Approvati gli ordini del giorno di Modena a colori e maggioranza.
Il Consiglio comunale di Modena ha approvato dopo un lungo dibattito e alcune sospensioni due ordini del giorno sui temi dei pericoli della criminalità e della sicurezza urbana. La prima mozione è stata presentata da Baldo Flori (Modena a colori) sul tema “pericoli della criminalità a Modena” ed emendata nel corso della seduta. Nella votazione si sono astenuti i gruppi di Rifondazione comunista, Sinistra democratica e Verdi. Hanno votato a favore gli altri gruppi di maggioranza, il gruppo indipendente e Modena a colori. La Lega Nord non ha partecipato al voto mentre i gruppi di An, Forza Italia e Udc hanno votato contro. Il secondo ordine del giorno sul tema della “sicurezza urbana” è stato presentato in aula da Michele Andreana del gruppo Ds – L’Ulivo e approvato all’unanimità dopo un emendamento richiesto da Paolo Ballestrazzi, Modena a colori: in aula erano presenti i gruppi di maggioranza, il gruppo indipendente e Modena a colori mentre gli altri gruppi di minoranza erano assenti.
Il dibattito in aula sulla mozione presentata da Modena a colori, dopo una prima sospensione della seduta per stabilire l’ordine di trattazione delle mozioni, è stato poi interrotto altre due volte per consentire prima la lettura degli emendamenti che Flori aveva presentato il 15 ottobre, poi la redazione degli altri emendamenti che sono alla fine risultati approvati.
Per primo è intervenuto Mauro Manfredini della Lega Nord: “la criminalità è ogni giorno più vogliosa di delinquere, mentre la città desidera recuperare la propria qualità della vita. Pretendere sicurezza è un nostro diritto. La criminalità frutto della sottovalutazione di un problema oggi radicato e difficile da estirpare. La popolazione extracomunitaria è aumentata a dismisura, i fondi alle forze dell’ordine vengono tagliati nonostante il loro impegno e i rischi che corrono ogni giorno. Se razzismo vuole dire difendere la nostra terra da vagabondi e delinquenti, chiamateci pure razzisti. A Modena, gli extracomunitari sono il 75% della popolazione carceraria: non è razzismo ma realismo”.
Il capogruppo Ds – L’Ulivo Michele Andreana ha poi commentato: “il testo di questa mozione era stato ampiamente modificato e questo ha reso necessaria la sospensione. Ad ogni modo, la sicurezza non è né di destra né di sinistra. Solo, crediamo che il nostro concetto di sicurezza sia più completo: non si concentra solo sulla lotta all’illegalità, ma anche sulla sicurezza sociale. Questo testo invece affronta soltanto gli aspetti legati alla criminalità, e ci sembra inoltre eccessivamente critico rispetto alle azioni intraprese a Modena. Saremmo disposti a votarlo se fosse emendato modificando questi punti”.
È poi intervenuto Sergio Rusticali dello Sdi, che ha ribadito l’opportunità di eventuali emendamenti: “mi sembra un ordine del giorno che merita attenzione e può rappresentare un punto di riferimento per trovare un consenso ampio sulla sicurezza e sulla criminalità, nonostante in alcuni passaggi ci sia qualche riferimento eccessivo alla criminalità in quanto tale. Anche secondo me la sicurezza è un tema più generale, ma credo che se gli estensori fossero disponibili sarebbe interessante lavorare su alcuni paragrafi per trovare una larga convergenza. Per quanto mi riguarda, segnalo al collega Flori l’opportunità di togliere il riferimento ai vigilantes sull’autobus oppure di ricordare che l’iniziativa è già stata intrapresa. Inoltre si dovrebbe precisare che l’attività di vigili e Polizia deve espletarsi in base alle reciproche competenze”.
Fausto Cigni, del gruppo Ds- L’Ulivo ha precisato che “per me la Padania non esiste e l’Italia va da Bolzano a Lampedusa. Quando poi si parla di politica troppo buonista, bisognerebbe ricordare che la legge Bossi-Fini ha portato in clandestinità decine di migliaia di persone. In tutte le etnie ci sono persone serie e poco serie. Nella nostra città ci sono 15 mila extracomunitari regolari, non possono essere tutti delinquenti. Io sono per i diritti e i doveri: chi sbaglia paga, ma le persone che sono venute a Modena perché c’è un apparato produttivo che lo richiede devono essere tutelate”.
Antonio Maienza, Udeur, ha convenuto che “l’Ordine del giorno di Modena a colori è interessante e sottile e allo stesso tempo tocca alcuni nervi scoperti. Al di là di una prima parte che digerisco male o a malapena, condivido molti degli emendamenti presentati a ottobre e credo che con alcune ulteriori modifiche ci potrà essere il mio voto”.
Sergio Celloni dell’Udc ha aggiunto che “a questo Consiglio e a questa città questo dibattito sta bene come una camicia della festa. I cittadini desiderano un approfondimento su questo tema. Le Forze dell’ordine vogliono poter garantire che i delinquenti restino in carcere. Ci troviamo di fronte all’aumento della criminalità, dello spaccio, della violenza sulle donne, spesso dovuto all’aumento dei cittadini extracomunitari. Non tutti, ma una parte di loro vive di espedienti. È fondamentale una politica di integrazione perché la società è per forza di cose multietnica, ma sono contrario alla politica buonista di questa Amministrazione”.
Maurizio Dori del gruppo Ds-L’Ulivo ha precisato che “l’aumento di 5 euro negli stipendi delle Forze dell’ordine cui si faceva riferimento è stato rimesso dal Governo Prodi mentre Berlusconi lo aveva tolto. Anche sul poliziotto di quartiere, bisogna interrogarsi se funziona davvero, o se magari non si tratta soltanto di spostare la criminalità dal centro alla periferia. Un’altra importante iniziativa è stata quella per gli alloggi delle Forze dell’ordine”.
Teodoro Vetrugno, Ds – L’Ulivo, ha ricordato che “l’argomento forse è bipartisan, ma le ricette proposte possono essere di destra o di sinistra. Noi pensiamo che la sicurezza si può affrontare con rigore, accompagnato dall’attenzione al tessuto sociale, all’inclusione, a ciò che fa dell’Italia un paese civile. Questo non significa cedere alla criminalità o alla malavita. Se i temi della sicurezza non li combiniamo con l’integrazione sociale commettiamo un errore grossolano. E su questo c’è un forte discrimine tra destra e sinistra. Anche l’ordine del giorno di Flori e Ballestrazzi mi lascia qualche perplessità, quando parla di un crescendo allarmante di violenza o di aree della città non agibili ai cittadini. Non parla di percezione della sicurezza, che è cosa diversa dalla sicurezza reale, e non parla di integrazione sociale”.
Sempre dal gruppo Ds – L’Ulivo, Ercole Toni ha ribadito che “esiste anche molta criminalità locale, c’è il fenomeno della migrazione per le rapine, la prostituzione e tanti mercati in cui criminalità straniera e nostrana si sono immediatamente integrate. Ma credo si debba prestare attenzione anche agli atti vandalici dei giovani, che imbrattano muri e beni pubblici, per noia e forse per mancanza di ideali, al bullismo, alla violenza negli stadi. Un quadro poco edificante e rassicurante, ma credo che se ci si batte per la democrazia, la solidarietà e il buongoverno si possano affrontare i problemi, senza ingigantirli ad arte ma cercando soluzioni. Il nostro tessuto sociale è sano e con l’impegno della politica al di fuori di schemi precostituiti può portare a un successo. Positiva è la collaborazione dei comitati quando spontanea e non strumentalizzata”.
Achille Caropreso, gruppo indipendente, ha preso la parola per ricordare che “la presenza delle forze dell’ordine sul territorio è un po’ come il denaro, non basta mai. A Modena ce ne sarebbero abbastanza, se sussistessero certe condizioni. Ciò che ha reso Modena vulnerabile è la presenza di malavitosi che dovrebbero espiare la pena in carcere e invece circolano liberamente, anche a causa dell’indulto. Inoltre, manca la certezza della pena. Troppe volte leggiamo che i criminali vengono arrestati, processati e immediatamente scarcerati. Troppe volte chi commette gravi reati aveva anche innumerevoli precedenti”.
Paolo Ballestrazzi di Modena a Colori ha detto di “apprezzare l’appello di Ercole Toni a non spaccare, non danneggiare i beni comuni”. Ha poi precisato che la mozione del suo gruppo “si è mossa nella direzione di cercare la massima unità possibile. Sulle analisi ci differenziamo dalla maggioranza, ma le proposte mi paiono chiaramente sovrapponibili. Nel nostro documento ci sono passaggi che riconoscono e rispettano le azioni intraprese: un riferimento al pacchetto sicurezza e uno alle posizioni espresse dal sindacato. Le richieste di Rusticali per me sono sicuramente condivisibili, e chiedo alla maggioranza di lavorare sul testo. Perché i cittadini, su questo tema, chiedono una risposta unitaria”.
Il Sindaco Giorgio Pighi ha auspicato che gli ordini del giorno di Modena a colori e della maggioranza potessero essere discussi insieme.
Andrea Leoni di Forza Italia ha affermato: “quando sono arrivato pensavo a un pomeriggio di impegno e serietà per discutere di temi importanti quali la sicurezza e il Cpt. Invece abbiamo assistito a un ostruzionismo della maggioranza verso una specifica mozione. Non entrerò nei cavilli proposti dal Sindaco, credo che questo Consiglio avrebbe richiesto una grande serietà mentre le evidenti divergenze della maggioranza fanno sì che, anziché lavorare per il bene della città, il Consiglio si riveli una vera e propria farsa per coprire le enormi difficoltà del centro sinistra in questo luogo. Non sembra nemmeno la Residenza comunale, ma quasi Palazzo Madama, tante sono le divergenze. Mentre c’è una città che ha paura, chiede sicurezza, e dove i comitati si moltiplicano, la maggioranza ha soltanto saputo litigare per due ore per decidere se era meglio discutere prima il cpt o la sicurezza. A questo teatrino dei pupazzi non vogliamo partecipare”.
Alvaro Colombo, di Rifondazione Comunista, intervenendo anche a nome dei gruppi Sinistra democratica e Verdi, ha espresso “dispiacere per non avere iniziato a discutere dalla situazione drammatica del Cpt, come tempestività e umanità avrebbero richiesto. Per noi, l’ordine del giorno di Modena a colori è inaccettabile perché non descrive Modena. Modena ha contraddizioni sociali, ma non presenta i caratteri neri dipinti in questo ordine del giorno. Così come è non può che trovare il nostro voto contrario, a meno che questi primi capoversi che dipingono una Modena irreale non siano ritirati”.
Olga Vecchi di Forza Italia ha ricordato: “io c’ero quando il Sindaco Barbolini ci rispondeva ridendo che qui non era il Bronx, e pensava di fermare la delinquenza con i fittoni nelle strade. Si sono fatti protocolli e promesse e c’è stata un’accoglienza incontrollata e buonista per anni. C’è stato un evolversi dell’insicurezza, un continuo crollo verso il basso, anche nelle classifiche nazionali. Da tempo chiediamo un aumento dell’organico e degli strumenti dei Vigili urbani, perché i compiti cui devono assolvere sono troppi. Occorre assolutamente un adeguato aumento dell’organico, e questo dipende dal Comune. Si parlava dei vigili di quartiere, ma dove sono? A cosa è servita la fiaccolata del Tempio se le prostitute continuano a girare? Quale proposta oggi arriva, nella pratica, dalla Giunta? In questo Consiglio ognuno va per conto proprio a difesa della propria idea o della propria poltrona, senza pensare ai bisogni della città”.
Davide Torrini, Udc ha commentato: “si concentra tutta la discussione su un ordine del giorno di marzo, mentre questo Consiglio è stato convocato in via straordinaria anche perché sono morti due ragazzi al Cpt. E al di là delle considerazioni diversissime tra me e il collega Colombo, questo è stato il motivo della convocazione del Consiglio. Rispetto le decisioni democratiche, ma ho il diritto di criticarle. Credo che non siamo partiti da lì perché questo è funzionale alla maggioranza che governa questa città. È funzionale, questo auto-ostruzionistmo, a non mettere in luce le gravi difficoltà che ci sono all’interno della maggioranza. L’ordine del giorno della sinistra radicale chiede chiaramente che si chiuda il Cpt. Questo magari va bene anche alla maggioranza, mentre c’è una città che il Cpt lo ha voluto e lo vuole ancora. Voi lo avete aperto perché sono i vostri cittadini che lo hanno chiesto. È funzionale, l’ostruzionismo, a farci dimenticare che non sapete rispondere alla domanda di sicurezza del paese e della città, né a Roma né qui. Vorremmo vedere, di fronte alla chiarezza della sinistra radicale, cosa propone la maggioranza. Chi delinque e non si fa identificare lo vogliamo mandare via dal paese o no?”.
Michele Barcaiuolo di An ha espresso “uno stato d’animo che è mio ma credo anche dei cittadini presenti oggi, che hanno assistito a uno spettacolo poco edificante. Si è andati a cercare tardivamente il modo migliore per l’organizzazione dei lavori di oggi, i problemi sono stati sollevati solo dalla maggioranza e la soluzione prescelta è stata funzionale a rimandare i problemi. Da parte della maggioranza, su questo ordine del giorno si è detto tutto e il contrario di tutto: le aperture di Rusticali e Andreana, la mediazione del Sindaco e la chiusura totale di Rifondazione comunista. Trovo che questo sia inaccettabile: su questo e altri temi, ad esempio la vicenda Atcm, la maggioranza non ha una linea e nemmeno ce l’ha il Governo di questo paese, con la differenza che qui avete dei numeri con i quali potreste fare quello che vi pare. Eppure, nonostante abbiate il doppio di consiglieri rispetto all’opposizione, rischiate di cadere su una mozione presentata dalla parte della maggioranza che vuole essere più moderata”.
Ivo Esposito di Forza Italia ha rimarcato “le difficoltà di questa maggioranza sia a livello locale sia nazionale: non avete una linea sulla sicurezza, che non è un aspetto secondario del programma. Le istanze di sicurezza dei cittadini sono rivolte al Sindaco, anche se l’ordine pubblico è competenza del Prefetto e del Questore. Lei finora, Sindaco, è stato un bravo auriga, ma oramai i cavalli sono scappati e ricondurli dietro la biga è molto difficile. Possiamo fare 12 mila passeggiate, ma il problema c’è. Quello che manca è una ricetta, perché non appena lei ne propone una, parte della sua maggioranza si allontana”.
Adolfo Morandi ha commentato: “la legge Bossi-Fini ha ottenuto il plauso dell’Unione europea che l’ha definita severa ed efficace, mentre la proposta Amato- Ferrero con la figura dello sponsor e altri aspetti determinerà un afflusso enorme di clandestini, dando un’immagine di una società buonista, che è disposta ad accogliere chiunque, con la scusa di assistere i bisognosi. La Bossi-Fini, invece, ha teso a dimostrare agli extracomunitari che in Italia si viene solo con intenzioni lavorative serie. Ha il pregio di coniugare rigore, legalità, sicurezza e solidarietà. Il Governo Prodi, invece, non ha fatto altro che tagliare le risorse alle Forze dell’ordine, perché anche l’aumento 2008 non servirà ad altro che coprire gli arretrati. Quelle della maggioranza non sono altro che parole, perché ci sono troppe divergenze: la sinistra radicale chiede la chiusura del Cpt, la proposta di Margherita e Ds chiede l’arrivo a Modena di 25 agenti promessi dal Governo”.
Michele Andreana ha proposto di sospendere il consiglio per preparare gli emendamenti, mentre Davide Torrini ha espresso contrarietà alla proposta del Sindaco: “non si possono mettere in discussione le regole mentre stiamo già giocando. Se si è deciso di procedere, in conferenza capigruppo, un ordine del giorno alla volta, così si deve fare”. Baldo Flori ha ribadito che “la nostra mozione puntava a costruire una proposta unitaria da portare a Roma. Siamo tra coloro che si augurano che il pacchetto sicurezza possa fare dei passi avanti concreti. Sul piano delle proposte si parte, finalmente, da una comune preoccupazione”.
Si è dunque sospeso nuovamente il Consiglio per trovare un accordo sul testo della mozione. Alla ripresa dei lavori, Paolo Ballestrazzi ha spiegato che “con gli emendamenti decisi questo documento si integra perfettamente con quello che sarà presentato dalla maggioranza”. Alvaro Colombo, a nome anche degli altri gruppi di sinistra, ha annunciato: “il voto contrario si trasforma in un’astensione. Le correzioni apportate infatti sono, a nostro avviso, insufficienti per modificare maggiormente la nostra posizione, perché non si parla di sicurezza sociale”. Michele Andreana, dei Ds, ha precisato che “pur riconoscendo che alla nostra cultura appartiene una valutazione della sicurezza che include anche l’integrazione sociale, siamo a favore. L’ordine del giorno è infatti complementare a quello che discuteremo in seguito”. Andrea Leoni ha rilevato nel documento “una carenza di informazioni rispetto al maggiore strumento di azione che avrebbe l’Amministrazione, cioè la Polizia Municipale. Presentiamo un emendamento in questo senso: vorremmo che l’ordine del giorno impegnasse il Sindaco a fare quanto di propria competenza assumendo al più presto i 43 agenti che mancano all’organico di Polizia Municipale”. L’emendamento, a firma di An, Forza Italia, Lega nord e Udc, è stato poi respinto.
Sono stati poi discussi altri due ordini del giorno, prima di arrivare al dibattito sulla mozione presentata dai gruppi di maggioranza sulla sicurezza urbana. Qui, dopo la presentazione del testo da parte di Michele Andreana, che ha ribadito l’importanza “di un’idea di sicurezza fondata sull’integrazione e sulla coesione sociale” è intervenuto per primo Paolo Ballestrazzi che ha espresso soddisfazione per l’ampio accordo trovato e ribadito il voto favorevole del proprio gruppo richiedendo anche un emendamento, poi approvato.
Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista ha affermato: “abbiamo firmato questo ordine del giorno con convinzione, perché crediamo si debba considerare la sicurezza anche in termini sociali. È certo che l’insicurezza colpisce sicuramente i cittadini più deboli e che ci sono risposte diverse dalla destra o dalla sinistra. Noi vogliamo che la sicurezza si associ sempre all’uguaglianza e alla solidarietà”.
Teodoro Vetrugno del gruppo Ds – L’Ulivo ha commentato: “nel merito della mozione sono d’accordo con i colleghi che hanno parlato prima di me, ma rispetto all’andamento di questa seduta e all’assenza di altri consiglieri c’è una forte critica politica: non si può, di giorno, fare i difensori della sicurezza e poi sottrarsi al dibattito quando questo ha luogo”.
Mauro Tesauro dei Verdi ha annunciato il voto favorevole anche a nome di Sinistra democratica e Rifondazione Comunista: “il fenomeno è complesso e nella stesura di questo ordine del giorno abbiamo voluto sintetizzarlo ragionando su quella che per noi è la politica di sicurezza più efficace: recupero e bonifica delle aree dismesse, contrasto della criminalità, presenza sul territorio”.
Sergio Rusticali dello Sdi ha affermato che “la convergenza trasversale su questi due ordini del giorno complementari è un grande valore e credo abbiano fatto male le opposizioni a uscire in maniera anticipata, proprio su questo tema. Il problema della sicurezza per le opposizioni termina alle 20.30 e di questo ci rammarichiamo”.
Enrico Artioli della Margherita – L’Ulivo ha aggiunto: “il tema della sicurezza ha più facce, c’è l’intervento coercitivo e quello sociale. Ci sono fenomeni nuovi che creano insicurezza, dai problemi ambientali a quelli legati alle difficoltà di integrazione dei cittadini immigrati. La società multiculturale è il futuro ed è fondamentale attrezzarsi per arrivare a questo risultato. Voglio infine riconoscere serietà e disponibilità al gruppo di Modena a colori”.
Rosa Maria Fino della Società civile ha ricordato che “i problemi di sicurezza colpiscono soprattutto anziani e donne e per migliorare la percezione servono interventi concreti, come ad esempio l’abbondante illuminazione delle strade e delle piazze. La sicurezza nella nostra città ha seguito un percorso diverso da altre realtà, per esempio Bologna e Sassuolo, dove si sono mostrati i muscoli più che cercare il dialogo con i più deboli”.
Antonio Maienza dell’Udeur ha ricordato le zone più a rischio della nostra città: “Tempio, viale Gramsci, viale Autodromo e alcuni condomini degradati, dove il malaffare regna anche la notte e i cittadini percepiscono una situazione fortemente critica”.
Achille Caropreso, indipendente ha aggiunto: “la legge è uguale per tutti e ribadisco quanto già detto sulla certezza della pena. Spesso, atti criminali vengono commessi anche da chi ha il permesso di soggiorno in regola e la legge non deve fare eccezioni. Allo stesso tempo, non è certamente vero che gli unici a commettere crimini in Italia siano gli immigrati. Togliere diritti agli immigrati che lavorano non è certamente la risposta. La tanto vituperata legge Bossi Fini andrebbe letta nella sua integrità, perché al datore di lavoro si chiede di dare al lavoratore straniero anche la garanzia della disponibilità di un alloggio, se il lavoratore rientra nei parametri dell’edilizia residenziale pubblica”.
Ha concluso il dibattito l’intervento del sindaco Giorgio Pighi: “c’è stato il desiderio forte di Modena a colori ad arrivare a un documento unitario. La preoccupazione per l’incremento dell’organico delle forze dell’ordine la condivido pienamente e mi portò a inserire questo elemento nel Patto per Modena sicura, ottenendo un impegno preciso sottoscritto dal Ministro. Apprezzo la scelta coraggiosa di Modena a colori, sia per il suo contenuto sia per la disponibilità a eliminare tutti gli elementi che avrebbero impedito un’ampia approvazione della mozione. Sui temi della sicurezza i cittadini non vogliono che ci siano elementi di contrapposizione fine a se stessa. Anche le associazioni di volontariato, in questo senso, potrebbero anche aiutarci di più, come noi aiutiamo loro, anziché creare spaccature. Questa è la città della coesione sociale e ringrazio gli amici di Modena a colori. I temi della sicurezza non si affrontano sulla pelle dei cittadini e in quest’aula stasera ci sono alcune assenze davvero clamorose”.
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