Il Sindaco risponde a un'interpellanza presentata da Forza Italia.
“La commemorazione ufficiale della strage di Nassiriya è avvenuta attraverso la deposizione di una corona di alloro presso il Monumento ai Caduti di viale Martiri. L’organizzazione della cerimonia, curata congiuntamente da Comune e Provincia, è stata fissata per sabato 11 novembre, anziché per domenica 12, oltre che per consentire una più ampia partecipazione e la presenza degli organi d’informazione, per evitare la sovrapposizione con le celebrazioni per S. Omobono, copatrono di Modena, celebrazioni divenute negli ultimi anni più solenni e coinvolgenti e in cui sono per altro impegnate, insieme alle autorità religiose, le autorità civili. Alla cerimonia per i caduti di Nassiriya erano presenti tutte le più alte autorità cittadine: il Prefetto, il Questore, il Comandante dell’Accademia militare, il Comandante dei Carabinieri, il Comandante della Guardia di Finanza, oltre ai parlamentari modenesi e alle associazioni. Il Comune aveva inoltre invitato gli Assessori e il Presidente del Consiglio e, attraverso di lui, l’invito era stato esteso ai capigruppo consiliari e, dunque, ai consiglieri di ciascun gruppo. I familiari delle vittime hanno poi fatto una cerimonia privata il giorno successivo a cui ha partecipato anche l’assessore Maletti con la fascia tricolore”. Così il Sindaco ha risposto all’interpellanza di Forza Italia che aveva per oggetto: “Commemorazione Caduti Nassiriya, una comunicazione inadeguata per una cerimonia fugace e inadeguata”. Nel presentare l’interpellanza Dante Mazzi aveva chiesto i motivi per cui: “la cerimonia è stata celebrata in data diversa rispetto alla ricorrenza; nella prima pagina del sito web del Comune non c’è stato alcun riferimento alla cerimonia; i consiglieri non sono stati tempestivamente informati dell’evento con i consueti mezzi di comunicazione”.
Adolfo Morandi (FI) ha rilevato che “a mancare alla cerimonia è stata la rappresentanza di quella miriade di associazioni esistenti in città” alludendo che il fatto potesse essere “collegato alla presenza in Giunta di esponenti politici legati a coloro che hanno gridato in piazza slogan come: “Una, cento, mille Nassiryia”.
“Più che meravigliato di fronte a tali gravi affermazioni” si è dichiarato Sergio Rusticali: “Poiché penso che sia assolutamente unanime in quest’aula la condanna verso certe frasi pronunciate da qualche gruppuscolo. In secondo luogo, vorrei ricordare che quella mattina eravamo presenti io e i consiglieri Manfredini e Caropreso, quindi le informazioni sono circolate. Non c’è mai stata una partecipazione di massa in occasioni simili, ma se la comunicazione è arrivata a noi, è arrivata a tutti i consiglieri e non credo si tratti di un problema di orario ma di responsabilità: chi c’era ha voluto onorare il sacrificio di questi valorosi soldati colpiti a morte mentre servivano la patria”.
Mentre per Fausto Cigni (Ds) l’interpellanza rappresenta un “caduta di stile di fronte a una tragedia simile: 17 militari e 2 civili uccisi”, e insiste sul fatto che “oggi vanno onorate quelle persone che hanno perso la vita, mentre l’impressione è che voi consiglieri d’opposizione non abbiate appositamente partecipato alla cerimonia per poi presentare un ordine del giorno”.
Ivo Esposito (FI) ha invitato al “rispetto per i militari uccisi e a un ricordo che deve essere innanzitutto popolare”, “occorre andare oltre – ha detto - per cercare di coinvolgere la cittadinanza in qualcosa che ancora vive, come il ricordo di questi eroi”.
Ercole Toni (Ds) ha stigmatizzato certe allusioni e ha ricordato al Consiglio di aver personalmente ripulito la frase infamante a cui si era fatto riferimento, scritta sotto al Monumento ai caduti. Maurizio Dori (Ds) ha portato la discussione sui “diritti non riconosciuti di tutti i morti di Nassiryia” e ha ricordato i “militari con uno stipendio di 800 euro al mese che spesso vanno in missione all’estero per vedersi riconosciuto qualcosa in più”. “Oggi – ha aggiunto - quei militari dopo quattro anni di missioni all’estero vengono messi da parte perché gli Stati maggiori delle Forze armate non li accolgono nei ranghi ordinari e li rimandano a casa, come è accaduto pochi giorni fa a 400 ufficiali della Marina militare. Non si possono osannare i militari quando muoiono all’estero e poi dimenticarsene quando tornano in Italia”.
Dall’altra parte Andrea Leoni (Forza Italia) parla di “comportamento indecoroso dell’amministrazione comunale e provinciale” e precisa: “Non ho partecipato a quella cerimonia perché era una presa in giro, vogliamo molto di più per coloro che cadono per difendere il Tricolore”. Infine, Dante Mazzi ribadisce “di non essere stato invitato alla cerimonia né dal Comune né dalla Provincia e si dice insoddisfatto della risposta del Sindaco, concludendo: “Sono d’accordo con il collega Dori, le possibilità per sollevare certe problematiche ci sono, per esempio in occasione di una commemorazione che può essere qualcosa di più della deposizione di una corona d’alloro. Vedremo cosa l’amministrazione sarà capace di fare il prossimo anno”
“E’ del Governo italiano tanto la scelta di andare in Iraq quando quella di ritornarsene - afferma il Sindaco chiudendo il dibattito – il consigliere Dori ha ben saputo evidenziare come sia ora che queste vicende uniscano e non dividano. Ma è doveroso essere presenti a una cerimonia a cui partecipano tutte le più alte autorità, sono questioni che meritano rispetto e non polemica”.
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