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15/06/2006

NESSUNA ESITAZIONE SULLA TUTELA DELLA SALUTE

L'assessore all'ambiente Giovanni Franco Orlando interviene sul documento dell'Ordine dei medici relativo al potenziamento del termovalorizzatore.
La preoccupazione dell'Ordine dei Medici relativamente alla salute dei cittadini modenesi è anche la nostra, come del resto dimostrano tutti i passaggi politici ed amministrativi di questa vicenda.La salute, infatti, è stata messa al primo posto nelle scelte compiute su questa materia dalla Giunta e dal Consiglio comunale. Subito dopo viene la necessità di garantire, sempre e comunque, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti localmente: perché, è bene sottolinearlo, se non è giusto accogliere rifiuti da fuori provincia per guadagnare sullo smaltimento, sarebbe moralmente discutibile che fossimo noi ad esportare i nostri rifiuti perché altri provvedano allo smaltimento. Fatta questa premessa, andrei subito alla parte operativa del documento approvato dall'ordine dei Medici e cioè le proposte che vengono avanzate all'amministrazione comunale. Si chiede una 'pausa di riflessione' che, però, di fatto già esiste: voglio ricordare, infatti, che il processo di potenziamento dell'impianto è di fatto appena iniziato e che ogni sua fase viene seguita e monitorata da Arpa e Azienda Usl, e che non si passa a quella successiva senza aver verificato il rispetto delle prescrizioni che, a loro volta, sono molto più severe di quanto previsto dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Unione Europea. Il Consiglio Comunale, ad ulteriore garanzia, ha deliberato la costituzione di un Osservatorio permanente sul rispetto dei vincoli e delle prescrizioni: l'Osservatorio è in avanzata fase di costruzione e presto entrerà in attività. Non era previsto nella versione originale, ma valutiamo positivamente l'intenzione dell'Ordine dei Medici di farne parte, così come si chiederà un apporto significativo anche alla nostra Università. Nel merito del documento dell'Ordine dei Medici: 1) con riferimento alla presunta carenza di informazione verso i cittadini, ci preme sottolineare che, in realtà, sono già attivi da tempo diversi canali di comunicazione e tale processo andrà intensificandosi con l'avvio, ad esempio, dell'attività dell'Osservatorio. 2) I dati relativi alla raccolta differenziata sono pubblici e disponibili. La quota di raccolta differenziata nella nostra città (superiore al 30%) è significativa ma non sufficiente e sicuramente migliorabile. E' per questo che, accanto al passaggio da tassa al tariffa, nel corso del 2006 è stato avviato un intenso programma di sviluppo della differenziata, come del resto stanno verificando i cittadini di diversi quartieri della città. L'obiettivo è di arrivare in tempi brevi ad un significativo salto di qualità in termini di percentuale di rifiuto recuperabile, per poi rispondere pienamente all'obiettivo del 55% previsto dal PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti). Obiettivo, occorre sottolineare, che non è in contrasto, ma complementare all'avvio di parte dei rifiuti all'incenerimento e termovalorizzazione con progressiva dismissione dello smaltimento in discarica. Il contributo di tutti (compreso l'Ordine dei Medici) a favorire la sensibilizzazione e collaborazione dei cittadini, sia sulla differenziazione che, ancor prima, sulla produzione dei rifiuti non solo è apprezzabile ma auspicabile visto che modificare le abitudini e stili di vita spesso è molto difficile anche se necessario. 3) Il fatto che raccolta e smaltimento siano affidati allo stesso soggetto non configura alcun conflitto di interessi, si tratta di una scelta organizzativa e gestionale (tra l'altro non originale ma anzi prevalente e non solo in Italia) utile e necessaria, per certi versi indispensabile. Da ricordare che la politica dei rifiuti, invece, non è determinata dal gestore degli impianti, bensì da un Piano della Provincia e dagli atti specifici dei Comuni oltre che dall'Agenzia d'ambito territoriale (ATO). 4) Le analisi di natura sanitaria sono in corso e proprio in questi giorni si hanno i prima risultati specifici in termini di indagini epidemiologiche per gli anni 2003 e 2004, indagini che dovranno proseguire anche negli anni successivi al potenziamento dell'impianto. Il monitoraggio sugli effetti delle emissioni su aria e suolo, sia nella fase precedente che successiva al potenziamento dell'impianto, è condotto dal gestore solo sul piano tecnico, mentre la validazione scientifica dei dati ambientali è affidata ad Arpa. Quelli invece relativi agli aspetti epidemiologici sono affidati alle Autorità sanitarie competenti a partire dall'Azienda Usl. 5) Il Piano Provinciale non prevede e non consente lo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori provincia, salvo casi eccezionali o legati alla reciprocità, e comunque previa autorizzazioni specifiche e formali della stessa Amministrazione provinciale, che esamina dettagliatamente ogni singola richiesta avanzata e sempre nell'ambito della programmazione del piano. La tutela della salute in termini di ricadute ambientali, perciò, deve essere valutata globalmente: quindi certamente l'impatto del termovalorizzatore, ma anche la possibile emergenza rifiuti e, dato non trascurabile, la capacità dell'impianto a regime di produrre energia e calore, riducendo altre emissioni maggiormente inquinanti. Riepilogando, la tutela della salute è la prima preoccupazione anche degli amministratori modenesi e su questo fronte si sta facendo tutto il possibile, anche oltre quanto previsto dalle normative più severe di carattere nazionale ed internazionale. Detto questo, rimane la massima disponibilità ad accogliere altre proposte di carattere migliorativo sul piano dei controlli e delle veriche.

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