alla politica invece che al manganello non si può che aderire. Se è vero che non solo con l'urbanistica si governano i problemi sociali, di sicuro è uno degli strumenti. L'amministrazione acquisisce locali per garantire migliore vivibilità, con una valutazione che è politica, utilizzando una S.p.A. per realizzare delle scelte: questo quadro non ci può trovare contrari. Noi non abbiamo sempre condiviso le politiche sicurezza del Comune di Modena, ma oggi con altrettanta franchezza voteremo a favore di questo atto amministrativo, che porta in città a far si che legalità e sicurezza non coincidano con interventi di ordine pubblico'. Secondo Ennio Cottafavi (Margherita) 'il progetto fa un passo avanti sulle politiche di sicurezza. Molti ricorderanno la situazione degli anni di difficoltà legati alla grande immigrazione. Lo strumento che si scelse all'epoca fu quello della concertazione, un progetto che si chiamava 'Per Modena Città Sicura', punto di riferimento per i cittadini, ma anche per altre città italiane. E' un progetto che è cresciuto e si è arricchito, diventando un'attività consolidata. Questa giunta non solo ha confermato questa linea strategica, ma l'ha potenziata'. Cottafavi ha elencato le varie situazioni di difficoltà della zona, sottolineando che 'oggi siamo in grado di procedere in un intervento di tipo sociale, né poliziesco, né compassionevole, agendo su più livelli per modificare la tipologia abitativa, insediando anche alcune funzioni importanti', ribadendo poi la validità dello strumento della società di gestione indicata nel progetto. Ivo Esposito (Forza Italia) ha espresso 'dubbi sull'operazione. La zona va riqualificata, perché bisogna dare la possibilità di una vita migliore, senza il timore di passeggiate alla sera. Un mio conoscente è morto perché l'ambulanza non voleva arrivare nella zona considerata a rischio, quindi è fondamentale riqualificare. Va bene la proposta, purché questo non sia l'unico posto in cui si pensa di fare interventi del genere. Deve essere il primo di una serie di interventi perché tutti i cittadini abbiano diritto a vivere in sicurezza. Il nostro gruppo, pur non condividendo il metodo, condivide l'obiettivo. Vigileremo perché non sia un'operazione unica, commerciale e che nasconda qualche interesse'. L'assessore al Patrimonio Antonino Marino ha ricordato che 'acquisire unità abitative accorpandole è per noi una funzione per ridurre il carico abitativo di quel palazzo, anche perché il forte carico abitativo ha dimostrato con il tempo di essere un fattore di problematicità. Quanto al legame sicurezza- urbanistica, nessuno dice che si risolva il problema solo con questo intervento. Oggi diversi studi europei evidenziano come sia importante il legame delle scelte urbanistiche e di recupero anche sul fronte della sicurezza. Riguardo alla Società di Trasformazione Urbana, è nata e pensata per portare a termine il progetto complessivo. E' uno strumento previsto dalla legge, noi non abbiamo delegato le scelte politiche, anzi, abbiamo individuato il contenitore che presentava problemi, abbiamo acquisito patrimonio, presentato un progetto di ristrutturazione e individuato funzioni nuove per riqualificare l'utenza del palazzo. Tutte scelte - ha concluso Marino ' che in maniera responsabile e politica abbiamo compiuto'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato che 'la nostra astensione non è motivata dall'insoddisfazione del progetto, anzi. Il mio dubbio è: se non ci fosse in previsione la bonifica di tutta l'area, saremo intervenuti lo stesso' Ho il dubbio che si faccia solo per quella zona per una serie di motivi. Auspico che questo esperimento abbia i risultati attesi e che venga esteso anche in altre zone della città'. In fase di replica il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha ringraziato i consiglieri per l'apprezzamento delle finalità: 'Le Stu sono uno strumento a sé, previste da una legge del 1997. Le Società di Trasformazione Urbana nascono dall'idea che è superato il concetto in base a cui i problemi delle zone in cui ci siano da creare miglioramenti possano essere risolti o con l'urbanistica o con interventi sociali. E' l'intervento edilizio che può favorire questa trasformazione, cioè interventi a 'piano regolatore dato'. Quando si tratta di rimediare situazioni di disagio che si ereditano dal passato, semplicemente perché la società cambia, bisogna agire direttamente sull'immobile. Questo è il senso dell'azione della Stu. Se si lavorerà bene, questa esperienza ci sarà utile per intervenire in tutte le zone in cui c'è bisogno di questo tipo di intervento'. In fase di dichiarazione di voto Paolo Ballestrazzi ha ribadito le proprie perplessità, dichiarando che 'la risposta del Sindaco ha confermato i miei propositi, perché non ha chiarito alcun dubbio. In questo dibattito non si è sentita neanche una parola sull'aspetto sociale. Ribadisco che noi non siamo contrari al risanamento, siamo critici sul percorso politico. Non ci è chiaro che la Stu abbia un valore contingente per questo progetto o se invece ha un valore duraturo e, in questo caso, ha ragione Esposito. Mi chiedo ad esempio come risanare il Lambda. Dobbiamo lottizzare il Parco Ferrari' Non basta dire che questo è l'unico percorso che permette di integrare l'aspetto sociale e urbanistico, insediando una serie di funzioni, perché allora le dovete metterle anche al Lambda. Lei, Sindaco, mi deve dire che differenza sostanziale ci sia tra una società che ha al proprio interno del personale comunale e un normale settore del Comune. E' un falso quello che ci proponete'. Antonio Maienza (Udeur) è intervenuto per ricordare che 'il termine bonifica utilizzato nel mio precedente intervento è stato utilizzato in riferimento ad un'area geograficamente intesa, escludendo qualunque riferimento ad abitanti o a persone che, in quanto tali, hanno da parte mia il più grande rispetto'. Infine Davide Torrini (Udc), ha ricordato le tappe che hanno portato al progetto, 'a partire dal bando dei progetti di quartiere, che presentava elementi di competitività nel riqualificare parti di quartiere. Il progetto è stato vincente per l'innovatività, per il valore progettuale e per la collaborazione. La zona a Nord della stazione è a servizio della città, è una zona degradata ed è di fronte a viale Gramsci, con una densità abitativa e degrado di altre epoche. Quindi è pertinente l'osservazione di mettere in luce come questo sia solo uno dei punti di criticità di Modena. Si può iniziare da qui, ma il fatto che ci siano molti altri punti di degrado non è un buon motivo per non partire. Quanto all'utilizzo delle risorse, mi chiedo se siano adeguate al progetto, così come ho delle perplessità sulla Stu. Sono strumenti che a me non piacciono, ma la moda sembra ormai invalsa. E' una scommessa a cui vogliamo credere, anche se faremo un controllo molto rigoroso, perciò voteremo a favore'.

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