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23/10/2007

CONNESSIONE ADSL NELLE FRAZIONI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

La risposta del vice sindaco Mario Lugli all'interpellanza di Dante Mazzi (Fi).


“Il Comune si adopera, nei limiti del proprio ruolo, per consentire che la connessione a internet veloce sia disponibile anche nelle frazioni e nei territori a minore densità abitativa. La fornitura dell’adsl è però in capo a una società privata, la Telecom, che detiene gli allacciamenti e i cavi, e non reputa l’investimento economicamente vantaggioso. Quello che finora abbiamo fatto è stato promuovere alcuni incontri pubblici tra i cittadini delle frazioni, in particolare Marzaglia e Villanova, e soggetti privati che possono fornire la connessione veloce attraverso la tecnologia wi-fi, cioè installando un’antenna e sfruttando frequenze radio”. Così il vice sindaco e assessore alla Comunicazione e sistemi informativi del Comune di Modena Mario Lugli ha risposto in Consiglio all’interpellanza presentata da Dante Mazzi di Forza Italia sul tema “Adsl per tutti: quali azioni ha intrapreso il Comune per garantire un servizio efficiente ad Albareto e sull’intero territorio comunale?”.
Così Dante Mazzi ha motivato la propria interrogazione: “chi abita ad Albareto si sente un cittadino di serie B o di serie C, perché ai problemi legati ai trasporti o all’inceneritore si aggiunge anche la mancanza del servizio di connessione adsl, un problema tra l’altro comune anche ad altre zone del territorio comunale. Il presidente di Circoscrizione Antonio Carpentieri ha risposto ai cittadini che avrebbe cercato di affrontare il problema e che era in contatto con le società telefoniche. In realtà sarebbe sufficiente un intervento della Giunta nei confronti delle società telefoniche, come previsto tra l’altro da un ordine del giorno approvato un anno fa all’unanimità da questo Consiglio. Il problema riguarda anche i territori della provincia e della regione, a macchia di leopardo, e vanifica interventi miliardari stanziati dalla Regione e dal Governo Berlusconi, qualcosa come quindici o venti milioni di euro, per ampliare i servizi telematici. Sono interventi inutili se a questo non fa riscontro una possibilità di utilizzo capillare della rete internet per i privati e per le aziende. Tra l’altro, le autostrade informatiche servono molto anche per ridurre il traffico stradale”.
L’assessore Lugli ha spiegato che “l’Amministrazione ha da tempo avviato tentativi di trovare una soluzione: in seguito all’ordine del giorno citato e ad altre richieste abbiamo sollecitato più volte Telecom a coprire anche quei territori rispetto ai quali non individua potenzialità economiche e di business. Sono sollecitazioni che arrivano, peraltro, da tutte le parti d’Italia e derivano dalle condizioni di monopolio che per il momento caratterizzano Telecom. Adesso, la nuova tecnologia del wi-fi consente di coprire i territori attraverso la collocazione di un’antenna e per questo abbiamo promosso assemblee pubbliche, a Marzaglia e Villanova, con operatori privati che hanno fatto proposte commerciali ai cittadini presenti. Chiaramente, la possibilità di fornire il servizio dipenderà anche dal numero di adesioni: se saranno alte si potrà determinare una convenienza economica per l’operatore. Spero di non essere troppo ottimista, ma la sensazione è che questo possa aiutare a sanare il digital divide che caratterizza le frazioni, Albareto e tante altre località d’Italia. La Regione Emilia-Romagna, intanto, ha avviato il progetto Lepida per creare una rete telematica su tutta la regione, che speriamo possa servire anche a trovare soluzioni per i cittadini che vivono nelle zone a minore densità abitativa. Abbiamo fatto finora quello che potevamo per sollecitare un incontro tra domanda e offerta”.
Nel dibattito, Mauro Manfredini della Lega Nord ha ricordato che “ad Albareto, anche quando si è parlato del porta a porta è salato fuori questo problema della connessione. Credo si debba intervenire anche con forza, perché non si tratta di quattro case ma di centinaia di famiglie. Oggi come oggi, internet è uno strumento di lavoro, di studio, di ricerca. Questi operatori di telefonia raccontano delle bugie e nelle trattative bisogna essere più decisi”. Mario Tamburi di Forza Italia ha precisato che “senza l’allacciamento adsl ad Albareto non potranno essere attivati nemmeno importanti servizi come il progetto di medicina on line. Anche per questo credo valga la pena di sollecitare una soluzione”.
Insoddisfatto Dante Mazzi, che ha replicato: “questa risposta dimostra l’incapacità di fare valere le ragioni pubbliche nei confronti di una società monopolista. Non si riescono a fare rispettare nemmeno i principi di una direttiva europea del 2002, dalla quale prende le mosse il codice delle comunicazioni elettroniche: secondo l’Europa, il servizio dovrebbe essere accessibile a tutti gli utenti a prescindere dalla loro ubicazione geografica. Alcuni anni fa, supinamente, abbiamo consentito a Telecom di rompere tutte le strade modenesi per installare le fibre ottiche, e oggi non siamo in grado di ottenere il rispetto di una normativa nazionale ed europea. Il ricorso in alternativa alla wi-fi non è una soluzione accettabile. Continuano ad esserci tra i cittadini trattamenti diversi, mentre l’Amministrazione dovrebbe fare valere le ragioni di tutti”. L’assessore Lugli ha concluso aggiungendo una notazione politica che ha provocato malumori e bisbigli tra i consiglieri: “in materia di comunicazione, non bisogna dimenticare lo scandalo dei 45 milioni di euro investiti dal ministro Stanca, del Governo Berlusconi, sul portale del turismo. In ogni caso, al di là di un giudizio di valore sulla connessione wi-fi o via cavo, continuiamo a sentire l’urgenza di arrivare a soluzioni concrete. Per la qualità dei servizi che eroghiamo, i nostri cittadini sono tutti di serie A”.

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