Tutti gli interventi dei consiglieri comunali sull'Ordine del Giorno approvato
Illustrando il documento sul divieto di coltivazione di specie vegetali e allevamento di animali geneticamente modificati, Mauro Tesauro (Verdi) ha ricordato che 'il documento segue le direttive dell'Ue che nel 1999 si pronunciò a favore del principio di cautela, sottolineando l'esigenza di verificare la portata delle sperimentazioni, andando di fatto ad una sorta di moratoria che vietasse la coltura a campo aperto degli Ogm, indicando la via di un percorso a parte'. Tesauro ha citato in particolare l''impossibilità oggi di far convivere agricoltura biologica e transgenica. Anche l'ex ministro Alemanno si è battuto per questo aspetto e ha portato avanti il tema della moratoria, richiamando le valenze dell'agricoltura italiana che avrebbe tutto da rimetterci da questo punto di vista'. Dopo aver ricordato che anche altri comuni della provincia e la Provincia stessa hanno votato un documento in linea con quello presentato in aula, il consigliere dei Verdi ha ribadito la necessità di 'valorizzare le tipicità del nostro territorio, sia biologico che convenzionale. Chiediamo quindi al governo l'impegno per il controllo sui prodotti da semina, valorizzando i prodotti d'origine, con l'obbligo di autorizzazione amministrativa locale sulle eventuali sperimentazioni. Quindi è un Ordine del Giorno che non dice solo no agli Ogm, ma in positivo valorizza le tipicità locali agricole. La speranza è che al di là della moratoria i nostri territori si possano fregiare dell'etichetta Ogm free, sinonimo di qualità'. E' stata quindi la volta di Michele Barcaiuolo (Alleanza Nazionale) che ha ricordato come An sia da sempre 'attenta al tema, avendo già manifestato contro gli Ogm. Il problema è però più complicato, si rischia di cadere nella retorica a favore di ciò che non è Ogm. Condivido il principio di cautela, però - quando si parla di Ogm free - non vorrei il riferimento al biologico diventasse esclusivamente un modo per far crescere il prezzo al consumo di alcuni prodotti. Abbiamo già le nostre etichette di qualità, doc, dop e altri ' ha continuato Barcaiuolo - Apprezzo Tesauro che cita Alemanno, però penso che non ci sia bisogno di dare tante etichette, che non sono testimonianza di qualità'. Il consigliere di An ha poi ricordato che il fatto di rivolgere richieste agli enti locali 'può dare un taglio pericoloso, perché sappiamo come gli Ogm possono trasferirsi da un campo all'altro. Il tema è di rilievo nazionale, noi possiamo dare solo una valutazione di principio. Quanto al fatto di estendere l'idea di qualità a tutto il 'non Ogm', il rischio è di dare qualità anche a ciò che non ne ha'. Isabella Massamba 'n Siala (Ds) ha invece ricordato che 'Quando si parla di Ogm l'opinione pubblica confonde il tema con ciò che in realtà l'uomo ha fatto da sempre, cioè la selezione genetica fatta sulle piante. In questo caso si può parlare di qualità, mentre per gli Ogm non si tratta di una selezione per cercare di migliorare. Si prendono i geni da un animale e li si mettono, per fare un esempio, in un frutto per far sì che non marcisca. Non è quindi questione di qualità, è proprio questione di dna. Il fatto che ci sia la possibilità di scegliere se inserire nell'alimentazione o no questo tipo di alimento è l'elemento per spingerci a dire 'Ogm free' oppure no. Se è free siamo sicuri che non c'è. Se non c'è scritto, non si sa niente di certo. E' in ogni caso un diritto delle persone poter scegliere cosa mangiare e dare ai figli'. Massamba ha invitato ad 'allargare il panorama quando si parla di principio di qualità. Si parla di diversità, di piante Ogm che sopportano carichi enormi di pesticidi, sono programmate per questo, mentre le piante naturali non riuscirebbero a sopravvivere. Il problema ' ha sottolineato ' è che siamo miopi, dimentichiamo che gli equilibri naturali sono delicati. Introduciamo le gazze contro i piccioni, poi ci vorranno i falchi contro le gazze. E poi' Ricordo infine che le piante Ogm non permettono al contadino di mettere da parte i semi perchè non germinano, quindi li comperano dalle stesse multinazionali. E un circolo vizioso'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha dichiarato che 'si è di fronte ad aspetti contrastanti, con pessimisti assoluti e ottimisti assoluti. L'olio di colza ebbe un boom alcuni anni fa, poi ci si rese conto che era cancerogeno. Questa constatazione mi invita ad una certa prudenza, sia verso gli ottimisti che verso i pessimisti. Una sperimentazione limitata, una ricerca selettiva, ci potrebbe aiutare, perché la posta in palio è altissima. Se non sono dannosi, sono un grande aiuto per permettere a milioni di persone di non morire di fame'. William Garagnani (Ds) ha precisato che 'la dipendenza dei contadini dai produttori delle sementi contrasta con la diffusione degli Ogm. Il Terzo mondo potrebbe trarre vantaggi, ma al tempo stesso li perderebbe perché dipenderebbe dalle produzioni americane di queste sementi. Si ergono a paladini dell'umanità, ma invece creano una forma di dipendenza maggiore della fame'. Secondo Garagnani 'un paese come l'Italia che ha la capacità di avere prodotti di eccellenza, dovrebbe difendersi dalla omologazione che gli Ogm potrebbero portare. L'economia modenese vive sulle eccellenze agricole, pertanto io rifiuto che gli Ogm possano attestarsi anche come elemento di pericolo per l'economia locale, che combatte invece l'omologazione. In questo senso il governo precedente, in particolare il ministro Alemanno, si era battuto contro questa omologazione'. Nel suo intervento Giuseppe Campana (Ds) ha aggiunto di 'condividere con Barcaiuolo il fatto che le procedure di sperimentazione prevedano un parere delle amministrazioni locali che, suppongo, sarà un parere di tipo consultivo. Ho perplessità sul fatto che le amministrazioni locali possano muoversi con maggiore senso di responsabilità del governo, però condivido il fatto che sia importante arrivare a decisioni univoche nazionali sul principio di cautela'. Campana, in relazione all'etichetta 'Ogm Free' di cui Modena potrebbe fregiarsi, ha aggiunto di aver sempre 'guardato ai comuni denuclearizzati con simpatia, ma con un velo di diffidenza. Se a livello nazionale le cose fossero andate diversamente, il comune non si sarebbe sottratto all'infausto destino'. In fase di replica Tesauro ha sottolineato che 'l'Ordine del Giorno ha compiti per tutti. Quanto al fatto che le amministrazioni locali fanno le loro scelte a prescindere dal governo nazionale, ricordo che a Vienna si sono trovate di recente 170 regioni che si sono dichiarate Ogm free. Quindi è un percorso politico dal basso, verso il decisore finale. Bisogna mandare un segnale forte al contesto nazionale ed europeo. È una battaglia in nome della qualità e abbiano la presunzione di portare esattamente il dibattito dal basso, fregiandoci del titolo Ogm free'.
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