Giovedì 29 giugno le esperienze portate avanti nelle 4 circoscrizioni a confronto.
'Storie di quartiere. Lavorare nella comunità tra emarginazione e disagi invisibili' è il seminario che si terrà giovedì 29 giugno nella sala polivalente di via Padova 149, dalle 15 alle 20. L'incontro è organizzato dal settore Politiche sociali del Comune e dal Punto d'accordo, con il sostegno delle Circoscrizioni 1, 2, 3, 4 e il contributo del SerT-Ausl Modena, nell'ambito di un progetto seguito dall'ufficio per la Prevenzione del disagio e delle dipendenze patologiche del Comune. In apertura Fanny Zangelmi presenterà il percorso e i contenuti del progetto 'Per interlocuzioni possibili: animazione del territorio e gestione dei conflitti' che ha attivato alcuni microprogetti di quartiere volti a sostenere la comunità locale nel fronteggiare quelle situazioni dove il disagio di persone emarginate rischia di creare condizioni di disagio per gli altri cittadini. Dalle ore 15,20 i presidenti delle circoscrizioni racconteranno microsperimentazioni e attività avviate nei quartieri. Modererà gli interventi Grazia Stefanini del Punto d'accordo-Centro per la mediazione dei conflitti (tel. 059 211184, puntodaccordo@comune.modena.it). Alle 17 Gino Mazzoli dello studio APS-Milano interverrà con 'Una rilettura su esperienze, contenuti e metodo: contiguità rimosse tra emarginazione e normalità'. Dalle 17.45 saranno gli attori locali coinvolti nel progetto a confrontarsi con il pubblico presente; infine, alle 19.45, Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, per la Casa e l'Integrazione del Comune, curerà l'intervento conclusivo. 'Il progetto è nato diversi anni fa ' afferma l'assessore - per gestire situazioni di conflitto e favorire la coesione e l'integrazione sociale, anziché lasciare che i contrasti arrivino a lacerare la comunità locale. Una scommessa difficile che ha comportato il coinvolgimento dei cittadini interessati dalla presenza di fenomeni che possono creare disagio e che a loro volta sono originati da forme di emarginazione e disagio di altre persone. Il punto di partenza è stato trovare un terreno di mediazione attraverso momenti di riflessione e di condivisione, che ha infine portato a mettere in campo delle azioni in grado di favorire la convivenza'.
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