<br />“Sul termovalorizzatore il Comune di Modena non si è sottratto al confronto. L’Ordine dei medici, ascoltato in un’audizione, ci ha posto preoccupazioni sulla salute dei cittadini. Noi accogliamo queste preoccupazioni, segnalandole alle autorità competenti sul territorio in materia sanitaria, cioè le Aziende sanitarie locali”. Così l’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza presentata da Baldo Flori di Modena a colori sullo scontro tra il Ministro per lo Sviluppo economico e la Federazione regionale degli Ordini dei medici. “Come valuta la Giunta la presa di posizione del Ministro allo sviluppo economico contro la Federazione regionale degli Ordini dei medici che per tutelare la salute dei cittadini aveva chiesto una “moratoria” al potenziamento degli inceneritori in Emilia Romagna?”, si legge nell’istanza di Modena a colori, che prosegue: “non ritiene di dovere accogliere la proposta dei medici, rispondendo con un’iniziativa specifica alla posizione del Ministro, che ha il carattere di una grave intimidazione?”. <br />L’assessore Orlando ha aggiunto che “il dibattito è stato intenso, anche in quest’aula. Vale la pena precisare che quella dell’Ordine regionale non è una richiesta ma un invito, al quale il Comune di Modena, per rispetto delle competenze, non può rispondere se non con una segnalazione alle autorità sanitarie. Nel merito, non mi pare ci siano elementi di particolare novità rispetto a quanto già detto in precedenza nel dibattito sui termovalorizzatori. Rispetto alla tutela della salute, comunque, l’impegno di Modena è stato avviare un progetto di monitoraggio che poi è passato a livello regionale, si tratta di un progetto innovativo per tenere sotto controllo cosa accade a salute e ambiente sul nostro territorio. Per concludere, condivido la posizione del Ministro quando ha puntualizzato che l’Ordine dei medici è andato oltre le proprie competenze”. <br />Nel dibattito, Mario Tamburi di Forza Italia ha osservato: “degli 8 o 9 mila litri d’aria che respiriamo ogni giorno, una gran parte è inquinata a causa del traffico di automobili, del riscaldamento, delle emissioni degli insediamenti produttivi e anche degli inceneritori. I medici di famiglia hanno o no il dovere di proporsi come riferimento per le scelte sulla salute? Hanno o no il diritto di esprimere pareri seri, motivati e non strumentali agli organi di governo?”. Questo l’intervento di Simona Arletti, assessore alle Politiche per la salute: “come notato anche dagli assessori regionali, siamo proprio sicuri che l’astratta applicazione del principio di precauzione sia il modo migliore per dare garanzia ai cittadini? Da tempo si sono creati meccanismi che danno indicazioni molto stringenti sull’abbattimento dei fumi. Inoltre, dopo la spinta di Modena, si è attuato un monitoraggio regionale che vede nel proprio comitato scientifico anche l’Ordine dei medici regionale. È in questa sede che l’Ordine può e deve esprimere pareri. La letteratura sul tema, del resto, è vaga e contraddittoria, basa gli studi su impianti molto vecchi. La risposta della regione è molto seria, più dell’applicazione di un astratto principio di precauzione”. Di altro avviso il consigliere di Forza Italia Dante Mazzi: “i principi citati dall’assessore sono molto elastici: quando fa comodo si applica il principio di precauzione, altrimenti si interviene a gamba tesa contro chi ha il diritto di tutelare i propri pazienti. Il presidente della commissione regionale Muzzarelli ha chiesto che si eviti di lanciare messaggi distorti ai cittadini e creare tensioni improprie. Ma questo non era che un invito a riflettere, solo successivamente seguito da un esposto. Credo sia un intervento lecito, perché anche in occasione delle emissioni maleodoranti ci fu una sottovalutazione del problema. A Modena, in realtà, il vero problema è la confusione di ruoli tra il controllore e il controllato: non possiamo prendere per oro colato le parole dell’Amministrazione, perché c’è un immenso conflitto di interessi con l’attività di Hera”. Enrico Artioli della Margherita – L’Ulivo ha ricordato che “all’Ordine dei medici è stata data la ribalta per eccellenza di questa città, la Commissione consiliare. Bisogna però rispettare anche le competenze di Ausl e Arpa. Non facciamo confusione, perché qui non è in ballo il gestore dei servizi, ma l’autorità sanitaria, l’unica autorizzata a dare al Comune pareri di merito vincolanti sulla salute. Ho apprezzato l’audizione dell’Ordine dei medici, ma credo sarebbe stato opportuno un confronto interno preliminare per non rischiare di delegittimare le autorità competenti”. Paolo Ballestrazzi di Modena a colori ha affermato che “è prescritto dalla legge che il medico presti la sua opera in ogni circostanza ove si renda necessaria. I 5000 iscritti all’Ordine di Modena hanno non solo il diritto, ma il dovere di intervenire sulla salute dei cittadini”. Alberto Caldana della Margherita – L’Ulivo ha ribattuto: “invito il collega a leggere le norme che regolano l’attività degli Ordini. Il concetto del codice deontologico non si può applicare anche all’attività dell’Ordine. Se ci fosse una disattenzione dei medici nel rilasciare pareri favorevoli, allora sì che potrebbe intervenire. Invece, perché l’Ordine dei medici non ha valutato le analisi di Arpa e Ausl secondo le quali i problemi sono ben altri? Perché non ha aperto una polemica sul traffico? Perché la maggioranza dell’opinione pubblica non l’avrebbe gradita, mentre invece con l’inceneritore hanno guadagnato qualche riga sui giornali. Il Ministro ha fatto bene, il punto vero era semmai richiamare la competenza delle Istituzioni come le Asl”. <br />Al termine del dibattito, Baldo Flori ha replicato: “si invoca il rispetto delle competenze e poi si spiega agli altri come fare il loro mestiere. Possiamo trovare discutibile nel merito questo tipo di intervento, ma è assurdo invocare la lesa maestà politica perché un ordine professionale, spesso confinato nella difesa di interessi corporativi, esce allo scoperto e si occupa di problemi generali della collettività. Lo hanno fatto pubblicamente, hanno preso posizione con un esposto alla magistratura. Non siamo per la democrazia partecipata? Se non avessimo sollevato noi la questione, dell’inceneritore si sarebbe parlato solo in Provincia. Perché il confronto pubblico e il bilancio partecipato non sono stati fatti su questi temi?”. Infine, l’assessore all’Ambiente ha ribadito: “non credo che l’ordine sia specificamente competente su questo. Poi, in democrazia, è comunque legittimo parlare, prendendosi le responsabilità di quel che si dice. A Modena dell’inceneritore si è parlato tantissimo, sentendo anche dei presunti esperti di nanoparticelle che hanno esposto le proprie motivazioni in questa sede. Abbiamo preteso e ottenuto garanzie in merito alle migliori tecnologie da utilizzare, recependo le istanze emerse in un dibattito che è stato anche molto accorato. Abbiamo promosso indagini epidemiologiche e un monitoraggio che poi è diventato un modello a livello regionale. Non facciamo però confusione tra Arpa e Hera. L’intervento di Mazzi ha dato un’idea distorta della realtà. Da questa confusione, credo, il cittadino ha tutto da perdere e nulla da guadagnare”. <br />
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