Approvato un Ordine del Giorno presentato da Caldana (Margherita)
                
            
            
        
                             
                             
            Il Consiglio comunale di Modena ha approvato un Ordine del giorno presentato da Alberto Caldana (Margherita) con cui si auspica “che in tutti gli ordinamenti degli Stati si giunga all’abolizione della pena di morte”. 
Il documento, approvato con il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari ad eccezione di Modena a Colori che ha dato voto contrario e della Lega Nord che non ha partecipato al voto, si apre con l’espressione di “riprovazione, indignazione e condanna per la fucilazione di Fabianus Tibo, Dominggus Da Silva e Marinus Riwu dopo un processo sommario giovedì scorso in Indonesia, nonostante i pressanti appelli della comunità internazionale e di Papa Benedetto XVI” e prosegue ribadendo “il proprio no alla pena di morte e tutte quelle forme di violenza e di intolleranza cha stanno ormai minando in tanti Paesi la sacralità della vita dell’uomo, la pacifica convivenza tra le varie culture e il dialogo interreligioso”. L’Ordine del Giorno chiede anche “con forza al Governo Indonesiano e a tutti i paesi del Mondo il rispetto della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali a partire dalla libertà religiosa”, auspicando quindi “una rinnovata stagione di dialogo, conoscenza e rispetto tra cristiani e musulmani a partire dal riconoscimento dei reciproci diritti” e aderendo “alla manifestazione organizzata da diverse personalità politiche lunedì 25 settembre davanti all’Ambasciata Indonesiana a Roma”, impegnando “il Presidente del Consiglio comunale ad inviare l’Ordine del Giorno al Ministero degli Affari esteri e all’Ambasciata in Italia”.
Illustrando il documento, Alberto Caldana (Margherita) ha ricordato la fucilazione dei tre indonesiani “dopo un processo sommario. Siamo in un contesto di scontri di natura religiosa ed etnica e la fucilazione va nella direzione di un peggioramento della condizione – ha spiegato - Un ordine del Giorno come il nostro ha la funzione di ricordare il rigetto della pena di morte come modo di affrontare i problemi del processo, preservare la libertà religiosa e non solo, oltre a costruire un dialogo e confronto tra religioni per evitare che diventino elemento di guerra tra civiltà. Siamo in una condizione in cui un rigurgito di fondamentalismo pone rischi a livello mondiale. In questo senso una sottolineatura dei valori è importante anche da parte del nostro Consiglio comunale”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha sottolineato che quello che si definisce “processo sommario forse corrisponde alle modalità con cui i processi si svolgono in quel paese. Il problema è quello della pena di morte. Sono rammaricato perché in passato ho tentennato su questa cosa, ma ora è maturato uno spirito contrario. Quando mi si diceva di guardare gli occhi di chi riceve la puntura letale, rispondevo di guardare gli occhi di chi è stato ucciso, ma così non è. La pena di morte va abolita”.
Secondo Davide Torrini (Udc) “l’iniziativa di Caldana è opportuna, perché ribadisce la nostra contrarietà alla pena di morte. Sono tante le esecuzioni effettuate al mondo ogni giorno, ma è importante farlo oggi per l’intenzione che ci anima tutti di unire questo elemento con la convivenza pacifica tra culture e religioni. I due fatti, cioè l’omicidio di una suora e la fucilazione, ci preoccupano perché in un certo senso li abbiamo vissuti come il tentativo di ricattare e di tenere sotto scacco il Santo Padre. L’idea è che se il Papa si attenta a dire ciò che pensa sui musulmani, qualcuno in giro per il mondo ne pagherà le conseguenze. Quindi ribadire che la pena di morte possa prefigurare questa volontà è significativo. Bisogna insomma ribadire che la pena di morte non può essere usata per far tacer nessuno”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha sottolineato che “non protesteremo mai abbastanza contro la pena di morte, soprattutto in considerazione del fatto che molti paesi civili applicano questa barbarie. L’occasione dell’Ordine del giorno non può prescindere dall’abolizione in tutti gli stati in cui è applicata. Chi si ritiene civile non può pensare che ci sia possibilità dell’applicazione della pena di morte o processi sommari”. Fraulini ha fatto quindi una proposta, sulla base di un’iniziativa di Amnesty International, di accendere una luce sulla torre più alta del Comune ogni volta in cui un paese abolisce la pena di morte o quando una condanna alla pena di morte viene trasformata in una pena più lieve.
Antonio Maienza (Udeur) ha dichiarato di aver apprezzato “la tempestività e la prontezza di riflessi politici di Caldana che ha sollevato questo caso. Anche in concomitanza con una manifestazione che si sta svolgendo di fronte all’Ambasciata dell’Indonesia, è giusto ribadire la condanna alla pena di morte per qualunque motivo venga effettuata. Ci vuole dialogo, non ci devono più essere guerre e rivoluzioni, sobillamenti per questioni religiose – ha proseguito Maienza – La grande iniziativa del Pontefice di incontrare i rappresentanti delle comunità islamiche fuga i dubbi, e ripropone il dialogo come l’arma più efficace. Anche la proposta di Fraulini non fa che innalzare il livello del nostro senso civico, anche attraverso un semplice lume alle finestre dei modenesi per protestare contro questo abominio”.
Sergio Celloni (Udc) ha aggiunto che “è chiaro che tutti siamo favorevoli. Però a volte certe situazioni sono forse delle strumentalizzazioni politiche. Sono realtà che esistono, non ci si può fare nulla. Il Papa ha detto che sarà punito chi userà la spada per difendere la religione. Quindi ha detto che la religione deve essere corretta, che non si deve ammazzare. Se si parla della pena di morte, non posso non essere contrario, ma ci vogliono regole e giustizia anche in realtà forti. L’indulto è una regola applicata, ma poi ci troviamo delinquenti che stanno fuori. Quando a qualcuno vengono pestati i piedi i suoi diritti li fa valere come può, quindi non siamo ipocriti”.
Secondo Andrea Leoni (Forza Italia) “il punto è la reciprocità, che oggi non c’è, non nascondiamoci. Abbiamo visto cos’è successo per una citazione del capo della cristianità durante un discorso in una università tedesca. Non vediamo mai succeder nulla di eclatante quando c’è diffamazione nei confronti della religione cattolica o dei cristiani, non ci sono masse che scendono in piazza, né fathwa. Il punto – ha ribadito - è la reciprocità, bisogna dire con franchezza che c’è stata una vera e propria resa della cultura occidentale che si è vergognata del passato e di fronte a questo piega la testa assimilando ogni cultura alla nostra. Io sono contro la pena di morte – ha sottolineato Leoni – ma, visto che i popoli in democrazia decidono per se stessi, sono anche contro il fatto di decidere per gli Stati Uniti o altri stati per l’abolizione della pena di morte. Lì i cittadini votano e dicono se farlo o no. Si chiama democrazia. Non si può imporre alle democrazie. C’è stata un’occasione mancata solo pochi giorni fa. Prodi è andato in Cina dove, solo un giorno prima, erano stati arrestati un vescovo, 4 sacerdoti e 90 fedeli. Nessuno ha detto niente. Prima ancora erano stati arrestati un altro vescovo, 6 sacerdoti e 100 fedeli e nessuna voce si è levata. E’ importante la reciprocità – ha quindi dichiarato il consigliere di Forza Italia - ma anche la difesa di tutta una serie di diritti che non sono negoziabili, tra cui la libertà religiosa. Rispetto dei diritti, quindi, ma anche per i milioni di cinesi cattolici sotto una dittatura feroce dal volto pseudoliberista che tanto male sta facendo e che farà. Ringrazio quindi Caldana per l’occasione, che ci deve vedere in una condizione in cui non ci si vergogna delle nostre radici e a difendere questo modello di società”.
Anche secondo Mauro Manfredini c’è il rischio di “strumentalizzazione nella manifestazione di fronte all’ambasciata indonesiana a Roma. Io volevo vedere un movimento contro tutto l’insieme, con tutte le associazioni, contro tutta la pena di morte. Non è che in Usa fanno bei processi e allora lì si può applicare la pena di morte. Condivido anche il discorso di Leoni sulla Cina. Io non partecipo al voto perchè mi sembra un discorso strumentalizzato più che un discorso serio contro la pena di morte”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha dichiarato di apprezzare “l’approccio concreto e fuori dagli schemi che consente l’adesione della maggior parte dei gruppi. Sottolineo poi che riguardo alla pena di morte, il dibattito sulle pene si sta spostando dalla base utilitaristica alla base legata ai diritti della persona umana. Ha quindi uno strato di etica laica significativa. Il dibattito che per tutto il ‘900 si focalizzava sul fatto se la pena di morte servisse o meno, sta cedendo il passo a qualcosa di più alto.
Bisogna riuscire a distinguere la violenza individuale o di gruppi armati dalla violenza di stato. In questo senso il divieto di trattamenti inumani e degradanti si rivolge agli stati”.
Pighi, nel merito del tema dell’inalienabilità dei diritti della persona e sulla reciprocità ha ricordato che “bisogna stare attenti a metterli in ordine, altrimenti si contraddicono. Se sono inalienabili i diritti, è censurabile chi non li attua. La materia su cui la reciprocità deve avere valore riguarda in primis i rapporti tra privati. Se si va sul commercio, e si applicano le regole del diritto di famiglia, non può essere che una coppia di coniugi abbia diritti diversi a seconda del terreno dei diritti in cui si trova. E’ straordinario in ogni caso che ci sia un Ordine del Giorno che si muove in questa direzione. E’ poi evidente che la violenza che ha sullo sfondo i conflitti interreligiosi sta maturando qualcosa di nuovo che potrà anche consegnarci alcune regole sulle quali costruire una convivenza ragionevole. Sui diritti inalienabili della persona – ha concluso – bisogna essere laici, cioè questi diritti devono avere massimo riconoscimento”.
In fase di replica Alberto Caldana (Margherita) ha apprezzato gli emendamenti proposti da Giuseppe Campana e Ubaldo Fraulini, giudicandoli “rafforzativi”. Nel dettaglio, con il primo emendamento – proposto da Giuseppe Campana (Ds) - si è inserito un riferimento al processo ai tre condannati a morte, introducendo la frase “sulla cui regolarità Amnesty International ha ritenuto di dover avanzare seri dubbi”. Nel secondo caso, su richiesta di Ubaldo Fraulini (Ds), si è specificata la richiesta dell’”abolizione della pena di morte in tutti gli stati in cui è ancora applicata”.
Caldana ha ribadito che “l’elemento che mi ha indotto a proporre il documento è legatola fatto che la manifestazione di Roma ha rischiato di nascere di parte, ma a questa si sono aggiunti dopo Casini anche Veltroni e altri. E’ stata, insomma, un’indicazione di civiltà a fronte di una situazione in cui i tre contadini sono stati perseguitati dal punto di vista religioso. Quindi indicare la stella polare del diritto inalienabile della persona è fondamentale. In questo sono d’accordo con il Sindaco riguardo al tema della reciprocità. Si fa fatica a invocare la reciprocità sui diritti inalienabili. Oggi un approccio unitario che dica no alla pena di morte, alla discriminazione, che dica sì a diritti delle persone e si al dialogo è un elemento importante”.
Dopo la votazione dei due emendamenti, entrambi approvati, è stata la volta di Mauro Tesauro (Verdi) che ha dichiarato di aderire “al contenuto e allo spirito. Ho apprezzato anche l’intervento di Caropreso quando dà un no forte ad ogni fondamentalismo. Quanto all’intervento di Leoni, questo non può che riguardare tutti quelli che danno la pena di morte, che dal punto di vista etico continua ad essere esecrabile. Questo è il messaggio. In parecchi di questi stati ognuno ha la propria Guantanamo”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha citato il tema della reciprocità: “C’è in effetti qualche dubbio. Se si intende reciprocità in campo giuridico e civile è obbligo dei rappresentanti del governo cercare di introdurre questo principio in relazione agli atri stati, pur con un punto interrogativo. Altra cosa è quando si parla di reciprocità religiosa. Qui nasce il tema se la reciprocità religiosa competa allo Stato laico. Perché se questa reciprocità in campo religioso dovesse competere al capo del governo, chi è capo di stato si dovrebbe preoccupare della reciprocità religiosa non solo dei cristiani cattolici, ma di ebrei, valdesi, dei musulmani, che sono tutti cittadini italiani. Su questo compete lottare non allo stato, ma eventualmente alla Santa Sede che si adoperi in tutti i contesti mondiali per farla rispettare, perché se c’è uno Stato che si dice laico, il suo rappresentante non si può battere per la reciprocità religiosa, che compete alla Santa Sede”.
Ha preso quindi la parola Andrea Leoni (Forza Italia), dichiarando che “dispiace che si sia voluto strumentalizzare questo tema che intelligentemente aveva posto Caldana”. Rivolto a Caropreso, ha aggiunto: “mi consenta di dire che nel nostro paese c’è libertà religiosa, tutti confessano ogni religione purché non infrangano le leggi e non mi risulta che la stessa cosa avvenga in altre parti del mondo. Tanto c’è da fare perché la libertà arrivi anche lì dove oggi vedere i campanili non è possibile”
Secondo Leoni, in riferimento agli emendamenti approvati, qualcuno è stato “preda del suo ideologico ributtare dentro la solita crociata contro un determinato paese, guarda caso chissà qual è. I cittadini del Texas possono decidere se nel loro stato ci può essere la pena di morte. Se la Repubblica Italiana decidesse di reintrodurla io voterei contro, ma non è accettabile il tentativo che viene inserito in questo documento, peraltro snaturandolo. Lo snatura tanto che io chiedo di ritirare la mia firma e il gruppo non parteciperà al voto. In un’occasione talmente particolare, purtroppo la voglia di qualcuno ha rovinato tutto e ci costringe a una rivendicazione non di parte, ma sentita, perché ritiene inaccettabile trovare strumentalizzazioni di questo livello”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha definito “inconcepibile e inaccettabile la posizione di Leoni che vuole dare lezioni di democrazia. L’idea è stata mia e l’ho proposta, mettendola al voto. Questo Ordine del giorno vale per quello che avviene tutti i giorni in tanti stati del mondo, compresa la Cina, ma credo che se il paese del mondo che è emblema della democrazia ha qualche difetto, bisogna farglielo presente. E’ solo contro la pena di morte. Non solo non snatura, ma ne rafforza il significato. Io credo che si debba chiedere una cosa semplice. Uniamoci a quelli che chiedono l’abolizione della pena di morte”.
“Non vorrei che ci perdessimo in un fatto terminologico – ha dichiarato di seguito il sindaco di Modena Giorgio Pighi – E’ evidente che questo è un Ordine del Giorno in cui non siamo in presenza di un trattato internazionale con validità giuridica delle parole. Sul fatto che sia complicato chiedere al Texas di dire no alla pena di morte ha ragione Leoni. Ma lo spirito – ha aggiunto - è quello di Fraulini, cioè che i singoli stati in base ai propri ordinamenti aboliscano la pena di morte. Perciò io propongo un emendamento con un’espressione che da un lato non chieda ad altri ordinamenti di fare cose non previste e, allo stesso tempo, evidenzi che i singoli ordinamenti nella loro autonomia arrivino a tale risultato”. Dopo la votazione dell’emendamento, approvato, si è passati alla votazione finale del documento, approvato con l’esito sopra riportato.
        
        
		
        Il documento, approvato con il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari ad eccezione di Modena a Colori che ha dato voto contrario e della Lega Nord che non ha partecipato al voto, si apre con l’espressione di “riprovazione, indignazione e condanna per la fucilazione di Fabianus Tibo, Dominggus Da Silva e Marinus Riwu dopo un processo sommario giovedì scorso in Indonesia, nonostante i pressanti appelli della comunità internazionale e di Papa Benedetto XVI” e prosegue ribadendo “il proprio no alla pena di morte e tutte quelle forme di violenza e di intolleranza cha stanno ormai minando in tanti Paesi la sacralità della vita dell’uomo, la pacifica convivenza tra le varie culture e il dialogo interreligioso”. L’Ordine del Giorno chiede anche “con forza al Governo Indonesiano e a tutti i paesi del Mondo il rispetto della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali a partire dalla libertà religiosa”, auspicando quindi “una rinnovata stagione di dialogo, conoscenza e rispetto tra cristiani e musulmani a partire dal riconoscimento dei reciproci diritti” e aderendo “alla manifestazione organizzata da diverse personalità politiche lunedì 25 settembre davanti all’Ambasciata Indonesiana a Roma”, impegnando “il Presidente del Consiglio comunale ad inviare l’Ordine del Giorno al Ministero degli Affari esteri e all’Ambasciata in Italia”.
Illustrando il documento, Alberto Caldana (Margherita) ha ricordato la fucilazione dei tre indonesiani “dopo un processo sommario. Siamo in un contesto di scontri di natura religiosa ed etnica e la fucilazione va nella direzione di un peggioramento della condizione – ha spiegato - Un ordine del Giorno come il nostro ha la funzione di ricordare il rigetto della pena di morte come modo di affrontare i problemi del processo, preservare la libertà religiosa e non solo, oltre a costruire un dialogo e confronto tra religioni per evitare che diventino elemento di guerra tra civiltà. Siamo in una condizione in cui un rigurgito di fondamentalismo pone rischi a livello mondiale. In questo senso una sottolineatura dei valori è importante anche da parte del nostro Consiglio comunale”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha sottolineato che quello che si definisce “processo sommario forse corrisponde alle modalità con cui i processi si svolgono in quel paese. Il problema è quello della pena di morte. Sono rammaricato perché in passato ho tentennato su questa cosa, ma ora è maturato uno spirito contrario. Quando mi si diceva di guardare gli occhi di chi riceve la puntura letale, rispondevo di guardare gli occhi di chi è stato ucciso, ma così non è. La pena di morte va abolita”.
Secondo Davide Torrini (Udc) “l’iniziativa di Caldana è opportuna, perché ribadisce la nostra contrarietà alla pena di morte. Sono tante le esecuzioni effettuate al mondo ogni giorno, ma è importante farlo oggi per l’intenzione che ci anima tutti di unire questo elemento con la convivenza pacifica tra culture e religioni. I due fatti, cioè l’omicidio di una suora e la fucilazione, ci preoccupano perché in un certo senso li abbiamo vissuti come il tentativo di ricattare e di tenere sotto scacco il Santo Padre. L’idea è che se il Papa si attenta a dire ciò che pensa sui musulmani, qualcuno in giro per il mondo ne pagherà le conseguenze. Quindi ribadire che la pena di morte possa prefigurare questa volontà è significativo. Bisogna insomma ribadire che la pena di morte non può essere usata per far tacer nessuno”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha sottolineato che “non protesteremo mai abbastanza contro la pena di morte, soprattutto in considerazione del fatto che molti paesi civili applicano questa barbarie. L’occasione dell’Ordine del giorno non può prescindere dall’abolizione in tutti gli stati in cui è applicata. Chi si ritiene civile non può pensare che ci sia possibilità dell’applicazione della pena di morte o processi sommari”. Fraulini ha fatto quindi una proposta, sulla base di un’iniziativa di Amnesty International, di accendere una luce sulla torre più alta del Comune ogni volta in cui un paese abolisce la pena di morte o quando una condanna alla pena di morte viene trasformata in una pena più lieve.
Antonio Maienza (Udeur) ha dichiarato di aver apprezzato “la tempestività e la prontezza di riflessi politici di Caldana che ha sollevato questo caso. Anche in concomitanza con una manifestazione che si sta svolgendo di fronte all’Ambasciata dell’Indonesia, è giusto ribadire la condanna alla pena di morte per qualunque motivo venga effettuata. Ci vuole dialogo, non ci devono più essere guerre e rivoluzioni, sobillamenti per questioni religiose – ha proseguito Maienza – La grande iniziativa del Pontefice di incontrare i rappresentanti delle comunità islamiche fuga i dubbi, e ripropone il dialogo come l’arma più efficace. Anche la proposta di Fraulini non fa che innalzare il livello del nostro senso civico, anche attraverso un semplice lume alle finestre dei modenesi per protestare contro questo abominio”.
Sergio Celloni (Udc) ha aggiunto che “è chiaro che tutti siamo favorevoli. Però a volte certe situazioni sono forse delle strumentalizzazioni politiche. Sono realtà che esistono, non ci si può fare nulla. Il Papa ha detto che sarà punito chi userà la spada per difendere la religione. Quindi ha detto che la religione deve essere corretta, che non si deve ammazzare. Se si parla della pena di morte, non posso non essere contrario, ma ci vogliono regole e giustizia anche in realtà forti. L’indulto è una regola applicata, ma poi ci troviamo delinquenti che stanno fuori. Quando a qualcuno vengono pestati i piedi i suoi diritti li fa valere come può, quindi non siamo ipocriti”.
Secondo Andrea Leoni (Forza Italia) “il punto è la reciprocità, che oggi non c’è, non nascondiamoci. Abbiamo visto cos’è successo per una citazione del capo della cristianità durante un discorso in una università tedesca. Non vediamo mai succeder nulla di eclatante quando c’è diffamazione nei confronti della religione cattolica o dei cristiani, non ci sono masse che scendono in piazza, né fathwa. Il punto – ha ribadito - è la reciprocità, bisogna dire con franchezza che c’è stata una vera e propria resa della cultura occidentale che si è vergognata del passato e di fronte a questo piega la testa assimilando ogni cultura alla nostra. Io sono contro la pena di morte – ha sottolineato Leoni – ma, visto che i popoli in democrazia decidono per se stessi, sono anche contro il fatto di decidere per gli Stati Uniti o altri stati per l’abolizione della pena di morte. Lì i cittadini votano e dicono se farlo o no. Si chiama democrazia. Non si può imporre alle democrazie. C’è stata un’occasione mancata solo pochi giorni fa. Prodi è andato in Cina dove, solo un giorno prima, erano stati arrestati un vescovo, 4 sacerdoti e 90 fedeli. Nessuno ha detto niente. Prima ancora erano stati arrestati un altro vescovo, 6 sacerdoti e 100 fedeli e nessuna voce si è levata. E’ importante la reciprocità – ha quindi dichiarato il consigliere di Forza Italia - ma anche la difesa di tutta una serie di diritti che non sono negoziabili, tra cui la libertà religiosa. Rispetto dei diritti, quindi, ma anche per i milioni di cinesi cattolici sotto una dittatura feroce dal volto pseudoliberista che tanto male sta facendo e che farà. Ringrazio quindi Caldana per l’occasione, che ci deve vedere in una condizione in cui non ci si vergogna delle nostre radici e a difendere questo modello di società”.
Anche secondo Mauro Manfredini c’è il rischio di “strumentalizzazione nella manifestazione di fronte all’ambasciata indonesiana a Roma. Io volevo vedere un movimento contro tutto l’insieme, con tutte le associazioni, contro tutta la pena di morte. Non è che in Usa fanno bei processi e allora lì si può applicare la pena di morte. Condivido anche il discorso di Leoni sulla Cina. Io non partecipo al voto perchè mi sembra un discorso strumentalizzato più che un discorso serio contro la pena di morte”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha dichiarato di apprezzare “l’approccio concreto e fuori dagli schemi che consente l’adesione della maggior parte dei gruppi. Sottolineo poi che riguardo alla pena di morte, il dibattito sulle pene si sta spostando dalla base utilitaristica alla base legata ai diritti della persona umana. Ha quindi uno strato di etica laica significativa. Il dibattito che per tutto il ‘900 si focalizzava sul fatto se la pena di morte servisse o meno, sta cedendo il passo a qualcosa di più alto.
Bisogna riuscire a distinguere la violenza individuale o di gruppi armati dalla violenza di stato. In questo senso il divieto di trattamenti inumani e degradanti si rivolge agli stati”.
Pighi, nel merito del tema dell’inalienabilità dei diritti della persona e sulla reciprocità ha ricordato che “bisogna stare attenti a metterli in ordine, altrimenti si contraddicono. Se sono inalienabili i diritti, è censurabile chi non li attua. La materia su cui la reciprocità deve avere valore riguarda in primis i rapporti tra privati. Se si va sul commercio, e si applicano le regole del diritto di famiglia, non può essere che una coppia di coniugi abbia diritti diversi a seconda del terreno dei diritti in cui si trova. E’ straordinario in ogni caso che ci sia un Ordine del Giorno che si muove in questa direzione. E’ poi evidente che la violenza che ha sullo sfondo i conflitti interreligiosi sta maturando qualcosa di nuovo che potrà anche consegnarci alcune regole sulle quali costruire una convivenza ragionevole. Sui diritti inalienabili della persona – ha concluso – bisogna essere laici, cioè questi diritti devono avere massimo riconoscimento”.
In fase di replica Alberto Caldana (Margherita) ha apprezzato gli emendamenti proposti da Giuseppe Campana e Ubaldo Fraulini, giudicandoli “rafforzativi”. Nel dettaglio, con il primo emendamento – proposto da Giuseppe Campana (Ds) - si è inserito un riferimento al processo ai tre condannati a morte, introducendo la frase “sulla cui regolarità Amnesty International ha ritenuto di dover avanzare seri dubbi”. Nel secondo caso, su richiesta di Ubaldo Fraulini (Ds), si è specificata la richiesta dell’”abolizione della pena di morte in tutti gli stati in cui è ancora applicata”.
Caldana ha ribadito che “l’elemento che mi ha indotto a proporre il documento è legatola fatto che la manifestazione di Roma ha rischiato di nascere di parte, ma a questa si sono aggiunti dopo Casini anche Veltroni e altri. E’ stata, insomma, un’indicazione di civiltà a fronte di una situazione in cui i tre contadini sono stati perseguitati dal punto di vista religioso. Quindi indicare la stella polare del diritto inalienabile della persona è fondamentale. In questo sono d’accordo con il Sindaco riguardo al tema della reciprocità. Si fa fatica a invocare la reciprocità sui diritti inalienabili. Oggi un approccio unitario che dica no alla pena di morte, alla discriminazione, che dica sì a diritti delle persone e si al dialogo è un elemento importante”.
Dopo la votazione dei due emendamenti, entrambi approvati, è stata la volta di Mauro Tesauro (Verdi) che ha dichiarato di aderire “al contenuto e allo spirito. Ho apprezzato anche l’intervento di Caropreso quando dà un no forte ad ogni fondamentalismo. Quanto all’intervento di Leoni, questo non può che riguardare tutti quelli che danno la pena di morte, che dal punto di vista etico continua ad essere esecrabile. Questo è il messaggio. In parecchi di questi stati ognuno ha la propria Guantanamo”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha citato il tema della reciprocità: “C’è in effetti qualche dubbio. Se si intende reciprocità in campo giuridico e civile è obbligo dei rappresentanti del governo cercare di introdurre questo principio in relazione agli atri stati, pur con un punto interrogativo. Altra cosa è quando si parla di reciprocità religiosa. Qui nasce il tema se la reciprocità religiosa competa allo Stato laico. Perché se questa reciprocità in campo religioso dovesse competere al capo del governo, chi è capo di stato si dovrebbe preoccupare della reciprocità religiosa non solo dei cristiani cattolici, ma di ebrei, valdesi, dei musulmani, che sono tutti cittadini italiani. Su questo compete lottare non allo stato, ma eventualmente alla Santa Sede che si adoperi in tutti i contesti mondiali per farla rispettare, perché se c’è uno Stato che si dice laico, il suo rappresentante non si può battere per la reciprocità religiosa, che compete alla Santa Sede”.
Ha preso quindi la parola Andrea Leoni (Forza Italia), dichiarando che “dispiace che si sia voluto strumentalizzare questo tema che intelligentemente aveva posto Caldana”. Rivolto a Caropreso, ha aggiunto: “mi consenta di dire che nel nostro paese c’è libertà religiosa, tutti confessano ogni religione purché non infrangano le leggi e non mi risulta che la stessa cosa avvenga in altre parti del mondo. Tanto c’è da fare perché la libertà arrivi anche lì dove oggi vedere i campanili non è possibile”
Secondo Leoni, in riferimento agli emendamenti approvati, qualcuno è stato “preda del suo ideologico ributtare dentro la solita crociata contro un determinato paese, guarda caso chissà qual è. I cittadini del Texas possono decidere se nel loro stato ci può essere la pena di morte. Se la Repubblica Italiana decidesse di reintrodurla io voterei contro, ma non è accettabile il tentativo che viene inserito in questo documento, peraltro snaturandolo. Lo snatura tanto che io chiedo di ritirare la mia firma e il gruppo non parteciperà al voto. In un’occasione talmente particolare, purtroppo la voglia di qualcuno ha rovinato tutto e ci costringe a una rivendicazione non di parte, ma sentita, perché ritiene inaccettabile trovare strumentalizzazioni di questo livello”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha definito “inconcepibile e inaccettabile la posizione di Leoni che vuole dare lezioni di democrazia. L’idea è stata mia e l’ho proposta, mettendola al voto. Questo Ordine del giorno vale per quello che avviene tutti i giorni in tanti stati del mondo, compresa la Cina, ma credo che se il paese del mondo che è emblema della democrazia ha qualche difetto, bisogna farglielo presente. E’ solo contro la pena di morte. Non solo non snatura, ma ne rafforza il significato. Io credo che si debba chiedere una cosa semplice. Uniamoci a quelli che chiedono l’abolizione della pena di morte”.
“Non vorrei che ci perdessimo in un fatto terminologico – ha dichiarato di seguito il sindaco di Modena Giorgio Pighi – E’ evidente che questo è un Ordine del Giorno in cui non siamo in presenza di un trattato internazionale con validità giuridica delle parole. Sul fatto che sia complicato chiedere al Texas di dire no alla pena di morte ha ragione Leoni. Ma lo spirito – ha aggiunto - è quello di Fraulini, cioè che i singoli stati in base ai propri ordinamenti aboliscano la pena di morte. Perciò io propongo un emendamento con un’espressione che da un lato non chieda ad altri ordinamenti di fare cose non previste e, allo stesso tempo, evidenzi che i singoli ordinamenti nella loro autonomia arrivino a tale risultato”. Dopo la votazione dell’emendamento, approvato, si è passati alla votazione finale del documento, approvato con l’esito sopra riportato.
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