La risposta dell'assessore al Bilancio Frieri al consigliere Mazzi di Forza Italia.
“Il processo di passaggio delle funzioni catastali ai Comuni appare al momento in una fase di standby, con almeno 150 giorni di ritardo rispetto a quanto previsto per legge. I 46 milioni stanziati appaiono ad oggi del tutto insufficienti per le necessità del trasferimento di competenze ai Comuni. Ad oggi, non sappiamo quanti altri soldi stanzierà lo Stato e non conosciamo le intenzioni dell’Agenzia del territorio rispetto alle proprie risorse umane. In ogni caso, ritengo sempre motivate e ragionevoli le obiezioni dei sindacati e trovo sorprendente la contrarietà del centrodestra a questa forma di decentramento”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Modena Francesco Raphael Frieri ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dal consigliere di Forza Italia Dante Mazzi sul tema “Quali risorse umane e finanziarie sono previste gestire le funzioni catastali”.
Dante Mazzi, nell’interrogazione, ha spiegato che “per garantire la qualità dei servizi, nell’esercizio delle funzioni catastali sono necessarie adeguate risorse personali e finanziarie, in parte trasferite dallo Stato e in parte a carico del Comune. Dal momento che i trasferimenti erariali sono in diminuzione”, ha chiesto Mazzi, “vorrei sapere in quali tempi e con quali modalità il Comune inizierà a svolgere le funzioni catastali assunte e quante risorse umane e finanziarie sono necessarie. Vorrei sapere inoltre quali risorse saranno trasferite dallo stato e quali saranno a carico del Comune, in che modo il Comune intende finanziare l’eventuale deficit tra maggiori uscite e minori entrate e se questo sia già stato previsto nel bilancio preventivo 2008”.
Frieri ha continuato la sua risposta osservando che “l’ipotesi è che i dipendenti dell’Agenzia del territorio possano essere distaccati presso il Comune, a parità di condizioni salariali, ma non sappiamo quanti sceglieranno di venire qui. Abbiamo però realizzato uno studio di fattibilità sul piano provinciale, considerando i 35 Comuni che hanno scelto il grado massimo di decentramento possibile, come quello di Modena. Se tutto andrà bene, il Governo impegnerà risorse di natura e ordine di grandezza adeguate, non preoccupanti per il bilancio di previsione. Ci auguriamo che l’impatto dal punto di vista finanziario possa essere del tutto sopportabile con le risorse che ad oggi sono previste in bilancio”.
Dante Mazzi non è stato soddisfatto della risposta e ha replicato: “c’è la volontà di mettere le mani su un tesoretto e utilizzare questo decentramento per aumentare le entrate. Il direttore dell’Agenzia del territorio è stato ascoltato alla Camera e ha spiegato che quello che si vuole fare con il decentramento ai Comuni già avviene, in sostanza. La decisione, dunque, è politica e riprende quanto stabilito nel 2001, quando il Governo Berlusconi riuscì ad incrementare la produttività del 115%, anche grazie a un’informatizzazione spinta. Perciò non capisco il perché di questo cambiamento. Lo stesso ritardo del Governo, che slitta l’attuazione del provvedimento di 150 giorni, non è che un riconoscimento di questi problemi. Mi meraviglio che non ci sia stato un dibattito sui giornali rispetto a questo tema, che sicuramente avrà conseguenze importanti sui servizi offerti ai cittadini”.
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