Domenica 25 giugno libri, immagini e iniziative per bambini ricordano l'esplosione alla centrale nucleare. Tra gli ospiti anche Augé e Bartezzaghi
E' la notte del 26 aprile 1986 quando il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, nell'Ucraina settentrionale, esplode rilasciando nell'aria una nube radioattiva che ' secondo Greenpeace ' è di circa duecento volte superiore alle esplosioni di Hiroschima e Nagasaki messe insieme. Trentuno persone muoiono nell'incidente, altre centinaia vengono ricoverate in ospedale, 5 milioni di residenti nei territori della Bielorussia, dell'Ucraina e della Federazione russa vengono esposti al fallout radioattivo: secondo una ricerca pubblicata dal quotidiano britannico 'The Guardian', in seguito agli effetti dell'esplosione sarebbero morte mezzo milione di persone. Alla tragedia di Chernobyl sono dedicati molti degli appuntamenti in programma domenica 25 giugno ai Giardini ducali di Modena, dove fino al 9 luglio si svolge, nei weekend, la rassegna di happy hour 'Oltre i giardini', promossa dall'assessorato alla Cultura del Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Alle 18 va in scena lo spettacolo per bambini e ragazzi 'Lotteria Nucleare' a cura della cooperativa 'Le Nuvole' del Museo delle Scienze di Napoli. Verrà narrata la storia di un ingegnere che si reca alla centrale nucleare di Chernobyl 19 anni dopo l'incidente e vede ciò che gli cambierà la vita. Alle 19 è in programma un dibattito sul tema 'Lo sfruttamento dell'energia nucleare a vent'anni dal disastro di Chernobyl', con Carlo Bernardini, docente di Fisica tecnica ambientale all'Università di Cagliari, Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace, e Massimo Scalia, coordinatore nazionale del movimento ecologista. Inerenti al dibattito saranno le presentazioni di due libri. Il primo, 'Le mele di Chernobyl sono buone: mezzo secolo di rischio tecnologico', è opera di Giancarlo Sturloni, responsabile di progetto del master in Comunicazione della Scienza a Trieste e titolare del corso 'Comunicare il rischio' e contitolare di 'Comunicare la medicina'. Il secondo volume è 'Chernobyl: Confessioni di un reporter' di Igor Kostin, il fotografo che ha scattato la prima fotografia della tragedia alla centrale nucleare. Verranno inoltre proiettate al pubblico immagini tratte dal libro. Alle 21 Marc Augé, uno degli antropologi francesi più noti al pubblico internazionale e directeur d'études all'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, presenta i suoi ultimi due volumi, 'La madre di Arthur' e 'L'Antropologia del mondo contemporaneo'. Stefano Bartezzaghi, scrittore, giornalista, autore televisivo, presenterà, infine, il suo nuovo libro 'Non ne ho la più squallida idea'. Alle 23.30 la serata prosegue con deejay set, musica per immagini.
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