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29/07/2006

L'ASSESSORE PRAMPOLINI SULLE LICENZE

"Nessuna imposizione e nemmeno forzature. L'obiettivo del Comune di Modena è di individuare soluzioni condivise nell'interesse della città".

“75 nuove licenze in cinque anni non mi sembrano un carico insostenibile per il sistema modenese dei pubblici esercizi, se poi si considera che si tratta di licenze potenziali e cioè tutte da verificare nell’applicazione effettiva, allora i toni allarmistici utilizzati da alcune associazioni del commercio paiono decisamente sopra le righe”.
L’assessore agli interventi economici del Comune di Modena, Stefano Prampolini, interviene sulla questione delle nuove licenze per i pubblici esercizi e lo fa ripercorrendo le tappe di una vicenda che è stata eccessivamente ed artificiosamente caricata di contenuti polemici.
“La proposta del Comune -sostiene infatti Prampolini- non nasce dal nulla, ma è anzi il frutto di un lungo ed approfondito lavoro di studio della realtà modenese. E’ stata realizzata una ricerca apposita sugli stili di vita dei cittadini per individuare le nuove esigenze anche sul fronte del commercio e dei pubblici esercizi. Ne sono scaturite sollecitazioni interessanti: il modo di consumare i pasti, sempre più spesso fuori casa a metà giornata; la necessità di una proposta sempre più varia ed articolata; il manifestarsi di vere e proprie necessità, come ad esempio la possibilità di avere cibi adatti alle persone celiache. Ma l’elenco potrebbe proseguire, includendo anche l’unica possibile risposta al problema del rumore generato dalla concentrazione di giovani in alcuni luoghi del centro: se l’alternativa non può essere la “desertificazione”, bisognerà allora aumentare le opportunità di incontro per meglio distribuire le presenze. A corredo di tutto ciò, bisogna anche mettere la costante richiesta di nuove licenze da parte di imprenditori seri, con proposte per lo meno da tenere in debita considerazione.
Insomma il progetto del Comune è stato meditato con attenzione, discusso con la Provincia, verificato per garantire la necessaria gradualità e l’equilibrio tra il centro storico ed il resto della città, e soprattutto è stato pensato in funzione dei bisogni dei cittadini.
Anche gli esercenti, ovviamente, sono cittadini -prosegue l’assessore- è com’è nello stile di questa amministrazione i cittadini vengono coinvolti nelle questioni che li riguardano direttamente. La proposta del Comune è stata quindi presentata alle associazioni di categoria (commercianti ed artigiani) circa un mese fa ed è stato loro richiesto di far pervenire eventuali osservazioni nel giro di un paio di settimane: diverse associazioni hanno provveduto in tal senso, per altro alcune anche manifestando un deciso apprezzamento, altre invece hanno consegnato le loro corpose controdeduzioni solo nel corso dell’incontro di giovedì scorso. L’amministrazione si è quindi riservata di rispondere con un documento scritto da utilizzare poi come base di discussione per i successivi incontri. E’ bene sottolineare, infatti, che comunque il percorso è ancora aperto e che nessuna decisione verrà adottata prima della fine di Ottobre, ed anche in questo caso non si tratta di una data ultimativa. D’altra parte, tutto l’impianto della proposta va nella direzione del confronto costante e della flessibilità: l’importante -conclude l’assessore Prampolini- è il confronto sia leale e la flessibilità una caratteristica di tutte le parti interessate.

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