Il Consiglio approva una delibera presentata dall'assessore alla Comunicazione e Sistemi Informativi Mario Lugli e un Ordine del Giorno di Dante Mazzi (Forza Italia)
                
            
            
        
                             
                             
            Facilità d’uso, garanzia della privacy, sicurezza dei dati. Per i servizi erogati per via telematica da parte del Comune di Modena comincia una nuova fase grazie alle “Norme per l’autenticazione degli utenti e l’erogazione dei servizi telematici”, approvate nei giorni scorsi dal Consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza, del Gruppo Indipendente e di Modena a Colori e con l’astensione dell’opposizione: “Il documento dà il via ad una sperimentazione a conclusione del progetto People (Progetto On Line Portali Locali E-government) realizzato da più di 50 amministrazioni utilizzando un portale attraverso cui realizzare servizi per i cittadini – ha commentato l’assessore alla Comunicazione e Sistemi Informativi Mario Lugli - Siamo uno dei primi comuni che avvia concretamente l’esperienza. Il tema di fondo è dare maggiore sicurezza dei dati, pari opportunità a tutti i cittadini evitando il cosiddetto ‘Digital divide’, e mettere in campo soluzioni tecnologiche per accertare in maniera inequivocabile che la persona che fa richiesta di un servizio on-line sia esattamente la persona in questione”. 
A tale scopo, è stato attivato in maniera sperimentale il portale di servizi on-line denominato “Innovazione Comune. Il Comune a casa tua” (http://innovazione.comune.modena.it) attraverso cui è possibile accedere a servizi relativi all’Ici (pagamento, calcolo dell’imposta, rimborsi), a rette e tariffe comunali e – a breve – anche all’area del Servizio Informativo territoriale. Servizi ai quali, in futuro, se ne aggiungeranno altri, tutti fruibili tramite una semplice attribuzione univoca di un codice di accesso e di una relativa password, con la garanzia di un sistema di norme e regole che diano la certezza della semplicità d’uso e della sicurezza dei dati.
Nel corso della seduta consiliare Dante Mazzi (Forza Italia) ha presentato anche un Ordine del Giorno – approvato all’unanimità - con cui si invitano il Sindaco e la Giunta a “verificare l’attuale diffusione dell’accesso a internet con connessione xDSL sull’intero territorio comunale, a sollecitare, autonomamente e anche di concerto con altri Enti quali Regione Emilia-Romagna e Provincia di Modena nell’ambito delle rispettive competenze, le società di gestione telefonica affinché provvedano al più presto ad offrire a tutti i cittadini del comune un collegamento veloce idoneo a garantire la fruibilità dei servizi on line e a prestare collaborazione alle stesse società di gestione telefonica per una efficiente integrazione tecnologica delle rispettive reti per coprire l’intero territorio comunale anche con metodologie diverse, quali cavo, fibra ottica e wireless”.
Nel dettaglio, Mazzi partiva dalla considerazione che il Comune di Modena è tra i sottoscrittori del progetto Lepida, che “risponde alle esigenze di migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione con l’impiego di tecnologie informatiche, che permettono a tutti gli Enti collegati in rete di interagire, trasmettere informazioni ed erogare servizi”. Nel documento, inoltre, il consigliere di Forza Italia ricorda che “l’infrastruttura di rete che risulterà dalla realizzazione del progetto non solo renderà disponibile al sistema della Pubblica Amministrazione locale, alla Regione ed alla Sanità un sistema evoluto in grado di garantire lo sviluppo di servizi innovativi di elevata qualità anche nei loro riflessi verso l’utenza, ma stimolerà l’ampliamento dell’offerta di connettività a larga banda sul territorio sia nei riguardi dei cittadini sia nei riguardi delle attività produttive incidendo direttamente nella riduzione del digital divide nel territorio”. Mazzi ha anche ribadito “l’importanza dello sviluppo della telematica, perché le cosiddette autostrade informatiche consentono risparmi di tempo e di denaro alle Pubbliche Amministrazioni e ai cittadini, ma soprattutto possono migliorare la qualità della vita e contribuire con una soluzione ecologica al collasso della rete stradale”, ricordando poi i principi-cardine del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, tra i quali la garanzia della fornitura del servizi universale e la promozione dello sviluppo in regime di concorrenza delle reti e servizi di comunicazione elettronica, compresi quelli a larga banda e la loro diffusione sul territorio nazionale. Secondo il consigliere, “con la realizzazione delle nuove tecnologie pubbliche i cittadini e le imprese, che già oggi devono ingiustamente subire l’impossibilità di accesso ai molteplici servizi offerti sulla rete internet nei diversi settori dello studio, del lavoro e dell’informazione, non potranno in futuro utilizzare neppure le risorse messe a disposizione dalle pubbliche amministrazioni senza un contestuale sviluppo delle infrastrutture delle società di gestione telefonica su tutto il territorio comunale”.
Mazzi si è quindi soffermato sulla delibera in discussione, precisando che “sarebbe stato opportuno cambiare la premessa e riferirla ad un ambito regionale. Io – ha continuato - avevo presentato un’interrogazione in provincia perché la situazione era quella che da un lato vedeva il sollecito di Berlusconi e Stanca per la digitalizzazione delle amministrazioni, dall’altra c’era lo scollamento con gli utenti, con il rischio che a grossi investimenti non corrispondessero ritorni nell’utilizzo di queste infrastrutture”. Mazzi ha ricordato ancora una volta il problema della mancata connettività a banda larga in alcune parti del territorio modenese, sia in montagna che in alcuni quartieri della città: “il colpevole è nelle società telefoniche. Telecom, infatti, socializza le perdite – ha dichiarato il consigliere - Sostengono che non possono accollarsi le spese di collegamento, che sono complicate nel caso dei comuni della montagna. Le società non possono chiamarsi fuori perché nel 2003 è stato varato il Codice delle Comunicazioni Elettroniche”.
Nel dibattito è intervenuto Sergio Celloni (Udc) che si è dichiarato “non contrario all’informatizzazione, che evita lungaggini e file, perciò l’idea del portale interattivo è validissima. I collegamenti a banda larga oggi possono essere validi, ma domani? Quando si spendono soldi, inoltre, chiederei una maggiore attenzione alle statistiche e agli accesi, a realtà che testimoniano un buon servizio o meno”. Enrico Artioli (Margherita) ha sottolineato l’importanza della delibera”anche per il futuro della democrazia in città. Parallelamente, nella Commissione Affari istituzionali si sta discutendo di accesso agli atti per garantire la massima trasparenza possibile dell’ente locale. L’orizzonte, quindi, è quello della modernizzazione dell’ente locale, in termini di efficienza nei procedimenti e altri servizi. Sottolineo perciò l’importanza di due aspetti, da un lato la sicurezza e la riservatezza dell’accesso e dall’altra le pari opportunità e la semplicità per dare a tutti le stesse opportunità”. Artioli ha aggiunto che “People mette 200 servizi a disposizione, senza uno sportello fisico, quindi è coerente con le esigenze di facilitazione. Si dà atto che si è prevista l’identificazione con procedure che vanno oltre quelle della carta elettronica, che non sono ancora disponibili e che invece dovrebbero esserlo. Diamo anche atto che è una delibera che ci vede come pionieri per garantire e anticipare i tempi. Richiamo anche il tema degli strumenti e delle infrastrutture, oltre a quello dell’educazione all’uso degli strumenti e della necessità di dare dei contenuti. Farei anche una chiosa a ciò che ha detto Celloni: certo ci saranno presto tecnologie più avanzate, ma non possiamo non cominciare. Già l’adsl consente un notevole sistema standard. E’ opportuno l’invito alle compagne a estendere ovunque il servizio, visto come un primo passo dell’amministrazione per altri atti amministrativi”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha ripreso la parola, dichiarando di “prendere spunto da quanto detto da Artioli. C’è bisogno di educazione all’uso del computer e di questi sistemi a tutti i livelli. Come il telefono e l’accesso al telefono molti anni fa. Ricordo che negli anni ‘60 ero sempre io che andavo a rispondere o a fare la telefonata per conto di mia nonna. Così, per tutte le innovazioni gli anziani si affidano ai giovani. Ci vuole quindi istruzione ai giovani perché la trasferiscano agli anziani. Ma occorre anche la pubblicizzazione di questi sistemi presso gli utenti. Tempo fa c’era ‘Certo’, un sistema tipo Bancomat per certi servizi che per vari motivi è stato accantonato. Oggi ci sono sistemi più avanzati e si possono fare tante cose, liberando risorse e tempo ai cittadini e alle stesse amministrazioni. Andare in via Santi per fare un certificato, visionare mappe o documenti non sarà più necessario, così non si intasano le strade e i parcheggi. Si farà tutto da casa e la qualità della vita migliora. Non si dipende dai mezzi pubblici, che sono carenti, quindi si potranno fare tante cose stando a casa, contribuendo alla soluzione del problema della viabilità. Spesso i trasferimenti verso il Centro storico sono motivati dall’esigenza di chi si deve recare presso certi uffici. Ci vuole quindi istruzione, altrimenti non si ottengono benefici”. Mazzi ha aggiunto che “ci vuole sicurezza, certezza sulla sicurezza, che secondo me manca nella delibera. Bisogna convincere i cittadini della certezza della sicurezza. Se io non vado in banca, ma mi collego tramite Internet, c’è la possibilità di grandi vantaggi, ma la mia banca quando mi ha dato quel servizio mi ha spiegato i rischi connessi e mi ha spiegato i comportamenti per evitare comportamenti fraudolenti da terzi. Qui è il punto debole. Io non ho mai avuto tanti messaggi spam e virus da quando sono collegato con la rete del Comune e della Provincia. Altro aspetto – ha continuato Mazzi - è la privacy. Anche a questo non si fa riferimento in maniera certa, quando invece è importante. Anche qui per esperienza personale, da quando ricevo newsletter di enti locali, ricevo anche newsletter di soggetti con cui non ho avuto niente a che fare. Quindi bisogna essere sicuri del trattamento di questi dati sensibili, capire chi li tiene, come li tiene e come viene salvaguardata la privacy. Voglio quindi la garanzia sulla tutela della privacy, su cui la delibera dice poco. Io sono super favorevole, ma sono perplesso per la mancanza di dati precisi. Capisco che con il tempo si affinerà, le cose saranno affinate, però perché fare da cavia se non c’è certezza? Bisogna dare corso al progetto, ma è solo un punto di partenza, non d’arrivo, perché la tecnologia è in continuo movimento. Cominci l’amministrazione al proprio interno ad eliminare la carta e poi ad eliminare le strade e autostrade informatiche”.
Ivo Esposito (Forza Italia) è intervenuto per ricordare che “più che formare il cittadino alle tecnologie, bisognerebbe fare il contrario, cioè adattare i programmi ai cittadini. Un po’ come i bancomat. Fare in modo che il servizio sia veramente fruibile. Non basta illudersi che con le istruzioni per l’uso sia tutto facile. Ci vogliono schermature semplici, altrimenti non è tecnologia per tutti. Il cittadino che ha più bisogno è l’anziano, quindi bisogna avvicinare l’informatica ai cittadini e non il contrario. Quanto a sicurezza e privacy, richiedo la massima attenzione. La vecchina che trova un virus che fa? Le impostazioni di sicurezza sono eccessivamente complicate”.
Mario Lugli ha replicato a Celloni ricordando che la delibera in questione non riguarda le spese, ma solo le norme che vengono utilizzate nel rapporto tra amministrazione e cittadini: “quanto alla vetustà delle tecnologia – ha precisato - oggi si dice che la telematica sarà uno degli strumenti principali del futuro e su questo ci si baserà. Noi, in altri termini, prevediamo il massimo di certezze che sono rese possibili dalla tecnologia di oggi. Nel loro sviluppo si garantirà sempre la riservatezza e gli altri elementi indicati dalla delibera in base all’evoluzione. Ricordo in ogni caso che Modena è per meriti tecnici tra i comuni più aggiornati e va oltre le norme indicate dal disciplinare tecnico. Quanto alle osservazioni di Esposito, resta inteso che non si eliminano i tradizionali strumenti di relazione, vengono invece aumentate le potenzialità”.
In fase di dichiarazione di voto Mauro Tesauro (Verdi) ha annunciato voto favorevole alla delibera e all’Ordine del Giorno “coerentemente con la discussione dell’interrogazione fatta in quest’aula la scorsa settimana. Come maggioranza di governo diamo voto favorevole, perché stimola giunta a intervenire sul tema”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha dichiarato di prendere atto “della decisione della maggioranza. Da parte mia presenterò anche un’interrogazione in Provincia per sapere a che punto si è con la sollecitazione fatta a gennaio alle società di telecomunicazione. Non vorrei che dove ci sono dei buchi ci si rivolgesse a società terze e aumentare i costi dei cittadini. Quanto alla delibera, va bene che non c’è impegno di spesa, ma le cose sono vaghe. Noi ci asteniamo, è un’ astensione benevola perché vorremmo che la giunta predisponesse gli strumenti per ottenere quegli obiettivi che si prefigge il piano nella sua completezza. Sulla certezza della sicurezza si gioca la credibilità e la fruibilità del servizio. Se non c’è, non si utilizza lo strumento e quindi le risorse sono state sprecate”.
        
        
		
        A tale scopo, è stato attivato in maniera sperimentale il portale di servizi on-line denominato “Innovazione Comune. Il Comune a casa tua” (http://innovazione.comune.modena.it) attraverso cui è possibile accedere a servizi relativi all’Ici (pagamento, calcolo dell’imposta, rimborsi), a rette e tariffe comunali e – a breve – anche all’area del Servizio Informativo territoriale. Servizi ai quali, in futuro, se ne aggiungeranno altri, tutti fruibili tramite una semplice attribuzione univoca di un codice di accesso e di una relativa password, con la garanzia di un sistema di norme e regole che diano la certezza della semplicità d’uso e della sicurezza dei dati.
Nel corso della seduta consiliare Dante Mazzi (Forza Italia) ha presentato anche un Ordine del Giorno – approvato all’unanimità - con cui si invitano il Sindaco e la Giunta a “verificare l’attuale diffusione dell’accesso a internet con connessione xDSL sull’intero territorio comunale, a sollecitare, autonomamente e anche di concerto con altri Enti quali Regione Emilia-Romagna e Provincia di Modena nell’ambito delle rispettive competenze, le società di gestione telefonica affinché provvedano al più presto ad offrire a tutti i cittadini del comune un collegamento veloce idoneo a garantire la fruibilità dei servizi on line e a prestare collaborazione alle stesse società di gestione telefonica per una efficiente integrazione tecnologica delle rispettive reti per coprire l’intero territorio comunale anche con metodologie diverse, quali cavo, fibra ottica e wireless”.
Nel dettaglio, Mazzi partiva dalla considerazione che il Comune di Modena è tra i sottoscrittori del progetto Lepida, che “risponde alle esigenze di migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione con l’impiego di tecnologie informatiche, che permettono a tutti gli Enti collegati in rete di interagire, trasmettere informazioni ed erogare servizi”. Nel documento, inoltre, il consigliere di Forza Italia ricorda che “l’infrastruttura di rete che risulterà dalla realizzazione del progetto non solo renderà disponibile al sistema della Pubblica Amministrazione locale, alla Regione ed alla Sanità un sistema evoluto in grado di garantire lo sviluppo di servizi innovativi di elevata qualità anche nei loro riflessi verso l’utenza, ma stimolerà l’ampliamento dell’offerta di connettività a larga banda sul territorio sia nei riguardi dei cittadini sia nei riguardi delle attività produttive incidendo direttamente nella riduzione del digital divide nel territorio”. Mazzi ha anche ribadito “l’importanza dello sviluppo della telematica, perché le cosiddette autostrade informatiche consentono risparmi di tempo e di denaro alle Pubbliche Amministrazioni e ai cittadini, ma soprattutto possono migliorare la qualità della vita e contribuire con una soluzione ecologica al collasso della rete stradale”, ricordando poi i principi-cardine del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, tra i quali la garanzia della fornitura del servizi universale e la promozione dello sviluppo in regime di concorrenza delle reti e servizi di comunicazione elettronica, compresi quelli a larga banda e la loro diffusione sul territorio nazionale. Secondo il consigliere, “con la realizzazione delle nuove tecnologie pubbliche i cittadini e le imprese, che già oggi devono ingiustamente subire l’impossibilità di accesso ai molteplici servizi offerti sulla rete internet nei diversi settori dello studio, del lavoro e dell’informazione, non potranno in futuro utilizzare neppure le risorse messe a disposizione dalle pubbliche amministrazioni senza un contestuale sviluppo delle infrastrutture delle società di gestione telefonica su tutto il territorio comunale”.
Mazzi si è quindi soffermato sulla delibera in discussione, precisando che “sarebbe stato opportuno cambiare la premessa e riferirla ad un ambito regionale. Io – ha continuato - avevo presentato un’interrogazione in provincia perché la situazione era quella che da un lato vedeva il sollecito di Berlusconi e Stanca per la digitalizzazione delle amministrazioni, dall’altra c’era lo scollamento con gli utenti, con il rischio che a grossi investimenti non corrispondessero ritorni nell’utilizzo di queste infrastrutture”. Mazzi ha ricordato ancora una volta il problema della mancata connettività a banda larga in alcune parti del territorio modenese, sia in montagna che in alcuni quartieri della città: “il colpevole è nelle società telefoniche. Telecom, infatti, socializza le perdite – ha dichiarato il consigliere - Sostengono che non possono accollarsi le spese di collegamento, che sono complicate nel caso dei comuni della montagna. Le società non possono chiamarsi fuori perché nel 2003 è stato varato il Codice delle Comunicazioni Elettroniche”.
Nel dibattito è intervenuto Sergio Celloni (Udc) che si è dichiarato “non contrario all’informatizzazione, che evita lungaggini e file, perciò l’idea del portale interattivo è validissima. I collegamenti a banda larga oggi possono essere validi, ma domani? Quando si spendono soldi, inoltre, chiederei una maggiore attenzione alle statistiche e agli accesi, a realtà che testimoniano un buon servizio o meno”. Enrico Artioli (Margherita) ha sottolineato l’importanza della delibera”anche per il futuro della democrazia in città. Parallelamente, nella Commissione Affari istituzionali si sta discutendo di accesso agli atti per garantire la massima trasparenza possibile dell’ente locale. L’orizzonte, quindi, è quello della modernizzazione dell’ente locale, in termini di efficienza nei procedimenti e altri servizi. Sottolineo perciò l’importanza di due aspetti, da un lato la sicurezza e la riservatezza dell’accesso e dall’altra le pari opportunità e la semplicità per dare a tutti le stesse opportunità”. Artioli ha aggiunto che “People mette 200 servizi a disposizione, senza uno sportello fisico, quindi è coerente con le esigenze di facilitazione. Si dà atto che si è prevista l’identificazione con procedure che vanno oltre quelle della carta elettronica, che non sono ancora disponibili e che invece dovrebbero esserlo. Diamo anche atto che è una delibera che ci vede come pionieri per garantire e anticipare i tempi. Richiamo anche il tema degli strumenti e delle infrastrutture, oltre a quello dell’educazione all’uso degli strumenti e della necessità di dare dei contenuti. Farei anche una chiosa a ciò che ha detto Celloni: certo ci saranno presto tecnologie più avanzate, ma non possiamo non cominciare. Già l’adsl consente un notevole sistema standard. E’ opportuno l’invito alle compagne a estendere ovunque il servizio, visto come un primo passo dell’amministrazione per altri atti amministrativi”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha ripreso la parola, dichiarando di “prendere spunto da quanto detto da Artioli. C’è bisogno di educazione all’uso del computer e di questi sistemi a tutti i livelli. Come il telefono e l’accesso al telefono molti anni fa. Ricordo che negli anni ‘60 ero sempre io che andavo a rispondere o a fare la telefonata per conto di mia nonna. Così, per tutte le innovazioni gli anziani si affidano ai giovani. Ci vuole quindi istruzione ai giovani perché la trasferiscano agli anziani. Ma occorre anche la pubblicizzazione di questi sistemi presso gli utenti. Tempo fa c’era ‘Certo’, un sistema tipo Bancomat per certi servizi che per vari motivi è stato accantonato. Oggi ci sono sistemi più avanzati e si possono fare tante cose, liberando risorse e tempo ai cittadini e alle stesse amministrazioni. Andare in via Santi per fare un certificato, visionare mappe o documenti non sarà più necessario, così non si intasano le strade e i parcheggi. Si farà tutto da casa e la qualità della vita migliora. Non si dipende dai mezzi pubblici, che sono carenti, quindi si potranno fare tante cose stando a casa, contribuendo alla soluzione del problema della viabilità. Spesso i trasferimenti verso il Centro storico sono motivati dall’esigenza di chi si deve recare presso certi uffici. Ci vuole quindi istruzione, altrimenti non si ottengono benefici”. Mazzi ha aggiunto che “ci vuole sicurezza, certezza sulla sicurezza, che secondo me manca nella delibera. Bisogna convincere i cittadini della certezza della sicurezza. Se io non vado in banca, ma mi collego tramite Internet, c’è la possibilità di grandi vantaggi, ma la mia banca quando mi ha dato quel servizio mi ha spiegato i rischi connessi e mi ha spiegato i comportamenti per evitare comportamenti fraudolenti da terzi. Qui è il punto debole. Io non ho mai avuto tanti messaggi spam e virus da quando sono collegato con la rete del Comune e della Provincia. Altro aspetto – ha continuato Mazzi - è la privacy. Anche a questo non si fa riferimento in maniera certa, quando invece è importante. Anche qui per esperienza personale, da quando ricevo newsletter di enti locali, ricevo anche newsletter di soggetti con cui non ho avuto niente a che fare. Quindi bisogna essere sicuri del trattamento di questi dati sensibili, capire chi li tiene, come li tiene e come viene salvaguardata la privacy. Voglio quindi la garanzia sulla tutela della privacy, su cui la delibera dice poco. Io sono super favorevole, ma sono perplesso per la mancanza di dati precisi. Capisco che con il tempo si affinerà, le cose saranno affinate, però perché fare da cavia se non c’è certezza? Bisogna dare corso al progetto, ma è solo un punto di partenza, non d’arrivo, perché la tecnologia è in continuo movimento. Cominci l’amministrazione al proprio interno ad eliminare la carta e poi ad eliminare le strade e autostrade informatiche”.
Ivo Esposito (Forza Italia) è intervenuto per ricordare che “più che formare il cittadino alle tecnologie, bisognerebbe fare il contrario, cioè adattare i programmi ai cittadini. Un po’ come i bancomat. Fare in modo che il servizio sia veramente fruibile. Non basta illudersi che con le istruzioni per l’uso sia tutto facile. Ci vogliono schermature semplici, altrimenti non è tecnologia per tutti. Il cittadino che ha più bisogno è l’anziano, quindi bisogna avvicinare l’informatica ai cittadini e non il contrario. Quanto a sicurezza e privacy, richiedo la massima attenzione. La vecchina che trova un virus che fa? Le impostazioni di sicurezza sono eccessivamente complicate”.
Mario Lugli ha replicato a Celloni ricordando che la delibera in questione non riguarda le spese, ma solo le norme che vengono utilizzate nel rapporto tra amministrazione e cittadini: “quanto alla vetustà delle tecnologia – ha precisato - oggi si dice che la telematica sarà uno degli strumenti principali del futuro e su questo ci si baserà. Noi, in altri termini, prevediamo il massimo di certezze che sono rese possibili dalla tecnologia di oggi. Nel loro sviluppo si garantirà sempre la riservatezza e gli altri elementi indicati dalla delibera in base all’evoluzione. Ricordo in ogni caso che Modena è per meriti tecnici tra i comuni più aggiornati e va oltre le norme indicate dal disciplinare tecnico. Quanto alle osservazioni di Esposito, resta inteso che non si eliminano i tradizionali strumenti di relazione, vengono invece aumentate le potenzialità”.
In fase di dichiarazione di voto Mauro Tesauro (Verdi) ha annunciato voto favorevole alla delibera e all’Ordine del Giorno “coerentemente con la discussione dell’interrogazione fatta in quest’aula la scorsa settimana. Come maggioranza di governo diamo voto favorevole, perché stimola giunta a intervenire sul tema”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha dichiarato di prendere atto “della decisione della maggioranza. Da parte mia presenterò anche un’interrogazione in Provincia per sapere a che punto si è con la sollecitazione fatta a gennaio alle società di telecomunicazione. Non vorrei che dove ci sono dei buchi ci si rivolgesse a società terze e aumentare i costi dei cittadini. Quanto alla delibera, va bene che non c’è impegno di spesa, ma le cose sono vaghe. Noi ci asteniamo, è un’ astensione benevola perché vorremmo che la giunta predisponesse gli strumenti per ottenere quegli obiettivi che si prefigge il piano nella sua completezza. Sulla certezza della sicurezza si gioca la credibilità e la fruibilità del servizio. Se non c’è, non si utilizza lo strumento e quindi le risorse sono state sprecate”.
Azioni sul documento
