La risposta dell'assessore alle Politiche economiche a due interrogazioni presentate dai consiglieri Eugenia Rossi (Ds-L'Ulivo) e Baldo Flori (Modena a colori).
“Se la mia nuova proposta sarà approvata, i negozi del centro storico potranno esporre all’esterno soltanto ortofrutta o fiori, libri o cartoline. Le modalità di esposizione dovranno essere adeguate al contesto storico e architettonico e l’occupazione di suolo pubblico sarà valutata da un’apposita commissione”. Così l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha risposto in consiglio comunale a due interrogazioni presentate dai consiglieri Eugenia Rossi (Ds-L’Ulivo) e Baldo Flori (Modena a colori).
Eugenia Rossi ha presentato la sua istanza affermando: “l’ingombro delle merci esposte all’esterno del negozio in via Canalino impedisce addirittura di passare dal portico. Non voglio fare una crociata, ma sono molto antiestetici. L’altro giorno l’esercente aveva addirittura la sdraio e il computer sotto al portico. Si devono rispettare le regole. Non è solo un fatto estetico ma una deroga alle regole costituisce un precedente nell’impadronirsi di spazi pubblici”. Baldo Flori ha ribadito l’importanza dell’arredo e del decoro del centro storico: “c’erano i vestiti, ora ci sono anche le scarpe. Nel centro di Shangai non è così. Anche le bancarelle degli ambulanti spesso attaccano gli abiti con uno stile che sembra più affine a quello di un suk che al centro storico della nostra città”.
L’assessore Prampolini ha precisato che ad oggi ci sono in centro storico 12 concessioni vigenti per esporre merci all’esterno dei negozi, e che l’autorizzazione viene concessa dopo un sopralluogo da parte della Polizia Municipale che verifica che il passaggio di veicoli e persone sia garantito. “Concordo però che nell’ultimo periodo sono emersi aspetti legati al profilo di impatto e decoro estetico”, ha convenuto l’assessore: “ho fatto quindi effettuare un censimento fotografico degli allestimenti in essere, per valutare la situazione. Mentre alcune tipologie di merce sono carenti nel centro storico oppure sono tradizionali, come i libri, gli oggetti d’arte, o i fiori, credo che sia inopportuno continuare a esporre all’esterno abbigliamento, tende, materassi o altri articoli non alimentari. In ogni caso, anche per le tipologie merceologiche ammesse, strutture e allestimenti dovranno essere adatti al centro storico, anche in base a quanto previsto da una recente direttiva del Ministero dei beni culturali”. L’assessore ha proseguito nella risposta ricordando che “per quanto riguarda gli ambulanti, fattispecie diversa da quanto sopra illustrato, sto avviando un medesimo percorso di razionalizzazione, anche in relazione al programma della giunta di riqualificazione delle piazze della città storica. Il percorso richiederà un approfondito confronto anche con le associazioni di categoria. Il mio indirizzo è quello di procedere a una riduzione sostanziale degli ambulanti in centro storico, sia in termini numerici sia temporali, offrendo però a questi imprenditori soluzioni alternative per localizzare la propria attività altrove”.
Mauro Manfredini della Lega nord è intervenuto ricordando: “a Napoli certe situazioni sarebbero normali, ma non qui. Sono soddisfatto della sua risposta e degli interventi che ha annunciato, che daranno più decoro alla città”. William Garagnani del gruppo Ds-L’Ulivo ha chiesto lumi sull’esposizione della frutta e verdura sulla pubblica strada, “che mi pare presenti aspetti problematici dal punto di vista igienico sanitario. Si potrebbero trovare sulla frutta, attraverso la polvere, sostanze come il piombo e l’amianto”. Ercole Toni, dello stesso partito, ha ricordato che “il problema dell’ingombro sui marciapiedi è molto importante, a volte 60-70 centimetri di cassette occupano troppo spazio e limitano il passaggio specie per chi ha problemi di mobilità”. Enrico Artioli della Margherita- L’Ulivo ha invece apprezzato “le dichiarazioni dell’assessore e l’impegno a garantire maggiore decoro. Apprezzo inoltre la capacità che c’è stata di trovare una soluzione positiva anche per piazza XX settembre”. Il presidente Ennio Cottafavi, dello stesso partito, ha aggiunto: “anche io apprezzo la ricollocazione dei chioschi di piazza XX settembre e il lavoro svolto dall’assessorato alle Politiche economiche congiuntamente con altri settori e in accordo con gli operatori”. Andrea Galli di An ha chiesto “a quale titolo il presidente del consiglio ha fatto questo spot, e se può parlare, in futuro, sedendosi tra noi anziché dal posto di presidente”. Dante Mazzi di Forza Italia si è associato alle osservazioni di Galli aggiungendo: “per quanto riguarda piazza XX settembre non credo sia stato opportuno elogiare questo sfratto coatto dei commercianti, imposto con un atto di imperio, per svuotare una piazza che ancora non si sa bene come sarà utilizzata. Non era il tema dell’interrogazione, ma visto che è stata citata, parliamo pure di questa intesa unilaterale. I commercianti, di fronte al diktat della giunta, hanno scelto il male minore. In realtà si tratta di un’eredità che lasceranno alla prossima giunta, con oneri non di poco conto da erogare alla fine del 2009. La morte del commercio in XX settembre influenzerà negativamente anche il mercato Albinelli, un’attività complementare”. Baldo Flori ha replicato: “dopo i riconoscimenti di Artioli e del presidente, mi aspettavo un riconoscimento ai consiglieri che hanno sollevato il problema. Sono soddisfatto, ma mantengo un alto margine di diffidenza. So che queste tematiche sono difficili da trattare, ci sono accordi da raggiungere, rimaniamo in una situazione di prudente attesa. La questione della frutta e della verdura non l’abbiamo sollevata. Stiamo parlando di una questione di decoro. E per quanto riguarda XX settembre, non siamo tutti così entusiasti. Crediamo che ci fossero esigenze da tutelare, non solo quelle dei commercianti ma anche quelle dei residenti, che devono poter trovare merce a prezzi contenuti senza allontanarsi troppo”. Eugenia Rossi ha osservato: “vorrei riportare l’argomento al tema dell’interrogazione. Sono completamente soddisfatta della risposta, nella quale l’assessore ha parlato di un controllo al quale probabilmente seguirà un ridimensionamento delle autorizzazioni concesse. Diventa un’occasione di razionalizzazione molto importante”.
L’assessore Prampolini ha concluso ricordando che “le strutture per l’esposizione dovranno essere adeguate al contesto storico e architettonico del centro storico. Le esposizioni di cui si è parlato finora erano tutte regolari. Per quanto riguarda la frutta e la verdura è l’Asl che esce e controlla. Anche per i camminamenti e i passaggi c’è la Polizia municipale che esce e controlla, e finora tutto è stato regolare. Sul discorso piazza XX settembre, aggiungo soltanto che la rappresentante degli operatori e le associazioni di categoria hanno sottoscritto, dopo circa un anno di confronto, un protocollo d’intesa con l’Amministrazione”. Ennio Cottafavi ha infine precisato che il presidente ha potere di intervento e che il proprio intervento non era una beatificazione dell’assessore.
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