La Banca popolare dell'Emilia Romagna realizzerà in via Aristotele il terzo asilo nido aziendale della città, su un'area concessa dal Comune in diritto di superficie.
Modena avrà un nuovo asilo nido aziendale. Il Consiglio comunale ha approvato ieri, all’unanimità, la delibera che concede alla Banca popolare dell’Emilia Romagna il diritto di superficie su un’area di circa 7mila metri quadrati in via Aristotele, per la realizzazione di un asilo nido aziendale. La gestione del servizio e il progetto educativo saranno concordati tra la banca e il Comune con un’apposita convenzione e la struttura, destinata ai figli dei dipendenti dell’istituto di credito, avrà anche una cospicua riserva di posti per i bambini provenienti dalle graduatorie comunali. L’area di via Aristotele resterà in possesso della banca per 40 anni in cambio di un corrispettivo di 25 euro a metro quadrato, con un introito per il Comune di circa 176 mila euro.
“Questa delibera ha un contenuto patrimoniale, ma anche un’importante finalità politica in termini di servizi alla persona” ha detto l’assessore al Patrimonio Antonio Marino nel presentare l’atto al Consiglio comunale. “Ci consentirà di offrire più posti nido valorizzando la partecipazione di un privato, senza recedere dai nostri standard pedagogici”. “Già ora i posti nido che abbiamo a disposizione coprono il 33% dei potenziali utenti, cioè dei bambini tra 0 e 3 anni”, ha aggiunto nel corso del dibattito l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè. “Poiché non tutti scelgono il nido per i propri figli, questo significa che riusciamo a rispondere a quasi l’80% delle domande. Intendiamo potenziare l’offerta anche con il ricorso al welfare mix, prevenendo le potenziali criticità connesse all’intervento dei privati con convenzioni opportunamente stipulate, che garantiscano alti standard di qualità”.
Nel dibattito che ha portato all’approvazione della delibera sono intervenuti il consigliere indipendente Achille Caropreso, Mauro Manfredini della Lega Nord, Danilo Bassoli, Michele Andreana, William Garagnani e Giuseppe Campana dei Ds, Giancarlo Montorsi e Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista, Sergio Rusticali dello Sdi, Davide Torrini dell’Udc, Baldo Flori di Modena a colori, Olga Vecchi e Andrea Leoni di Forza Italia, Antonio Maienza dell’Udeur e Mauro Tesauro dei Verdi.
Tra i temi affrontati nel confermare il proprio voto favorevole alla delibera, i consiglieri hanno parlato dei diritti dei bambini e delle donne, della qualità dei servizi, della congiuntura di particolare difficoltà economica degli enti locali, dell’importanza di un giusto prelievo fiscale. Alcuni consiglieri dell’opposizione hanno auspicato che anche il Comune di Modena possa dotarsi, in futuro, di un asilo nido aziendale per i propri dipendenti. A Modena, le altre due aziende che si sono dotate di un asilo nido con posti riservati ai propri dipendenti in convenzione con il Comune sono Tetrapak e Policlinico.
“Questa delibera ha un contenuto patrimoniale, ma anche un’importante finalità politica in termini di servizi alla persona” ha detto l’assessore al Patrimonio Antonio Marino nel presentare l’atto al Consiglio comunale. “Ci consentirà di offrire più posti nido valorizzando la partecipazione di un privato, senza recedere dai nostri standard pedagogici”. “Già ora i posti nido che abbiamo a disposizione coprono il 33% dei potenziali utenti, cioè dei bambini tra 0 e 3 anni”, ha aggiunto nel corso del dibattito l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè. “Poiché non tutti scelgono il nido per i propri figli, questo significa che riusciamo a rispondere a quasi l’80% delle domande. Intendiamo potenziare l’offerta anche con il ricorso al welfare mix, prevenendo le potenziali criticità connesse all’intervento dei privati con convenzioni opportunamente stipulate, che garantiscano alti standard di qualità”.
Nel dibattito che ha portato all’approvazione della delibera sono intervenuti il consigliere indipendente Achille Caropreso, Mauro Manfredini della Lega Nord, Danilo Bassoli, Michele Andreana, William Garagnani e Giuseppe Campana dei Ds, Giancarlo Montorsi e Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista, Sergio Rusticali dello Sdi, Davide Torrini dell’Udc, Baldo Flori di Modena a colori, Olga Vecchi e Andrea Leoni di Forza Italia, Antonio Maienza dell’Udeur e Mauro Tesauro dei Verdi.
Tra i temi affrontati nel confermare il proprio voto favorevole alla delibera, i consiglieri hanno parlato dei diritti dei bambini e delle donne, della qualità dei servizi, della congiuntura di particolare difficoltà economica degli enti locali, dell’importanza di un giusto prelievo fiscale. Alcuni consiglieri dell’opposizione hanno auspicato che anche il Comune di Modena possa dotarsi, in futuro, di un asilo nido aziendale per i propri dipendenti. A Modena, le altre due aziende che si sono dotate di un asilo nido con posti riservati ai propri dipendenti in convenzione con il Comune sono Tetrapak e Policlinico.
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