Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2006 / Luglio / INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI, AL VIA L'APPALTO

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

27/07/2006

INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI, AL VIA L'APPALTO

Oltre 800 mila euro per il nuovo appalto di servizi, approvato lunedì dal Consiglio.

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di lunedì 24 luglio, ha approvato la delibera che regolamenta l’affidamento dell’appalto per la realizzazione di progetti di orientamento, formazione, tirocinio e inserimento lavorativo rivolto a persone disabili, persone adulte svantaggiate e minori inseriti nei percorsi scuola-lavoro. La delibera, presentata dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti e immediatamente esecutiva, è passata con il voto favorevole della maggioranza e del consigliere indipendente Achille Caropreso, l’astensione di Lega nord e Modena a colori e il voto contrario di Forza Italia e Alleanza nazionale,
“L’appalto di servizi, che ha una base d’asta di 836 mila euro, avrà durata triennale, dal primo ottobre 2006 al 30 settembre 2009, e sarà aggiudicato secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il bando attribuisce 70 punti alla qualità e al merito tecnico e 30 al prezzo”, ha spiegato l’assessore Maletti. “Nel 2005 gli adulti in condizioni di svantaggio che hanno beneficiato dei servizi sono stati 218, con la attivazione di 70 tirocini formativi, 12 percorsi di orientamento e l’assunzione finale di 24 persone, di cui 16 presso cooperative sociali e 8 in altre aziende. 100 disabili hanno partecipato alle attività, con 83 tirocini formativi e 15 assunzioni finali in azienda, mentre per i minori ci sono stati 35 tirocini e 17 assunzioni in azienda. Al progetto hanno preso parte 32 aziende e 4 cooperative sociali. Il servizio”, ha precisato l’assessore, “è socio assistenziale e/o socio riabilitativo, ha cioè l’obiettivo di valorizzare le capacità residue delle persone segnalate dai servizi competenti che le hanno in carico e di creare le condizioni, qualora esistano i requisiti, per l’ingresso nel mercato del lavoro, e non èi un servizio per l’impiego. La scelta dell’appalto di servizi deriva dalla necessità di riorganizzare, coordinare e rendere omogenea l’erogazione delle prestazioni, unita all’impossibilità per il Comune di Modena di assumere personale, a causa dei vincoli posti dalla finanziaria. L’accesso al servizio è comunque governato dal Comune, che mantiene una importante funzione di indirizzo, di invio dell’utenza, di definizione dei piani di assistenza individualizzati e di controllo degli interventi, degli esiti, delle attività realizzate. L’appalto prevede inoltre la costituzione di un apposito Comitato di valutazione della qualità del servizio con la partecipazione anche di due associazioni dei disabili. Al termine del primo anno è prevista una verifica con diritto di risoluzione”.
“La ditta che fornisce l’appalto deve fornire operatori motivati e qualificati”, ha detto Mario Tamburi di Forza Italia: “credo che si sarebbero dovuti attribuire più punti alla riduzione del turnover del personale”. “Questo progetto sa di assistenzialismo e chi lavorerà non saranno i disabili, che frequenteranno i corsi senza poi poter trovare né lavoro né possibilità di integrazione”, ha affermato Ivo Esposito di Forza Italia, mentre secondo Baldo Flori di Modena a colori “è un bene abbandonare la gestione diretta, ma il modello gestionale proposto sembra discutibile, e si rischia di chiudere il mercato a pochi privilegiati interlocutori”.
“Modena è una delle città indicate dall’Unione europea come zona di best practices in questo ramo”, ha detto Giorgio Prampolini dei Ds: “Si cerca di avviare le persone al mondo del lavoro, ma l’inserimento può andare male per mille motivi, sui quali il progetto non può incidere”. “Si tratta di creare i presupposti e gli incentivi alla ricerca di un lavoro, coinvolgendo anche i referenti produttivi della nostra città”, ha sostenuto il consigliere indipendente Achille Caropreso, mentre secondo Alberto Caldana della Margherita “l’intervento non è assistenziale perché consolida una partnership pubblico privato per la quale la nostra città è da sempre all’avanguardia”. “Sono le strutture sanitarie che devono occuparsi del disagio”, ha detto Adolfo Morandi di Forza Italia, “mentre il progetto dovrebbe essere finalizzato a un reale inserimento lavorativo”. Mauro Manfredini della Lega Nord ha aggiunto “La delibera è soddisfacente, in futuro staremo attenti a monitorarne i risultati”.
“Intendiamo valorizzare le capacità residue di persone che sono già in carico ai servizi sociali. Nel 2005 56 persone hanno avuto accesso al mondo del lavoro: non significa creare illusioni ma dare reali opportunità a persone che non ne hanno altre”, ha replicato l’assessore Maletti: “Lavoreremo insieme a Provincia, Usl, sindacati e associazioni di familiari per rendere omogenei i percorsi dei diversi Comuni, poi ci raccorderemo con le imprese e le organizzazioni imprenditoriali”.

Azioni sul documento