La risposta dell'assessore alla Cultura Lugli all'interpellanza di Leoni (Forza Italia).
                
            
            
        
                             
                             “La comunicazione istituzionale del Comune di Modena ha come primo obiettivo quello di fornire informazioni interessanti ai cittadini sulla Pubblica amministrazione e sul dibattito politico locale, rispettando un criterio di parità tra maggioranza e opposizione”. Così l’assessore alla Cultura Mario Lugli ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza presentata dal consigliere di Forza Italia Andrea Leoni sull’accesso agli strumenti della comunicazione istituzionale da parte delle forze di maggioranza e di opposizione del Consiglio comunale.
“Nella comunicazione istituzionale da parte dell’Ufficio stampa del Comune si verificano continui errori a tutto vantaggio della Giunta”, ha esordito Leoni nel presentare l’interpellanza. “Il caso specifico”, ha proseguito, “è che il 18 settembre scorso sono state pubblicate sulla newsletter Uno per uno affermazioni del vicesindaco che ribattevano a un consigliere di minoranza, senza dare a quest’ultimo la possibilità di argomentare. Colgo questa occasione per parlare anche di un altro articolo, uscito lo scorso 16 ottobre sulla Gazzetta di Modena. Sono citato perché sarei stato accusato di essere in combutta con consiglieri della maggioranza per mettere in difficoltà il Sindaco. Questo caso rende bene l’idea della grave difficoltà e della pessima comunicazione che si fornisce sul Consiglio comunale. Il Consiglio comunale è stato fatto sparire dagli ultimi giornalini del Comune, per non parlare del progetto di trasmissione televisiva, che langue. C’è il gravissimo problema di una comunicazione istituzionale sperequata a vantaggio della Giunta. Inutile dire, assessore, che dalla sua risposta non mi aspetto niente”.
L’interrogazione presentata da Andrea Leoni fa riferimento a un comunicato stampa del 18 settembre 2007, nel quale il Vicesindaco di Modena Mario Lugli replicava a osservazioni di Michele Barcaiuolo di An, apparse sulla stampa locale, sul tema della notte bianca. Nell’interrogazione si chiede all’assessore “di chi sia la responsabilità di questo ennesimo caso di violazione dei diritti concessi alle forze di opposizione nell’accesso ai messi di comunicazione istituzionale, se e in quali termini intenda rimediare all’errore commesso, se e quali azioni intenda mettere in campo per risolvere il problema legato al mancato e palese rispetto del pluralismo e della parità di accesso agli strumenti della comunicazione istituzionale da parte delle forze di maggioranza e di opposizione del Consiglio comunale”.
L’assessore Lugli, dopo avere ironicamente commentato “mi lasci rispondere e forse potrei sorprenderla”, ha proseguito: “ammettiamo che in questo caso specifico si è verificato un errore, il terzo dall’inizio dell’attuale consigliatura. In una delle frequenti e comprensibili discussioni politiche che sono all’ordine del giorno, una mia risposta a un consigliere comunale sul tema della notte bianca e del Tiratardi è stata, per errore, inviata non solo agli organi di stampa, ma anche alla newsletter destinata ai cittadini. Nella precedente consigliatura era diverso, ma da quando questa Amministrazione è insediata, per ragioni di parità, le comunicazioni politiche non vengono più pubblicate in home page né trasmesse al servizio Uno per uno. Poiché questo non è che il terzo errore in un numero molto alto di comunicati inviati in questi anni, ogni malizia è ingiustificata e irrilevante: non abbiamo motivo di usare strumenti di questa natura. Le sue altre considerazioni esulano, a mio giudizio, dall’interrogazione. Il mio parere”, ha concluso l’assessore, “ha a che fare con la difficoltà complessiva della comunicazione politica, anche di un ente locale come il nostro, in un mondo che vede una stimolazione comunicativa enorme, con grandi difficoltà a raggiungere i cittadini. Il primo successo, per noi, è riuscire a incidere sull’interesse dei cittadini e la nostra preoccupazione è di trovare nello stile comunicativo gli strumenti che possano raccogliere il maggior interesse dei cittadini sulla Pubblica amministrazione e sul dibattito politico locale. In questo senso, il giornalino del Comune di Modena è uno degli strumenti informativi più utilizzati”.
Nel dibattito è intervenuto il consigliere Udc Davide Torrini, che ha commentato: “caro assessore, solitamente può capitare che un arbitro faccia degli errori. Si spera però che ne faccia pochi e non tutti dello stesso segno. Voi, invece, ne fate troppi e sempre dello stesso segno. Non è mai andato in newsletter il parere di un consigliere senza quello dell’assessore. La sua risposta, perciò, è totalmente inaccettabile. Nell’ottobre del 2004 io sono stato il primo a trovare in rete due comunicati stampa nei quali l’assessore Sitta mi insultava sulla questione della metropolitana, senza che i modenesi potessero sapere cosa ne pensavo io. Tre anni dopo, stiamo ancora parlando della stessa cosa e la sua risposta avrebbe dovuto essere più rispettosa. Gli errori non sono 3, ma 30, e posso tirarglieli fuori io. Per esempio, se si manda un comunicato stampa sul Consiglio comunale che esce dopo 10 giorni è necessario scrivere la data del Consiglio: un comunicato su Bologna capitale, uscito in ritardo, è stato ripubblicato come se ne avessimo parlato il giorno prima. Infine, assessore Lugli, non ci deve dire il suo parere sulla comunicazione. Mi risulta che lei abbia la delega per la Comunicazione, perciò ci deve dire quale è la sua politica, non darci un parere. Chi la fa questa politica se non lei? Non possiamo aspettare altri tre anni perché alla fine sia un consigliere della maggioranza a darci ragione sui giornali. Bisogna riconoscere gli errori e almeno fingere di volervi porre rimedio. Voi invece avete negato fino a quando non si è schierato dalla nostra parte anche un consigliere della maggioranza”. Il consigliere di Forza Italia Dante Mazzi ha definito “deludente” la risposta dell’assessore: “i casi oramai sono troppi, non c’è neanche il beneficio della buona fede. C’è il caso del collega Flori, che sul tempo pieno si è visto rispondere prima nel servizio Uno per uno che in Consiglio comunale. Le furbizie sono tante: si dà una notizia l’8 di ottobre e il dibattito viene ripreso il 19. Visto che lei è un esperto sa che una caratteristica della comunicazione è la tempestività, e che già il giorno dopo una notizia è vecchia e non viene presa in considerazione. Viene inviata per prima cosa la proposta della giunta, e poi il famoso pastone con gli interventi dei consiglieri viene pubblicato quando capita: in questo modo non viene considerato perché non c’è la freschezza. Poi ci sono altre interrogazioni che languono per giorni all’Ufficio stampa, e il motivo si capisce: devono essere soppesate le parole per stravolgere il significato, in modo da dare risalto alla risposta dell’assessore e non alla domanda. Così è capitato per un’interrogazione del sottoscritto sulle tasse universitarie: il tiro è stato spostato a tal punto che è diventato quasi un attacco al rettore. Gli interventi vengono interpretati, anche se noi siamo presenti, ma se l’Ufficio stampa vuole una mia dichiarazione sono pronto a dire quello che per me è importante in quelle due o tre righe che mi sono concesse dal Palazzo. Si cerca di minimizzare questo tema, ma non siamo stupidi e capiamo i mezzucci che adottate”.
Ha replicato anche in merito al caso specifico il consigliere Barcaiuolo: “rispetto all’interrogazione sulla notte bianca, lei mi ha fatto un favore. La mia era solo un’intervista con la Gazzetta di Modena, mentre poi la notizia è stata ripresa da tutti. Sui contenuti ho ragione, e non perché sono io, ma perché mi hanno dato ragione tutto il Consiglio e la Commissione controllo e garanzia. Stiamo facendo verifiche anche per adire le vie legali. Secondo me, dopo quella risposta lei si dovrebbe dimettere: il Tiratardi forse andrà bene a Carpi, ma non qui perché si va contro la volontà politica espressa dal Consiglio. Per il resto”, ha proseguito Barcaiuolo, “vorremmo conoscere la linea politica della Giunta sulla comunicazione. Vorremmo sapere quale è la linea del mensile del Comune, come e perché la trasmissione televisiva è stata accantonata e avere chiarimenti su tutti i problemi emersi nella gestione dei comunicati stampa, perché credo che le problematiche siano enormi. C’è una responsabilità politica rispetto a questi problemi, che sono emersi in modo trasversale e non di parte. Lei, assessore, non si è impegnato a offrire nessun tipo di soluzione, risposta, indicazione o linea per uscire da questa secca in cui la comunicazione si trova oramai dal giugno del 2004. Non mi interessano la buona o la malafede, ma l’efficienza. Non avendo l’onore e l’onere di essere in Giunta, la linea politica non possiamo darla noi. Rifletta se, anche su questa materia, una soluzione non possa essere quella di farsi da parte”.
Secondo Andrea Galli di An, invece, “una linea politica chiara, precisa e piena di indizi concordanti c’è, e in questo non sono d’accordo con il mio compagno di partito, forse per la prima volta dall’inizio della consigliatura. Lei, assessore, in questo caso è incolpevole, se non per omessa vigilanza. C’è una situazione che si trascina da tanto tempo e si deve a una conflittualità che nella scorsa consigliatura non c’era. I problemi non vengono mai risolti e le minoranze sono costrette a porli di nuovo. Lei, signor Presidente, credo non abbia mai assistito, nella scorsa consigliatura, a questo costante malumore. Da molti mesi la trasmissione televisiva viene accantonata e in generale si rimanda continuamente la soluzione di ogni problema. Vorrei far notare a Lugli che il silenzio assordante della sua maggioranza dovrebbe preoccuparlo. Come mai nessuno sente il bisogno di difendere l’Ufficio stampa o il suo ruolo? Io al suo posto qualche domanda me la porrei. Non può fare finta di niente quando la sua delega alla Comunicazione è oggetto di costanti contestazioni. L’Ufficio stampa non può costantemente distorcere o nascondere le notizie che ci riguardano”.
Insoddisfatto della risposta il consigliere Leoni: “sapevo di andare incontro a una delusione nella risposta dell’assessore e non mi sono sbagliato. Nel merito, avevo chiesto come si sarebbe rimediato all’errore e non è stato preso nessun provvedimento: questo già la dice lunga sulla buona fede. La gravità è che lei è venuto qui a dirci che questo è il terzo errore, mentre la lista degli errori dell’Ufficio stampa è lunga, sono almeno una decina. Io penso che lei avrebbe potuto dare al Consiglio qualche ricetta per migliorare la comunicazione istituzionale, invece si è banalmente ritirato in una difesa d’ufficio che non ci ha convinto. È evidente come il sole che la comunicazione istituzionale del Consiglio comunale oggettivamente non funziona, ma evidentemente non siete interessati a metterci mano. Il problema è che oramai le critiche arrivano anche dalle file della maggioranza. Naturalmente torneremo a discuterne, ma c’è un altro punto ancora più grave: nessuno, dalla maggioranza, si è alzato a difendere la comunicazione istituzionale e l’Ufficio stampa. Questa è una chiara sfiducia anche al suo modo di operare in questo settore. Lei si dovrebbe porre dei problemi, noi d’ora in avanti gliene porremo moltissimi”.
L’assessore Lugli ha infine replicato: “sulla questione specifica, torno a ribadire che gli errori che ci risultano sono 3 dall’inizio della consigliatura, rispetto ai quali non c’era la volontà di zittire nessuno. La linea politica che abbiamo rispetto al dibattito politico è di dare completa trasparenza alle opinioni di tutte le parti in causa. Non esiste nessun orientamento a occultare le opinioni delle minoranze da parte dell’Ufficio stampa, ma mi faccio carico di affrontare, uno per volta, tutti i problemi che mi segnalerete. Per quanto riguarda la trasmissione televisiva in tempo reale delle sedute del Consiglio comunale, si può ritenere che non sia lo strumento più efficace. Altro discorso è un ragionamento complessivo in merito alla qualità e all’efficacia: ritengo che i giornalisti di cui ci serviamo siano operatori di assoluta qualità, che a nostro giudizio fanno il loro lavoro in modo egregio e che per questo ringrazio, pubblicamente, in questo Consiglio. Io mi faccio carico in pieno della responsabilità politica di quello che noi trasmettiamo agli organi di stampa, dopo di che, i giornali sono liberi di pubblicare quello che credono: libera stampa in libero Comune. Per potere ridiscutere la questione, aspetto che arrivino da voi osservazioni documentate”.
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